ATTUALITÀ
Catania, duro colpo al clan Cappello. Numerosi arresti e sequestro per 5 milioni di euro
Nell’ambito di articolate attività di indagine coordinate dalla Procura della Repubblica di Catania – Direzione Distrettuale Antimafia, militari del Comando Provinciale della Guardia di finanza di Catania, sono stati delegati all’esecuzione di un’ordinanza del Giudice per le indagini preliminari di Catania nei confronti di 22 soggetti, indagati, a vario titolo, per associazione a delinquere di tipo mafioso, estorsioni aggravate dal metodo mafioso, corruzione, falso in atto pubblico, trasferimento fraudolento di valori, bancarotta fraudolenta, riciclaggio, autoriciclaggio, corruzione elettorale, intralcio alla giustizia aggravato dal metodo mafioso.
È stato inoltre disposto il sequestro preventivo dell’intero patrimonio di tre società aventi sede a Catania, operanti nella gestione di noti bar e ristoranti nel centro della città, per un valore di circa 5 milioni di euro.
Nel dettaglio, le indagini, svolte dagli appartenenti al Nucleo di polizia economico-finanziaria di Catania, hanno riguardato il clan Cappello e le relative attività estorsive oltre che le infiltrazioni nel tessuto economico della città.
Le indagini condotte dalle unità specializzate del GICO di Catania, hanno consentito di monitorare l’attività di Orazio BUDA, particolarmente legato al gruppo di Privitera Orazio, esponente di vertice del clan Cappello/Carateddi, per conto del quale clan il BUDA ha, tra l’altro, provveduto in modo costante e intenso al reimpiego del denaro provento di delitti in attività commerciali affermate sul territorio e fittiziamente intestate a soggetti terzi al fine di schermare la riconducibilità allo stesso e al clan delle attività economiche.
Le indagini hanno altresì permesso di accertare come BUDA abbia posto in essere numerosi atti estorsivi a danno di privati cittadini, imprenditori catanesi operanti nei settori dei trasporti e nei confronti di un noto e premiato pittore siciliano, dal quale BUDA pretendeva l’elargizione di opere, alcune delle quali destinate a pubblici funzionari al fine di tessere rapporti relazionali utili per perseguire finalità illecite; altre destinate ad arredare alcuni degli esercizi commerciali riconducibili a BUDA Orazio.
Nell’ambito delle indagini è inoltre emersa la condotta corruttiva ed elettorale riconducibile a Mauro MASSARI, Vice Brigadiere della Guardia di finanza, in servizio presso la Compagnia di Augusta, nonché attuale vice presidente della VI Circoscrizione del comune di Catania; il predetto, candidatosi alle amministrative dell’anno 2018 per il rinnovo del Consiglio comunale di Catania e dei relativi consigli circoscrizionali (eletto in seguito con oltre 965 preferenze nella circoscrizione di Librino, San Giorgio, San Giuseppe La Rena, Zia Lisa e Villaggio Sant’Agata), stringeva con BUDA Orazio, di cui conosceva pienamente l’elevata caratura criminale, un patto elettorale per il quale il BUDA si impegnava a sostenerne la candidatura, promessa cui ottemperava come emerso chiaramente dalle attività di indagine, ottenendo in cambio dal MASSARI vari favori attraverso il reiterato abuso della propria qualità e dei poteri connessi alla funzione esercitata. Tra le altre condotte il MASSARI prometteva di soddisfare la pressante richiesta del BUDA finalizzata ad ottenere, in favore di una società a quest’ultimo gradita, un subappalto (per l’importo di circa 6.0000.000 di euro) presso il Porto di Augusta per la demolizione di una piattaforma ferrosa, garantendo la sua intermediazione nell’esercizio delle funzioni e mediante l’utilizzo della macchina di servizio; ancora, su precisa richiesta del BUDA, prometteva di danneggiare un piccolo imprenditore attraverso l’utilizzo dei poteri connessi alla funzione esercitata.
Giova altresì rilevare che le indagini hanno consentito di accertare ulteriori condotte di corruzione elettorale riconducibili a BUDA Orazio ed altri esponenti politici locali.
Le indagini hanno inoltre fatto emergere le condotte di altri pubblici ufficiali e, nel dettaglio, di tre appartenenti alla Polizia Municipale di Catania, Giuseppe LONGHITANO, Attilio TOPAZIO e Francesco CAMPISI, i quali – su richiesta di BUDA Orazio e agendo il CAMPISI da intermediario tra BUDA e gli altri due pubblici ufficiali – redigevano false relazioni di servizio finalizzate a garantire la sussistenza dei requisiti richiesti dalla normativa di settore per garantire l’assegnazione di alloggi popolari da parte dell’IACP in favore di stretti congiunti del BUDA.
In esito all’attività investigativa del Nucleo PEF della Guardia di finanza di Catania, il Giudice per le indagini preliminari presso il locale Tribunale – su richiesta di questo Ufficio – ha disposto misure personali restrittive nei confronti di 22 soggetti (di cui 2 destinatari di custodia cautelare in carcere, 5 destinatari degli arresti domiciliari, 3 dell’obbligo di presentarsi alla polizia giudiziaria e 12 della misura interdittiva del divieto di esercizio dell’attività commerciale.
Sono state inoltre sottoposte a sequestro quote sociali, beni mobili, immobili e conti correnti di tre società aventi sedi a Catania (ROYALS, SPECIALE BOYS e 9 CEREALI), attive nella gestione di noti bar e ristoranti nel capoluogo, fittiziamente intestate ai numerosi “prestanome” di BUDA per eludere le indagini patrimoniali nei confronti dello stesso esponente dell’associazione criminale.
L’attività investigativa in questione si inquadra nel più ampio quadro delle azioni svolte da questa Procura e dalla Guardia di Finanza volte al contrasto sotto il profilo economico-finanziario, delle associazioni a delinquere di tipo mafioso, al fine di evitare i tentativi, sempre più pericolosi, di inquinamento del tessuto imprenditoriale, e di partecipazione al capitale di imprese sane, anche profittando delle difficoltà legate al periodo di contrazione economica.
Di seguito l’elenco dei soggetti destinatari dell’ordinanza:
misure cautelari personali in carcere:
- BUDA ORAZIO
- MASSARI MAURO
misura cautelare degli arresti domiciliari:
- CASTORINA GIUSEPPE
- LA ROSA MAURIZIO
- CAMPISI FRANCESCO
- LONGHITANO GIUSEPPE
- TOPAZIO ATTILIO
misura cautelare dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria:
- FAMA’ FABIO
- FAMA’ SANTO GIOVANNI
- VITA ANTONIO
misura interdittiva dell’attività imprenditoriale:
- BUDA SANTO ALESSIO SANTO
- BUSINSKIENE IRENA
- CARLINO FRANCESCO
- COCO VINCENZA
- FISICHELLA PIETRO BENEDETTO SEBASTIANO
- GERBINO ROSARIO
- GREGORIO MONICA
- MARLETTA ROSARIO
- PAPA CRISTIAN
- PRIVITERA ANGELA
- TOSCANO FORTUNATA
- CARUSO MONICA
ATTUALITÀ
Intimidazione ad Altofonte, Tamajo: «Gesto crudele, solidarietà all’imprenditore colpito»
L’assessore alle Attività produttive della Regione Siciliana, Edy Tamajo, ha espresso ferma condanna per il grave atto intimidatorio ai danni di un imprenditore avvenuto ad Altofonte, in provincia di Palermo, e accompagnato dalla brutale uccisione di alcuni animali e dall’esposizione di una testa mozzata di cavallo.
«Esprimo massima solidarietà all’imprenditore vittima di un vile gesto. Questo atto di inaudita crudeltà – ha detto Tamajo – rappresenta una mentalità mafiosa che deve essere sradicata. È fondamentale che i Carabinieri e la magistratura facciano piena luce su questo episodio e portino i responsabili di fronte alla giustizia. Questi gesti di violenza devono essere affrontati non solo con l’azione delle forze dell’ordine, ma anche con un impegno forte nella diffusione della cultura della legalità nelle scuole, affinché le future generazioni possano crescere libere da questa mentalità».
ATTUALITÀ
Rifiuti in Sicilia, stato di emergenza per la discarica di Mazzarrà Sant’Andrea. Di Mauro: «Area in sicurezza»
La Regione Siciliana ha deliberato lo stato di crisi e di emergenza regionale per la discarica di Mazzarrà Sant’Andrea in contrada Zuppà, nel Messinese. Il provvedimento, che avrà la durata di 12 mesi, è stato adottato dalla giunta regionale, su proposta del presidente Renato Schifani. La giunta ha anche dato il via libera alla nomina del commissario delegato alla gestione della discarica: l’incarico è stato conferito al dirigente regionale del dipartimento Acque e rifiuti, Arturo Vallone, su proposta dell’assessore regionale all’Energia e ai servizi di pubblica utilità, Roberto Di Mauro.
Il dipartimento Acqua e rifiuti ha assegnato al Comune di Mazzarrà Sant’Andrea risorse per un milione e mezzo di euro, destinate ad interventi urgenti, quali operazioni di gestione ordinaria, sorveglianza attiva, dotazione di dispositivi antincendio ed emungimento del percolato.
«Stiamo agendo su due fronti – afferma l’assessore Di Mauro – da un lato adottiamo misure d’emergenza per fronteggiare le criticità ambientali e sanitarie legate al sito, dall’altro sviluppiamo un progetto per mettere in sicurezza l’intera area e proteggere dal rischio di danni ambientali gli abitanti di Mazzarrà e dei numerosi Comuni del comprensorio. Il progetto – ha aggiunto l’assessore – prevederà un investimento di circa 30 milioni di euro di risorse del Pnrr, sulla base dell’Accordo per l’attuazione degli interventi concordato con il Ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica».
Domani, giovedì 21 novembre, alle 10,30 i tecnici dell’assessorato regionale, del Comune di Mazzarrà Sant’Andrea e altri rappresentanti istituzionali si incontreranno nel sito della discarica per stabilire il programma degli interventi.
ATTUALITÀ
Catania: al via oggi nelle scuole della città il progetto Educare alla Cultura della Legalità
Ha preso il via oggi il progetto di educazione alla cultura della legalità promosso dalla Polizia di Stato e rivolto agli studenti di quattro scuole della città.
Fortemente voluta dal Questore di Catania, l’iniziativa nasce grazie ad un’intesa con diversi attori istituzionali e sociali del territorio, in particolare con Confindustria Catania, con i Dirigenti scolastici, con le Associazioni antiracket e con professionisti della comunicazione.
Il primo incontro si è svolto, questa mattina, presso l’Istituto Omnicomprensivo “Pestalozzi”, nel quartiere Librino, con il coinvolgimento diretto degli alunni delle classi terze, quarte e quinte della scuola superiore di secondo grado.
Ad interloquire con i ragazzi è stato il Questore, dott. Giuseppe Bellassai, che ha introdotto il tema principale dell’incontro incentrato sul fenomeno mafioso, spiegando le diverse fasi legate alla nascita e all’evoluzione delle organizzazioni criminali, soffermandosi, in particolare, sulle attività illecite che trovano nello spaccio di droga il volano dell’economia dell’intero sistema mafioso.
Il Questore ha tracciato, poi, il profilo storico e organizzativo delle cosche che operano nel territorio catanese, mostrando alcune immagini relative alla ripartizione delle diverse piazze di spaccio, gestite dalle diverse organizzazioni criminali.
Tra gli altri temi affrontati durante l’incontro spicca senz’altro quello legato alla violenza di genere, anche in ragione della ormai prossima ricorrenza della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne.
Le considerazioni del Questore, che ha mostrato anche alcune slides relative ai temi trattati, hanno catturato l’attenzione dei ragazzi che si sono sentiti coinvolti per poi esprimere e condividere le loro riflessioni e le loro emozioni, dando vita ad un vivace dibattito.
Ha destato interesse anche l’intervento della Vice Presidente di Confindustria Catania, dott.ssa Monica Luca, che si è soffermata sul mondo delle attività imprenditoriali e di come sia possibile fare impresa nel territorio senza cedere, in alcun modo, ai fenomeni del racket e dell’usura, trovando nelle Forze di Polizia un supporto immediato e concreto.
Il progetto della Questura di Catania proseguirà nei prossimi giorni, con ulteriori tappe nelle scuole cittadine.
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