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ATTUALITÀ

Seggiolini con sensori anti-abbandono: sarà obbligo di legge nei prossimi giorni

A seguito dell’ennesima morte di un bimbo dimenticato in auto a Catania, ci si pone l’interrogativo: seggiolini auto con sensori anti-abbandono, a che punto siamo?

L’obbligo doveva scattare nei mesi scorsi per chi portava con sé bambini di età inferiore ai 4 anni, ma la norma era rimasta ferma in un decreto attuativo scritto e poi riscritto, prima respinto e poi accettato dalla Commissione europea.

Adesso entro la prossima settima dovrebbe ottenere l’ok del Consiglio di Stato. L’Europa ha dato il via libera al testo del decreto attuativo della norma approvata dal Parlamento. Quel testo è stato trasmesso dal Mit agli inizi di agosto al Consiglio di Stato, che si esprimerà dunque nei prossimi giorni. Immediatamente dopo il parere del Consiglio di Stato verrà pubblicato e sarà operativo. Non ci sono impedimenti che ci facciano immaginare che nei prossimi giorni e settimane la norma non sarà operativa.

L’annuncio arriva anche  dal ministro dei trasporti Paola De Micheli. La norma che  obbligherà ad installare sugli autoveicoli dispositivi di allarme anti abbandono,  a seguito dell’approvazione della legge n. 117/2018, sarebbe dovuto entrare in vigore già a luglio scorso. Tuttavia, non è ancora operativa per mancanza del decreto attuativo che ha subito una serie di ritardi nonostante le sollecitazioni e gli appelli.

L’obbligo di installare dispositivi anti-abbandono sui seggiolini riguarderà i bambini fino a 4 anni d’età.

Superati i problemi burocratici e di tempistica,  sarà emanata la legge.

Ma come saranno i dispositivi di cui i genitori dovranno dotarsi? Probabilmente si tratterà di sensori che dialogheranno con il telefono via app o Bluetooth e che lanceranno un allarme sonoro e invieranno un messaggio se il bambino viene lasciato sul seggiolino e il genitore si allontana.

Le soluzioni saranno presumibilmente due: per i neo-genitori l’acquisto di seggiolini con i dispositivi integrati; per chi ha già un seggiolino, invece, saranno messe a punto delle soluzioni “retrofit”, ossia dei sensori che potranno essere connessi ai diversi modelli di seggiolini. Tutti questi sistemi dovranno però rispondere a specifici requisiti ministeriali e dovranno essere omologati dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti..

A oggi le soluzioni presenti sul mercato hanno un costo di circa 100 euro. Dal momento che però questi dispositivi saranno obbligatori è probabile che il loro prezzo scenderà per effetto delle economie di scala e per la competizione tra i brand.

Nella legge di Bilancio 2019 sono stati previsti degli incentivi a supporto delle famiglie. Per quest’anno è stato stanziato un milione di euro e un altro milione di euro verrà stanziato per il 2020. Stando al testo, il bonus si tradurrà nella forma dell’incentivo fiscale.

L’ipotesi è quindi che i dispositivi scenderanno a un costo di 70-80 euro per via della competizione e delle economie di scala, che potrebbero ancora ridursi a 50-60 euro grazie agli incentivi.

ATTUALITÀ

Intimidazione ad Altofonte, Tamajo: «Gesto crudele, solidarietà all’imprenditore colpito»

L’assessore alle Attività produttive della Regione Siciliana, Edy Tamajo, ha espresso ferma condanna per il grave atto intimidatorio ai danni di un imprenditore avvenuto ad Altofonte, in provincia di Palermo, e accompagnato dalla brutale uccisione di alcuni animali e dall’esposizione di una testa mozzata di cavallo.

«Esprimo massima solidarietà all’imprenditore vittima di un vile gesto. Questo atto di inaudita crudeltà – ha detto Tamajo – rappresenta una mentalità mafiosa che deve essere sradicata. È fondamentale che i Carabinieri e la magistratura facciano piena luce su questo episodio e portino i responsabili di fronte alla giustizia. Questi gesti di violenza devono essere affrontati non solo con l’azione delle forze dell’ordine, ma anche con un impegno forte nella diffusione della cultura della legalità nelle scuole, affinché le future generazioni possano crescere libere da questa mentalità».

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Rifiuti in Sicilia, stato di emergenza per la discarica di Mazzarrà Sant’Andrea. Di Mauro: «Area in sicurezza»

La Regione Siciliana ha deliberato lo stato di crisi e di emergenza regionale per la discarica di Mazzarrà Sant’Andrea in contrada Zuppà, nel Messinese. Il provvedimento, che avrà la durata di 12 mesi, è stato adottato dalla giunta regionale, su proposta del presidente Renato Schifani. La giunta ha anche dato il via libera alla nomina del commissario delegato alla gestione della discarica: l’incarico è stato conferito al dirigente regionale del dipartimento Acque e rifiuti, Arturo Vallone, su proposta dell’assessore regionale all’Energia e ai servizi di pubblica utilità, Roberto Di Mauro.

Il dipartimento Acqua e rifiuti ha assegnato al Comune di Mazzarrà Sant’Andrea risorse per un milione e mezzo di euro, destinate ad interventi urgenti, quali operazioni di gestione ordinaria, sorveglianza attiva, dotazione di dispositivi antincendio ed emungimento del percolato.

«Stiamo agendo su due fronti – afferma l’assessore Di Mauro – da un lato adottiamo misure d’emergenza per fronteggiare le criticità ambientali e sanitarie legate al sito, dall’altro sviluppiamo un progetto per mettere in sicurezza l’intera area e proteggere dal rischio di danni ambientali gli abitanti di Mazzarrà e dei numerosi Comuni del comprensorio. Il progetto – ha aggiunto l’assessore – prevederà un investimento di circa 30 milioni di euro di risorse del Pnrr, sulla base dell’Accordo per l’attuazione degli interventi concordato con il Ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica». 

Domani, giovedì 21 novembre, alle 10,30 i tecnici dell’assessorato regionale, del Comune di Mazzarrà Sant’Andrea e altri rappresentanti istituzionali si incontreranno nel sito della discarica per stabilire il programma degli interventi.

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Catania: al via oggi nelle scuole della città il progetto Educare alla Cultura della Legalità

Ha preso il via oggi il progetto di educazione alla cultura della legalità promosso dalla Polizia di Stato e rivolto agli studenti di quattro scuole della città.

Fortemente voluta dal Questore di Catania, l’iniziativa nasce grazie ad un’intesa con diversi attori istituzionali e sociali del territorio, in particolare con Confindustria Catania, con i Dirigenti scolastici, con le Associazioni antiracket e con professionisti della comunicazione.

Il primo incontro si è svolto, questa mattina, presso l’Istituto Omnicomprensivo “Pestalozzi”, nel quartiere Librino, con il coinvolgimento diretto degli alunni delle classi terze, quarte e quinte della scuola superiore di secondo grado.

Ad interloquire con i ragazzi è stato il Questore, dott. Giuseppe Bellassai, che ha introdotto il tema principale dell’incontro incentrato sul fenomeno mafioso, spiegando le diverse fasi legate alla nascita e all’evoluzione delle organizzazioni criminali, soffermandosi, in particolare, sulle attività illecite che trovano nello spaccio di droga il volano dell’economia dell’intero sistema mafioso.

Il Questore ha tracciato, poi, il profilo storico e organizzativo delle cosche che operano nel territorio catanese, mostrando alcune immagini relative alla ripartizione delle diverse piazze di spaccio, gestite dalle diverse organizzazioni criminali.

Tra gli altri temi affrontati durante l’incontro spicca senz’altro quello legato alla violenza di genere, anche in ragione della ormai prossima ricorrenza della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne.

Le considerazioni del Questore, che ha mostrato anche alcune slides relative ai temi trattati, hanno catturato l’attenzione dei ragazzi che si sono sentiti coinvolti per poi esprimere e condividere le loro riflessioni e le loro emozioni, dando vita ad un vivace dibattito.

Ha destato interesse anche l’intervento della Vice Presidente di Confindustria Catania, dott.ssa Monica Luca, che si è soffermata sul mondo delle attività imprenditoriali e di come sia possibile fare impresa nel territorio senza cedere, in alcun modo, ai fenomeni del racket e dell’usura, trovando nelle Forze di Polizia un supporto immediato e concreto.

Il progetto della Questura di Catania proseguirà nei prossimi giorni, con ulteriori tappe nelle scuole cittadine.

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