ATTUALITÀ
Sicilia orientale, controlli ittici: sequestro di 2 tonnellate di pesce e chiuso deposito
CATANIA – La Direzione Marittima di Catania – 11° Centro Controllo Area Pesca, nell’ambito dell’ operazione nazionale denominata “Mercato Globale” disposta dal Comando Generale del Corpo delle Capitanerie di Porto – Guardia Costiera, ha pianificato e coordinato una complessa attività di vigilanza e controllo, lungo tutta la filiera ittica, mirata in via prioritaria a tutelare il consumatore finale in un periodo, quello delle festività natalizie, durante il quale notoriamente il consumo di prodotti della pesca aumenta sensibilmente.
La complessa attività di controllo, attuata attraverso l’articolazione dei dipendenti Comandi Territoriali della Sicilia Orientale, ha richiesto l’impiego di 300 militari impegnati in attività ispettive sia in mare che in depositi di stoccaggio, piattaforme logistiche, grande e piccola distribuzione e mercati rionali nei principali centri urbani della Sicilia Orientale, così come in zone più interne.
Dalle circa 700 verifiche esperite, sono emerse violazioni per un ammontare di oltre 80.000 euro e il sequestro di due tonnellate di prodotti ittici di provenienza ignota, privi di tracciabilità obbligatoria e commercializzati in spregio a ogni obbligo sanitario.
In una rivendita di prodotti ittici dei paesi etnei è stato sottoposto a sequestro amministrativo un quantitativo di circa 600 chili di “stoccafisso” e “baccalà spugnato”, totalmente privo di tracciabilità e lavorato in ambienti non idonei sotto l’aspetto sanitario.
Assume particolare rilevanza l’individuazione, nel Siracusano, di un deposito privo di qualunque tipo di autorizzazione a essere utilizzato come tale.
In stretta cooperazione con la competente Autorità Sanitaria di Siracusa è stata disposta lai chiusura immediata del deposito e le contestuali contestazioni amministrative per la lavorazione di prodotti ittici in luogo non autorizzato e privo di certificazione obbligatoria.
Sono state condotte, inoltre, azioni repressive nei confronti di venditori ambulanti, dediti alla vendita abusiva di prodotti ittici in cattivo stato di conservazione, per i quali, in alcuni casi, sono emerse anche connesse contestazioni di natura penale.
Le attività di controllo condotte in mare dalle Unità Navali della Guardia Costiera, finalizzate alla tutela delle risorse ittiche e dell’ambiente marino costiero, hanno consentito il sequestro di diversi attrezzi da pesca non consentiti, difformi rispetto alle vigenti normative e utilizzati in zone non consentite.
In particolare, all’interno dell’Area Marina Protetta di Aci Trezza è stato riscontrato il posizionamento di una rete da posta della lunghezza di circa 700 metri, i cui effetti risultano sensibilmente impattanti, anche per i risvolti ambientali verso un così sensibile ecosistema.
Il costante impegno della Direzione Marittima di Catania, attraverso l’azione dei dipendenti Comandi della Sicilia Orientale, continuerà nei prossimi giorni, in mare e sul territorio, al fine di garantire la tutela del patrimonio ittico, ambientale e del consumatore.
ATTUALITÀ
Intimidazione ad Altofonte, Tamajo: «Gesto crudele, solidarietà all’imprenditore colpito»
L’assessore alle Attività produttive della Regione Siciliana, Edy Tamajo, ha espresso ferma condanna per il grave atto intimidatorio ai danni di un imprenditore avvenuto ad Altofonte, in provincia di Palermo, e accompagnato dalla brutale uccisione di alcuni animali e dall’esposizione di una testa mozzata di cavallo.
«Esprimo massima solidarietà all’imprenditore vittima di un vile gesto. Questo atto di inaudita crudeltà – ha detto Tamajo – rappresenta una mentalità mafiosa che deve essere sradicata. È fondamentale che i Carabinieri e la magistratura facciano piena luce su questo episodio e portino i responsabili di fronte alla giustizia. Questi gesti di violenza devono essere affrontati non solo con l’azione delle forze dell’ordine, ma anche con un impegno forte nella diffusione della cultura della legalità nelle scuole, affinché le future generazioni possano crescere libere da questa mentalità».
ATTUALITÀ
Rifiuti in Sicilia, stato di emergenza per la discarica di Mazzarrà Sant’Andrea. Di Mauro: «Area in sicurezza»
La Regione Siciliana ha deliberato lo stato di crisi e di emergenza regionale per la discarica di Mazzarrà Sant’Andrea in contrada Zuppà, nel Messinese. Il provvedimento, che avrà la durata di 12 mesi, è stato adottato dalla giunta regionale, su proposta del presidente Renato Schifani. La giunta ha anche dato il via libera alla nomina del commissario delegato alla gestione della discarica: l’incarico è stato conferito al dirigente regionale del dipartimento Acque e rifiuti, Arturo Vallone, su proposta dell’assessore regionale all’Energia e ai servizi di pubblica utilità, Roberto Di Mauro.
Il dipartimento Acqua e rifiuti ha assegnato al Comune di Mazzarrà Sant’Andrea risorse per un milione e mezzo di euro, destinate ad interventi urgenti, quali operazioni di gestione ordinaria, sorveglianza attiva, dotazione di dispositivi antincendio ed emungimento del percolato.
«Stiamo agendo su due fronti – afferma l’assessore Di Mauro – da un lato adottiamo misure d’emergenza per fronteggiare le criticità ambientali e sanitarie legate al sito, dall’altro sviluppiamo un progetto per mettere in sicurezza l’intera area e proteggere dal rischio di danni ambientali gli abitanti di Mazzarrà e dei numerosi Comuni del comprensorio. Il progetto – ha aggiunto l’assessore – prevederà un investimento di circa 30 milioni di euro di risorse del Pnrr, sulla base dell’Accordo per l’attuazione degli interventi concordato con il Ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica».
Domani, giovedì 21 novembre, alle 10,30 i tecnici dell’assessorato regionale, del Comune di Mazzarrà Sant’Andrea e altri rappresentanti istituzionali si incontreranno nel sito della discarica per stabilire il programma degli interventi.
ATTUALITÀ
Catania: al via oggi nelle scuole della città il progetto Educare alla Cultura della Legalità
Ha preso il via oggi il progetto di educazione alla cultura della legalità promosso dalla Polizia di Stato e rivolto agli studenti di quattro scuole della città.
Fortemente voluta dal Questore di Catania, l’iniziativa nasce grazie ad un’intesa con diversi attori istituzionali e sociali del territorio, in particolare con Confindustria Catania, con i Dirigenti scolastici, con le Associazioni antiracket e con professionisti della comunicazione.
Il primo incontro si è svolto, questa mattina, presso l’Istituto Omnicomprensivo “Pestalozzi”, nel quartiere Librino, con il coinvolgimento diretto degli alunni delle classi terze, quarte e quinte della scuola superiore di secondo grado.
Ad interloquire con i ragazzi è stato il Questore, dott. Giuseppe Bellassai, che ha introdotto il tema principale dell’incontro incentrato sul fenomeno mafioso, spiegando le diverse fasi legate alla nascita e all’evoluzione delle organizzazioni criminali, soffermandosi, in particolare, sulle attività illecite che trovano nello spaccio di droga il volano dell’economia dell’intero sistema mafioso.
Il Questore ha tracciato, poi, il profilo storico e organizzativo delle cosche che operano nel territorio catanese, mostrando alcune immagini relative alla ripartizione delle diverse piazze di spaccio, gestite dalle diverse organizzazioni criminali.
Tra gli altri temi affrontati durante l’incontro spicca senz’altro quello legato alla violenza di genere, anche in ragione della ormai prossima ricorrenza della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne.
Le considerazioni del Questore, che ha mostrato anche alcune slides relative ai temi trattati, hanno catturato l’attenzione dei ragazzi che si sono sentiti coinvolti per poi esprimere e condividere le loro riflessioni e le loro emozioni, dando vita ad un vivace dibattito.
Ha destato interesse anche l’intervento della Vice Presidente di Confindustria Catania, dott.ssa Monica Luca, che si è soffermata sul mondo delle attività imprenditoriali e di come sia possibile fare impresa nel territorio senza cedere, in alcun modo, ai fenomeni del racket e dell’usura, trovando nelle Forze di Polizia un supporto immediato e concreto.
Il progetto della Questura di Catania proseguirà nei prossimi giorni, con ulteriori tappe nelle scuole cittadine.
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