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ATTUALITÀ

Calatabiano, nota del sindaco Intelisano sull’insediamento dei commissari prefettizi

Giuseppe Intelisano

CALATABIANO – Nota del sindaco Giuseppe Intelisano in merito all’invio, da parte del Prefetto di Catania, di una commissione di indagine presso il Comune di Calatabiano “al fine di compiere accertamenti e approfondimenti per verificare l’eventuale sussistenza di forme di infiltrazione o di condizionamento di tipo mafioso”.

“Ringrazio il Signor Prefetto di Catania, dott. Claudio Sammartino – scrive Intelisano – e do il benvenuto ai componenti della Commissione che si sono insediati nel nostro comune, ai quali assicuro la massima collaborazione, con la certezza che l’approfondita istruttoria proverà la correttezza del lavoro compiuto dalla Giunta e dalla struttura amministrativa.

Tutti gli uffici sono al lavoro per fornire la documentazione richiesta dai commissari affinché  si possa addivenire, in tempi celeri, ad un esito che possa confermare la regolarità di tutti gli atti prodotti in questi anni.

Il mio silenzio, più volte sottolineato dagli organi di stampa, nasce dalla mera volontà di non intralciare il lavoro dei commissari che devono operare in totale serenità, senza condizionamenti e/o strumentalizzazioni mediatiche.

Purtroppo questo rispetto istituzionale non è stato compreso, né condiviso da una parte politica, notoriamente ostile, che ha subito colto l’occasione per emettere sentenze di condanna verso l’amministrazione ed, in particolar modo, verso la mia persona, alludendo (neanche troppo velatamente) a rapporti o presunti tali con soggetti appartenenti alla criminalità organizzata o addirittura a presunte ombre nella gestione degli appalti (parcheggio di San Marco in primis).

Desidero ribadire, per chi non conoscesse i fatti, che questa amministrazione, in tempi non sospetti, ha inteso gestire direttamente il parcheggio proprio per evitare che interessi criminosi potessero insistere su quell’area (come poi dimostrato dall’operazione “Isola Bella”, alla quale io e l’amministrazione siamo risultati totalmente estranei).

Inoltre, voglio sottolineare che, nel 2014, l’unico soggetto coinvolto fu un vigile urbano che rivelò telefonicamente informazioni sulla gara d’appalto, protette dal segreto d’ufficio, al cognato (imprenditore). Il paradosso è che il vigile urbano in questione è legato da rapporti di parentela ad un consigliere comunale di opposizione, firmatario, assieme ad altri, di una nota nella quale vengo descritto come il sindaco che promuove iniziative di “legalità di facciata”.

L’ispezione, disposta dal Prefetto su delega del Ministro Lamorgese, non rappresenta un’eccezione, ma dovrebbe costituire la regola per il corretto svolgimento dell’attività amministrativa degli enti pubblici. Non comprendo pertanto lo stupore o il livore di chi muove pesanti accuse, considerandola la prova schiacciante della colpevolezza di questa  amministrazione.

Ritengo che in una società che combatte contro ogni forma di criminalità ogni azione di controllo sia indispensabile e necessaria ai fini della trasparenza di un’attività amministrativa sana, scevra da condizionamenti esterni di natura illegale.

Sono sicuro del buon operato del nostri uffici, del nostro segretario comunale, dei componenti della maggioranza e dell’amministrazione che rappresento. Sono certo, inoltre, che queste verifiche assegneranno una certificazione di qualità al nostro Ente che da anni lavora duramente per riscattare un’immagine a lungo mortificata da un passato difficile e pesante”.

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Piano Rifiuti, ok dalla giunta. Schifani: «Passo decisivo per realizzare i termovalorizzatori»

Due termovalorizzatori, uno a Palermo e uno a Catania, 31 impianti di compostaggio (14 nuovi, di cui 6 pubblici), 24 biodigestori (20 nuovi, di cui 11 pubblici), 16 piattaforme tutte pubbliche di selezione del recupero per la raffinazione (di cui 11 nuove) che sostituiranno e miglioreranno i vecchi impianti Tmb. Lo prevede il nuovo Piano di gestione dei rifiuti approvato dalla giunta regionale, convocata dal presidente della Regione Siciliana Renato Schifani. Tra gli obiettivi del piano ci sono: il recupero del 65% dei rifiuti urbani, l’eliminazione dei trasferimenti dei rifiuti fuori Regione, la riduzione del 40% dei costi di trattamento rispetto a quelli attuali con un risparmio di circa 150 milioni annui, e la riduzione del conferimento in discarica depositando non oltre il 10% di tutti i rifiuti prodotti, rispettando così gli obblighi previsti dalla normativa europea. Il presidente Schifani, nella qualità di commissario straordinario per l’emergenza rifiuti, ha firmato l’ordinanza che adotta il Piano, mentre la responsabilità del procedimento resterà in capo all’apposito Ufficio speciale. «L’approvazione del nuovo Piano rifiuti – dichiara il presidente della Regione – costituisce finalmente il punto di partenza concreto per la realizzazione dei termovalorizzatori in quanto condizione indispensabile.

Adesso passeremo alla fase della progettazione e al successivo appalto dei lavori e della gestione entro il 2025 e non oltre i primi mesi del 2026. Andremo avanti spediti, nell’interesse dei siciliani, senza indugiare mai su un pilastro portante del mio programma di governo. Archiviamo così definitivamente la stagione del conferimento in discarica sempre più gravosa per l’ambiente e offriamo una risposta integrata alla difficile situazione dei rifiuti in Sicilia che troppi oneri scarica sui cittadini e sui bilanci pubblici». Il Piano consente di modificare immediatamente i 18 Piani d’Ambito e di far partire il percorso per la realizzazione degli impianti di riduzione del conferimento in discarica dei rifiuti e l’eliminazione dei trasferimenti fuori Regione, con la drastica riduzione dei costi a carico dei cittadini siciliani, degli enti locali e della stessa Regione in relazione alla progressiva attuazione degli obiettivi di riciclaggio e recupero. In particolare, i termovalorizzatori, le cui aree di realizzazione sono state già individuate nel sito di Bellolampo a Palermo e nell’area industriale di Catania dopo alcune conferenze di servizio con i principali enti coinvolti, saranno interamente pubblici e realizzati dalla Regione con i fondi già stanziati all’interno dell’Accordo di coesione siglato a maggio con la Presidenza del Consiglio dei Ministri. I due impianti avranno una capacità complessiva di 600 mila tonnellate annue e produrranno insieme una potenza energetica di 50 Megawatt. Il nuovo Piano arriva al culmine di un complesso procedimento che ha visto coinvolti l’Assemblea regionale siciliana, le autonomie locali, gli operatori d’ambito e ha ottenuto le valutazioni ambientali strategiche dopo lo svolgimento di tutti gli adempimenti istruttori. In ultimo, qualche settimana fa il parere positivo del Cga sulla procedura da adottare che ha dato l’ok definitivo all’ordinanza per approvare il nuovo piano di gestione dei rifiuti.

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Catania: al via oggi nelle scuole della città il progetto Educare alla Cultura della Legalità

Ha preso il via oggi il progetto di educazione alla cultura della legalità promosso dalla Polizia di Stato e rivolto agli studenti di quattro scuole della città.

Fortemente voluta dal Questore di Catania, l’iniziativa nasce grazie ad un’intesa con diversi attori istituzionali e sociali del territorio, in particolare con Confindustria Catania, con i Dirigenti scolastici, con le Associazioni antiracket e con professionisti della comunicazione.

Il primo incontro si è svolto, questa mattina, presso l’Istituto Omnicomprensivo “Pestalozzi”, nel quartiere Librino, con il coinvolgimento diretto degli alunni delle classi terze, quarte e quinte della scuola superiore di secondo grado.

Ad interloquire con i ragazzi è stato il Questore, dott. Giuseppe Bellassai, che ha introdotto il tema principale dell’incontro incentrato sul fenomeno mafioso, spiegando le diverse fasi legate alla nascita e all’evoluzione delle organizzazioni criminali, soffermandosi, in particolare, sulle attività illecite che trovano nello spaccio di droga il volano dell’economia dell’intero sistema mafioso.

Il Questore ha tracciato, poi, il profilo storico e organizzativo delle cosche che operano nel territorio catanese, mostrando alcune immagini relative alla ripartizione delle diverse piazze di spaccio, gestite dalle diverse organizzazioni criminali.

Tra gli altri temi affrontati durante l’incontro spicca senz’altro quello legato alla violenza di genere, anche in ragione della ormai prossima ricorrenza della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne.

Le considerazioni del Questore, che ha mostrato anche alcune slides relative ai temi trattati, hanno catturato l’attenzione dei ragazzi che si sono sentiti coinvolti per poi esprimere e condividere le loro riflessioni e le loro emozioni, dando vita ad un vivace dibattito.

Ha destato interesse anche l’intervento della Vice Presidente di Confindustria Catania, dott.ssa Monica Luca, che si è soffermata sul mondo delle attività imprenditoriali e di come sia possibile fare impresa nel territorio senza cedere, in alcun modo, ai fenomeni del racket e dell’usura, trovando nelle Forze di Polizia un supporto immediato e concreto.

Il progetto della Questura di Catania proseguirà nei prossimi giorni, con ulteriori tappe nelle scuole cittadine.

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Intimidazione ad Altofonte, Tamajo: «Gesto crudele, solidarietà all’imprenditore colpito»

L’assessore alle Attività produttive della Regione Siciliana, Edy Tamajo, ha espresso ferma condanna per il grave atto intimidatorio ai danni di un imprenditore avvenuto ad Altofonte, in provincia di Palermo, e accompagnato dalla brutale uccisione di alcuni animali e dall’esposizione di una testa mozzata di cavallo.

«Esprimo massima solidarietà all’imprenditore vittima di un vile gesto. Questo atto di inaudita crudeltà – ha detto Tamajo – rappresenta una mentalità mafiosa che deve essere sradicata. È fondamentale che i Carabinieri e la magistratura facciano piena luce su questo episodio e portino i responsabili di fronte alla giustizia. Questi gesti di violenza devono essere affrontati non solo con l’azione delle forze dell’ordine, ma anche con un impegno forte nella diffusione della cultura della legalità nelle scuole, affinché le future generazioni possano crescere libere da questa mentalità».

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