ATTUALITÀ
Trapani, rave party non autorizzato a Locogrande: 103 persone denunciate
TRAPANI – Nei giorni scorsi i Carabinieri della Compagnia di Trapani sono stati impegnati in diverse attività operative che hanno condotto all’arresto di 4 soggetti, di cui due in flagranza di reato, al sequestro di sostanze stupefacenti del tipo marijuana, crack e cocaina e al deferimento in stato di libertà di 103 persone identificate nel corso di un rave party non autorizzato.
Più nello specifico, nella giornata del 24 luglio 2020 i Carabinieri delle Stazioni di Trapani-Borgo Annunziata ed Erice, con l’ausilio di personale del Nucleo Cinofili di Palermo-Villagrazia, hanno condotto un servizio straordinario di controllo del territorio, finalizzato al contrasto e alla repressione dei reati contro il patrimonio e lo spaccio di sostanze stupefacenti all’esito del quale sono stati tratti in arresto Vincenzo Ferrante, trapanese classe 86, con precedenti di polizia, poiché trovato in possesso di gr. 14 di sostanza stupefacente del tipo marijuana, ulteriori 3 dosi della medesima sostanza stupefacente e 3 bilancini di precisione e Giuseppe Rinaudo, trapanese classe 90, anch’egli con pregiudizi di polizia, trovato in possesso, a seguito di perquisizione domiciliare, di 10,33 gr. di crack suddiviso in 18 dosi, 0,5 gr. di cocaina e 1 gr di marijuana. Nella giornata di ieri, durante lo svolgimento dei riti per direttissima, la competente Autorità Giudiziaria ha convalidato entrambi gli arresti operati dai Carabinieri disponendo la sottoposizione alla misura cautelare dell’obbligo di dimora per il Ferrante e gli arresti domiciliari con braccialetto elettronico per Rinaudo.
Nel corso del servizio sono stati tratti in arresto per il reato di furto aggravato, su disposizione della magistratura, Agostino Piacentino, ericino classe 80, con precedenti di polizia, dovendo espiare la pena di 1 anno e 4 mesi e Pietro Lipari, trapanese classe 83, con pregiudizi di polizia, in esecuzione dell’ordinanza emessa dal Tribunale di Trapani con la quale veniva sostituita la misura cautelare dell’obbligo di dimora con quella più afflittiva degli arresti domiciliari. Entrambi gli arrestati, al termine delle formalità di rito, sono stati tradotti presso le proprie abitazioni rispettivamente in regime di detenzione ed arresti domiciliari.
Inoltre, nella giornata di domenica 27 luglio, i Carabinieri della Compagnia di Trapani, con il supporto del 12° Reggimento “Sicilia” di Palermo e del Reparto Mobile della Polizia di Stato di Palermo, sono intervenuti presso una cava dismessa sita nella frazione di Locogrande dove era in corso un rave party non autorizzato.
Al termine delle operazioni di identificazione dei presenti, eseguite dal numeroso personale intervenuto che aveva cinturato l’intera area, ben 103 persone di età compresa tra i 18 e i 40 anni provenienti da diverse parti d’Italia, sono state deferite in stato di libertà con l’accusa di invasione di terreni.
ATTUALITÀ
Intimidazione ad Altofonte, Tamajo: «Gesto crudele, solidarietà all’imprenditore colpito»
L’assessore alle Attività produttive della Regione Siciliana, Edy Tamajo, ha espresso ferma condanna per il grave atto intimidatorio ai danni di un imprenditore avvenuto ad Altofonte, in provincia di Palermo, e accompagnato dalla brutale uccisione di alcuni animali e dall’esposizione di una testa mozzata di cavallo.
«Esprimo massima solidarietà all’imprenditore vittima di un vile gesto. Questo atto di inaudita crudeltà – ha detto Tamajo – rappresenta una mentalità mafiosa che deve essere sradicata. È fondamentale che i Carabinieri e la magistratura facciano piena luce su questo episodio e portino i responsabili di fronte alla giustizia. Questi gesti di violenza devono essere affrontati non solo con l’azione delle forze dell’ordine, ma anche con un impegno forte nella diffusione della cultura della legalità nelle scuole, affinché le future generazioni possano crescere libere da questa mentalità».
ATTUALITÀ
Rifiuti in Sicilia, stato di emergenza per la discarica di Mazzarrà Sant’Andrea. Di Mauro: «Area in sicurezza»
La Regione Siciliana ha deliberato lo stato di crisi e di emergenza regionale per la discarica di Mazzarrà Sant’Andrea in contrada Zuppà, nel Messinese. Il provvedimento, che avrà la durata di 12 mesi, è stato adottato dalla giunta regionale, su proposta del presidente Renato Schifani. La giunta ha anche dato il via libera alla nomina del commissario delegato alla gestione della discarica: l’incarico è stato conferito al dirigente regionale del dipartimento Acque e rifiuti, Arturo Vallone, su proposta dell’assessore regionale all’Energia e ai servizi di pubblica utilità, Roberto Di Mauro.
Il dipartimento Acqua e rifiuti ha assegnato al Comune di Mazzarrà Sant’Andrea risorse per un milione e mezzo di euro, destinate ad interventi urgenti, quali operazioni di gestione ordinaria, sorveglianza attiva, dotazione di dispositivi antincendio ed emungimento del percolato.
«Stiamo agendo su due fronti – afferma l’assessore Di Mauro – da un lato adottiamo misure d’emergenza per fronteggiare le criticità ambientali e sanitarie legate al sito, dall’altro sviluppiamo un progetto per mettere in sicurezza l’intera area e proteggere dal rischio di danni ambientali gli abitanti di Mazzarrà e dei numerosi Comuni del comprensorio. Il progetto – ha aggiunto l’assessore – prevederà un investimento di circa 30 milioni di euro di risorse del Pnrr, sulla base dell’Accordo per l’attuazione degli interventi concordato con il Ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica».
Domani, giovedì 21 novembre, alle 10,30 i tecnici dell’assessorato regionale, del Comune di Mazzarrà Sant’Andrea e altri rappresentanti istituzionali si incontreranno nel sito della discarica per stabilire il programma degli interventi.
ATTUALITÀ
Catania: al via oggi nelle scuole della città il progetto Educare alla Cultura della Legalità
Ha preso il via oggi il progetto di educazione alla cultura della legalità promosso dalla Polizia di Stato e rivolto agli studenti di quattro scuole della città.
Fortemente voluta dal Questore di Catania, l’iniziativa nasce grazie ad un’intesa con diversi attori istituzionali e sociali del territorio, in particolare con Confindustria Catania, con i Dirigenti scolastici, con le Associazioni antiracket e con professionisti della comunicazione.
Il primo incontro si è svolto, questa mattina, presso l’Istituto Omnicomprensivo “Pestalozzi”, nel quartiere Librino, con il coinvolgimento diretto degli alunni delle classi terze, quarte e quinte della scuola superiore di secondo grado.
Ad interloquire con i ragazzi è stato il Questore, dott. Giuseppe Bellassai, che ha introdotto il tema principale dell’incontro incentrato sul fenomeno mafioso, spiegando le diverse fasi legate alla nascita e all’evoluzione delle organizzazioni criminali, soffermandosi, in particolare, sulle attività illecite che trovano nello spaccio di droga il volano dell’economia dell’intero sistema mafioso.
Il Questore ha tracciato, poi, il profilo storico e organizzativo delle cosche che operano nel territorio catanese, mostrando alcune immagini relative alla ripartizione delle diverse piazze di spaccio, gestite dalle diverse organizzazioni criminali.
Tra gli altri temi affrontati durante l’incontro spicca senz’altro quello legato alla violenza di genere, anche in ragione della ormai prossima ricorrenza della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne.
Le considerazioni del Questore, che ha mostrato anche alcune slides relative ai temi trattati, hanno catturato l’attenzione dei ragazzi che si sono sentiti coinvolti per poi esprimere e condividere le loro riflessioni e le loro emozioni, dando vita ad un vivace dibattito.
Ha destato interesse anche l’intervento della Vice Presidente di Confindustria Catania, dott.ssa Monica Luca, che si è soffermata sul mondo delle attività imprenditoriali e di come sia possibile fare impresa nel territorio senza cedere, in alcun modo, ai fenomeni del racket e dell’usura, trovando nelle Forze di Polizia un supporto immediato e concreto.
Il progetto della Questura di Catania proseguirà nei prossimi giorni, con ulteriori tappe nelle scuole cittadine.
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