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ATTUALITÀ

Trapani, fast & furious in Via Fardella: denunciati 2 giovani dai carabinieri

Nel corso della notte di ieri sono i Carabinieri della Sezione Radiomobile della Compagnia di Trapani hanno denunciato due giovani intenti a gareggiare a tutta velocità nella centralissima via Fardella.

Durante l’espletamento di un servizio di controllo del territorio i Carabinieri, mentre stavano eseguendo un posto di controllo nei pressi della via Fardella, sono stati attirati dal forte stridere sull’asfalto dagli pneumatici di 2 autovetture, una sorta di partenza in stile “Gran Premio” con tanto di sgommata dalla linea bianca del semaforo presente sulla strada all’incrocio con via Sorba, direzione Piazza Martiri D’Ungheria. In pochi attimi gli improvvisati piloti, a bordo delle loro potenti autovetture, sfrecciavano davanti le gazzelle dell’Arma, ferme all’incrocio con la via Marsala, senza nemmeno accorgersene, effettuando repentine e pericolose manovre che avrebbero potuto portare a drammatiche conseguenze..

Ne scaturiva un brevissimo inseguimento terminato nei pressi della via Manzoni quando, i due venivano bloccati dalle pattuglie dell’Arma che avevano chiuso ogni via di fuga. I rispettivi conducenti, uno cl. 98 e l’altro classe 2001, venivano denunciati ai sensi  dell’art. 9 TER del CDS (gareggiamento in velocità tra veicoli a motore) e le loro patenti ritirate e trasmesse alla Prefettura di Trapani per la successiva sospensione.

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Festival delle Parrocchie 3 Insieme è più bello…

CATANIA – Speranza che unisce, Bellezza che emoziona”. L’intervista al Presidente del Tribunale dei minori Roberto Di Bella

Ci siamo: domani torna al Teatro Metropolitan di Catania il Festival delle Parrocchie
Tutto pronto per andare in scena con la terza edizione del Festival delle Parrocchie che si terrà al Teatro Metropolitan di Catania domani, venerdì 25 ottobre, alle ore 21:00.

La manifestazione, organizzata dall’associazione Atacanì con la collaborazione di Missione Chiesa-Mondo e la benedizione della Diocesi di Catania, porterà in scena gruppi di ragazzi di alcuni oratori e parrocchie che si esibiranno con balli e canti, ispirati dal tema di quest’anno: “Speranza che Unisce, Bellezza che Emoziona”.

Lo spettacolo sarà presentato da Salvo La Rosa. Previsto il sold out. Diversi ospiti d’eccezione arricchiranno la serata, inoltre una parte del Festival sarà trasmessa in diretta sulle frequenze di Radio Studio Italia, a partire dalle ore 20:00. Tra le testimonianze raccolte sull’argomento dell’edizione di quest’anno del Festival si registra anche quella del Presidente del Tribunale dei minori di Catania, Roberto Di Bella.

Ecco le sue considerazioni in merito al tema della speranza e della bellezza: “Ciò che dico generalmente ai ragazzi che incontriamo in Tribunale, nelle scuole, nei quartieri è che bisogna avere il rispetto per gli altri, che significa anche rispetto di sé stessi: andare a scuola e formarsi una cultura, perché la cultura qualifica, apre tante strade e permette di avere una vita libera e dignitosa. Lo spaccio, le attività criminali che possono portare a un guadagno immediato poi si pagano perché prima o poi si finisce in carcere. Quello della devianza è un vicolo cieco. La criminalità organizzata provoca sofferenza non soltanto alle vittime dei reati ma anche a chi li commette. Il nostro compito è quello di aprire gli orizzonti culturali e conoscitivi dei ragazzi, far capire loro che esiste la bellezza e che le scorciatoie non fanno stare bene con sé stessi, con gli altri e portano al rischio di perdere la libertà, bene inestimabile che insieme alla salute è un valore da difendere a tutti i costi. La città è in una condizione di degrado. Ho visto che sia il sindaco che l’arcivescovo stanno facendo tanti appelli, partendo dalle piccole-grandi cose come l’utilizzo del casco sul motorino o il rispetto della raccolta differenziata. Tanti piccoli comportamenti che possono consentire a tutti di vivere meglio nella comunione, e far risplendere la città che è bellissima ma purtroppo afflitta da una povertà culturale e educativa in certi contesti. Ci stiamo battendo con tutte le forze per contrastare il fenomeno della dispersione scolastica che purtroppo ha delle punte altissime in città. L’arcivescovo, le diocesi, le parrocchie… Siamo tutti uniti in questa battaglia durissima. Esiste una povertà educativa intergenerazionale: non andava a scuola il nonno, non è andato a scuola il papà, non va a scuola il figlio e pure il nipote. Dobbiamo invertire questa tendenza e ci stiamo provando con i nostri provvedimenti, con la sensibilizzazione, andando nelle scuole, con l’amministrazione comunale, lo sta facendo l’arcivescovo con i richiami che fa anche in occasione di festività e celebrazioni importanti come quella di Sant’Agata. Dobbiamo dire ai ragazzi che la bellezza è altro, non sono le scarpe griffate che si acquistano con il provento dello spaccio e che poi ti portano direttamente in carcere. I modelli non sono i boss, al contrario sono figure perdenti perché, andando a guardare bene, i boss – anche quelli catanesi – sono tutti finiti in carcere, al 41 bis o uccisi. Noi con il progetto ‘Liberi di scegliere’ ai detenuti diciamo ‘voi state patendo questa sofferenza in carcere, avete sbagliato ma aiutateci a risparmiare la stessa sofferenza ai vostri figli. Aiutateci nei percorsi di recupero, emancipatevi da quella cultura e spingeteli a non seguire le vostre orme’. I genitori hanno una responsabilità enorme. Dobbiamo toccare i cuori dei ragazzi, le menti dei genitori e stimolare le politiche per riqualificare i quartieri e fare tutto ciò che serve per rendere la città più vivibile, più attraente. Vorrei che non si parlasse più di Librino, San Giovanni Galermo, San Cristoforo come quartieri ghetto ma come quartieri rinati della città di Catania”.

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Giornata Nazionale delle Pubbliche Assistenze: domani a Palermo monumenti colorati di arancione

Piazza del Parlamento e il teatro Massimo di Palermo si colorano d’arancio per la Giornata nazionale delle pubbliche assistenze che si svolgerà domani in tutta Italia.

In Sicilia sarà il capoluogo a ospitare la festa delle pubbliche assistenze e dei volontari, che sono più di 3 mila in tutta la Sicilia e 100 mila in Italia, i quali ogni giorno si mettono al servizio degli altri per esempio a bordo delle ambulanze per i servizi secondari o per l’emergenza-urgenza 118, accompagnando i pazienti dializzati in ospedale, rispondendo alle chiamate degli anziani soli e portando i farmaci o la spesa, presidiando i territori durante le allerte di protezione civile e intervenendo durante le emergenze.

La giornata inizierà alle 9 del mattino, con il montaggio delle tende in piazza del Parlamento, dimostrazioni di primo soccorso, la conclusione alle 18 con il teatro Massimo colorato d’arancio – il colore delle divise – in contemporanea ai monumenti di tutti i capoluoghi di regione.

La manifestazione ha il patrocinio dell’Ars e del comune di Palermo. Alle 15:30 ci saranno gli interventi di Gaetano Galvagno, presidente dell’Ars, di Roberto Lagalla, sindaco di Palermo, di Salvo Cocina per il dipartimento regionale di protezione civile.

“Arriviamo da anni difficili per i volontari, il Covid soprattutto ci ha messo a dura prova. Mentre chiedevamo ai cittadini di stare in casa, i volontari e le volontarie uscivano dalle proprie case per andare negli ospedali o nei centri operativi comunali – dice il presidente di Anpas Sicilia Lorenzo Colaleo – Abbiamo distribuito mascherine, spesa, uova di Pasqua ma non ci siamo mai fermati. I volontari delle pubbliche assistenze siciliane non hanno mai fatto mancare il loro contributo durante le alluvioni, gli incendi, le emergenze sanitarie o i maxi eventi. Anche negli scorsi giorni, mentre la Sicilia veniva colpita da un maltempo eccezionale – prosegue – i volontari e le volontarie erano per strade per fare monitoraggio del territorio, per sostenere le attività dei centri operativi comunali e mettere in salvo molti automobilisti. Le istituzioni e i cittadini sanno che possono contare su di noi, ogni giorno”.

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Catania: attivato lo sportello di accoglienza per donne disabili che subiscono violenza

Grazie al partenariato fra il centro antiviolenza Thamaia e la sezione etnea dell’Unione italiana ciechi e ipovedenti (Uici) è attivo a Catania lo sportello d’accoglienza per le donne con disabilità che subiscono violenza, così come previsto nel progetto ‘Venti a favore delle donne: percorsi di libertà per donne che subiscono violenza’ finanziato da Fondazione Con il Sud.

Lo sportello è aperto ogni lunedì, dalle 9 alle 13.00, nella sede dell’Uici di Catania in via Louis Braille 6, in cui gli spazi sono interamente accessibili.

L’accoglienza è gratuita, nel rispetto dell’anonimato e della riservatezza.

“Questa nuova e importante azione – spiega la presidente di Thamaia, Anna Agosta, la cui associazione è capofila del progetto – è fondamentale per raggiungere l’obiettivo prefissato: il potenziamento generale dei servizi rivolti a tutte le donne del nostro territorio che subiscono violenza, anche coloro che hanno delle disabilità. In questi casi le donne sono soggette a una doppia discriminazione per cui occorre un’accoglienza integrata, che è possibile realizzare soltanto attraverso un indispensabile lavoro di rete territoriale.

Occorre cioè il lavoro congiunto dell’operatrice specializzata nel contrasto alla violenza maschile con quello dell’operatrice esperta nella gestione delle disabilità” “Da queste considerazioni e dalla consapevolezza che esiste un sommerso di sofferenza che le donne ancora non riescono a riconoscere, affrontare e denunciare – aggiunge Rita Puglisi, presidente dell’Uici di Catania – è nato il desiderio di aprire uno sportello donna in un luogo privo di barriere architettoniche aperto a donne della nostra città con disabilità, mettendo insieme le consolidate esperienze e competenze di entrambe le associazioni, affinché si crei una sinergia che possa aiutare nel modo migliore tutte le donne che vorranno rivolgersi a questo sportello”.

Nell’ambito dello stesso progetto, inoltre, Thamaia e Uici hanno costituito un tavolo di monitoraggio per affrontare il tema specifico della violenza sulle donne con disabilità.

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