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ATTUALITÀ

Nuova missione umanitaria del Ccpm: team italiano curerà i cuori dei piccoli libici

L’attività̀ umanitaria dei medici e la loro apertura al mondo, la disponibilità̀ a condividere il proprio sapere e le proprie competenze col personale sanitario dei paesi più̀ svantaggiati. “Restituire ciò̀ che vi è stato dato in abbondanza e ricevere in cambio tanta ricchezza di umanità̀. Ognuno insegna qualcosa all’altro. È quanto avviene nelle missioni all’estero”.

Sono ancora vive le parole pronunciate da Papa Francesco appena qualche settimana fa, ai medici dell’Ospedale “Bambino Gesù” in udienza in Vaticano, ed è già tempo di metterle ancora in pratica. Lo scenario sarà una terra a pochi passi all’Italia: la Libia. Paese violentato da una guerra ancora viva.

L’Organizzazione delle Nazione Unite, dal giugno 2018, ha avviato un programma denominato UNSMIL (United Nation Support Mission in Lybia) dedicato al coordinamento delle missioni internazionali su questo territorio dell’Africa mediterranea.

Tra questi è stato avviato un programma che permettesse il trattamento chirurgico dei bambini affetti da cardiopatie congenite, di formazione e training del personale locale. Un progetto fortemente voluto e sostenuto dal governo libico per localizzare le cure mediche ed evitare l’invio di pazienti all’estero.

Nell’ambito delle collaborazioni attivate dal Centro Cardiologico Pediatrico del Mediterraneo con la Onlus statunitense “Novick Medical Alliance”, un team italiano diretto dal dott. Sasha Agati, primario del Ccpm di Taormina, raggiungerà il paese africano per curare i piccoli cuori dei bambini libici e occuparsi della formazione dei medici, degli infermieri e del personale tecnico. La fondazione guidata dal medico americano William Novick, ha effettuato negli ultimi sei anni 700 interventi chirurgici per bambini a Bengasi e Tobruk, per poi trasferirsi a Tripoli.

Un programma condiviso dalla Presidenza del Consiglio dell’ONU che permetterà il trattamento chirurgico di molti altri bambini, ma soprattutto il team italiano sarà chiamato a trattare i casi neonatali che oggi in tutta la nazione libica non trovano nessuna risposta terapeutica.

La prima missione del progetto sarà portata a termine nel prossimo gennaio 2020, vedrà coinvolti personale medico, infermieristico e tecnico proveniente dalla Sicilia e da diverse strutture italiane. “Il contatto e la collaborazione umana aiutano a superare le difficoltà – commenta emozionato il dottor Sasha Agati, medico missionario con esperienza decennale – senza scambio non c’è progresso”.

Un messaggio forte che parte dalla Sicilia e raggiunge le coste africane, un percorso inverso a quello che le cronache ci raccontano tutti i giorni, storie di una terra tristemente alla ribalta per i flussi migratori che proprio dalle coste libiche partono con il sogno dell’Europa. Come disse San Giovanni Paolo II, è “la carità̀ del sapere che edifica la pace”.

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Intimidazione ad Altofonte, Tamajo: «Gesto crudele, solidarietà all’imprenditore colpito»

L’assessore alle Attività produttive della Regione Siciliana, Edy Tamajo, ha espresso ferma condanna per il grave atto intimidatorio ai danni di un imprenditore avvenuto ad Altofonte, in provincia di Palermo, e accompagnato dalla brutale uccisione di alcuni animali e dall’esposizione di una testa mozzata di cavallo.

«Esprimo massima solidarietà all’imprenditore vittima di un vile gesto. Questo atto di inaudita crudeltà – ha detto Tamajo – rappresenta una mentalità mafiosa che deve essere sradicata. È fondamentale che i Carabinieri e la magistratura facciano piena luce su questo episodio e portino i responsabili di fronte alla giustizia. Questi gesti di violenza devono essere affrontati non solo con l’azione delle forze dell’ordine, ma anche con un impegno forte nella diffusione della cultura della legalità nelle scuole, affinché le future generazioni possano crescere libere da questa mentalità».

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Rifiuti in Sicilia, stato di emergenza per la discarica di Mazzarrà Sant’Andrea. Di Mauro: «Area in sicurezza»

La Regione Siciliana ha deliberato lo stato di crisi e di emergenza regionale per la discarica di Mazzarrà Sant’Andrea in contrada Zuppà, nel Messinese. Il provvedimento, che avrà la durata di 12 mesi, è stato adottato dalla giunta regionale, su proposta del presidente Renato Schifani. La giunta ha anche dato il via libera alla nomina del commissario delegato alla gestione della discarica: l’incarico è stato conferito al dirigente regionale del dipartimento Acque e rifiuti, Arturo Vallone, su proposta dell’assessore regionale all’Energia e ai servizi di pubblica utilità, Roberto Di Mauro.

Il dipartimento Acqua e rifiuti ha assegnato al Comune di Mazzarrà Sant’Andrea risorse per un milione e mezzo di euro, destinate ad interventi urgenti, quali operazioni di gestione ordinaria, sorveglianza attiva, dotazione di dispositivi antincendio ed emungimento del percolato.

«Stiamo agendo su due fronti – afferma l’assessore Di Mauro – da un lato adottiamo misure d’emergenza per fronteggiare le criticità ambientali e sanitarie legate al sito, dall’altro sviluppiamo un progetto per mettere in sicurezza l’intera area e proteggere dal rischio di danni ambientali gli abitanti di Mazzarrà e dei numerosi Comuni del comprensorio. Il progetto – ha aggiunto l’assessore – prevederà un investimento di circa 30 milioni di euro di risorse del Pnrr, sulla base dell’Accordo per l’attuazione degli interventi concordato con il Ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica». 

Domani, giovedì 21 novembre, alle 10,30 i tecnici dell’assessorato regionale, del Comune di Mazzarrà Sant’Andrea e altri rappresentanti istituzionali si incontreranno nel sito della discarica per stabilire il programma degli interventi.

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Catania: al via oggi nelle scuole della città il progetto Educare alla Cultura della Legalità

Ha preso il via oggi il progetto di educazione alla cultura della legalità promosso dalla Polizia di Stato e rivolto agli studenti di quattro scuole della città.

Fortemente voluta dal Questore di Catania, l’iniziativa nasce grazie ad un’intesa con diversi attori istituzionali e sociali del territorio, in particolare con Confindustria Catania, con i Dirigenti scolastici, con le Associazioni antiracket e con professionisti della comunicazione.

Il primo incontro si è svolto, questa mattina, presso l’Istituto Omnicomprensivo “Pestalozzi”, nel quartiere Librino, con il coinvolgimento diretto degli alunni delle classi terze, quarte e quinte della scuola superiore di secondo grado.

Ad interloquire con i ragazzi è stato il Questore, dott. Giuseppe Bellassai, che ha introdotto il tema principale dell’incontro incentrato sul fenomeno mafioso, spiegando le diverse fasi legate alla nascita e all’evoluzione delle organizzazioni criminali, soffermandosi, in particolare, sulle attività illecite che trovano nello spaccio di droga il volano dell’economia dell’intero sistema mafioso.

Il Questore ha tracciato, poi, il profilo storico e organizzativo delle cosche che operano nel territorio catanese, mostrando alcune immagini relative alla ripartizione delle diverse piazze di spaccio, gestite dalle diverse organizzazioni criminali.

Tra gli altri temi affrontati durante l’incontro spicca senz’altro quello legato alla violenza di genere, anche in ragione della ormai prossima ricorrenza della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne.

Le considerazioni del Questore, che ha mostrato anche alcune slides relative ai temi trattati, hanno catturato l’attenzione dei ragazzi che si sono sentiti coinvolti per poi esprimere e condividere le loro riflessioni e le loro emozioni, dando vita ad un vivace dibattito.

Ha destato interesse anche l’intervento della Vice Presidente di Confindustria Catania, dott.ssa Monica Luca, che si è soffermata sul mondo delle attività imprenditoriali e di come sia possibile fare impresa nel territorio senza cedere, in alcun modo, ai fenomeni del racket e dell’usura, trovando nelle Forze di Polizia un supporto immediato e concreto.

Il progetto della Questura di Catania proseguirà nei prossimi giorni, con ulteriori tappe nelle scuole cittadine.

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