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ATTUALITÀ

Pesca di frodo a Trapani, beccati in macchina con 300 ricci di mare: due persone sanzionate (VIDEO)

TRAPANI – Nel tardo pomeriggio di ieri, i Carabinieri della Compagnia di Trapani, impegnati nei consueti controlli per il rispetto delle prescrizione del Dpcm per l’emergenza Covid-19, hanno sanzionato 2 soggetti trapanesi in quanto trovati in possesso di oltre 300 ricci di mare appena pescati già caricati a bordo dell’autovettura e coperti con un telo.

Ad attrarre l’attenzione dei Carabinieri della Stazione di Erice e della Motovedetta 811 Pignatelli di Trapani un autovettura parcheggiata in una stradina della Baia Pizzolungo, località balneare del trapanese poco affollata in questo periodo dell’anno. Le case site in predetta località sono spesso, nel periodo invernale, prese di mira e spesso saccheggiate ragion per cui i controlli dei militari, per evitare ciò, sono frequenti ed accurati.

Nei pressi dell’autovettura due soggetti, L.P. (classe 61) e L.F. (classe 86), entrambi trapanesi con svariati precedenti di Polizia, ben conosciuti dai militari operanti, intenti a caricare a bordo attrezzatura da pesca subacquea appena utilizzata. Approfondito il controllo si rinvenivano, all’interno del cofano posteriore del veicolo, coperti da un telo, sei retini verdi stracolmi di ricci di mare per un numerico di oltre 300 esemplari.

Ai due soggetti, oltre alla sanzione di 400 euro ai sensi del Dpcm anti-Coronavirus, poiché trovati in predetta località senza giustificato motivo, veniva elevata ulteriore sanzione per l’importo di 4.000 euro per la violazione delle norme sulla pesca e la cattura di molluschi. Al termine delle operazioni i ricci di mare venivano prontamente liberati.

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Trasporti, 13 voli settimanali per New York. Aricò: «Grande occasione di sviluppo per la Sicilia»

Sicilia e America non sono mai state così vicine. Dalla prossima estate saranno attivi 13 voli diretti settimanali che collegheranno Palermo e Catania a New York, operati dalle compagnie Neos, Delta e United Airlines. Stamattina l’assessore regionale alle Infrastrutture e ai trasporti, Alessandro Aricò, ha incontrato a Palazzo Orleans, proprio il vice presidente della Delta Air Lines per Europa, Africa e India, Matteo Curcio. L’incontro è stato un’occasione per discutere delle strategie di espansione della compagnia americana e per parlare delle opportunità derivanti dal rafforzamento dei collegamenti tra l’Isola e gli Stati Uniti. «Ringrazio Curcio e la Delta Air Lines per l’attenzione che stanno dimostrando nei confronti della nostra regione e di tutti i siciliani. Con l’avvio dei 7 voli giornalieri di Delta da Catania a New York salgono a 13 i collegamenti tra la Sicilia e gli Stati Uniti. Un risultato straordinario, che ci inorgoglisce e dimostra quanto questa terra sappia essere attrattiva al di là dell’Atlantico in cui vivono, tra l’altro, molti emigrati siciliani di seconda e terza generazione. Un’occasione straordinaria di sviluppo non soltanto per questi due scali ma, più in generale, un forte impulso alla crescita turistica ed economica di tutta la Sicilia, che si conferma strategica nel Mediterraneo per il trasporto aereo internazionale». La compagnia italiana Neos, del gruppo Alpitour, ha già annunciato che, in previsione della prossima stagione estiva, porterà da due a tre la frequenza dei voli settimanali tra l’aeroporto Falcone e Borsellino di Palermo e il JFK di New York. A questi si aggiungono i voli della United Airlines che collegheranno Palermo a Newark, uno dei tre principali aeroporti della Grande mela, tre volte a settimana. La Delta Air lines, infine, appena qualche giorno fa ha ufficializzato il lancio di una rotta quotidiana dall’aeroporto Fontanarossa di Catania al Kennedy di New York.

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Congedi per i padri: 4E-Parent propone 22 giorni obbligatori e 4 mesi retribuiti all’80%

Riformare i congedi per i padri per assicurare salute e benessere dei bambini, correggendo l’ineguale distribuzione della cura e favorendo occupazione femminile e natalità. La proposta del progetto europeo 4e-Parent, che vede l’Istituto superiore di sanità (Iss) capofila, è stata presentata ai politici in vista della legge di bilancio nella conferenza “Il tempo dei papà”, e comprende un pacchetto di misure tra cui estensione del congedo di paternità obbligatorio da 10 a 22 giorni lavorativi, previsione di 4 mesi di congedi retribuiti all’80% (2 per genitore), anticipo statale dei compensi per le Pmi.

L’Italia è uno dei Paesi europei con il minor numero di giorni di congedo adeguatamente retribuiti per i padri e con il massimo divario fra congedi materni e paterni.

Sono diversi i vantaggi che derivano da un maggiore coinvolgimento del padre nell’accudimento, soprattutto, spiegano gli esperti, nei primi mille giorni.

La sua presenza attiva si associa infatti a più elevati livelli di competenza cognitiva e sociale, maggiore capacità di empatia, migliore autoregolazione e autostima e maggiori progressi scolastici dei bambini. Diminuisce inoltre i rischi durante la gravidanza e il parto, può contribuire all’aumento della occupazione femminile e promuove le ‘mascolinità accudenti’, diminuendo il rischio di violenza domestica. I promotori chiedono anche di cambiare il nome da “congedi parentali” a “congedi genitoriali”.

“Non dovrebbero servire prove per dimostrare che la partecipazione dei padri all’accudimento è vantaggiosa per l’intera famiglia”, osserva Angela Giusti, ricercatrice del Centro nazionale per la prevenzione delle malattie e la promozione della salute dell’Istituto superiore di sanità e responsabile del coordinamento scientifico del progetto.

“Eppure, queste prove le abbiamo”. Tra le altre proposte vi sono almeno 10 giorni consecutivi di congedo obbligatorio nel primo mese dalla nascita senza obbligo di preavviso, l’applicazione delle stesse regole del congedo di maternità con l’inclusione dei padri freelance, l’aumento dall’80 al 100% della retribuzione del congedo di maternità, incentivi per aziende con certificazione di genere e promozione del lavoro agile e campagne informative per il coinvolgimento dei padri.

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Studio negli USA: smettere di fumare anche a 75 anni allunga la vita degli individui

Non è mai troppo tardi per smettere di fumare. Buttare le sigarette anche a 75 anni di età aumenta del 14% le probabilità di guadagnare 1 anno intero di vita.

Per chi smette a 65 anni invece, dopo aver fumato sin da giovane, le probabilità di 1 anno in più di longevità salgono del 23%. Lo spiega la prima indagine ad aver esaminato specificamente gli effetti dell’eliminazione del fumo così avanti con gli anni.

Pubblicato sull’ American Journal of Preventive Medicine, il rapporto di ricercatori dell’ università del Michigan ha analizzato i dati di varie indagini su fumo e longevità, ed ha osservato che in generale, per i fumatori da oltre 30 anni e di mezza età, il rischio di morte nei 25 anni successivi risultava più alto del 21% rispetto ai non fumatori.

Ma dai calcoli degli studiosi è anche emerso che eliminare il fumo a qualsiasi età fa inevitabilmente salire l’ aspettativa di vita anche a 75 anni.

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