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ATTUALITÀ

Gente “stanca di rimanere” a casa, tutti a spasso in auto, a piedi e in bici: scattano le sanzioni

SIRACUSA – Continuano i controlli dei Carabinieri del Comando Provinciale di Siracusa per garantire il rispetto delle disposizioni vigenti nella difficile congiuntura sanitaria, ed anche nella giornata di ieri diverse sono state le violazioni riscontrate.

Di seguito i casi più emblematici:

  • ad Augusta i Carabinieri dell’Aliquota Radiomobile della locale Compagnia hanno dato esecuzione a un’ordinanza di aggravamento della misura cautelare degli arresti domiciliari e sostituzione con quella più afflittiva della detenzione in carcere, nei confronti del 26enne Miscel Carbonaro. Il giovane, sebbene sottoposto alla misura degli arresti domiciliari, nel corso di diversi controlli presso la sua residenza, non era stato trovato in casa dai Carabinieri, che invece lo avevano colto mentre passeggiava sulla pubblica via della cittadina megarese incurante sia delle prescrizioni della misura detentiva sia delle disposizioni relative all’emergenza epidemiologica. L’arrestato è stato quindi associato presso la casa circondariale “Piazza Lanza” di Catania;
  • a Siracusa diversi soggetti sono stati controllati e sanzionati: alcuni mentre si trovavano a passeggio per le vie cittadine, uno mentre circolava in sella al suo ciclomotore senza una giustificazione valida, un altro perché, stanco di rimanere chiuso in casa, era uscito per ammirare il mare da una nota piazza cittadina; altre ancora sono state sanzionate perché trovate sedute in panchine pubbliche mentre dialogavano. Sanzioni anche nelle zone balneari a sud del capoluogo, dove un giovane 20 enne è stato sorpreso a circolare in bicicletta senza una valida motivazione ed un surfista si stava invece accingendo a tuffarsi in mare;
  • a Priolo Gargallo un uomo è stato sanzionato perché, stanco di rimanere chiuso a casa, stava girovagando per le vie del paese; un altro soggetto, proveniente da un comune limitrofo, è stato invece sanzionato mentre circolava a bordo della sua autovettura senza motivo valido;
  • a Noto due soggetti sono stati sanzionati poiché usciti senza una valida motivazione: il primo, sorpreso a bordo della sua autovettura, ha tentato di giustificarsi dicendo di essere andato a trovare un’amica; il secondo ha addirittura riferito di essere alla ricerca di un bar aperto;
  • a Portopalo di Capo Passero un giovane è stato sanzionato perché, proveniente da un comune della provincia di Ragusa, si stava recando a casa di un cliente residente a cui doveva fare una consegna;
  • ad Avola un uomo e una donna sono stati controllati e sanzionati mentre circolavano a bordo di un’autovettura senza motivo valido;
  • a Palazzolo Acreide diversi soggetti sono stati controllati e sanzionati perché circolavano a bordo di autovetture senza motivo valido: alcuni hanno dichiarato di voler fare una passeggiata, mentre altre persone di essere fuori dalle abitazioni per sbrigare delle commissioni. Una donna a bordo della sua auto ha dichiarato di trovarsi in quel comune per fare la spesa;
  • a Carlentini, Ferla, Floridia, Pachino, diversi soggetti sono stati controllati e sanzionati mentre stavano passeggiando lungo le vie cittadine;
  • ad Augusta due uomini sono stati sanzionati perché trovati all’interno di un’associazione musicale intenti a comporre musica.

I Carabinieri, quotidianamente impegnati nel garantire la corretta osservanza delle misure di contenimento rammentano che è stato fatto divieto a tutti di circolare se non per “comprovate esigenze lavorative”, “assoluta urgenza” o “motivi di salute” e che le nuove disposizioni di legge prevedono per i contravventori sanzioni da € 400 a € 3.000, da aumentare fino a un terzo se la violazione avviene mediante l’utilizzo di un veicolo e da raddoppiare in caso di recidiva.

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Piano Rifiuti, ok dalla giunta. Schifani: «Passo decisivo per realizzare i termovalorizzatori»

Due termovalorizzatori, uno a Palermo e uno a Catania, 31 impianti di compostaggio (14 nuovi, di cui 6 pubblici), 24 biodigestori (20 nuovi, di cui 11 pubblici), 16 piattaforme tutte pubbliche di selezione del recupero per la raffinazione (di cui 11 nuove) che sostituiranno e miglioreranno i vecchi impianti Tmb. Lo prevede il nuovo Piano di gestione dei rifiuti approvato dalla giunta regionale, convocata dal presidente della Regione Siciliana Renato Schifani. Tra gli obiettivi del piano ci sono: il recupero del 65% dei rifiuti urbani, l’eliminazione dei trasferimenti dei rifiuti fuori Regione, la riduzione del 40% dei costi di trattamento rispetto a quelli attuali con un risparmio di circa 150 milioni annui, e la riduzione del conferimento in discarica depositando non oltre il 10% di tutti i rifiuti prodotti, rispettando così gli obblighi previsti dalla normativa europea. Il presidente Schifani, nella qualità di commissario straordinario per l’emergenza rifiuti, ha firmato l’ordinanza che adotta il Piano, mentre la responsabilità del procedimento resterà in capo all’apposito Ufficio speciale. «L’approvazione del nuovo Piano rifiuti – dichiara il presidente della Regione – costituisce finalmente il punto di partenza concreto per la realizzazione dei termovalorizzatori in quanto condizione indispensabile.

Adesso passeremo alla fase della progettazione e al successivo appalto dei lavori e della gestione entro il 2025 e non oltre i primi mesi del 2026. Andremo avanti spediti, nell’interesse dei siciliani, senza indugiare mai su un pilastro portante del mio programma di governo. Archiviamo così definitivamente la stagione del conferimento in discarica sempre più gravosa per l’ambiente e offriamo una risposta integrata alla difficile situazione dei rifiuti in Sicilia che troppi oneri scarica sui cittadini e sui bilanci pubblici». Il Piano consente di modificare immediatamente i 18 Piani d’Ambito e di far partire il percorso per la realizzazione degli impianti di riduzione del conferimento in discarica dei rifiuti e l’eliminazione dei trasferimenti fuori Regione, con la drastica riduzione dei costi a carico dei cittadini siciliani, degli enti locali e della stessa Regione in relazione alla progressiva attuazione degli obiettivi di riciclaggio e recupero. In particolare, i termovalorizzatori, le cui aree di realizzazione sono state già individuate nel sito di Bellolampo a Palermo e nell’area industriale di Catania dopo alcune conferenze di servizio con i principali enti coinvolti, saranno interamente pubblici e realizzati dalla Regione con i fondi già stanziati all’interno dell’Accordo di coesione siglato a maggio con la Presidenza del Consiglio dei Ministri. I due impianti avranno una capacità complessiva di 600 mila tonnellate annue e produrranno insieme una potenza energetica di 50 Megawatt. Il nuovo Piano arriva al culmine di un complesso procedimento che ha visto coinvolti l’Assemblea regionale siciliana, le autonomie locali, gli operatori d’ambito e ha ottenuto le valutazioni ambientali strategiche dopo lo svolgimento di tutti gli adempimenti istruttori. In ultimo, qualche settimana fa il parere positivo del Cga sulla procedura da adottare che ha dato l’ok definitivo all’ordinanza per approvare il nuovo piano di gestione dei rifiuti.

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Catania: al via oggi nelle scuole della città il progetto Educare alla Cultura della Legalità

Ha preso il via oggi il progetto di educazione alla cultura della legalità promosso dalla Polizia di Stato e rivolto agli studenti di quattro scuole della città.

Fortemente voluta dal Questore di Catania, l’iniziativa nasce grazie ad un’intesa con diversi attori istituzionali e sociali del territorio, in particolare con Confindustria Catania, con i Dirigenti scolastici, con le Associazioni antiracket e con professionisti della comunicazione.

Il primo incontro si è svolto, questa mattina, presso l’Istituto Omnicomprensivo “Pestalozzi”, nel quartiere Librino, con il coinvolgimento diretto degli alunni delle classi terze, quarte e quinte della scuola superiore di secondo grado.

Ad interloquire con i ragazzi è stato il Questore, dott. Giuseppe Bellassai, che ha introdotto il tema principale dell’incontro incentrato sul fenomeno mafioso, spiegando le diverse fasi legate alla nascita e all’evoluzione delle organizzazioni criminali, soffermandosi, in particolare, sulle attività illecite che trovano nello spaccio di droga il volano dell’economia dell’intero sistema mafioso.

Il Questore ha tracciato, poi, il profilo storico e organizzativo delle cosche che operano nel territorio catanese, mostrando alcune immagini relative alla ripartizione delle diverse piazze di spaccio, gestite dalle diverse organizzazioni criminali.

Tra gli altri temi affrontati durante l’incontro spicca senz’altro quello legato alla violenza di genere, anche in ragione della ormai prossima ricorrenza della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne.

Le considerazioni del Questore, che ha mostrato anche alcune slides relative ai temi trattati, hanno catturato l’attenzione dei ragazzi che si sono sentiti coinvolti per poi esprimere e condividere le loro riflessioni e le loro emozioni, dando vita ad un vivace dibattito.

Ha destato interesse anche l’intervento della Vice Presidente di Confindustria Catania, dott.ssa Monica Luca, che si è soffermata sul mondo delle attività imprenditoriali e di come sia possibile fare impresa nel territorio senza cedere, in alcun modo, ai fenomeni del racket e dell’usura, trovando nelle Forze di Polizia un supporto immediato e concreto.

Il progetto della Questura di Catania proseguirà nei prossimi giorni, con ulteriori tappe nelle scuole cittadine.

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Intimidazione ad Altofonte, Tamajo: «Gesto crudele, solidarietà all’imprenditore colpito»

L’assessore alle Attività produttive della Regione Siciliana, Edy Tamajo, ha espresso ferma condanna per il grave atto intimidatorio ai danni di un imprenditore avvenuto ad Altofonte, in provincia di Palermo, e accompagnato dalla brutale uccisione di alcuni animali e dall’esposizione di una testa mozzata di cavallo.

«Esprimo massima solidarietà all’imprenditore vittima di un vile gesto. Questo atto di inaudita crudeltà – ha detto Tamajo – rappresenta una mentalità mafiosa che deve essere sradicata. È fondamentale che i Carabinieri e la magistratura facciano piena luce su questo episodio e portino i responsabili di fronte alla giustizia. Questi gesti di violenza devono essere affrontati non solo con l’azione delle forze dell’ordine, ma anche con un impegno forte nella diffusione della cultura della legalità nelle scuole, affinché le future generazioni possano crescere libere da questa mentalità».

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