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ATTUALITÀ

Mascalucia, il Consiglio comunale approva il Rendiconto finanziario 2019

MASCALUCIA Con il voto unanime della maggioranza presente in aula, e l’assenza al momento del voto delle opposizioni per abbandono del civico consesso, è stato approvato ieri dal Consiglio comunale di Mascalucia il Conto del Bilancio, Stato Patrimoniale e Conto Economico dell’Esercizio Finanziario 2019.

“Così come più volte rappresentato, questa Amministrazione – dichiara l’assessore al Bilancio, Alessio Cardì sin dal suo insediamento ha avuto particolare cura nell’attuare un programma compatibile con la difficilissima realtà che vivono ormai gli enti locali. Il processo di federalismo fiscale nato ormai un decennio fa ha determinato infatti un costante impoverimento degli enti locali, in termini di risorse esogene, che dovevano essere sostituite da un aumento di risorse endogene di tipo tributario ed extra tributario”.

“Questa realtà è stata ulteriormente appesantita dal fatto che negli esercizi 2017 e 2018 l’ente abbia chiuso i rendiconti con risultati di esercizio in disavanzo rispettivamente di 521.404,46 e 1.573.934,81 euro, determinatisi in buona misura per dare copertura ai debiti maturati nei confronti delle società partecipate. Ebbene – prosegue Cardì – nel corso dell’esercizio 2019, primo anno intero di gestione dell’amministrazione guidata dal sindaco Vincenzo Magra, si è determinato un rientro quasi integrale del disavanzo sopracitato indicato con un residuo da ripianare di appena 423.000 euro circa, mettendo quindi in evidenza un ottimo risultato della gestione di competenza che presenta un avanzo di 3.788.635,14 euro . Parimenti è bene evidenziare  l’ottimo risultato raggiunto in termini di equilibri di cassa”.

“L’anticipazione di cassa non restituita al 31 dicembre 2019 ammonta infatti a 3.473.944,78 euro con diminuzione rispetto a quella in chiusura al 31 dicembre 2018 pari a 4.207.767,76 euro , con una inversione di tendenza rispetto agli anni trascorsi che vedevano un costante aumento dell’esposizione nei confronti dell’Istituto Tesoriere. Risultati concreti e suffragati dai numeri, pertanto oggettivi. Un lavoro – conclude l’assessore Cardì – costante nel tempo e silenzioso, a fronte di una incomprensibile somma di accuse e attacchi provenienti dalle opposizioni, per nulla interessate all’analisi dei dati (che sono pubblici e chiari) e quindi al bene comune ma mosse soltanto, evidentemente, da personali interessi politici”.  

Inoltre, l’assessore Alessio Cardì pone l’attenzione sull’ottimo lavoro svolto dall’Ufficio Tributi, in termini di accertamenti emessi per il recupero del Tributo IMU con l’emissione di avvisi di accertamento per 1.200.000 euro circa. Tale attività era stata fortemente spinta dal compianto dott. Salvatore Parisi con il quale si era anche programmata una serie di attività affinché l’ente, nell’ottica del federalismo fiscale di cui si è parlato in precedenza, acquisisse quell’autonomia finanziaria per programmare con serietà il futuro di questa collettività. “L’ufficio – aggiunge Alessio Cardì – ha ben continuato questo percorso e nel corso del 2021 verranno avviate ulteriori attività che da un lato determinino una perequazione tributaria e diano continuità ai flussi finanziari al fine di ridurre ulteriormente l’anticipazione di tesoreria. Un lavoro di concerto che continua nel tempo e che sarebbe proficuo vedesse remare dalla stessa parte tutti i componenti del dibattito pubblico cittadino”.

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Piano Rifiuti, ok dalla giunta. Schifani: «Passo decisivo per realizzare i termovalorizzatori»

Due termovalorizzatori, uno a Palermo e uno a Catania, 31 impianti di compostaggio (14 nuovi, di cui 6 pubblici), 24 biodigestori (20 nuovi, di cui 11 pubblici), 16 piattaforme tutte pubbliche di selezione del recupero per la raffinazione (di cui 11 nuove) che sostituiranno e miglioreranno i vecchi impianti Tmb. Lo prevede il nuovo Piano di gestione dei rifiuti approvato dalla giunta regionale, convocata dal presidente della Regione Siciliana Renato Schifani. Tra gli obiettivi del piano ci sono: il recupero del 65% dei rifiuti urbani, l’eliminazione dei trasferimenti dei rifiuti fuori Regione, la riduzione del 40% dei costi di trattamento rispetto a quelli attuali con un risparmio di circa 150 milioni annui, e la riduzione del conferimento in discarica depositando non oltre il 10% di tutti i rifiuti prodotti, rispettando così gli obblighi previsti dalla normativa europea. Il presidente Schifani, nella qualità di commissario straordinario per l’emergenza rifiuti, ha firmato l’ordinanza che adotta il Piano, mentre la responsabilità del procedimento resterà in capo all’apposito Ufficio speciale. «L’approvazione del nuovo Piano rifiuti – dichiara il presidente della Regione – costituisce finalmente il punto di partenza concreto per la realizzazione dei termovalorizzatori in quanto condizione indispensabile.

Adesso passeremo alla fase della progettazione e al successivo appalto dei lavori e della gestione entro il 2025 e non oltre i primi mesi del 2026. Andremo avanti spediti, nell’interesse dei siciliani, senza indugiare mai su un pilastro portante del mio programma di governo. Archiviamo così definitivamente la stagione del conferimento in discarica sempre più gravosa per l’ambiente e offriamo una risposta integrata alla difficile situazione dei rifiuti in Sicilia che troppi oneri scarica sui cittadini e sui bilanci pubblici». Il Piano consente di modificare immediatamente i 18 Piani d’Ambito e di far partire il percorso per la realizzazione degli impianti di riduzione del conferimento in discarica dei rifiuti e l’eliminazione dei trasferimenti fuori Regione, con la drastica riduzione dei costi a carico dei cittadini siciliani, degli enti locali e della stessa Regione in relazione alla progressiva attuazione degli obiettivi di riciclaggio e recupero. In particolare, i termovalorizzatori, le cui aree di realizzazione sono state già individuate nel sito di Bellolampo a Palermo e nell’area industriale di Catania dopo alcune conferenze di servizio con i principali enti coinvolti, saranno interamente pubblici e realizzati dalla Regione con i fondi già stanziati all’interno dell’Accordo di coesione siglato a maggio con la Presidenza del Consiglio dei Ministri. I due impianti avranno una capacità complessiva di 600 mila tonnellate annue e produrranno insieme una potenza energetica di 50 Megawatt. Il nuovo Piano arriva al culmine di un complesso procedimento che ha visto coinvolti l’Assemblea regionale siciliana, le autonomie locali, gli operatori d’ambito e ha ottenuto le valutazioni ambientali strategiche dopo lo svolgimento di tutti gli adempimenti istruttori. In ultimo, qualche settimana fa il parere positivo del Cga sulla procedura da adottare che ha dato l’ok definitivo all’ordinanza per approvare il nuovo piano di gestione dei rifiuti.

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Catania: al via oggi nelle scuole della città il progetto Educare alla Cultura della Legalità

Ha preso il via oggi il progetto di educazione alla cultura della legalità promosso dalla Polizia di Stato e rivolto agli studenti di quattro scuole della città.

Fortemente voluta dal Questore di Catania, l’iniziativa nasce grazie ad un’intesa con diversi attori istituzionali e sociali del territorio, in particolare con Confindustria Catania, con i Dirigenti scolastici, con le Associazioni antiracket e con professionisti della comunicazione.

Il primo incontro si è svolto, questa mattina, presso l’Istituto Omnicomprensivo “Pestalozzi”, nel quartiere Librino, con il coinvolgimento diretto degli alunni delle classi terze, quarte e quinte della scuola superiore di secondo grado.

Ad interloquire con i ragazzi è stato il Questore, dott. Giuseppe Bellassai, che ha introdotto il tema principale dell’incontro incentrato sul fenomeno mafioso, spiegando le diverse fasi legate alla nascita e all’evoluzione delle organizzazioni criminali, soffermandosi, in particolare, sulle attività illecite che trovano nello spaccio di droga il volano dell’economia dell’intero sistema mafioso.

Il Questore ha tracciato, poi, il profilo storico e organizzativo delle cosche che operano nel territorio catanese, mostrando alcune immagini relative alla ripartizione delle diverse piazze di spaccio, gestite dalle diverse organizzazioni criminali.

Tra gli altri temi affrontati durante l’incontro spicca senz’altro quello legato alla violenza di genere, anche in ragione della ormai prossima ricorrenza della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne.

Le considerazioni del Questore, che ha mostrato anche alcune slides relative ai temi trattati, hanno catturato l’attenzione dei ragazzi che si sono sentiti coinvolti per poi esprimere e condividere le loro riflessioni e le loro emozioni, dando vita ad un vivace dibattito.

Ha destato interesse anche l’intervento della Vice Presidente di Confindustria Catania, dott.ssa Monica Luca, che si è soffermata sul mondo delle attività imprenditoriali e di come sia possibile fare impresa nel territorio senza cedere, in alcun modo, ai fenomeni del racket e dell’usura, trovando nelle Forze di Polizia un supporto immediato e concreto.

Il progetto della Questura di Catania proseguirà nei prossimi giorni, con ulteriori tappe nelle scuole cittadine.

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Intimidazione ad Altofonte, Tamajo: «Gesto crudele, solidarietà all’imprenditore colpito»

L’assessore alle Attività produttive della Regione Siciliana, Edy Tamajo, ha espresso ferma condanna per il grave atto intimidatorio ai danni di un imprenditore avvenuto ad Altofonte, in provincia di Palermo, e accompagnato dalla brutale uccisione di alcuni animali e dall’esposizione di una testa mozzata di cavallo.

«Esprimo massima solidarietà all’imprenditore vittima di un vile gesto. Questo atto di inaudita crudeltà – ha detto Tamajo – rappresenta una mentalità mafiosa che deve essere sradicata. È fondamentale che i Carabinieri e la magistratura facciano piena luce su questo episodio e portino i responsabili di fronte alla giustizia. Questi gesti di violenza devono essere affrontati non solo con l’azione delle forze dell’ordine, ma anche con un impegno forte nella diffusione della cultura della legalità nelle scuole, affinché le future generazioni possano crescere libere da questa mentalità».

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