ATTUALITÀ
Giarre, crisi comparto artigianale: sabato 11 luglio nuovo tavolo operativo con i sindaci
GIARRE – Una crisi gigantesca, senza precedenti confermata dal vistoso calo delle attività imprenditoriali presenti nel territorio giarrese. L’effetto Covid-19 ha lasciato segni importanti e il comparto che rappresenta un punto di riferimento nel sistema produttivo locale è in pieno allarme. Gli artigiani giarresi aderenti all’Ula Claai, già nelle scorse settimane, attraverso una missiva indirizzata al presidente della Regione Nello Musumeci, avevano rappresentato un quadro drammatico, chiedendo alle istituzioni un concreto sostegno alla categoria fortemente penalizzata dal “lockdown”.
“Giarre e i Comuni della riviera Jonica e pedemontana – rivela il presidente dell’Ula Claai, Diego Bonaccorso – erano un esempio esaltante di laboriosità e di genialità poiché vi era la piena collaborazione tra amministratori e mondo produttivo. Tutto questo è oggi un lontano ricordo sbiadito dal tempo. In questo quadro allarmante i Sindaci del territorio rivestono un ruolo fondamentale poiché sono l’interfaccia con i cittadini ed è a loro che le categorie produttive si rivolgeranno per fare fronte alle mille difficoltà, chiedendo risposte concrete”.
Secondo Bonaccorso, “la resa dei conti avverrà tra settembre e ottobre quando arriveranno tutti gli adempimenti di natura fiscale, tributaria e lavorativa. Basti vedere i tanti negozi, ristoranti e laboratori che hanno chiuso e che chiuderanno; attività produttive pere lunghi decenni esempio di quella genialità che Giarre ha rappresentato nel mondo e che oggi si è ridotta del 60-70%. Lo stesso vale per molti altri Comuni. Immaginiamo che la politica conosca questi problemi visto che li abbiamo sviscerato in tutte la salse ed in tutte le occasioni sia verbali che cartacei ma, purtroppo, non abbiamo trovato interlocutori disponibili ad ascoltarci”.
Bonaccorso lancia poi un allarme concreto: “Il popolo italiano è stanco e tirare troppo la corda rischia di far deflagrare la bomba sociali: come finiranno quei pochi euro che forse sono ancora rimasti farà sentire la sua voce. Oggi sono prioritari tre interventi: Massicci investimenti; immissione di liquidità alle imprese a fondo perduto; creazione di lavoro in tutte le sue forme”.
In questo quadro, Ula Claai, nella consapevolezza del ruolo fondamentale e strategico dei sindaci, ha organizzato per sabato 11 luglio alle 10.30, nel municipio di Giarre, un secondo tavolo, dopo quello di Riposto, con i sindaci della riviera jonica e pedemontana – che, assieme ai professionisti e i vertici del Gal e Gac, hanno condiviso l’iniziativa – per stilare un documento unico da consegnare alla Regione e al Governo nazionale. Gli artigiani giarresi, condividono l’importanza della sinergia dei sindaci per il raggiungimento di lusinghieri risultati sia a livello regionale che nazionale. Una collaborazione ritenuta fondamentale e strategica, per avere quella visione comune di sviluppo sia per le singole città che per le aree territoriali nel loro complesso e per porre le basi di una rinnovata mentalità culturale, sociale, economica, che guardi al futuro con ottimismo e concretezza.
ATTUALITÀ
Intimidazione ad Altofonte, Tamajo: «Gesto crudele, solidarietà all’imprenditore colpito»
L’assessore alle Attività produttive della Regione Siciliana, Edy Tamajo, ha espresso ferma condanna per il grave atto intimidatorio ai danni di un imprenditore avvenuto ad Altofonte, in provincia di Palermo, e accompagnato dalla brutale uccisione di alcuni animali e dall’esposizione di una testa mozzata di cavallo.
«Esprimo massima solidarietà all’imprenditore vittima di un vile gesto. Questo atto di inaudita crudeltà – ha detto Tamajo – rappresenta una mentalità mafiosa che deve essere sradicata. È fondamentale che i Carabinieri e la magistratura facciano piena luce su questo episodio e portino i responsabili di fronte alla giustizia. Questi gesti di violenza devono essere affrontati non solo con l’azione delle forze dell’ordine, ma anche con un impegno forte nella diffusione della cultura della legalità nelle scuole, affinché le future generazioni possano crescere libere da questa mentalità».
ATTUALITÀ
Rifiuti in Sicilia, stato di emergenza per la discarica di Mazzarrà Sant’Andrea. Di Mauro: «Area in sicurezza»
La Regione Siciliana ha deliberato lo stato di crisi e di emergenza regionale per la discarica di Mazzarrà Sant’Andrea in contrada Zuppà, nel Messinese. Il provvedimento, che avrà la durata di 12 mesi, è stato adottato dalla giunta regionale, su proposta del presidente Renato Schifani. La giunta ha anche dato il via libera alla nomina del commissario delegato alla gestione della discarica: l’incarico è stato conferito al dirigente regionale del dipartimento Acque e rifiuti, Arturo Vallone, su proposta dell’assessore regionale all’Energia e ai servizi di pubblica utilità, Roberto Di Mauro.
Il dipartimento Acqua e rifiuti ha assegnato al Comune di Mazzarrà Sant’Andrea risorse per un milione e mezzo di euro, destinate ad interventi urgenti, quali operazioni di gestione ordinaria, sorveglianza attiva, dotazione di dispositivi antincendio ed emungimento del percolato.
«Stiamo agendo su due fronti – afferma l’assessore Di Mauro – da un lato adottiamo misure d’emergenza per fronteggiare le criticità ambientali e sanitarie legate al sito, dall’altro sviluppiamo un progetto per mettere in sicurezza l’intera area e proteggere dal rischio di danni ambientali gli abitanti di Mazzarrà e dei numerosi Comuni del comprensorio. Il progetto – ha aggiunto l’assessore – prevederà un investimento di circa 30 milioni di euro di risorse del Pnrr, sulla base dell’Accordo per l’attuazione degli interventi concordato con il Ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica».
Domani, giovedì 21 novembre, alle 10,30 i tecnici dell’assessorato regionale, del Comune di Mazzarrà Sant’Andrea e altri rappresentanti istituzionali si incontreranno nel sito della discarica per stabilire il programma degli interventi.
ATTUALITÀ
Catania: al via oggi nelle scuole della città il progetto Educare alla Cultura della Legalità
Ha preso il via oggi il progetto di educazione alla cultura della legalità promosso dalla Polizia di Stato e rivolto agli studenti di quattro scuole della città.
Fortemente voluta dal Questore di Catania, l’iniziativa nasce grazie ad un’intesa con diversi attori istituzionali e sociali del territorio, in particolare con Confindustria Catania, con i Dirigenti scolastici, con le Associazioni antiracket e con professionisti della comunicazione.
Il primo incontro si è svolto, questa mattina, presso l’Istituto Omnicomprensivo “Pestalozzi”, nel quartiere Librino, con il coinvolgimento diretto degli alunni delle classi terze, quarte e quinte della scuola superiore di secondo grado.
Ad interloquire con i ragazzi è stato il Questore, dott. Giuseppe Bellassai, che ha introdotto il tema principale dell’incontro incentrato sul fenomeno mafioso, spiegando le diverse fasi legate alla nascita e all’evoluzione delle organizzazioni criminali, soffermandosi, in particolare, sulle attività illecite che trovano nello spaccio di droga il volano dell’economia dell’intero sistema mafioso.
Il Questore ha tracciato, poi, il profilo storico e organizzativo delle cosche che operano nel territorio catanese, mostrando alcune immagini relative alla ripartizione delle diverse piazze di spaccio, gestite dalle diverse organizzazioni criminali.
Tra gli altri temi affrontati durante l’incontro spicca senz’altro quello legato alla violenza di genere, anche in ragione della ormai prossima ricorrenza della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne.
Le considerazioni del Questore, che ha mostrato anche alcune slides relative ai temi trattati, hanno catturato l’attenzione dei ragazzi che si sono sentiti coinvolti per poi esprimere e condividere le loro riflessioni e le loro emozioni, dando vita ad un vivace dibattito.
Ha destato interesse anche l’intervento della Vice Presidente di Confindustria Catania, dott.ssa Monica Luca, che si è soffermata sul mondo delle attività imprenditoriali e di come sia possibile fare impresa nel territorio senza cedere, in alcun modo, ai fenomeni del racket e dell’usura, trovando nelle Forze di Polizia un supporto immediato e concreto.
Il progetto della Questura di Catania proseguirà nei prossimi giorni, con ulteriori tappe nelle scuole cittadine.
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