ATTUALITÀ
Avvocato ucciso nell’Ennese nel 2016, svolta nelle indagini: arrestato omicida
ENNA – Alle prime luci dell’alba, la Polizia di Stato – Squadra Mobile di Enna – e i Carabinieri della Compagnia di Piazza Armerina, hanno dato esecuzione, in territorio di Barrafranca – Contrada Camatrice agro Comune di Piazza Armerina – ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Caltanissetta, su richiesta della locale Procura Distrettuale Antimafia, nei confronti di Andrea Bernunzo, ritenuto responsabile dell’omicidio dell’Avvocato Antonio Giuseppe Bonanno, avvenuto a Pietraperzia la sera del 28 settembre 2016. Il destinatario della misura cautelare dovrà rispondere dei reati di concorso in omicidio eseguito con premeditazione, riciclaggio e danneggiamento seguito da incendio.
Le complesse indagini, condotte congiuntamente da Carabinieri e Polizia di Stato, coordinate dalla Procura della Repubblica di Caltanissetta – Direzione Distrettuale Antimafia, hanno consentito, attraverso uno studio approfondito della scena del crimine, attività tecniche ed escussione di testimoni, di ricostruire l’esatta dinamica dell’efferato omicidio.
Dalle accurate indagini esperite dagli investigatori, è emerso che, nella tarda serata del 28 settembre 2016, Andrea Bernunzo, insieme a Filippo Giuseppe Marchì (successivamente ucciso in agguato mafioso, i cui autori sono stati identificati nell’ambito dell’operazione di polizia giudiziaria denominata Kaulonia) a bordo di un’auto poi risultata rubata, aveva raggiunto la dimora estiva del noto legale, ubicata nel Comune di Pietraperzia.
Dopo aver atteso l’arrivo del professionista, l’omicida si era avvicinato alla vittima, che gli dava le spalle, esplodendo al suo indirizzo tre colpi di pistola calibro 9×21 che gli provocavano gravi lesioni agli organi vitali in seguito alle quali decedeva due giorni dopo.
Il giorno successivo all’agguato, veniva ritrovata in territorio di Piazza Armerina, parzialmente bruciata, l’auto utilizzata per l’omicidio. La vettura risultava essere oggetto di furto, avvenuto un mese prima nella provincia di Siracusa. Nel corso degli accertamenti tecnici effettuati sul mezzo ritrovato, veniva rinvenuto il bossolo di una pistola calibro 9×21 identico a quello ritrovato sulla scena del delitto.
Le successive ed accurate indagini hanno interessato a 360° la vita del libero professionista ed hanno permesso di ricostruire il movente del delitto, correlato all’acquisto di un’autovettura effettuato dal suocero di Andrea Bernunzo, con l’intermediazione di quest’ultimo, presso una concessionaria di proprietà di alcuni parenti dell’Avvocato Bonanno. Nei giorni immediatamente successivi erano sorte contestazioni in merito all’effettivo chilometraggio del veicolo appena acquistato; contestualmente l’Avvocato Bonanno aveva richiesto al suocero del Bernunzo di onorare un debito contratto da quest’ultimo, circostanze che avevano alimentato il livore dell’odierno arrestato nei confronti del legale.
Nel corso delle indagini è stato accertato che Bernunzo, all’epoca dei fatti impiegato quale vigilante in un supermercato di Caltanissetta, fosse assente dal lavoro proprio il giorno dell’omicidio; inoltre l’odierno arrestato era legittimo detentore di due pistole dello stesso calibro di quella utilizzata per commettere il reato, armi che tuttavia non sono state rinvenute nel luogo in cui avrebbero dovuto essere custodite.
Più in generale, l’attività svolta, anche tramite videoriprese, ha consentito di acclarare l’ampia disponibilità di armi da parte dell’arrestato. Le attività tecniche consentivano, altresì, di registrare il timore, manifestato dall’indagato, di aver lasciato delle impronte digitali all’interno dell’autovettura utilizzata per l’omicidio.
Ulteriormente dimostrativi della personalità violenta dell’arrestato sono i plurimi e continui maltrattamenti cui il medesimo sottoponeva la moglie, parimenti emersi nel corso dell’indagine.
L’uomo, dopo le formalità di rito, veniva tradotto presso la Casa Circondariale di Enna a disposizione dell’A.G.
ATTUALITÀ
Catania: Serata evento “TI amo da morire” in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza di genere
“Ti amo da morire. Confronto sulla lotta contro il femminicidio e la violenza di genere”, questo il tema della serata evento che si terrà lunedì, 25 novembre. L’incontro sarà aperto dalla forte testimonianza dell’imprenditrice Gabriela Scibilia, che ospiterà l’evento, seguirà l’impegno delle istituzioni scolastiche, rappresentate dall’Istituto Marconi-Magano e dall’Eris, rispettivamente Maria Catena Trovato e da Antonio Oliveri; il sostegno dei club service, come il Rotary, con Cinzia Torrisi, assistente del governatore, e del volontariato come l’associazione Aurea Caritate, rappresentata da Anthea Di Benedetto. E ancora: professioniste impegnate sul fronte della difesa dei diritti dei bambini e degli adolescenti: la garante al Comune di Pedara, Katya Germanà, e Letizia Ferrante, psicoterapeuta presso Olos Centro studi; e il presidente della I Municipalità, Francesco Bassini. Testimonianza di Vera Squatrito, che da anni opera affinchè il sacrificio della figlia Giordana non sia stato inutile e proprio a lei è dedicato l’abito simbolo, Ti amo da morire, realizzato dalla stilista Rosa Platania, con l’assistenza di Flavio Massimo Nisi, indossato da Giuliana Petrizzo, accompagnata da Eros Piazza. Conclusioni e regia della serata evento a cura di Liliana Nigro, docente dell’Accademia di belle arti di Catania. Modera l’incontro il giornalista Daniele Lo Porto.
L’evento del 25 novembre, al Casale dell’Arte, via Plaja, 200, dalle 20, dopo una ampia tavola rotonda, sarà conclusa con la proiezione di un corto realizzato dal filmmaker Piero Sabatino, con la sfilata di abiti della stilista Pina Nannuli Scaminaci, con la performance degli studenti dell’Istituto Marconi-Mangano, diretti da Salvo Valentino e Pietro Coccuzza, esperti del laboratorio teatrale, e dalla sfilata degli allievi dell’Accademia di Belle arti di Catania, diretti dalla professoressa Liliana Nigro.
ATTUALITÀ
Piano Rifiuti, ok dalla giunta. Schifani: «Passo decisivo per realizzare i termovalorizzatori»
Due termovalorizzatori, uno a Palermo e uno a Catania, 31 impianti di compostaggio (14 nuovi, di cui 6 pubblici), 24 biodigestori (20 nuovi, di cui 11 pubblici), 16 piattaforme tutte pubbliche di selezione del recupero per la raffinazione (di cui 11 nuove) che sostituiranno e miglioreranno i vecchi impianti Tmb. Lo prevede il nuovo Piano di gestione dei rifiuti approvato dalla giunta regionale, convocata dal presidente della Regione Siciliana Renato Schifani. Tra gli obiettivi del piano ci sono: il recupero del 65% dei rifiuti urbani, l’eliminazione dei trasferimenti dei rifiuti fuori Regione, la riduzione del 40% dei costi di trattamento rispetto a quelli attuali con un risparmio di circa 150 milioni annui, e la riduzione del conferimento in discarica depositando non oltre il 10% di tutti i rifiuti prodotti, rispettando così gli obblighi previsti dalla normativa europea. Il presidente Schifani, nella qualità di commissario straordinario per l’emergenza rifiuti, ha firmato l’ordinanza che adotta il Piano, mentre la responsabilità del procedimento resterà in capo all’apposito Ufficio speciale. «L’approvazione del nuovo Piano rifiuti – dichiara il presidente della Regione – costituisce finalmente il punto di partenza concreto per la realizzazione dei termovalorizzatori in quanto condizione indispensabile.
Adesso passeremo alla fase della progettazione e al successivo appalto dei lavori e della gestione entro il 2025 e non oltre i primi mesi del 2026. Andremo avanti spediti, nell’interesse dei siciliani, senza indugiare mai su un pilastro portante del mio programma di governo. Archiviamo così definitivamente la stagione del conferimento in discarica sempre più gravosa per l’ambiente e offriamo una risposta integrata alla difficile situazione dei rifiuti in Sicilia che troppi oneri scarica sui cittadini e sui bilanci pubblici». Il Piano consente di modificare immediatamente i 18 Piani d’Ambito e di far partire il percorso per la realizzazione degli impianti di riduzione del conferimento in discarica dei rifiuti e l’eliminazione dei trasferimenti fuori Regione, con la drastica riduzione dei costi a carico dei cittadini siciliani, degli enti locali e della stessa Regione in relazione alla progressiva attuazione degli obiettivi di riciclaggio e recupero. In particolare, i termovalorizzatori, le cui aree di realizzazione sono state già individuate nel sito di Bellolampo a Palermo e nell’area industriale di Catania dopo alcune conferenze di servizio con i principali enti coinvolti, saranno interamente pubblici e realizzati dalla Regione con i fondi già stanziati all’interno dell’Accordo di coesione siglato a maggio con la Presidenza del Consiglio dei Ministri. I due impianti avranno una capacità complessiva di 600 mila tonnellate annue e produrranno insieme una potenza energetica di 50 Megawatt. Il nuovo Piano arriva al culmine di un complesso procedimento che ha visto coinvolti l’Assemblea regionale siciliana, le autonomie locali, gli operatori d’ambito e ha ottenuto le valutazioni ambientali strategiche dopo lo svolgimento di tutti gli adempimenti istruttori. In ultimo, qualche settimana fa il parere positivo del Cga sulla procedura da adottare che ha dato l’ok definitivo all’ordinanza per approvare il nuovo piano di gestione dei rifiuti.
ATTUALITÀ
Catania: al via oggi nelle scuole della città il progetto Educare alla Cultura della Legalità
Ha preso il via oggi il progetto di educazione alla cultura della legalità promosso dalla Polizia di Stato e rivolto agli studenti di quattro scuole della città.
Fortemente voluta dal Questore di Catania, l’iniziativa nasce grazie ad un’intesa con diversi attori istituzionali e sociali del territorio, in particolare con Confindustria Catania, con i Dirigenti scolastici, con le Associazioni antiracket e con professionisti della comunicazione.
Il primo incontro si è svolto, questa mattina, presso l’Istituto Omnicomprensivo “Pestalozzi”, nel quartiere Librino, con il coinvolgimento diretto degli alunni delle classi terze, quarte e quinte della scuola superiore di secondo grado.
Ad interloquire con i ragazzi è stato il Questore, dott. Giuseppe Bellassai, che ha introdotto il tema principale dell’incontro incentrato sul fenomeno mafioso, spiegando le diverse fasi legate alla nascita e all’evoluzione delle organizzazioni criminali, soffermandosi, in particolare, sulle attività illecite che trovano nello spaccio di droga il volano dell’economia dell’intero sistema mafioso.
Il Questore ha tracciato, poi, il profilo storico e organizzativo delle cosche che operano nel territorio catanese, mostrando alcune immagini relative alla ripartizione delle diverse piazze di spaccio, gestite dalle diverse organizzazioni criminali.
Tra gli altri temi affrontati durante l’incontro spicca senz’altro quello legato alla violenza di genere, anche in ragione della ormai prossima ricorrenza della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne.
Le considerazioni del Questore, che ha mostrato anche alcune slides relative ai temi trattati, hanno catturato l’attenzione dei ragazzi che si sono sentiti coinvolti per poi esprimere e condividere le loro riflessioni e le loro emozioni, dando vita ad un vivace dibattito.
Ha destato interesse anche l’intervento della Vice Presidente di Confindustria Catania, dott.ssa Monica Luca, che si è soffermata sul mondo delle attività imprenditoriali e di come sia possibile fare impresa nel territorio senza cedere, in alcun modo, ai fenomeni del racket e dell’usura, trovando nelle Forze di Polizia un supporto immediato e concreto.
Il progetto della Questura di Catania proseguirà nei prossimi giorni, con ulteriori tappe nelle scuole cittadine.
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