ATTUALITÀ
Duro colpo allo spaccio di droga a Ragusa: i carabinieri arrestano 8 persone (NOMI, FOTO e VIDEO)
RAGUSA – Nella mattinata di oggi 15 febbraio i Carabinieri della Compagnia di Ragusa hanno tratto in arresto 8 soggetti nell’ambito dell’esecuzione di 13 provvedimenti a vario titolo disposti dal G.I.P della Procura della Repubblica Iblea.
L’operazione denominata “FAST FOOD” ha permesso la carcerazione di 2 soggetti, la restrizione agli arresti domiciliari di altri 6 e la notifica dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria per un nono indagato. Altri 4 avvisi di garanzia sono stati poi notificati ad altrettanti soggetti a vario titolo coinvolti nella condotta criminale.
L’indagine, iniziata nel 2019 ha permesso ai Carabinieri, coordinati dal PM dott.ssa Monego, di ricostruire una fitta ed articolata rete di spaccio che estendeva i propri tentacoli sull’intero capoluogo ragusano coinvolgendo nella propria organizzazione giovani del posto che si occupavano sia dell’acquisto di ingenti quantità di marijuana (mai inferiori al kilogrammo) sulla piazza catanese che della rivendita al dettaglio sulla città di Ragusa. A dispetto della giovane età gli arrestati, tutti compresi tra i 20 e i 30 anni con la sola eccezione di un soggetto classe 1976, avevano ideato un semplice quanto efficace sistema di trasporto e stoccaggio dello stupefacente e un altrettanto brillante rete di distribuzione al dettaglio.
La droga infatti veniva a trasportata da fuori provincia a bordo di autovetture noleggiate allo scopo e che si muovevano con il sistema delle “staffette” tramite il quale si riuscivano ad intercettare pattuglie delle Forze dell’Ordine eventualmente presenti sulla strada del rientro. Una volta in città le confezioni di “erba” venivano stoccate presso l’abitazione del principale indagato il quale a sua volta le rivendeva, non meno di 100 grammi alla volta, ad altri soggetti che, meno noti dei principali indagati, si prestavano a fare da intermediari nella rivendita in cambio di poche centinaia di euro per il disturbo. Soprattutto in una prima fase dell’indagine si è appurato come gli spacciatori erano soliti incontrarsi con i propri clienti (in alcuni casi anche minorenni) nei pressi di un noto fast food.
Particolare interessante, che sottolinea la spregiudicatezza del principale ideatore della rete di spaccio, è il fatto che quest’ultimo fosse solito consegnare a domicilio lo stupefacente ai propri collaboratori viaggiando sempre in compagnia della moglie e della figlia piccola allo scopo di apparire ad un eventuale controllo come una famiglia normale. Con questo escamotage è riuscito per molti mesi ad evitare che la propria abitazione fosse individuata dagli inquirenti e di ciò in più occasioni si vantava con i propri sodali.
L’operazione di oggi, pur avendo assestato un duro colpo allo spaccio di stupefacenti sulla piazza di Ragusa lascia comunque aperti ulteriori spunti investigativi che già si stanno approfondendo per proseguire nel già positivo contrasto alla delinquenza nel capoluogo ibleo.
Ordinanza custodia cautelare in carcere:
- Giovanni Randazzo (classe 94)
- Lamin Sanyand (classe 99)
Custodia cautelare agli arresti domiciliari:
- Anthony Calabrese (classe 95)
- Alessio Solarino (classe 86)
- Francesco Salis (classe 76)
- Gabriele Collodoro (classe 93)
- Nunzio Mugliarisi (classe 86)
- Giovanni Barrano (classe ’93)
Obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria:
- Majri Montasar (classe 95)
ATTUALITÀ
Intimidazione ad Altofonte, Tamajo: «Gesto crudele, solidarietà all’imprenditore colpito»
L’assessore alle Attività produttive della Regione Siciliana, Edy Tamajo, ha espresso ferma condanna per il grave atto intimidatorio ai danni di un imprenditore avvenuto ad Altofonte, in provincia di Palermo, e accompagnato dalla brutale uccisione di alcuni animali e dall’esposizione di una testa mozzata di cavallo.
«Esprimo massima solidarietà all’imprenditore vittima di un vile gesto. Questo atto di inaudita crudeltà – ha detto Tamajo – rappresenta una mentalità mafiosa che deve essere sradicata. È fondamentale che i Carabinieri e la magistratura facciano piena luce su questo episodio e portino i responsabili di fronte alla giustizia. Questi gesti di violenza devono essere affrontati non solo con l’azione delle forze dell’ordine, ma anche con un impegno forte nella diffusione della cultura della legalità nelle scuole, affinché le future generazioni possano crescere libere da questa mentalità».
ATTUALITÀ
Rifiuti in Sicilia, stato di emergenza per la discarica di Mazzarrà Sant’Andrea. Di Mauro: «Area in sicurezza»
La Regione Siciliana ha deliberato lo stato di crisi e di emergenza regionale per la discarica di Mazzarrà Sant’Andrea in contrada Zuppà, nel Messinese. Il provvedimento, che avrà la durata di 12 mesi, è stato adottato dalla giunta regionale, su proposta del presidente Renato Schifani. La giunta ha anche dato il via libera alla nomina del commissario delegato alla gestione della discarica: l’incarico è stato conferito al dirigente regionale del dipartimento Acque e rifiuti, Arturo Vallone, su proposta dell’assessore regionale all’Energia e ai servizi di pubblica utilità, Roberto Di Mauro.
Il dipartimento Acqua e rifiuti ha assegnato al Comune di Mazzarrà Sant’Andrea risorse per un milione e mezzo di euro, destinate ad interventi urgenti, quali operazioni di gestione ordinaria, sorveglianza attiva, dotazione di dispositivi antincendio ed emungimento del percolato.
«Stiamo agendo su due fronti – afferma l’assessore Di Mauro – da un lato adottiamo misure d’emergenza per fronteggiare le criticità ambientali e sanitarie legate al sito, dall’altro sviluppiamo un progetto per mettere in sicurezza l’intera area e proteggere dal rischio di danni ambientali gli abitanti di Mazzarrà e dei numerosi Comuni del comprensorio. Il progetto – ha aggiunto l’assessore – prevederà un investimento di circa 30 milioni di euro di risorse del Pnrr, sulla base dell’Accordo per l’attuazione degli interventi concordato con il Ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica».
Domani, giovedì 21 novembre, alle 10,30 i tecnici dell’assessorato regionale, del Comune di Mazzarrà Sant’Andrea e altri rappresentanti istituzionali si incontreranno nel sito della discarica per stabilire il programma degli interventi.
ATTUALITÀ
Catania: al via oggi nelle scuole della città il progetto Educare alla Cultura della Legalità
Ha preso il via oggi il progetto di educazione alla cultura della legalità promosso dalla Polizia di Stato e rivolto agli studenti di quattro scuole della città.
Fortemente voluta dal Questore di Catania, l’iniziativa nasce grazie ad un’intesa con diversi attori istituzionali e sociali del territorio, in particolare con Confindustria Catania, con i Dirigenti scolastici, con le Associazioni antiracket e con professionisti della comunicazione.
Il primo incontro si è svolto, questa mattina, presso l’Istituto Omnicomprensivo “Pestalozzi”, nel quartiere Librino, con il coinvolgimento diretto degli alunni delle classi terze, quarte e quinte della scuola superiore di secondo grado.
Ad interloquire con i ragazzi è stato il Questore, dott. Giuseppe Bellassai, che ha introdotto il tema principale dell’incontro incentrato sul fenomeno mafioso, spiegando le diverse fasi legate alla nascita e all’evoluzione delle organizzazioni criminali, soffermandosi, in particolare, sulle attività illecite che trovano nello spaccio di droga il volano dell’economia dell’intero sistema mafioso.
Il Questore ha tracciato, poi, il profilo storico e organizzativo delle cosche che operano nel territorio catanese, mostrando alcune immagini relative alla ripartizione delle diverse piazze di spaccio, gestite dalle diverse organizzazioni criminali.
Tra gli altri temi affrontati durante l’incontro spicca senz’altro quello legato alla violenza di genere, anche in ragione della ormai prossima ricorrenza della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne.
Le considerazioni del Questore, che ha mostrato anche alcune slides relative ai temi trattati, hanno catturato l’attenzione dei ragazzi che si sono sentiti coinvolti per poi esprimere e condividere le loro riflessioni e le loro emozioni, dando vita ad un vivace dibattito.
Ha destato interesse anche l’intervento della Vice Presidente di Confindustria Catania, dott.ssa Monica Luca, che si è soffermata sul mondo delle attività imprenditoriali e di come sia possibile fare impresa nel territorio senza cedere, in alcun modo, ai fenomeni del racket e dell’usura, trovando nelle Forze di Polizia un supporto immediato e concreto.
Il progetto della Questura di Catania proseguirà nei prossimi giorni, con ulteriori tappe nelle scuole cittadine.
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