Connect with us

ATTUALITÀ

Bronte, sequestrata cava abusiva di circa 80mila metri quadrati: denunciata titolare

BRONTE – I carabinieri del NOE di Catania, nella prosecuzione delle attività di controllo nel settore delle cave predisposta dal comando carabinieri per la Tutela Ambientale avviata già da diverso tempo nel territorio della Sicilia Orientale e, in particolare, nei comuni interessati dalle colate laviche presenti nel Parco dell’Etna, hanno operato il sequestro di una nuova maxi cava condotta abusivamente.

È l’eccellente ultimo risultato dell’ormai consolidata osmosi operativa avviata da tempo dal NOE di Catania con il XII Nucleo Elicotteristi carabinieri di Catania e con i comandi stazioni operanti da terra, con il costante monitoraggio aereo del territorio, volto alla ricerca di aree, a volte molto nascoste e lontane dalle strade normalmente percorse dalle pattuglie dell’Arma, che imprenditori senza scrupoli del settore avrebbero trasformato in una fonte sicura (fino ad oggi) di reddito illecito, operando senza nessuna autorizzazione e in spregio a tutte le normative di tutela ambientale di settore, comprese anche quelle connesse alla sicurezza dei lavoratori.

Come già effettuato in precedenti operazioni, nei giorni scorsi, dopo che l’equipaggio degli elicotteristi, con a bordo un componente del N.O.E. di Catania, ha verificato dall’alto che erano in corso attività di scavo in un’area nascosta risultata essere censita nel territorio del Parco dell’Etna, gli altri carabinieri del N.O.E. e della stazione di Bronte, operanti a terra, hanno fatto irruzione all’interno del cantiere bloccando i lavori in corso e i mezzi che vi stavano operando.

Alla richiesta rivolta alla titolare di esibire le autorizzazioni possedute, tutto è risultato essere condotto in maniera illecita in assenza delle previste concessioni del Distretto Minerario.

La cava è risultata infatti essere compresa nel territorio tutelato dal vincolo naturalistico e paesaggistico del Parco dell’Etna dall’abnorme estensione di circa 80mila metri quadri.

Tutta l’area è stata posta immediatamente sotto sequestro. È stato sequestrato un escavatore trovato a operare sul fronte lavico aggredito e un piccolo autocarro di supporto alle attività di cava e di rifornimento allo stesso escavatore. L’operatore alla guida del mezzo è risultato essere stato assuntoin nero”.

Al termine degli accertamenti, la titolare dell’azienda, B.G. di 59 anni, del luogo, è stata denunciata in stato di libertà alla Procura della Repubblica di Catania con la contestazione di reati di esecuzione di lavori su beni sottoposti a vincolo paesaggistico senza autorizzazione, di distruzione o deturpamento di bellezze naturali, di omessa denuncia dell’inizio dei lavori alle competenti autorità e alla mancata nomina del direttore dei lavori prevista per legge e sulla sicurezza sui luoghi di lavoro.

Il sequestro della cava abusiva e dei mezzi è stato convalidato dall’Ufficio del giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Catania su parallela richiesta del magistrato di turno.

Con questa salgono a dieci le cave abusive sequestrate o sanzionate per gravi irregolarità operanti nel territorio della provincia di Catania, negli ultimi due anni, di cui sette nel territorio del Parco dell’Etna.

ATTUALITÀ

Intimidazione ad Altofonte, Tamajo: «Gesto crudele, solidarietà all’imprenditore colpito»

L’assessore alle Attività produttive della Regione Siciliana, Edy Tamajo, ha espresso ferma condanna per il grave atto intimidatorio ai danni di un imprenditore avvenuto ad Altofonte, in provincia di Palermo, e accompagnato dalla brutale uccisione di alcuni animali e dall’esposizione di una testa mozzata di cavallo.

«Esprimo massima solidarietà all’imprenditore vittima di un vile gesto. Questo atto di inaudita crudeltà – ha detto Tamajo – rappresenta una mentalità mafiosa che deve essere sradicata. È fondamentale che i Carabinieri e la magistratura facciano piena luce su questo episodio e portino i responsabili di fronte alla giustizia. Questi gesti di violenza devono essere affrontati non solo con l’azione delle forze dell’ordine, ma anche con un impegno forte nella diffusione della cultura della legalità nelle scuole, affinché le future generazioni possano crescere libere da questa mentalità».

Continua a leggere

ATTUALITÀ

Rifiuti in Sicilia, stato di emergenza per la discarica di Mazzarrà Sant’Andrea. Di Mauro: «Area in sicurezza»

La Regione Siciliana ha deliberato lo stato di crisi e di emergenza regionale per la discarica di Mazzarrà Sant’Andrea in contrada Zuppà, nel Messinese. Il provvedimento, che avrà la durata di 12 mesi, è stato adottato dalla giunta regionale, su proposta del presidente Renato Schifani. La giunta ha anche dato il via libera alla nomina del commissario delegato alla gestione della discarica: l’incarico è stato conferito al dirigente regionale del dipartimento Acque e rifiuti, Arturo Vallone, su proposta dell’assessore regionale all’Energia e ai servizi di pubblica utilità, Roberto Di Mauro.

Il dipartimento Acqua e rifiuti ha assegnato al Comune di Mazzarrà Sant’Andrea risorse per un milione e mezzo di euro, destinate ad interventi urgenti, quali operazioni di gestione ordinaria, sorveglianza attiva, dotazione di dispositivi antincendio ed emungimento del percolato.

«Stiamo agendo su due fronti – afferma l’assessore Di Mauro – da un lato adottiamo misure d’emergenza per fronteggiare le criticità ambientali e sanitarie legate al sito, dall’altro sviluppiamo un progetto per mettere in sicurezza l’intera area e proteggere dal rischio di danni ambientali gli abitanti di Mazzarrà e dei numerosi Comuni del comprensorio. Il progetto – ha aggiunto l’assessore – prevederà un investimento di circa 30 milioni di euro di risorse del Pnrr, sulla base dell’Accordo per l’attuazione degli interventi concordato con il Ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica». 

Domani, giovedì 21 novembre, alle 10,30 i tecnici dell’assessorato regionale, del Comune di Mazzarrà Sant’Andrea e altri rappresentanti istituzionali si incontreranno nel sito della discarica per stabilire il programma degli interventi.

Continua a leggere

ATTUALITÀ

Catania: al via oggi nelle scuole della città il progetto Educare alla Cultura della Legalità

Ha preso il via oggi il progetto di educazione alla cultura della legalità promosso dalla Polizia di Stato e rivolto agli studenti di quattro scuole della città.

Fortemente voluta dal Questore di Catania, l’iniziativa nasce grazie ad un’intesa con diversi attori istituzionali e sociali del territorio, in particolare con Confindustria Catania, con i Dirigenti scolastici, con le Associazioni antiracket e con professionisti della comunicazione.

Il primo incontro si è svolto, questa mattina, presso l’Istituto Omnicomprensivo “Pestalozzi”, nel quartiere Librino, con il coinvolgimento diretto degli alunni delle classi terze, quarte e quinte della scuola superiore di secondo grado.

Ad interloquire con i ragazzi è stato il Questore, dott. Giuseppe Bellassai, che ha introdotto il tema principale dell’incontro incentrato sul fenomeno mafioso, spiegando le diverse fasi legate alla nascita e all’evoluzione delle organizzazioni criminali, soffermandosi, in particolare, sulle attività illecite che trovano nello spaccio di droga il volano dell’economia dell’intero sistema mafioso.

Il Questore ha tracciato, poi, il profilo storico e organizzativo delle cosche che operano nel territorio catanese, mostrando alcune immagini relative alla ripartizione delle diverse piazze di spaccio, gestite dalle diverse organizzazioni criminali.

Tra gli altri temi affrontati durante l’incontro spicca senz’altro quello legato alla violenza di genere, anche in ragione della ormai prossima ricorrenza della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne.

Le considerazioni del Questore, che ha mostrato anche alcune slides relative ai temi trattati, hanno catturato l’attenzione dei ragazzi che si sono sentiti coinvolti per poi esprimere e condividere le loro riflessioni e le loro emozioni, dando vita ad un vivace dibattito.

Ha destato interesse anche l’intervento della Vice Presidente di Confindustria Catania, dott.ssa Monica Luca, che si è soffermata sul mondo delle attività imprenditoriali e di come sia possibile fare impresa nel territorio senza cedere, in alcun modo, ai fenomeni del racket e dell’usura, trovando nelle Forze di Polizia un supporto immediato e concreto.

Il progetto della Questura di Catania proseguirà nei prossimi giorni, con ulteriori tappe nelle scuole cittadine.

Continua a leggere

Notizie più lette