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CRONACA

Rapina a mano armata in una farmacia di Aci Catena: due catanesi arrestati dai carabinieri

ACI CATENA – La Procura della Repubblica di Catania, nell’ambito delle indagini a carico di due soggetti, entrambi 45enni catanesi, ritenuti responsabili di “rapina aggravata in concorso”, commessa il 26 luglio scorso ai danni di una farmacia del comune di Aci Catena, ha richiesto e ottenuto nei loro confronti dal GIP del Tribunale etneo, la misura cautelare della custodia in carcere, eseguita dai Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Acireale.

Il provvedimento trae origine dall’immediata riposta investigativa posta in essere dai militari dell’Arma nelle fasi immediatamente successive alla consumazione dell’azione delittuosa.

I Carabinieri, attraverso una tempestiva attività info-investigativa, corroborata dalle immagini delle telecamere di videosorveglianza installate all’interno dell’esercizio commerciale, sono riusciti in brevissimo tempo a individuare gli autori del reato e a ricostruire con esattezza lo svolgimento della rapina, indubbiamente efferata.

In particolare i due complici, travisati con camici bianchi e passamontagna, hanno fatto irruzione all’interno della farmacia, minacciando con una pistola sia la clientela presente, sia gli impiegati, costretti a consegnare il contenuto della cassa, pari a circa 1.000 euro.

I rapinatori, datisi alla fuga a bordo di uno scooter, hanno poi raggiunto una strada di campagna distante circa 500 metri, dove si sono disfatti dei vestiti usati per camuffarsi, gettandoli in una discarica a cielo aperto nella stessa strada. Purtroppo per loro, i militari sono riusciti a monitorare le varie vie di fuga che i malviventi avrebbero potuto utilizzare, individuando un’ulteriore telecamera che li ha immortalati mentre si stavano cambiando d’abito.

I due uomini, uno dei quali già sottoposto agli arresti domiciliari per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, sono stati entrambi associati alla casa circondariale catanese di Piazza Lanza.

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CRONACA

“Ti amo da morire”: Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza di genere

CATANIA – “Ti amo da morire. Confronto sulla lotta contro il femminicidio e la violenza di genere”, questo il tema della serata evento che si terrà lunedì, 25 novembre. L’incontro sarà aperto dalla forte testimonianza dell’imprenditrice Gabriela Scibilia, che ospiterà l’evento, seguirà l’impegno delle istituzioni scolastiche, rappresentate dall’Istituto  Marconi-Magano e dall’Eris, rispettivamente Maria Catena Trovato e da Antonio Oliveri; il sostegno dei club service, come il Rotary, con Cinzia Torrisi, assistente del governatore, e del volontariato come l’associazione Aurea Caritate, rappresentata da Anthea Di Benedetto.

E ancora: professioniste impegnate sul fronte della difesa dei diritti dei bambini e degli adolescenti: la garante al Comune di Pedara, Katya Germanà, e Letizia Ferrante, psicoterapeuta presso Olos Centro studi; e il presidente della I Municipalità, Francesco Bassini. Testimonianza di Vera Squatrito, che da anni opera affinchè il sacrificio della figlia Giordana non sia stato inutile e proprio a lei è dedicato l’abito simbolo, Ti amo da morire, realizzato dalla stilista Rosa Platania, con l’assistenza di Flavio Massimo Nisi, indossato da Giuliana Petrizzo, accompagnata da Eros Piazza. Conclusioni e regia della serata evento a cura di Liliana Nigro, docente dell’Accademia di belle arti di Catania. Modera l’incontro il giornalista Daniele Lo Porto. L’evento del 25 novembre, al Casale dell’Arte, via Plaja, 200, dalle 20, dopo una ampia tavola rotonda, sarà conclusa con la proiezione di un corto realizzato dal filmmaker Piero Sabatino, con la sfilata di abiti della stilista Pina Nannuli Scaminaci, con la performance degli studenti dell’Istituto Marconi-Mangano, diretti da Salvo Valentino e Pietro Coccuzza, esperti del laboratorio teatrale, e dalla sfilata degli allievi dell’Accademia di Belle arti di Catania, diretti dalla professoressa Liliana Nigro.

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CRONACA

Caltanissetta, anziano trovato morto in casa: proseguono le indagini. Domani l’autopsia

Una ferita alla nuca di Ignazio Polizzi, l’uomo di 77 anni trovato morto ieri nella sua abitazione in via Lunetta a Caltanissetta, non convince gli investigatori che stanno tentando di fare luce su un decesso dai contorni poco chiari.

Così come non convincono le dichiarazioni del fratello, poco più giovane di lui che al momento dell’accaduto si trovava in casa e avrebbe fornito risposte contrastanti.

Un contesto umile quello in cui vivevano i due fratelli che condividevano l’appartamento con un’altra sorella, allettata e in stato di coma vegetativo, e una zia molto anziana. La vittima viene descritta dai vicini come una persona molto gentile che aiutava anche una famiglia di immigrati quando aveva problemi con le riserve idriche o in caso di altre necessità quotidiane. Il fratello invece, sempre secondo quanto raccontato dai vicini, si limitava solo a salutare. Intanto la Squadra Mobile di Caltanissetta sta continuando ad interrogare familiari e vicini di casa. Tutti si starebbero mostrando abbastanza collaborativi. La salma di Ignazio Polizzi si trova all’obitorio dell’ospedale Sant’Elia e nelle prossime ore sarà eseguita l’autopsia.

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CRONACA

Siracusa: ritrovato in una cella un pacco contenente droga e 22 cellulari. Il Sippe lancia l’allarme

Ben 22 telefoni cellulari, quasi un chilo di hashish e 2,5 grammi di cocaina, erano stati nascosti in un pacco postale destinato a un detenuto rinchiuso nel carcere di contrada Cavadonna a Siracusa.

Lo rende noto il Sippe, sindacato di polizia penitenziaria.

Gli agenti dopo la scoperta hanno effettuato una perquisizione nelle celle trovando altri 14 telefonini. “Chiediamo immediati interventi – dice il dirigente nazionale del Sippe, Nello Bongiovanni – perché la carenza del personale è diventata oramai cronica e pericolosa per la sicurezza degli istituti penitenziari. Il Sippe da tempo chiede provvedimenti seri ed una riforma totale della polizia penitenziaria”. 
   

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