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ATTUALITÀ

Taormina, in mostra a maggio i grandi capolavori del Seicento

Taormina, a Palazzo Ciampoli da maggio la mostra sull’arte dei padri Cappuccini
Dalla Controriforma al Barocco, grandi capolavori del Seicento si offrono al pubblico da maggio a settembre dopo restauri complessi. Allo studio nuove attribuzioni. Opere in prestito da conventi, chiese, musei, pinacoteche delle province di Messina, Catania ed Enna. Al via il fundraising.
TAORMINA, 24 marzo 2022 – Umili testimoni della spiritualità francescana e appassionati divulgatori della parola di Dio, i frati Cappuccini sono stati dalla fine del Cinquecento una presenza costante in Sicilia e sempre più radicata in piccole e grandi comunità. Figure carismatiche, erano guide spirituali di famiglie nobili e sostegno concreto per i poveri e gli ammalati. Soprattutto i frati cappuccini erano sensibili alla bellezza e all’arte, intesa come emanazione del divino. Tanto che, nell’arco temporale del Seicento – tra Controriforma e apoteosi barocca – hanno arricchito conventi e chiese dalle architetture minimali con pregevolissimi capolavori.

A questo grande patrimonio pittorico, in parte sconosciuto anche agli stessi storici dell’arte e in molti casi inaccessibile, è dedicata una straordinaria mostra “L’arte del Seicento nei conventi cappuccini del Valdemone”che riunirà a Taormina (Palazzo Ciampoli, 14 maggio – 14 settembre 2022) una ricca selezione di grandi pale d’altare, tavole e sculture provenienti da remoti conventi di montagna, chiese della provincia di Messina e comuni delle zone di Catania ed Enna. Aree, queste, che anticamente perimetravano il Val Demone, uno dei tre valli con cui i geografi arabi intorno all’anno mille ripartirono la Sicilia assecondando le divisioni formate da corsi d’acqua e catene montuose.

La mostra sull’arte nei conventi Cappuccini è organizzata dal Parco Archeologico Naxos Taormina, diretto da Gabriella Tigano, ed è promossa dalla Provincia dei Frati Minori Cappuccini di Messina e da Intervolùmina, associazione culturale formata da bibliotecari ed archivisti guidata dal presidente Giuseppe Lipari. La responsabilità scientifica del progetto è della Soprintendenza per i Beni Culturali di Messina, diretta da Mirella Vinci, e la curatela è affidata alle storiche dell’arte Stefania Lanuzza, ideatrice dell’esposizione, e Virginia Buda.

“Pur nella sobrietà della vita conventuale e nella semplicità delle pratiche quotidiane – sottolinea l’assessore regionale dei Beni culturali e dell’Identità siciliana, Alberto Samonà – i frati cappuccini non trascurarono l’arte, ma anzi la coltivarono quale espressione della perfezione Divina, consegnandoci opere di assoluta ricchezza che, con questa mostra, potranno essere ammirate da tutti. Palazzo Ciampoli si conferma fulcro di iniziative di ampio respiro, in grado di ricostruire la storia della Sicilia, anche quella meno conosciuta come la produzione artistica seicentesca nei conventi cappuccini”.

Una trentina le opere che giungeranno a Palazzo Ciampoli, fra queste anche dipinti di notevoli dimensioni come la pala d’altare “Madonna degli angeli e santi francescani”, del Convento di Pettineo realizzata nel 1722 dal pittore fiammingo Guglielmo Borremans che viene restituita al pubblico dopo un lungo restauro. I prestiti provengono dal MuMe (Museo regionale interdisciplinare) di Messina, dal Museo Fra’ Gianmaria da Tusa di Gibilmanna, dalla Pinacoteca Zelantea di Acireale, dal Museo civico di Castroreale e dai conventi di Adrano, Francavilla di Sicilia, Messina, Milazzo, Mistretta, Pettineo, Savoca, Randazzo, Tusa e Troina. Tra gli artisti in mostra i nomi più noti sono Scipione Pulzone, Durante Alberti, Giovanni Lanfranco, Mathias Stomer, Guglielmo Borremans, Onofrio Gabrieli, Giacinto Platania e i frati Feliciano da Messina e Umile da Messina.

LA MOSTRA | i contenuti

Quattro le sezioni espositive: le prime tre sono scandite da scelte iconografiche caldeggiate dall’Ordine (la natura umana e divina di Cristo; la Madonna degli Angeli; figure di santi e sante cari ai frati cappuccini siciliani: San Francesco, Santa Caterina d’Alessandria e poi le popolarissime Sant’Agata e Santa Lucia); la quarta sezione è dedicata ai frati Umile e Feliciano da Messina, al secolo rispettivamente Jacopo Imperatrice e Domenico Guargena: entrambi frati cappuccini ma con una formazione artistica di alto spessore essendo cresciuti nelle botteghe del pittore caravaggesco Alonso Rodriquez e del fiammingo Abramo Casembrot, maestri indiscussi della pittura del Seicento a Messina. In mostra anche una preziosa selezione di volumi appartenenti al fondo antico della Biblioteca dei Cappuccini di Messina e coevi ai materiali artistici.

Spiega la curatrice, la storica dell’arte Stefania Lanuzza: “In un arco temporale che va dalla fine del ‘500 sino ai primi decenni del ‘700 sono state selezionate quelle opere che documentano i mutamenti epocali, gli orientamenti stilistici e la varietà degli idiomi parlati dagli artisti apprezzati nel viceregno spagnolo. Un itinerario trasversale che affronta i contenuti religiosi trascorrendo dal rigore delle canoniche composizioni controriformate all’efficacia narrativa dei testi d’intonazione caravaggesca, per approdare alle ariose atmosfere della pittura barocca senza tralasciare le diverse declinazioni dei temi messe in atto dai pittori stranieri attivi nell’isola e da quelli autoctoni. In tal modo si offrirà uno spaccato della cultura artistica seicentesca penetrata nei cenobi cappuccini attraverso il confronto tra le preziose pale d’altare eseguite da figure di spicco del panorama pittorico nazionale (Scipione Pulzone, Durante Alberti, Mathias Stomer, Giovanni Lanfranco) e la produzione di alcuni artisti cappuccini formatisi presso rinomate botteghe messinesi”.

IL CATALOGO

Alla mostra è dedicato un catalogo, prodotto dal Parco Naxos Taormina, con saggi e schede redatti da storici dell’arte ed esperti del patrimonio culturale dei conventi Cappuccini siciliani: una straordinaria occasione di studio per la comunità scientifica chiamata a pronunciarsi su alcune attribuzioni che certamente alimenteranno il dibattito culturale fra gli storici dell’arte. Lo studio comparato includerà anche quelle opere che, per limiti di natura logistica, non saranno esposte a Taormina ma sono funzionali alla narrazione e completano lo studio del segmento storico preso in esame. La cura editoriale del catalogo è affidata a Virginia Buda, Stefania Lanuzza, Giuseppe Lipari e Gabriella Tigano.

FUNDRAISING PER RESTAURO

Strategico il ruolo dell’associazione Intervolùmina che, traendo spunto dal tema della mostra di Taormina, oltre a predisporre itinerari di visita nei conventi cappuccini ancora visitabili – e dunque promuovendo la conoscenza e l’attenzione della comunità su questo patrimonio semisconosciuto e pressoché inaccessibile – sta curando anche un progetto di raccolta fondi (fundraising) per finanziare il restauro di alcune opere.

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Catania: Serata evento “TI amo da morire” in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza di genere

“Ti amo da morire. Confronto sulla lotta contro il femminicidio e la violenza di genere”, questo il tema della serata evento che si terrà lunedì, 25 novembre. L’incontro sarà aperto dalla forte testimonianza dell’imprenditrice Gabriela Scibilia, che ospiterà l’evento, seguirà l’impegno delle istituzioni scolastiche, rappresentate dall’Istituto Marconi-Magano e dall’Eris, rispettivamente Maria Catena Trovato e da Antonio Oliveri; il sostegno dei club service, come il Rotary, con Cinzia Torrisi, assistente del governatore, e del volontariato come l’associazione Aurea Caritate, rappresentata da Anthea Di Benedetto. E ancora: professioniste impegnate sul fronte della difesa dei diritti dei bambini e degli adolescenti: la garante al Comune di Pedara, Katya Germanà, e Letizia Ferrante, psicoterapeuta presso Olos Centro studi; e il presidente della I Municipalità, Francesco Bassini. Testimonianza di Vera Squatrito, che da anni opera affinchè il sacrificio della figlia Giordana non sia stato inutile e proprio a lei è dedicato l’abito simbolo, Ti amo da morire, realizzato dalla stilista Rosa Platania, con l’assistenza di Flavio Massimo Nisi, indossato da Giuliana Petrizzo, accompagnata da Eros Piazza. Conclusioni e regia della serata evento a cura di Liliana Nigro, docente dell’Accademia di belle arti di Catania. Modera l’incontro il giornalista Daniele Lo Porto.

L’evento del 25 novembre, al Casale dell’Arte, via Plaja, 200, dalle 20, dopo una ampia tavola rotonda, sarà conclusa con la proiezione di un corto realizzato dal filmmaker Piero Sabatino, con la sfilata di abiti della stilista Pina Nannuli Scaminaci, con la performance degli studenti dell’Istituto Marconi-Mangano, diretti da Salvo Valentino e Pietro Coccuzza, esperti del laboratorio teatrale, e dalla sfilata degli allievi dell’Accademia di Belle arti di Catania, diretti dalla professoressa Liliana Nigro.

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Piano Rifiuti, ok dalla giunta. Schifani: «Passo decisivo per realizzare i termovalorizzatori»

Due termovalorizzatori, uno a Palermo e uno a Catania, 31 impianti di compostaggio (14 nuovi, di cui 6 pubblici), 24 biodigestori (20 nuovi, di cui 11 pubblici), 16 piattaforme tutte pubbliche di selezione del recupero per la raffinazione (di cui 11 nuove) che sostituiranno e miglioreranno i vecchi impianti Tmb. Lo prevede il nuovo Piano di gestione dei rifiuti approvato dalla giunta regionale, convocata dal presidente della Regione Siciliana Renato Schifani. Tra gli obiettivi del piano ci sono: il recupero del 65% dei rifiuti urbani, l’eliminazione dei trasferimenti dei rifiuti fuori Regione, la riduzione del 40% dei costi di trattamento rispetto a quelli attuali con un risparmio di circa 150 milioni annui, e la riduzione del conferimento in discarica depositando non oltre il 10% di tutti i rifiuti prodotti, rispettando così gli obblighi previsti dalla normativa europea. Il presidente Schifani, nella qualità di commissario straordinario per l’emergenza rifiuti, ha firmato l’ordinanza che adotta il Piano, mentre la responsabilità del procedimento resterà in capo all’apposito Ufficio speciale. «L’approvazione del nuovo Piano rifiuti – dichiara il presidente della Regione – costituisce finalmente il punto di partenza concreto per la realizzazione dei termovalorizzatori in quanto condizione indispensabile.

Adesso passeremo alla fase della progettazione e al successivo appalto dei lavori e della gestione entro il 2025 e non oltre i primi mesi del 2026. Andremo avanti spediti, nell’interesse dei siciliani, senza indugiare mai su un pilastro portante del mio programma di governo. Archiviamo così definitivamente la stagione del conferimento in discarica sempre più gravosa per l’ambiente e offriamo una risposta integrata alla difficile situazione dei rifiuti in Sicilia che troppi oneri scarica sui cittadini e sui bilanci pubblici». Il Piano consente di modificare immediatamente i 18 Piani d’Ambito e di far partire il percorso per la realizzazione degli impianti di riduzione del conferimento in discarica dei rifiuti e l’eliminazione dei trasferimenti fuori Regione, con la drastica riduzione dei costi a carico dei cittadini siciliani, degli enti locali e della stessa Regione in relazione alla progressiva attuazione degli obiettivi di riciclaggio e recupero. In particolare, i termovalorizzatori, le cui aree di realizzazione sono state già individuate nel sito di Bellolampo a Palermo e nell’area industriale di Catania dopo alcune conferenze di servizio con i principali enti coinvolti, saranno interamente pubblici e realizzati dalla Regione con i fondi già stanziati all’interno dell’Accordo di coesione siglato a maggio con la Presidenza del Consiglio dei Ministri. I due impianti avranno una capacità complessiva di 600 mila tonnellate annue e produrranno insieme una potenza energetica di 50 Megawatt. Il nuovo Piano arriva al culmine di un complesso procedimento che ha visto coinvolti l’Assemblea regionale siciliana, le autonomie locali, gli operatori d’ambito e ha ottenuto le valutazioni ambientali strategiche dopo lo svolgimento di tutti gli adempimenti istruttori. In ultimo, qualche settimana fa il parere positivo del Cga sulla procedura da adottare che ha dato l’ok definitivo all’ordinanza per approvare il nuovo piano di gestione dei rifiuti.

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Catania: al via oggi nelle scuole della città il progetto Educare alla Cultura della Legalità

Ha preso il via oggi il progetto di educazione alla cultura della legalità promosso dalla Polizia di Stato e rivolto agli studenti di quattro scuole della città.

Fortemente voluta dal Questore di Catania, l’iniziativa nasce grazie ad un’intesa con diversi attori istituzionali e sociali del territorio, in particolare con Confindustria Catania, con i Dirigenti scolastici, con le Associazioni antiracket e con professionisti della comunicazione.

Il primo incontro si è svolto, questa mattina, presso l’Istituto Omnicomprensivo “Pestalozzi”, nel quartiere Librino, con il coinvolgimento diretto degli alunni delle classi terze, quarte e quinte della scuola superiore di secondo grado.

Ad interloquire con i ragazzi è stato il Questore, dott. Giuseppe Bellassai, che ha introdotto il tema principale dell’incontro incentrato sul fenomeno mafioso, spiegando le diverse fasi legate alla nascita e all’evoluzione delle organizzazioni criminali, soffermandosi, in particolare, sulle attività illecite che trovano nello spaccio di droga il volano dell’economia dell’intero sistema mafioso.

Il Questore ha tracciato, poi, il profilo storico e organizzativo delle cosche che operano nel territorio catanese, mostrando alcune immagini relative alla ripartizione delle diverse piazze di spaccio, gestite dalle diverse organizzazioni criminali.

Tra gli altri temi affrontati durante l’incontro spicca senz’altro quello legato alla violenza di genere, anche in ragione della ormai prossima ricorrenza della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne.

Le considerazioni del Questore, che ha mostrato anche alcune slides relative ai temi trattati, hanno catturato l’attenzione dei ragazzi che si sono sentiti coinvolti per poi esprimere e condividere le loro riflessioni e le loro emozioni, dando vita ad un vivace dibattito.

Ha destato interesse anche l’intervento della Vice Presidente di Confindustria Catania, dott.ssa Monica Luca, che si è soffermata sul mondo delle attività imprenditoriali e di come sia possibile fare impresa nel territorio senza cedere, in alcun modo, ai fenomeni del racket e dell’usura, trovando nelle Forze di Polizia un supporto immediato e concreto.

Il progetto della Questura di Catania proseguirà nei prossimi giorni, con ulteriori tappe nelle scuole cittadine.

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