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ATTUALITÀ

Pietre contro tifosi avversari, caos allo stadio: daspo per supporter del Modica e Siracusa

RAGUSA – Il Questore di Ragusa, valutati gli accertamenti svolti dal Commissariato Pubblica Sicurezza di Modica (Ragusa) in occasione degli scontri fra le opposte tifoserie della Polisportiva Modica – Siracusa, avvenuti il 27 ottobre 2019, ha emesso 17 divieti di accesso a luoghi ove si svolgono manifestazioni sportive nei confronti di 11 soggetti appartenenti alla tifoseria del Modica calcio e di 6 tifosi del Siracusa.

Sempre nell’ambito della stessa attività, sono stati segnalati dalla polizia di Stato alla competente autorità giudiziaria 27 soggetti responsabili di varie violazioni di legge.

Nei fatti, lo scorso 27 ottobre, presso lo stadio “Pietro Scollo” di Modica, si disputava l’incontro di calcio tra le squadre Polisportiva Modica Calcio e Siracusa, valevole per il campionato di promozione girone D. All’evento sportivo, che, peraltro, era preceduto dalla accesa rivalità tra le due opposte tifoserie, assistevano circa 300 tifosi della squadra locale e circa 80 tifosi della squadra ospite.

Al fine di prevenire probabili disordini prima ancora che iniziasse la partita, venivano attuati mirati servizi di pre-filtraggio nei confronti dei tifosi del Siracusa alla periferia di Modica, che consentivano di acquisire materiale pericoloso, tra cui bottiglie di vetro vuote, petardi e mazze in legno.

Scortati sino allo stadio, al momento dell’ingresso nel settore loro riservato, alcuni tifosi aretusei, scesi repentinamente dai loro mezzi, raccoglievano diverse pietre lungo la stradina, lanciandole in corrispondenza della gradinata occupata dai tifosi del Modica. Analoghe intemperanze si registravano durante e alla fine dell’incontro.

L’aggressione a colpi di pietre determinava la reazione dei tifosi del Modica, i quali, una volta che i tifosi ospiti venivano sistemati nella gradinata, provavano ad avere un contatto fisico con gli avversari, danneggiando irrimediabilmente una parte della rete di recinzione che delimita i due settori, cercando di scavalcarla nei punti in cui non erano riusciti ad abbatterla del tutto.

L’aggressione era scongiurata soltanto grazie allo schieramento del personale a ridosso della stessa, sia da una parte che dall’altra.

Le varie fasi dei disordini venivano riprese dal personale della polizia Scientifica e la successiva visione delle registrazioni consentiva di notare in azione i tifosi del Siracusa e del Modica che si erano resi responsabili di vari reati: lancio di materiale pericoloso, possesso di artifizi pirotecnici in occasione di manifestazioni sportive, scavalcamento, violenza e minaccia a pubblico ufficiale, resistenza a pubblico ufficiale e false dichiarazioni.

L’attività investigativa condotta dalla polizia di Stato consentiva in tempi brevi di identificare e denunciare all’autorità giudiziaria gli autori dei reati. Inoltre, nei confronti dei soggetti responsabili dei disordini, il Questore di Ragusa ha emesso complessivamente 17 provvedimenti di divieto di accesso a luoghi ove si svolgono manifestazioni sportive nei confronti di 11 soggetti appartenenti alla tifoseria del Modica calcio e di 6 tifosi del Siracusa.

Uno dei soggetti daspati veniva altresì segnalato alla competente autorità giudiziaria per inosservanza alle prescrizioni in esso contenute, non presentandosi in Commissariato 15 minuti dopo l’inizio dell’incontro di calcio che si disputava in casa.

Sono in corso ulteriori indagini da parte della polizia di Stato, finalizzate alla completa identificazione di tutti gli autori degli scontri avvenuti nel corso della partita.

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Piano Rifiuti, ok dalla giunta. Schifani: «Passo decisivo per realizzare i termovalorizzatori»

Due termovalorizzatori, uno a Palermo e uno a Catania, 31 impianti di compostaggio (14 nuovi, di cui 6 pubblici), 24 biodigestori (20 nuovi, di cui 11 pubblici), 16 piattaforme tutte pubbliche di selezione del recupero per la raffinazione (di cui 11 nuove) che sostituiranno e miglioreranno i vecchi impianti Tmb. Lo prevede il nuovo Piano di gestione dei rifiuti approvato dalla giunta regionale, convocata dal presidente della Regione Siciliana Renato Schifani. Tra gli obiettivi del piano ci sono: il recupero del 65% dei rifiuti urbani, l’eliminazione dei trasferimenti dei rifiuti fuori Regione, la riduzione del 40% dei costi di trattamento rispetto a quelli attuali con un risparmio di circa 150 milioni annui, e la riduzione del conferimento in discarica depositando non oltre il 10% di tutti i rifiuti prodotti, rispettando così gli obblighi previsti dalla normativa europea. Il presidente Schifani, nella qualità di commissario straordinario per l’emergenza rifiuti, ha firmato l’ordinanza che adotta il Piano, mentre la responsabilità del procedimento resterà in capo all’apposito Ufficio speciale. «L’approvazione del nuovo Piano rifiuti – dichiara il presidente della Regione – costituisce finalmente il punto di partenza concreto per la realizzazione dei termovalorizzatori in quanto condizione indispensabile.

Adesso passeremo alla fase della progettazione e al successivo appalto dei lavori e della gestione entro il 2025 e non oltre i primi mesi del 2026. Andremo avanti spediti, nell’interesse dei siciliani, senza indugiare mai su un pilastro portante del mio programma di governo. Archiviamo così definitivamente la stagione del conferimento in discarica sempre più gravosa per l’ambiente e offriamo una risposta integrata alla difficile situazione dei rifiuti in Sicilia che troppi oneri scarica sui cittadini e sui bilanci pubblici». Il Piano consente di modificare immediatamente i 18 Piani d’Ambito e di far partire il percorso per la realizzazione degli impianti di riduzione del conferimento in discarica dei rifiuti e l’eliminazione dei trasferimenti fuori Regione, con la drastica riduzione dei costi a carico dei cittadini siciliani, degli enti locali e della stessa Regione in relazione alla progressiva attuazione degli obiettivi di riciclaggio e recupero. In particolare, i termovalorizzatori, le cui aree di realizzazione sono state già individuate nel sito di Bellolampo a Palermo e nell’area industriale di Catania dopo alcune conferenze di servizio con i principali enti coinvolti, saranno interamente pubblici e realizzati dalla Regione con i fondi già stanziati all’interno dell’Accordo di coesione siglato a maggio con la Presidenza del Consiglio dei Ministri. I due impianti avranno una capacità complessiva di 600 mila tonnellate annue e produrranno insieme una potenza energetica di 50 Megawatt. Il nuovo Piano arriva al culmine di un complesso procedimento che ha visto coinvolti l’Assemblea regionale siciliana, le autonomie locali, gli operatori d’ambito e ha ottenuto le valutazioni ambientali strategiche dopo lo svolgimento di tutti gli adempimenti istruttori. In ultimo, qualche settimana fa il parere positivo del Cga sulla procedura da adottare che ha dato l’ok definitivo all’ordinanza per approvare il nuovo piano di gestione dei rifiuti.

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Catania: al via oggi nelle scuole della città il progetto Educare alla Cultura della Legalità

Ha preso il via oggi il progetto di educazione alla cultura della legalità promosso dalla Polizia di Stato e rivolto agli studenti di quattro scuole della città.

Fortemente voluta dal Questore di Catania, l’iniziativa nasce grazie ad un’intesa con diversi attori istituzionali e sociali del territorio, in particolare con Confindustria Catania, con i Dirigenti scolastici, con le Associazioni antiracket e con professionisti della comunicazione.

Il primo incontro si è svolto, questa mattina, presso l’Istituto Omnicomprensivo “Pestalozzi”, nel quartiere Librino, con il coinvolgimento diretto degli alunni delle classi terze, quarte e quinte della scuola superiore di secondo grado.

Ad interloquire con i ragazzi è stato il Questore, dott. Giuseppe Bellassai, che ha introdotto il tema principale dell’incontro incentrato sul fenomeno mafioso, spiegando le diverse fasi legate alla nascita e all’evoluzione delle organizzazioni criminali, soffermandosi, in particolare, sulle attività illecite che trovano nello spaccio di droga il volano dell’economia dell’intero sistema mafioso.

Il Questore ha tracciato, poi, il profilo storico e organizzativo delle cosche che operano nel territorio catanese, mostrando alcune immagini relative alla ripartizione delle diverse piazze di spaccio, gestite dalle diverse organizzazioni criminali.

Tra gli altri temi affrontati durante l’incontro spicca senz’altro quello legato alla violenza di genere, anche in ragione della ormai prossima ricorrenza della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne.

Le considerazioni del Questore, che ha mostrato anche alcune slides relative ai temi trattati, hanno catturato l’attenzione dei ragazzi che si sono sentiti coinvolti per poi esprimere e condividere le loro riflessioni e le loro emozioni, dando vita ad un vivace dibattito.

Ha destato interesse anche l’intervento della Vice Presidente di Confindustria Catania, dott.ssa Monica Luca, che si è soffermata sul mondo delle attività imprenditoriali e di come sia possibile fare impresa nel territorio senza cedere, in alcun modo, ai fenomeni del racket e dell’usura, trovando nelle Forze di Polizia un supporto immediato e concreto.

Il progetto della Questura di Catania proseguirà nei prossimi giorni, con ulteriori tappe nelle scuole cittadine.

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Intimidazione ad Altofonte, Tamajo: «Gesto crudele, solidarietà all’imprenditore colpito»

L’assessore alle Attività produttive della Regione Siciliana, Edy Tamajo, ha espresso ferma condanna per il grave atto intimidatorio ai danni di un imprenditore avvenuto ad Altofonte, in provincia di Palermo, e accompagnato dalla brutale uccisione di alcuni animali e dall’esposizione di una testa mozzata di cavallo.

«Esprimo massima solidarietà all’imprenditore vittima di un vile gesto. Questo atto di inaudita crudeltà – ha detto Tamajo – rappresenta una mentalità mafiosa che deve essere sradicata. È fondamentale che i Carabinieri e la magistratura facciano piena luce su questo episodio e portino i responsabili di fronte alla giustizia. Questi gesti di violenza devono essere affrontati non solo con l’azione delle forze dell’ordine, ma anche con un impegno forte nella diffusione della cultura della legalità nelle scuole, affinché le future generazioni possano crescere libere da questa mentalità».

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