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ATTUALITÀ

Violenza di Genere. Ersilia Saverino: “Insieme per dare massima diffusione al 1522 numero dedicato alle vittime di violenza”

Per contrastare la violenza maschile contro le donne occorre innanzitutto riconoscere che non si tratta solo di episodi o di emergenza ma di un fenomeno di carattere strutturale radicato nelle relazioni tra donne e uomini, nelle famiglie, nei luoghi di lavoro, di studio e nelle città. Gli atti di violenza non possono essere schematizzati in modo semplice ed approssimativo perchè attraversano tutti i ceti sociali e possono avvenire ovunque. La campagna di informazione, lanciata dall’Unione provinciale del Pd di Palermo, per dare massima diffusione al 1522 numero dedicato alle vittime di violenza, in questo contesto diventa fondamentale.  Come  presidentessa dell’Assemblea Provinciale di Catania per il Partito Democratico ho subito aderito a questa importante iniziativa impegnandomi a diffonderla in tutto il territorio etneo. In ogni comune della Sicilia occorrerebbe costruire una rete con le associazioni, i simpatizzanti, il mondo del volontariato e del terzo settore, le istituzioni, gli operatori del Servizio Civile e tutti i cittadini che vorranno offrire il loro contributo ad un progetto coeso che tragga le sue radici sin dai primi banchi di scuola. Insieme per dare massima diffusione al 1522 numero dedicato alle vittime di violenza. E’ necessario creare punti di ascolto, promuovere un cambio culturale, sensibilizzare l’opinione pubblica. Dai rapporti Istat si evince come la piaga della violenza sulle donne è in continua crescita. Dati alla mano, nel mondo il 35% delle donne ha subito violenza e il 12% non ha avuto la forza di denunciarlo. Ci sono casi complessi che non riescono a trovare sufficiente tutela per le vittime. Certamente sono stati fatti tanti passi avanti, ma l’attuale normativa non permette di soddisfare tutte le esigenze per tutelare le donne maltrattate. Le difficoltà, in questi contesti, sono molte: dalle donne picchiate che non si sono mai rivolte ai medici a quelle che non hanno mai sporto denuncia per episodi pregressi, condizioni che si sommano alle difficoltà, per le istituzioni preposte alla loro tutela, di avere davanti un quadro chiaro che spesso non consente di intervenire immediatamente. Per questo dobbiamo con coraggio unirci chiedendo la collaborazione di tutte le forze politiche e sociali su una questione che deve essere anteposta alle divisioni partitiche. Invito  le democratiche e non, le consigliere e i consiglieri comunali , i nostri circoli ad azioni atte alla diffusione di tale cambiamento culturale. Promuovere il numero 1522 in tutti gli uffici pubblici, nelle scuole, nelle banche, nei consigli comunali, sugli scontrini fiscali degli esercizi commerciali, può salvare la vita.

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Giornata Nazionale delle Pubbliche Assistenze: domani a Palermo monumenti colorati di arancione

Piazza del Parlamento e il teatro Massimo di Palermo si colorano d’arancio per la Giornata nazionale delle pubbliche assistenze che si svolgerà domani in tutta Italia.

In Sicilia sarà il capoluogo a ospitare la festa delle pubbliche assistenze e dei volontari, che sono più di 3 mila in tutta la Sicilia e 100 mila in Italia, i quali ogni giorno si mettono al servizio degli altri per esempio a bordo delle ambulanze per i servizi secondari o per l’emergenza-urgenza 118, accompagnando i pazienti dializzati in ospedale, rispondendo alle chiamate degli anziani soli e portando i farmaci o la spesa, presidiando i territori durante le allerte di protezione civile e intervenendo durante le emergenze.

La giornata inizierà alle 9 del mattino, con il montaggio delle tende in piazza del Parlamento, dimostrazioni di primo soccorso, la conclusione alle 18 con il teatro Massimo colorato d’arancio – il colore delle divise – in contemporanea ai monumenti di tutti i capoluoghi di regione.

La manifestazione ha il patrocinio dell’Ars e del comune di Palermo. Alle 15:30 ci saranno gli interventi di Gaetano Galvagno, presidente dell’Ars, di Roberto Lagalla, sindaco di Palermo, di Salvo Cocina per il dipartimento regionale di protezione civile.

“Arriviamo da anni difficili per i volontari, il Covid soprattutto ci ha messo a dura prova. Mentre chiedevamo ai cittadini di stare in casa, i volontari e le volontarie uscivano dalle proprie case per andare negli ospedali o nei centri operativi comunali – dice il presidente di Anpas Sicilia Lorenzo Colaleo – Abbiamo distribuito mascherine, spesa, uova di Pasqua ma non ci siamo mai fermati. I volontari delle pubbliche assistenze siciliane non hanno mai fatto mancare il loro contributo durante le alluvioni, gli incendi, le emergenze sanitarie o i maxi eventi. Anche negli scorsi giorni, mentre la Sicilia veniva colpita da un maltempo eccezionale – prosegue – i volontari e le volontarie erano per strade per fare monitoraggio del territorio, per sostenere le attività dei centri operativi comunali e mettere in salvo molti automobilisti. Le istituzioni e i cittadini sanno che possono contare su di noi, ogni giorno”.

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Catania: attivato lo sportello di accoglienza per donne disabili che subiscono violenza

Grazie al partenariato fra il centro antiviolenza Thamaia e la sezione etnea dell’Unione italiana ciechi e ipovedenti (Uici) è attivo a Catania lo sportello d’accoglienza per le donne con disabilità che subiscono violenza, così come previsto nel progetto ‘Venti a favore delle donne: percorsi di libertà per donne che subiscono violenza’ finanziato da Fondazione Con il Sud.

Lo sportello è aperto ogni lunedì, dalle 9 alle 13.00, nella sede dell’Uici di Catania in via Louis Braille 6, in cui gli spazi sono interamente accessibili.

L’accoglienza è gratuita, nel rispetto dell’anonimato e della riservatezza.

“Questa nuova e importante azione – spiega la presidente di Thamaia, Anna Agosta, la cui associazione è capofila del progetto – è fondamentale per raggiungere l’obiettivo prefissato: il potenziamento generale dei servizi rivolti a tutte le donne del nostro territorio che subiscono violenza, anche coloro che hanno delle disabilità. In questi casi le donne sono soggette a una doppia discriminazione per cui occorre un’accoglienza integrata, che è possibile realizzare soltanto attraverso un indispensabile lavoro di rete territoriale.

Occorre cioè il lavoro congiunto dell’operatrice specializzata nel contrasto alla violenza maschile con quello dell’operatrice esperta nella gestione delle disabilità” “Da queste considerazioni e dalla consapevolezza che esiste un sommerso di sofferenza che le donne ancora non riescono a riconoscere, affrontare e denunciare – aggiunge Rita Puglisi, presidente dell’Uici di Catania – è nato il desiderio di aprire uno sportello donna in un luogo privo di barriere architettoniche aperto a donne della nostra città con disabilità, mettendo insieme le consolidate esperienze e competenze di entrambe le associazioni, affinché si crei una sinergia che possa aiutare nel modo migliore tutte le donne che vorranno rivolgersi a questo sportello”.

Nell’ambito dello stesso progetto, inoltre, Thamaia e Uici hanno costituito un tavolo di monitoraggio per affrontare il tema specifico della violenza sulle donne con disabilità.

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Famiglia, intesa tra Regione Siciliana e Cesi. Albano: Oratori per contrastare il disagio giovanile

Rafforzare il ruolo degli oratori siciliani, incentivandone la funzione educativa e sociale svolta nelle comunità locali. Con questo obiettivo è stato istituito, attraverso la sottoscrizione di un protocollo d’intesa tra l’assessore regionale alla Famiglia e alle politiche sociali, Nuccia Albano, e il presidente della Cesi, monsignor Antonino Raspanti, un gruppo di lavoro permanente, composto da tre soggetti in rappresentanza della Regione Siciliana e altrettanti per la Conferenza episcopale siciliana.

«L’oratorio, in stretto rapporto con le famiglie, costituisce uno dei modelli sociali ed educativi per la promozione, l’accompagnamento e il supporto alla crescita armonica di minori, adolescenti e giovani, che vi accedono spontaneamente – dichiara l’assessore Nuccia Albano -. Oggi il ruolo di queste strutture ha due importanti obiettivi: contrastare la povertà sociale e il disagio giovanile, sostenendo i ragazzi e le famiglie. Attraverso questo protocollo il governo regionale intende valorizzare il significativo ruolo sociale della Chiesa nel nostro territorio, promuovendo la trasmissione di valori positivi». Il gruppo di lavoro si occuperà dello studio e dell’approfondimento delle tematiche relative alle attività dell’oratorio o di attività similari; di suggerire le linee di programmazione regionale degli interventi nelle aree dei minori, degli adolescenti e dei giovani; della preparazione e della redazione di atti e provvedimenti recanti disposizioni a sostegno della funzione degli oratori e delle strutture socio-educative; di individuare la progettazione volta alla formazione dei giovani e alla realizzazione di attività di natura sociale, culturale e sportiva.

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