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ATTUALITÀ

I vescovi Gristina, Raspanti e Peri: una lettera per l’inizio dell’anno scolastico

scuola
Riceviamo e pubblichiamo la lettera scritta dai vescovi di Catania, Salvatore Gristina, Acireale, Antonino Raspanti, e Caltagirone, Calogero Peri, indirizzata agli alunni, alle insegnanti, al personale scolastico e ai genitori in occasione della riapertura delle scuole.

Cari Studenti, cari amici tutti della Scuola, all’inizio di un nuovo anno, che segna il ritorno nelle aule per proseguire insieme la bella avventura dell’educazione, giunga la nostra vicinanza a Voi e alle Vostre famiglie.

L’esperienza difficile dell’anno appena trascorso ha interrogato tutti e ci ha fatto toccare con mano la fragilità del cammino quotidiano. Questo inizio segna il “ritorno”, quasi un riscoprire la bellezza dei volti e la necessità di riprendere a guardarsi per crescere insieme. La scuola è uno dei fondamenti su cui si edifica la società. In un tempo in cui è più facile seguire e spesso aderire a notizie più o meno veritiere, il percorso scolastico garantisce la possibilità di essere non solo informati ma formati. Capaci di distinguere le false certezze (spesso diffuse con astuzia nel “mercato” delle notizie) dalla verità.

La verità: è questo l’orizzonte verso cui si orienta ogni percorso di studio e ricerca! È la meta a cui aspirano il cuore e l’intelligenza umana. Senza questo sguardo la scuola è un inutile deposito di nozioni che presto saranno dimenticate. La condivisione: il metodo più proficuo di studio. È avvincente interrogarsi l’uno con l’altro, con gli insegnanti, con i saggi (gli anziani) e con chiunque conserva e può regalare la sapienza della vita. Oggi “condividiamo” tanto… ma sulle pagine dei social. Comunicare non è semplicemente trasmettere un messaggio, ma donare una parte importante di sé e questo accade soltanto nella presenza che arricchisce e interroga.

Il senso: nessuno accetta di fare qualcosa senza comprendere se ha un senso. Auguriamo ai giovani di scoprire il senso della vita, della Vostra vita. Di imparare a disinnescare le trappole, oggi disseminate in tanti percorsi, del facile successo e guadagno; dell’arroganza del potere dei soldi, guida cieca e distruttiva; del dominio di una visione della vita da “paese dei balocchi”; della falsa felicità promessa dall’alcool o dagli stupefacenti, che addormentano e a volte consumano in modo irrimediabile.

Il tempo: da valorizzare per fecondare con pazienza e costanza il buon terreno del cuore. Di fronte a una giusta, a volte esagerata, scoperta del “tempo libero” occorre riscoprire il tempo della fatica quotidiana, richiesta da ogni onesto lavoro. Il tempo della scuola ha bisogno del silenzio dello studio e della disciplina della sapienza, per gustare il dono dell’intelligenza che apre alla comprensione e allo stupore delle profondità spirituali.

Cari ragazzi, noi abbiamo urgente bisogno di ognuno di Voi! Ne ha bisogno questa società improvvisamente invecchiata; ne ha bisogno la Chiesa per correre e portare con nuovo entusiasmo il Vangelo, lieta notizia di un Padre che ci ama e cammina con noi nel volto, nelle parole e nella vita di Gesù; ne ha bisogno la politica, passione per il bene di tutti, ormai appassionata soltanto a polemiche sterili e di corto respiro; ne ha bisogno il futuro che non può esistere se non con il Vostro presente fatto di impegno e amorosa ricerca.

Grazie ai Vostri insegnanti per la generosità che mettono nel compito, esaltante e faticoso, di introdurvi alla conoscenza. Grazie al personale scolastico che con il silenzioso e prezioso lavoro di ogni giorno rende possibile lo svolgersi delle attività scolastiche. Grazie a tutte le famiglie che – spesso a costi di sacrifici – non intendono sottrarre i propri ragazzi a questa palestra di vita.

A tutti desideriamo giunga l’augurio di un proficuo e sereno anno scolastico. La nostra affettuosa vicinanza e preghiera Vi accompagnino.

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Piano Rifiuti, ok dalla giunta. Schifani: «Passo decisivo per realizzare i termovalorizzatori»

Due termovalorizzatori, uno a Palermo e uno a Catania, 31 impianti di compostaggio (14 nuovi, di cui 6 pubblici), 24 biodigestori (20 nuovi, di cui 11 pubblici), 16 piattaforme tutte pubbliche di selezione del recupero per la raffinazione (di cui 11 nuove) che sostituiranno e miglioreranno i vecchi impianti Tmb. Lo prevede il nuovo Piano di gestione dei rifiuti approvato dalla giunta regionale, convocata dal presidente della Regione Siciliana Renato Schifani. Tra gli obiettivi del piano ci sono: il recupero del 65% dei rifiuti urbani, l’eliminazione dei trasferimenti dei rifiuti fuori Regione, la riduzione del 40% dei costi di trattamento rispetto a quelli attuali con un risparmio di circa 150 milioni annui, e la riduzione del conferimento in discarica depositando non oltre il 10% di tutti i rifiuti prodotti, rispettando così gli obblighi previsti dalla normativa europea. Il presidente Schifani, nella qualità di commissario straordinario per l’emergenza rifiuti, ha firmato l’ordinanza che adotta il Piano, mentre la responsabilità del procedimento resterà in capo all’apposito Ufficio speciale. «L’approvazione del nuovo Piano rifiuti – dichiara il presidente della Regione – costituisce finalmente il punto di partenza concreto per la realizzazione dei termovalorizzatori in quanto condizione indispensabile.

Adesso passeremo alla fase della progettazione e al successivo appalto dei lavori e della gestione entro il 2025 e non oltre i primi mesi del 2026. Andremo avanti spediti, nell’interesse dei siciliani, senza indugiare mai su un pilastro portante del mio programma di governo. Archiviamo così definitivamente la stagione del conferimento in discarica sempre più gravosa per l’ambiente e offriamo una risposta integrata alla difficile situazione dei rifiuti in Sicilia che troppi oneri scarica sui cittadini e sui bilanci pubblici». Il Piano consente di modificare immediatamente i 18 Piani d’Ambito e di far partire il percorso per la realizzazione degli impianti di riduzione del conferimento in discarica dei rifiuti e l’eliminazione dei trasferimenti fuori Regione, con la drastica riduzione dei costi a carico dei cittadini siciliani, degli enti locali e della stessa Regione in relazione alla progressiva attuazione degli obiettivi di riciclaggio e recupero. In particolare, i termovalorizzatori, le cui aree di realizzazione sono state già individuate nel sito di Bellolampo a Palermo e nell’area industriale di Catania dopo alcune conferenze di servizio con i principali enti coinvolti, saranno interamente pubblici e realizzati dalla Regione con i fondi già stanziati all’interno dell’Accordo di coesione siglato a maggio con la Presidenza del Consiglio dei Ministri. I due impianti avranno una capacità complessiva di 600 mila tonnellate annue e produrranno insieme una potenza energetica di 50 Megawatt. Il nuovo Piano arriva al culmine di un complesso procedimento che ha visto coinvolti l’Assemblea regionale siciliana, le autonomie locali, gli operatori d’ambito e ha ottenuto le valutazioni ambientali strategiche dopo lo svolgimento di tutti gli adempimenti istruttori. In ultimo, qualche settimana fa il parere positivo del Cga sulla procedura da adottare che ha dato l’ok definitivo all’ordinanza per approvare il nuovo piano di gestione dei rifiuti.

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Catania: al via oggi nelle scuole della città il progetto Educare alla Cultura della Legalità

Ha preso il via oggi il progetto di educazione alla cultura della legalità promosso dalla Polizia di Stato e rivolto agli studenti di quattro scuole della città.

Fortemente voluta dal Questore di Catania, l’iniziativa nasce grazie ad un’intesa con diversi attori istituzionali e sociali del territorio, in particolare con Confindustria Catania, con i Dirigenti scolastici, con le Associazioni antiracket e con professionisti della comunicazione.

Il primo incontro si è svolto, questa mattina, presso l’Istituto Omnicomprensivo “Pestalozzi”, nel quartiere Librino, con il coinvolgimento diretto degli alunni delle classi terze, quarte e quinte della scuola superiore di secondo grado.

Ad interloquire con i ragazzi è stato il Questore, dott. Giuseppe Bellassai, che ha introdotto il tema principale dell’incontro incentrato sul fenomeno mafioso, spiegando le diverse fasi legate alla nascita e all’evoluzione delle organizzazioni criminali, soffermandosi, in particolare, sulle attività illecite che trovano nello spaccio di droga il volano dell’economia dell’intero sistema mafioso.

Il Questore ha tracciato, poi, il profilo storico e organizzativo delle cosche che operano nel territorio catanese, mostrando alcune immagini relative alla ripartizione delle diverse piazze di spaccio, gestite dalle diverse organizzazioni criminali.

Tra gli altri temi affrontati durante l’incontro spicca senz’altro quello legato alla violenza di genere, anche in ragione della ormai prossima ricorrenza della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne.

Le considerazioni del Questore, che ha mostrato anche alcune slides relative ai temi trattati, hanno catturato l’attenzione dei ragazzi che si sono sentiti coinvolti per poi esprimere e condividere le loro riflessioni e le loro emozioni, dando vita ad un vivace dibattito.

Ha destato interesse anche l’intervento della Vice Presidente di Confindustria Catania, dott.ssa Monica Luca, che si è soffermata sul mondo delle attività imprenditoriali e di come sia possibile fare impresa nel territorio senza cedere, in alcun modo, ai fenomeni del racket e dell’usura, trovando nelle Forze di Polizia un supporto immediato e concreto.

Il progetto della Questura di Catania proseguirà nei prossimi giorni, con ulteriori tappe nelle scuole cittadine.

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Intimidazione ad Altofonte, Tamajo: «Gesto crudele, solidarietà all’imprenditore colpito»

L’assessore alle Attività produttive della Regione Siciliana, Edy Tamajo, ha espresso ferma condanna per il grave atto intimidatorio ai danni di un imprenditore avvenuto ad Altofonte, in provincia di Palermo, e accompagnato dalla brutale uccisione di alcuni animali e dall’esposizione di una testa mozzata di cavallo.

«Esprimo massima solidarietà all’imprenditore vittima di un vile gesto. Questo atto di inaudita crudeltà – ha detto Tamajo – rappresenta una mentalità mafiosa che deve essere sradicata. È fondamentale che i Carabinieri e la magistratura facciano piena luce su questo episodio e portino i responsabili di fronte alla giustizia. Questi gesti di violenza devono essere affrontati non solo con l’azione delle forze dell’ordine, ma anche con un impegno forte nella diffusione della cultura della legalità nelle scuole, affinché le future generazioni possano crescere libere da questa mentalità».

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