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ATTUALITÀ

Taormina, i sindacati di Asm non ci stanno alle dichiarazioni del sindaco Bolognari

Le scriventi Segreterie Provinciali e le RSA ASM, prendono atto con rammarico di quanto dichiarato dal Sindaco di Taormina nel Consiglio Comunale del 27/05 u.s., e sentono l’obbligo di replicare alle affermazioni del primo cittadino poiché a nostro avviso ci sono delle inesattezze.
Ci preme puntualizzare in maniera ferma e decisa che il sindacato non “si fa suggerire le azioni da intraprendere da nessuno” neanche dal Liquidatore di ASM, cosi come invece dichiarato dal Sindaco, che evidentemente poco comprende la situazione dei lavoratori di ASM e le loro preoccupazioni sul futuro che sicuramente stanno più a cuore a chi l’azienda la vive ogni giorno .
Per quanto riguarda i 200.000,00 € versati dal Comune di Taormina ad ASM occorre precisare che si tratta di due versamenti di 81.967,21 € pari a complessivi 163.934,42 € e pertanto sono state versati 36.065,58 € in meno a quanto dichiarato dal primo cittadino. Inoltre quando il Sindaco afferma che ha anticipato tali somme per l’anno 2021, per la pubblica illuminazione e la manutenzione idrica e dunque vuole sapere dove sono finiti questi soldi, omettendo il fatto che ASM per anni ha già anticipato i costi per mantenere i servizi per conto del Comune di Taormina, compresi pubblica illuminazione e acquedotto. Del resto lui stesso ha firmato il 28/05/2020 l’accordo per chiudere la transazione per 2.400.000,00 € a favore di ASM nei rapporti dare/avere tra i due Enti per somme anticipate da quest’ultima per garantire ad oggi i servizi alla città che lui rappresenta fino al 31/12/2019, la somma sopramenzionata è il frutto dell’importo che il Comune aveva previsto per ASM dal 2010 al 2019. Si precisa che l’ammontare che l’azienda doveva ricevere realmente è intorno ai 3.000.000,00 € , dunque la municipalizzata ha rinunciato ad una parte importante del dovuto, ma se tutto ciò non bastasse, il Comune di Taormina ha chiesto di estendere la transazione da firmare fino al 31/12/2020 sempre alla stessa cifra di 2.400.000,00 ma tutto questo il primo cittadino non lo dice.
Il Sindaco si è chiesto dove sono finiti i soldi anticipati la stessa domanda può essere rivolta a quest’ultimo dove sono finiti più di 3.000.000,00 € di ticket versati nelle casse del Comune da parte di ASM e di cui non viene riconosciuto un solo centesimo alla municipalizzata ? Forse non era meglio accreditarne una parte all’ASM, cosi magari oggi non ci saremmo trovati in questa situazione ?
Inoltre occorre puntualizzare che la richiesta di esaminare i lavori effettuati da ASM degli ultimi anni non proviene dall’Azienda bensì dal Comune e c’è da domandarsi se è normale che si chieda di esaminare le carte dei lavori svolti dopo 10 anni, dov’erano gli uffici preposti del Comune in tutti questi anni ?
Inoltre, vorremmo ricordare al Sindaco di Taormina che i lavoratori di questa Azienda da 2 anni ormai ricorrono, a fasi alterne alla cassa integrazione (per ben 3 volte), mentre viceversa i lavoratori interinali non hanno perso un solo giorno di lavoro per garantire i servizi alla cittadinanza e sono gli stessi lavoratori che il primo cittadino ha ricevuto per “cortesia” e non per senso del dovere e riconoscenza per i sacrifici fatti, di questo ne faremo tesoro per il futuro.
Per quanto riguarda le lamentele del sindaco riguardanti l’acquisto dei nuovi bus da parte di ASM cogliamo l’occasione per ricordare che i predetti mezzi servono per trasportare i cittadini Taorminesi e i turisti che visitano la nostra Città in sostituzione di quelli ormai obsoleti, simili a carri per il trasporto bestiame, non più regolari per il trasporto pubblico. Così facendo si offre un servizio degno per una Città turistica riconosciuta a livello internazionale. Se anche per questo il Sindaco vuole dare la colpa all’azienda è un suo libero pensiero, ma siamo certi che i cittadini saranno in grado di giudicare se ASM ha operato nel modo giusto per la comunità locale e internazionale.

Infine, vogliamo precisare che i lavoratori ASM e di conseguenza i rappresentanti sindacali sono completamente indipendenti dai partiti politici, correnti o influenze, nonché da ogni altra ingerenza, in quanto il nostro compito è incarnare lo spirito originario delle lotte sindacali (tutela degli interessi morali, giuridici, economici e professionali dei lavoratori), fuori da logiche spartitorie e da interessi di parte; il Sindaco, probabilmente dimentica delle decine di note sindacali critiche sull’operato dell’Azienda che sono state inviate nel corso degli anni ai Liquidatori, all’Amministrazioni Comunali che si sono succeduti, senza mai ottenere riscontri concreti e raramente risposte alle nostre richieste di convocazione, e che l’Amministrazione Comunale di Taormina, ha la responsabilità di Organo di Controllo di tutte le attività gestite dell’ASM a cui vengono notificati gli atti prodotti.
Siamo speranzosi che l’Amministrazione Comunale per senso di responsabilità, già ampiamente dimostrata dai lavoratori dell’ASM, non si limiterà ad una reiterata perdita di tempo, ma si attiverà concretamente venendo incontro alle esigenze dell’ASM e dei suoi dipendenti attraverso il versamento nelle casse della municipalizzata di quelle somme sufficienti a garantire il proseguimento delle attività aziendali.
F.to Segreteria Provinciale FILT-CGIL Garufi Carmelo
F.to Segreteria Provinciale UILTRASPORTI Barresi Michele
F.to Segreteria Provinciale FAISA-CISAL Sturiale Letterio
F.to Segreteria Provinciale UGL AUTOFERRO Scannella Giovanni

F.to RSA FILT-CGIL Micalizzi Franco
F.to RSA UILTRASPORTI Panarello Giuseppe
F.to RSA FAISA CISAL Pirri Concetto
F.to RSA UGL AUTOFERRO Gullotta Francesca

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Piano Rifiuti, ok dalla giunta. Schifani: «Passo decisivo per realizzare i termovalorizzatori»

Due termovalorizzatori, uno a Palermo e uno a Catania, 31 impianti di compostaggio (14 nuovi, di cui 6 pubblici), 24 biodigestori (20 nuovi, di cui 11 pubblici), 16 piattaforme tutte pubbliche di selezione del recupero per la raffinazione (di cui 11 nuove) che sostituiranno e miglioreranno i vecchi impianti Tmb. Lo prevede il nuovo Piano di gestione dei rifiuti approvato dalla giunta regionale, convocata dal presidente della Regione Siciliana Renato Schifani. Tra gli obiettivi del piano ci sono: il recupero del 65% dei rifiuti urbani, l’eliminazione dei trasferimenti dei rifiuti fuori Regione, la riduzione del 40% dei costi di trattamento rispetto a quelli attuali con un risparmio di circa 150 milioni annui, e la riduzione del conferimento in discarica depositando non oltre il 10% di tutti i rifiuti prodotti, rispettando così gli obblighi previsti dalla normativa europea. Il presidente Schifani, nella qualità di commissario straordinario per l’emergenza rifiuti, ha firmato l’ordinanza che adotta il Piano, mentre la responsabilità del procedimento resterà in capo all’apposito Ufficio speciale. «L’approvazione del nuovo Piano rifiuti – dichiara il presidente della Regione – costituisce finalmente il punto di partenza concreto per la realizzazione dei termovalorizzatori in quanto condizione indispensabile.

Adesso passeremo alla fase della progettazione e al successivo appalto dei lavori e della gestione entro il 2025 e non oltre i primi mesi del 2026. Andremo avanti spediti, nell’interesse dei siciliani, senza indugiare mai su un pilastro portante del mio programma di governo. Archiviamo così definitivamente la stagione del conferimento in discarica sempre più gravosa per l’ambiente e offriamo una risposta integrata alla difficile situazione dei rifiuti in Sicilia che troppi oneri scarica sui cittadini e sui bilanci pubblici». Il Piano consente di modificare immediatamente i 18 Piani d’Ambito e di far partire il percorso per la realizzazione degli impianti di riduzione del conferimento in discarica dei rifiuti e l’eliminazione dei trasferimenti fuori Regione, con la drastica riduzione dei costi a carico dei cittadini siciliani, degli enti locali e della stessa Regione in relazione alla progressiva attuazione degli obiettivi di riciclaggio e recupero. In particolare, i termovalorizzatori, le cui aree di realizzazione sono state già individuate nel sito di Bellolampo a Palermo e nell’area industriale di Catania dopo alcune conferenze di servizio con i principali enti coinvolti, saranno interamente pubblici e realizzati dalla Regione con i fondi già stanziati all’interno dell’Accordo di coesione siglato a maggio con la Presidenza del Consiglio dei Ministri. I due impianti avranno una capacità complessiva di 600 mila tonnellate annue e produrranno insieme una potenza energetica di 50 Megawatt. Il nuovo Piano arriva al culmine di un complesso procedimento che ha visto coinvolti l’Assemblea regionale siciliana, le autonomie locali, gli operatori d’ambito e ha ottenuto le valutazioni ambientali strategiche dopo lo svolgimento di tutti gli adempimenti istruttori. In ultimo, qualche settimana fa il parere positivo del Cga sulla procedura da adottare che ha dato l’ok definitivo all’ordinanza per approvare il nuovo piano di gestione dei rifiuti.

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Catania: al via oggi nelle scuole della città il progetto Educare alla Cultura della Legalità

Ha preso il via oggi il progetto di educazione alla cultura della legalità promosso dalla Polizia di Stato e rivolto agli studenti di quattro scuole della città.

Fortemente voluta dal Questore di Catania, l’iniziativa nasce grazie ad un’intesa con diversi attori istituzionali e sociali del territorio, in particolare con Confindustria Catania, con i Dirigenti scolastici, con le Associazioni antiracket e con professionisti della comunicazione.

Il primo incontro si è svolto, questa mattina, presso l’Istituto Omnicomprensivo “Pestalozzi”, nel quartiere Librino, con il coinvolgimento diretto degli alunni delle classi terze, quarte e quinte della scuola superiore di secondo grado.

Ad interloquire con i ragazzi è stato il Questore, dott. Giuseppe Bellassai, che ha introdotto il tema principale dell’incontro incentrato sul fenomeno mafioso, spiegando le diverse fasi legate alla nascita e all’evoluzione delle organizzazioni criminali, soffermandosi, in particolare, sulle attività illecite che trovano nello spaccio di droga il volano dell’economia dell’intero sistema mafioso.

Il Questore ha tracciato, poi, il profilo storico e organizzativo delle cosche che operano nel territorio catanese, mostrando alcune immagini relative alla ripartizione delle diverse piazze di spaccio, gestite dalle diverse organizzazioni criminali.

Tra gli altri temi affrontati durante l’incontro spicca senz’altro quello legato alla violenza di genere, anche in ragione della ormai prossima ricorrenza della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne.

Le considerazioni del Questore, che ha mostrato anche alcune slides relative ai temi trattati, hanno catturato l’attenzione dei ragazzi che si sono sentiti coinvolti per poi esprimere e condividere le loro riflessioni e le loro emozioni, dando vita ad un vivace dibattito.

Ha destato interesse anche l’intervento della Vice Presidente di Confindustria Catania, dott.ssa Monica Luca, che si è soffermata sul mondo delle attività imprenditoriali e di come sia possibile fare impresa nel territorio senza cedere, in alcun modo, ai fenomeni del racket e dell’usura, trovando nelle Forze di Polizia un supporto immediato e concreto.

Il progetto della Questura di Catania proseguirà nei prossimi giorni, con ulteriori tappe nelle scuole cittadine.

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Intimidazione ad Altofonte, Tamajo: «Gesto crudele, solidarietà all’imprenditore colpito»

L’assessore alle Attività produttive della Regione Siciliana, Edy Tamajo, ha espresso ferma condanna per il grave atto intimidatorio ai danni di un imprenditore avvenuto ad Altofonte, in provincia di Palermo, e accompagnato dalla brutale uccisione di alcuni animali e dall’esposizione di una testa mozzata di cavallo.

«Esprimo massima solidarietà all’imprenditore vittima di un vile gesto. Questo atto di inaudita crudeltà – ha detto Tamajo – rappresenta una mentalità mafiosa che deve essere sradicata. È fondamentale che i Carabinieri e la magistratura facciano piena luce su questo episodio e portino i responsabili di fronte alla giustizia. Questi gesti di violenza devono essere affrontati non solo con l’azione delle forze dell’ordine, ma anche con un impegno forte nella diffusione della cultura della legalità nelle scuole, affinché le future generazioni possano crescere libere da questa mentalità».

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