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ATTUALITÀ

Catania: spaccio di droga al “Tondicello”, arrestati tre appartenenti al clan Cappello-Bonaccorsi

Messina Catania

CATANIA – La locale Procura della Repubblica presso il Tribunale dei Minorenni di Catania ha delegato la Squadra Mobile etnea all’esecuzione dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere a carico di tre indagati, all’epoca dei fatti minorenni, in quanto ritenuti responsabili, a vario titolo, di traffico di droga nonché detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, con l’aggravante di avere commesso il fatto avvalendosi delle condizioni di assoggettamento e di omertà tipiche di un’associazione mafiosa e con la finalità di agevolarla.

L’indagine, avviata a fine 2018, svolta sotto il coordinamento della Procura Distrettuale Antimafia di Catania, ha consentito di acquisire significativi elementi in ordine al sodalizio criminale, riconducibile al noto clan mafioso dei “Cappello-Bonaccorsi”, sedente nel capoluogo etneo, particolarmente attivo nel traffico di sostanze stupefacenti.

Nel contesto investigativo, che ha già visto l’esecuzione di un provvedimento di Fermo disposto dalla Procura Distrettuale di Catania, lo scorso 12 dicembre, a carico di 21 indagati, ritenuti sodali al menzionato gruppo criminale, l’attività investigativa, supportata da presidi tecnici (intercettazioni telefoniche e videoregistrazioni) e corroborata dalle dichiarazioni di alcuni collaboratori di giustizia, ha consentito di radicare gravi elementi di colpevolezza a carico dei tre indagati.

Infatti, nel corso della richiamata attività sono emersi gravi indizi in ordine alla partecipazione degli indagati al traffico di sostanze stupefacenti nel rione popolare di San Cristoforo, nonché nella gestione di una “piazza di spaccio” (sia cocaina sia marijuana), coincidente con l’area del cosiddetto “Tondicello”, al fine di favorire l’organizzazione criminale espressione del clan mafioso Cappello-Bonaccorsi, attivo nel citato quartiere popolare.

In tale ambito, i destinatari dei provvedimenti restrittivi, assumendo il ruolo di pusher, vedette e custodi, si sono resi responsabili anche di spaccio e cessione di sostanza stupefacente.

Infine, si segnala che i tre giovani colpiti dal provvedimento restrittivo parteciparono attivamente all’aggressione ai membri di un equipaggio delle Volanti, avvenuta il 2 dicembre 2019, a seguito della quale il Questore di Catania, Mario Della Cioppa, dispose una serie di controlli straordinari del territorio proprio in quel quartiere, con l’ausilio anche della Squadra Mobile che identificò gran parte dei responsabili del grave atto. Vennero anche effettuate numerose operazioni antidroga che portarono all’arresto di numerosi spacciatori della zona e alla chiusura di attività commerciali illecitamente condotte.

Si tratta, quindi, di una ulteriore espressione della pressione investigativa svolta dalla Questura di Catania nell’area del Tondicello, a cui parteciparono anche gli attuali destinatari dell’odierna ordinanza, che riafferma, in tal modo, quei principi di legalità e di potestà dello Stato che si oppone alle attività illecite di quei criminali che tendono ad appropriarsi del territorio, rifiutando – inutilmente – ogni forme di ingerenza da parte dell’Autorità. È il positivo riscontro all’affermazione che il Questore espresse all’indomani delle prime operazioni condotte in quel quartiere, allorquando si trovò a dire: “Chi aggredisce un poliziotto o un rappresentante delle Forze del Ordine impegnato in attività di tutela della collettività, aggredisce lo Stato e questo non può essere permesso (…)”.

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Intimidazione ad Altofonte, Tamajo: «Gesto crudele, solidarietà all’imprenditore colpito»

L’assessore alle Attività produttive della Regione Siciliana, Edy Tamajo, ha espresso ferma condanna per il grave atto intimidatorio ai danni di un imprenditore avvenuto ad Altofonte, in provincia di Palermo, e accompagnato dalla brutale uccisione di alcuni animali e dall’esposizione di una testa mozzata di cavallo.

«Esprimo massima solidarietà all’imprenditore vittima di un vile gesto. Questo atto di inaudita crudeltà – ha detto Tamajo – rappresenta una mentalità mafiosa che deve essere sradicata. È fondamentale che i Carabinieri e la magistratura facciano piena luce su questo episodio e portino i responsabili di fronte alla giustizia. Questi gesti di violenza devono essere affrontati non solo con l’azione delle forze dell’ordine, ma anche con un impegno forte nella diffusione della cultura della legalità nelle scuole, affinché le future generazioni possano crescere libere da questa mentalità».

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Rifiuti in Sicilia, stato di emergenza per la discarica di Mazzarrà Sant’Andrea. Di Mauro: «Area in sicurezza»

La Regione Siciliana ha deliberato lo stato di crisi e di emergenza regionale per la discarica di Mazzarrà Sant’Andrea in contrada Zuppà, nel Messinese. Il provvedimento, che avrà la durata di 12 mesi, è stato adottato dalla giunta regionale, su proposta del presidente Renato Schifani. La giunta ha anche dato il via libera alla nomina del commissario delegato alla gestione della discarica: l’incarico è stato conferito al dirigente regionale del dipartimento Acque e rifiuti, Arturo Vallone, su proposta dell’assessore regionale all’Energia e ai servizi di pubblica utilità, Roberto Di Mauro.

Il dipartimento Acqua e rifiuti ha assegnato al Comune di Mazzarrà Sant’Andrea risorse per un milione e mezzo di euro, destinate ad interventi urgenti, quali operazioni di gestione ordinaria, sorveglianza attiva, dotazione di dispositivi antincendio ed emungimento del percolato.

«Stiamo agendo su due fronti – afferma l’assessore Di Mauro – da un lato adottiamo misure d’emergenza per fronteggiare le criticità ambientali e sanitarie legate al sito, dall’altro sviluppiamo un progetto per mettere in sicurezza l’intera area e proteggere dal rischio di danni ambientali gli abitanti di Mazzarrà e dei numerosi Comuni del comprensorio. Il progetto – ha aggiunto l’assessore – prevederà un investimento di circa 30 milioni di euro di risorse del Pnrr, sulla base dell’Accordo per l’attuazione degli interventi concordato con il Ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica». 

Domani, giovedì 21 novembre, alle 10,30 i tecnici dell’assessorato regionale, del Comune di Mazzarrà Sant’Andrea e altri rappresentanti istituzionali si incontreranno nel sito della discarica per stabilire il programma degli interventi.

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Catania: al via oggi nelle scuole della città il progetto Educare alla Cultura della Legalità

Ha preso il via oggi il progetto di educazione alla cultura della legalità promosso dalla Polizia di Stato e rivolto agli studenti di quattro scuole della città.

Fortemente voluta dal Questore di Catania, l’iniziativa nasce grazie ad un’intesa con diversi attori istituzionali e sociali del territorio, in particolare con Confindustria Catania, con i Dirigenti scolastici, con le Associazioni antiracket e con professionisti della comunicazione.

Il primo incontro si è svolto, questa mattina, presso l’Istituto Omnicomprensivo “Pestalozzi”, nel quartiere Librino, con il coinvolgimento diretto degli alunni delle classi terze, quarte e quinte della scuola superiore di secondo grado.

Ad interloquire con i ragazzi è stato il Questore, dott. Giuseppe Bellassai, che ha introdotto il tema principale dell’incontro incentrato sul fenomeno mafioso, spiegando le diverse fasi legate alla nascita e all’evoluzione delle organizzazioni criminali, soffermandosi, in particolare, sulle attività illecite che trovano nello spaccio di droga il volano dell’economia dell’intero sistema mafioso.

Il Questore ha tracciato, poi, il profilo storico e organizzativo delle cosche che operano nel territorio catanese, mostrando alcune immagini relative alla ripartizione delle diverse piazze di spaccio, gestite dalle diverse organizzazioni criminali.

Tra gli altri temi affrontati durante l’incontro spicca senz’altro quello legato alla violenza di genere, anche in ragione della ormai prossima ricorrenza della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne.

Le considerazioni del Questore, che ha mostrato anche alcune slides relative ai temi trattati, hanno catturato l’attenzione dei ragazzi che si sono sentiti coinvolti per poi esprimere e condividere le loro riflessioni e le loro emozioni, dando vita ad un vivace dibattito.

Ha destato interesse anche l’intervento della Vice Presidente di Confindustria Catania, dott.ssa Monica Luca, che si è soffermata sul mondo delle attività imprenditoriali e di come sia possibile fare impresa nel territorio senza cedere, in alcun modo, ai fenomeni del racket e dell’usura, trovando nelle Forze di Polizia un supporto immediato e concreto.

Il progetto della Questura di Catania proseguirà nei prossimi giorni, con ulteriori tappe nelle scuole cittadine.

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