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ATTUALITÀ

“La buonanima di mia Suocera”, al Teatro Don Bosco di Catania la commedia di Giambattista Spampinato

Catania

CATANIA – Sembra una sera come un’altra a casa del protagonista. Una piccola e informale cena per festeggiare un compleanno, niente di più piacevole e tranquillo. O forse no? Gli invitati arrivano, in realtà non sono tutti graditi, ma nel bel mezzo della serata, ecco che bussa alla porta un ospite inatteso, venuto da molto, molto lontano che, con la valigia in mano, “minaccia” il padrone di casa di restare a fargli compagnia per l’eternità.

Questo in sintesi il tema della brillante commedia, “La buonanima di mia Suocera”, messa in scena dal Teatro in Allegria, prodotto dall’Associazione Teatro d’Arte, diretto da Donata Indaco, secondo appuntamento della nuova stagione, al Teatro Don Bosco di Catania, sabato 7 dicembre alle 18.30 e, in replica, domenica 8 dicembre, alle 18.00.

L’autore della commedia, il compianto Giambattista Spampinato, ha voluto mettere al centro del suo lavoro temi valoriali di indiscutibile interesse, come l’aspetto centrale della figura del genitore all’interno del nucleo familiare e quello della necessaria genuinità dei rapporti in famiglia. Tutto ciò brillantemente e spassosamente comunicato, attraverso il lavoro di Giacomo Famoso, regista ma anche protagonista della trama, che evidenzia, con ironia e fluidità di scena, gli aspetti centrali proposti da Spampinato.

Una pièce piacevole e ricca di colpi di scena, dove non mancheranno risate, divertimento e temi di assoluta attualità. “Si riderà ma anche, almeno mi auguro, farà riflettere  – afferma Giacomo FamosoPurtroppo oggi molti dei principi che un tempo fungevano da paradigma per la società, quindi anche per l’istituzione familiare, centro della vicenda trattata, sembrano perduti. Tutto questo rischia di comportare una pericolosa deriva”.

Soddisfatta del lavoro, anche Donata Indaco, Presidente della Compagnia: “Grazie. Credo sia l’unica cosa da dire. Grazie al nostro pubblico che ci valorizza, ai nostri straordinari attori e a quanti ci collaborano. Vedere così ogni volta tanta gente a teatro ci inorgoglisce e ci ripaga dei tanti sacrifici. La strada intrapresa è quella giusta, dobbiamo continuare così”.

Il soggetto è incentrato sul caparbio isolamento del protagonista dalle numerose manifestazioni della moglie e dei figli, nonché sul rifiuto di aprire con essi un qualsiasi dialogo, fino a quando non interviene “la coscienza”, personificata nella defunta suocera, che gli ricorda come in ogni tempo il mondo degli affetti non ha tramonto e che il dovere di un padre è quello di trovarsi sempre vicino ai propri figli.

Scenografie ditta Balsamo, luci e fonica Vito Mammana, costumi DOC, riprese video Gaetano Vallone. In scena Giacomo Famoso, Francesca Barresi, Agata Bassetta, Veronica Capeto, Salvo Lorenzini, Antonio Parisi, Amelia Puglisi, Giovanni Puglisi, Nuccia Pulvirenti, Gianni Sciuto.

Una nota curiosa, ovvero, quando la passione per il teatro si tramanda di padre in figlio: per l’occasione in teatro saranno presenti ben tre generazioni, in scena, infatti, oltre a Giovanni Puglisi e la figlia Amelia, in platea sarà presente Natale, papà di Giovanni, novantenne, anche lui in passato grande attore.

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Intimidazione ad Altofonte, Tamajo: «Gesto crudele, solidarietà all’imprenditore colpito»

L’assessore alle Attività produttive della Regione Siciliana, Edy Tamajo, ha espresso ferma condanna per il grave atto intimidatorio ai danni di un imprenditore avvenuto ad Altofonte, in provincia di Palermo, e accompagnato dalla brutale uccisione di alcuni animali e dall’esposizione di una testa mozzata di cavallo.

«Esprimo massima solidarietà all’imprenditore vittima di un vile gesto. Questo atto di inaudita crudeltà – ha detto Tamajo – rappresenta una mentalità mafiosa che deve essere sradicata. È fondamentale che i Carabinieri e la magistratura facciano piena luce su questo episodio e portino i responsabili di fronte alla giustizia. Questi gesti di violenza devono essere affrontati non solo con l’azione delle forze dell’ordine, ma anche con un impegno forte nella diffusione della cultura della legalità nelle scuole, affinché le future generazioni possano crescere libere da questa mentalità».

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Rifiuti in Sicilia, stato di emergenza per la discarica di Mazzarrà Sant’Andrea. Di Mauro: «Area in sicurezza»

La Regione Siciliana ha deliberato lo stato di crisi e di emergenza regionale per la discarica di Mazzarrà Sant’Andrea in contrada Zuppà, nel Messinese. Il provvedimento, che avrà la durata di 12 mesi, è stato adottato dalla giunta regionale, su proposta del presidente Renato Schifani. La giunta ha anche dato il via libera alla nomina del commissario delegato alla gestione della discarica: l’incarico è stato conferito al dirigente regionale del dipartimento Acque e rifiuti, Arturo Vallone, su proposta dell’assessore regionale all’Energia e ai servizi di pubblica utilità, Roberto Di Mauro.

Il dipartimento Acqua e rifiuti ha assegnato al Comune di Mazzarrà Sant’Andrea risorse per un milione e mezzo di euro, destinate ad interventi urgenti, quali operazioni di gestione ordinaria, sorveglianza attiva, dotazione di dispositivi antincendio ed emungimento del percolato.

«Stiamo agendo su due fronti – afferma l’assessore Di Mauro – da un lato adottiamo misure d’emergenza per fronteggiare le criticità ambientali e sanitarie legate al sito, dall’altro sviluppiamo un progetto per mettere in sicurezza l’intera area e proteggere dal rischio di danni ambientali gli abitanti di Mazzarrà e dei numerosi Comuni del comprensorio. Il progetto – ha aggiunto l’assessore – prevederà un investimento di circa 30 milioni di euro di risorse del Pnrr, sulla base dell’Accordo per l’attuazione degli interventi concordato con il Ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica». 

Domani, giovedì 21 novembre, alle 10,30 i tecnici dell’assessorato regionale, del Comune di Mazzarrà Sant’Andrea e altri rappresentanti istituzionali si incontreranno nel sito della discarica per stabilire il programma degli interventi.

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Catania: al via oggi nelle scuole della città il progetto Educare alla Cultura della Legalità

Ha preso il via oggi il progetto di educazione alla cultura della legalità promosso dalla Polizia di Stato e rivolto agli studenti di quattro scuole della città.

Fortemente voluta dal Questore di Catania, l’iniziativa nasce grazie ad un’intesa con diversi attori istituzionali e sociali del territorio, in particolare con Confindustria Catania, con i Dirigenti scolastici, con le Associazioni antiracket e con professionisti della comunicazione.

Il primo incontro si è svolto, questa mattina, presso l’Istituto Omnicomprensivo “Pestalozzi”, nel quartiere Librino, con il coinvolgimento diretto degli alunni delle classi terze, quarte e quinte della scuola superiore di secondo grado.

Ad interloquire con i ragazzi è stato il Questore, dott. Giuseppe Bellassai, che ha introdotto il tema principale dell’incontro incentrato sul fenomeno mafioso, spiegando le diverse fasi legate alla nascita e all’evoluzione delle organizzazioni criminali, soffermandosi, in particolare, sulle attività illecite che trovano nello spaccio di droga il volano dell’economia dell’intero sistema mafioso.

Il Questore ha tracciato, poi, il profilo storico e organizzativo delle cosche che operano nel territorio catanese, mostrando alcune immagini relative alla ripartizione delle diverse piazze di spaccio, gestite dalle diverse organizzazioni criminali.

Tra gli altri temi affrontati durante l’incontro spicca senz’altro quello legato alla violenza di genere, anche in ragione della ormai prossima ricorrenza della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne.

Le considerazioni del Questore, che ha mostrato anche alcune slides relative ai temi trattati, hanno catturato l’attenzione dei ragazzi che si sono sentiti coinvolti per poi esprimere e condividere le loro riflessioni e le loro emozioni, dando vita ad un vivace dibattito.

Ha destato interesse anche l’intervento della Vice Presidente di Confindustria Catania, dott.ssa Monica Luca, che si è soffermata sul mondo delle attività imprenditoriali e di come sia possibile fare impresa nel territorio senza cedere, in alcun modo, ai fenomeni del racket e dell’usura, trovando nelle Forze di Polizia un supporto immediato e concreto.

Il progetto della Questura di Catania proseguirà nei prossimi giorni, con ulteriori tappe nelle scuole cittadine.

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