ATTUALITÀ
“Operazione Flower”, dieci arresti a Messina (NOMI e VIDEO)
MESSINA – Nella giornata di oggi, la Polizia di Stato ha arrestato 10 persone. L’operazione è l’epilogo delle più recenti indagini condotte dalla Squadra Mobile e coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Messina, su una pericolosissima cellula delinquenziale che, nell’ambito della gestione dei servizi di sicurezza presso diversi locali di ritrovo in cui si concentra la movida della provincia messinese, era riuscita a imporre – ai responsabili della sicurezza e ai titolari di pubblici esercizi – la corresponsione di somme di denaro per l’assunzione di personale addetto alla vigilanza, tentando addirittura, in alcuni casi, di estromettere la concorrenza e gestire così, in totale autonomia, il redditizio settore dei presidi di sicurezza presso lidi, discoteche, locali notturni ed altro.
Ad alcuni componenti del gruppo criminale scoperto sono pure attribuite, tra i capi di imputazione provvisoria dell’ordinanza di custodia cautelare emessa, due cruente rapine commesse in armi e a volto travisato.
Le investigazioni, coordinate dalla Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia di Messina, sono state sviluppate attraverso la combinazione di una serrata attività tecnica di intercettazione di comunicazioni telefoniche e ambientali, visione di immagini tratte da impianti di video sorveglianza, servizi tecnico-dinamici sul territorio ed analisi di tabulati di traffico telefonico.
Le risultanze d’indagine, rimesse all’Autorità Giudiziaria inquirente, hanno quindi consentito ai Pubblici Ministeri titolari del relativo procedimento, i quali condividevano il quadro indiziario raccolto dagli investigatori della IV Sezione della Squadra Mobile messinese, di richiedere e ottenere, dal competente Giudice per le Indagini Preliminari, la misura cautelare del massimo rigore nei confronti di 7 persone e quella degli arresti domiciliari a carico dei rimanenti 3.
Il provvedimento restrittivo della libertà personale emesso, ha previsto la custodia cautelare in carcere per:
- Giovanni Lo Duca
- Giovanni De Luca
- Kevin Schepis
- Giuseppe Esposito
- Vincenzo Gangemi
- Domenico Mazzitello
- Eliseo Fiumara
Quella degli arresti domiciliari per:
- Andrea Fusco
- Placido Arena
- Antonino Rizzo
Lo Duca, De Luca, Schepis, Mazzitello e Gangemi sono chiamati a rispondere di concorso in estorsione, continuata e aggravata dal metodo mafioso, perché, Lo Duca e De Lucs, in qualità di mandanti, al fine di procurarsi un ingiusto profitto, mediante violenza, consistita, da parte di Schepis, nel provocare aggressioni fisiche apparentemente immotivate ai danni clienti di locali notturni, costringevano i proprietari dei menzionati locali e gli addetti alla sicurezza ad assumere Gangemi e Mazzitello, pur non avendo i predetti i necessari requisiti nonché a corrispondere del denaro per garantire la loro sicurezza e quella all’interno dei locali.
Le aggressioni fisiche erano, peraltro, particolarmente violente e, in alcune occasioni, provocavano ai malcapitati avventori dei locali, lesioni personali anche gravi con traumi e fratture. Azioni criminose avvenute tra i mesi di maggio e giugno del corrente anno.
E ancora, Schepis, Esposito, Giumara e De Luca sono chiamati a rispondere di concorso in rapina aggravata e sequestro di persona perché – i primi 3 quali autori materiali dell’azione delittuosa e De Luca quale persona che ha fornito supporto logistico, mettendo a disposizione la propria abitazione – al fine di procurare a sé o ad altri in ingiusto profitto, facevano accesso in un supermercato del quartiere cittadino Maregrosso, con il volto travisato da passamontagna, con minaccia consistita nel brandire un fucile e una pistola, indirizzando le armi nei confronti dei presenti e tenendo costantemente sotto tiro una guardia giurata presa in ostaggio, si appropriavano del denaro custodito all’interno della cassaforte del valore di circa 12-14.000 Euro. Fatto delittuoso avvento il 18 maggio 2019.
Inoltre, Schepis ed Esposito sono chiamati a rispondere di concorso in altra rapina aggravata in quanto, al fine di procurare a sé o ad altri in ingiusto profitto, entrando all’interno di una sala scommesse ubicata nella zona sud della città, con il volto travisato da passamontagna e con minaccia consistita nel brandire un fucile, si appropriavano del denaro custodito all’interno dell’esercizio commerciale pari alla somma di Euro 3000. Episodio criminoso del 25 agosto 2019.
A Schepis, Fusco e Arena viene poi contestato il concorso – in concorso tra loro e con altre persone allo stato ignote – in lesioni personali aggravate dal metodo mafioso per aver provocato traumi e fratture ad alcuni avventori di locali notturni. Fatto avvenuto nella notte tra il 4 ed il 5 maggio 2019.
A Schepis, Arena e Rizzo di aver provocato – in concorso tra loro e con altre persone allo stato ignote – lesioni personali aggravate dal metodo mafioso ai danni di un avventore di un lido. Azione delittuosa del 19 giugno 2019.
Nella notte appena trascorsa, gli investigatori:
• hanno rintracciato e catturato Vincenzo Gangemi, Domenico Mazzitello e Eliseo Fiumara, per poi tradurli – dopo le formalità di rito – presso la Casa Circondariale di Messina-Gazzi per ivi essere trattenuti a disposizione dell’Autorità Giudiziaria;
• hanno rintracciato Andrea Fusco, Placido Arena e Antonino Rizzo, al fine di sottoporli agli arresti domiciliari.
In mattinata, invece, Giovanni Lo Duca, Kevin Schepis ed Giuseppe Esposito sono stati raggiunti in carcere, ove ristretti per altra causa, per la notifica del nuovo provvedimento cautelare che li riguarda.
Giovanni De Luca è attivamente ricercato.
ATTUALITÀ
Catania: Serata evento “TI amo da morire” in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza di genere
“Ti amo da morire. Confronto sulla lotta contro il femminicidio e la violenza di genere”, questo il tema della serata evento che si terrà lunedì, 25 novembre. L’incontro sarà aperto dalla forte testimonianza dell’imprenditrice Gabriela Scibilia, che ospiterà l’evento, seguirà l’impegno delle istituzioni scolastiche, rappresentate dall’Istituto Marconi-Magano e dall’Eris, rispettivamente Maria Catena Trovato e da Antonio Oliveri; il sostegno dei club service, come il Rotary, con Cinzia Torrisi, assistente del governatore, e del volontariato come l’associazione Aurea Caritate, rappresentata da Anthea Di Benedetto. E ancora: professioniste impegnate sul fronte della difesa dei diritti dei bambini e degli adolescenti: la garante al Comune di Pedara, Katya Germanà, e Letizia Ferrante, psicoterapeuta presso Olos Centro studi; e il presidente della I Municipalità, Francesco Bassini. Testimonianza di Vera Squatrito, che da anni opera affinchè il sacrificio della figlia Giordana non sia stato inutile e proprio a lei è dedicato l’abito simbolo, Ti amo da morire, realizzato dalla stilista Rosa Platania, con l’assistenza di Flavio Massimo Nisi, indossato da Giuliana Petrizzo, accompagnata da Eros Piazza. Conclusioni e regia della serata evento a cura di Liliana Nigro, docente dell’Accademia di belle arti di Catania. Modera l’incontro il giornalista Daniele Lo Porto.
L’evento del 25 novembre, al Casale dell’Arte, via Plaja, 200, dalle 20, dopo una ampia tavola rotonda, sarà conclusa con la proiezione di un corto realizzato dal filmmaker Piero Sabatino, con la sfilata di abiti della stilista Pina Nannuli Scaminaci, con la performance degli studenti dell’Istituto Marconi-Mangano, diretti da Salvo Valentino e Pietro Coccuzza, esperti del laboratorio teatrale, e dalla sfilata degli allievi dell’Accademia di Belle arti di Catania, diretti dalla professoressa Liliana Nigro.
ATTUALITÀ
Piano Rifiuti, ok dalla giunta. Schifani: «Passo decisivo per realizzare i termovalorizzatori»
Due termovalorizzatori, uno a Palermo e uno a Catania, 31 impianti di compostaggio (14 nuovi, di cui 6 pubblici), 24 biodigestori (20 nuovi, di cui 11 pubblici), 16 piattaforme tutte pubbliche di selezione del recupero per la raffinazione (di cui 11 nuove) che sostituiranno e miglioreranno i vecchi impianti Tmb. Lo prevede il nuovo Piano di gestione dei rifiuti approvato dalla giunta regionale, convocata dal presidente della Regione Siciliana Renato Schifani. Tra gli obiettivi del piano ci sono: il recupero del 65% dei rifiuti urbani, l’eliminazione dei trasferimenti dei rifiuti fuori Regione, la riduzione del 40% dei costi di trattamento rispetto a quelli attuali con un risparmio di circa 150 milioni annui, e la riduzione del conferimento in discarica depositando non oltre il 10% di tutti i rifiuti prodotti, rispettando così gli obblighi previsti dalla normativa europea. Il presidente Schifani, nella qualità di commissario straordinario per l’emergenza rifiuti, ha firmato l’ordinanza che adotta il Piano, mentre la responsabilità del procedimento resterà in capo all’apposito Ufficio speciale. «L’approvazione del nuovo Piano rifiuti – dichiara il presidente della Regione – costituisce finalmente il punto di partenza concreto per la realizzazione dei termovalorizzatori in quanto condizione indispensabile.
Adesso passeremo alla fase della progettazione e al successivo appalto dei lavori e della gestione entro il 2025 e non oltre i primi mesi del 2026. Andremo avanti spediti, nell’interesse dei siciliani, senza indugiare mai su un pilastro portante del mio programma di governo. Archiviamo così definitivamente la stagione del conferimento in discarica sempre più gravosa per l’ambiente e offriamo una risposta integrata alla difficile situazione dei rifiuti in Sicilia che troppi oneri scarica sui cittadini e sui bilanci pubblici». Il Piano consente di modificare immediatamente i 18 Piani d’Ambito e di far partire il percorso per la realizzazione degli impianti di riduzione del conferimento in discarica dei rifiuti e l’eliminazione dei trasferimenti fuori Regione, con la drastica riduzione dei costi a carico dei cittadini siciliani, degli enti locali e della stessa Regione in relazione alla progressiva attuazione degli obiettivi di riciclaggio e recupero. In particolare, i termovalorizzatori, le cui aree di realizzazione sono state già individuate nel sito di Bellolampo a Palermo e nell’area industriale di Catania dopo alcune conferenze di servizio con i principali enti coinvolti, saranno interamente pubblici e realizzati dalla Regione con i fondi già stanziati all’interno dell’Accordo di coesione siglato a maggio con la Presidenza del Consiglio dei Ministri. I due impianti avranno una capacità complessiva di 600 mila tonnellate annue e produrranno insieme una potenza energetica di 50 Megawatt. Il nuovo Piano arriva al culmine di un complesso procedimento che ha visto coinvolti l’Assemblea regionale siciliana, le autonomie locali, gli operatori d’ambito e ha ottenuto le valutazioni ambientali strategiche dopo lo svolgimento di tutti gli adempimenti istruttori. In ultimo, qualche settimana fa il parere positivo del Cga sulla procedura da adottare che ha dato l’ok definitivo all’ordinanza per approvare il nuovo piano di gestione dei rifiuti.
ATTUALITÀ
Catania: al via oggi nelle scuole della città il progetto Educare alla Cultura della Legalità
Ha preso il via oggi il progetto di educazione alla cultura della legalità promosso dalla Polizia di Stato e rivolto agli studenti di quattro scuole della città.
Fortemente voluta dal Questore di Catania, l’iniziativa nasce grazie ad un’intesa con diversi attori istituzionali e sociali del territorio, in particolare con Confindustria Catania, con i Dirigenti scolastici, con le Associazioni antiracket e con professionisti della comunicazione.
Il primo incontro si è svolto, questa mattina, presso l’Istituto Omnicomprensivo “Pestalozzi”, nel quartiere Librino, con il coinvolgimento diretto degli alunni delle classi terze, quarte e quinte della scuola superiore di secondo grado.
Ad interloquire con i ragazzi è stato il Questore, dott. Giuseppe Bellassai, che ha introdotto il tema principale dell’incontro incentrato sul fenomeno mafioso, spiegando le diverse fasi legate alla nascita e all’evoluzione delle organizzazioni criminali, soffermandosi, in particolare, sulle attività illecite che trovano nello spaccio di droga il volano dell’economia dell’intero sistema mafioso.
Il Questore ha tracciato, poi, il profilo storico e organizzativo delle cosche che operano nel territorio catanese, mostrando alcune immagini relative alla ripartizione delle diverse piazze di spaccio, gestite dalle diverse organizzazioni criminali.
Tra gli altri temi affrontati durante l’incontro spicca senz’altro quello legato alla violenza di genere, anche in ragione della ormai prossima ricorrenza della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne.
Le considerazioni del Questore, che ha mostrato anche alcune slides relative ai temi trattati, hanno catturato l’attenzione dei ragazzi che si sono sentiti coinvolti per poi esprimere e condividere le loro riflessioni e le loro emozioni, dando vita ad un vivace dibattito.
Ha destato interesse anche l’intervento della Vice Presidente di Confindustria Catania, dott.ssa Monica Luca, che si è soffermata sul mondo delle attività imprenditoriali e di come sia possibile fare impresa nel territorio senza cedere, in alcun modo, ai fenomeni del racket e dell’usura, trovando nelle Forze di Polizia un supporto immediato e concreto.
Il progetto della Questura di Catania proseguirà nei prossimi giorni, con ulteriori tappe nelle scuole cittadine.
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