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CRONACA

Vittoria, giovane tunisino accoltellato in pieno centro: i Carabinieri individuano e denunciano l’aggressore

VITTORIA – Prosegue l’attività di contrasto ai reati contro la persona del Comando Provinciale dei Carabinieri di Ragusa.

In particolare, nel pomeriggio di lunedì, i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Vittoria sono intervenuti in Via Cavour, in pieno centro cittadino ed altamente affollato, a seguito di una segnalazione di un giovane ragazzo, di nazionalità tunisina, che necessitava di cure mediche in quanto ferito gravemente alla schiena da un fendente.

I militari, giunti sul posto, hanno prestato assistenza e coadiuvato l’attività dei sanitari che hanno poi condotto la vittima in codice rosso presso l’ospedale “Guzzardi” di Vittoria ove veniva sottoposto ad un delicato intervento chirurgico in quanto aveva subito la perforazione del polmone e lesioni al fegato.

Le indagini sono state immediatamente attivate dai Carabinieri e, da una iniziale ricostruzione dei fatti, è stato accertato che la vittima, insieme a suo fratello, era stata precedentemente coinvolta in una lite, con due coetanei di nazionalità italiana, sempre in Via Cavour all’altezza dell’Istituto comprensivo statale Giovanni XXIII.

Durante la lite animata, la vittima prima veniva colpita alla schiena con un coltello, sferrato da uno dei due giovani italiani, e successivamente si allontanava autonomamente dal luogo della lite convinta di poter raggiungere a piedi il pronto soccorso dell’ospedale di Vittoria. Purtroppo la gravità della ferita gli ha permesso di percorrere solo pochi metri per poi accasciarsi su una panchina in attesa di essere soccorso.

Le indagini dei Carabinieri sono proseguite fino in tarda serata, riuscendo a raccogliere sufficienti elementi investigativi utili per identificare l’aggressore in Z.G., cl.95 e a carico del quale sono stati effettuati anche accertamenti presso il domicilio ma senza rinvenire l’arma del delitto.

Il giovane aggressore è stato deferito all’Autorità Giudiziaria, in stato di libertà, per lesioni personali aggravate dall’uso dell’arma, ma sono tutt’ora in corso indagini al fine di acquisire ulteriori elementi probatori per definire sia la dinamica dell’aggressione e sia circostanziare l’ambito dei rapporti giovanili entro il quale è la lite è degenerata ad aggressione di portata così violenta.

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CRONACA

“Ti amo da morire”: Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza di genere

CATANIA – “Ti amo da morire. Confronto sulla lotta contro il femminicidio e la violenza di genere”, questo il tema della serata evento che si terrà lunedì, 25 novembre. L’incontro sarà aperto dalla forte testimonianza dell’imprenditrice Gabriela Scibilia, che ospiterà l’evento, seguirà l’impegno delle istituzioni scolastiche, rappresentate dall’Istituto  Marconi-Magano e dall’Eris, rispettivamente Maria Catena Trovato e da Antonio Oliveri; il sostegno dei club service, come il Rotary, con Cinzia Torrisi, assistente del governatore, e del volontariato come l’associazione Aurea Caritate, rappresentata da Anthea Di Benedetto.

E ancora: professioniste impegnate sul fronte della difesa dei diritti dei bambini e degli adolescenti: la garante al Comune di Pedara, Katya Germanà, e Letizia Ferrante, psicoterapeuta presso Olos Centro studi; e il presidente della I Municipalità, Francesco Bassini. Testimonianza di Vera Squatrito, che da anni opera affinchè il sacrificio della figlia Giordana non sia stato inutile e proprio a lei è dedicato l’abito simbolo, Ti amo da morire, realizzato dalla stilista Rosa Platania, con l’assistenza di Flavio Massimo Nisi, indossato da Giuliana Petrizzo, accompagnata da Eros Piazza. Conclusioni e regia della serata evento a cura di Liliana Nigro, docente dell’Accademia di belle arti di Catania. Modera l’incontro il giornalista Daniele Lo Porto. L’evento del 25 novembre, al Casale dell’Arte, via Plaja, 200, dalle 20, dopo una ampia tavola rotonda, sarà conclusa con la proiezione di un corto realizzato dal filmmaker Piero Sabatino, con la sfilata di abiti della stilista Pina Nannuli Scaminaci, con la performance degli studenti dell’Istituto Marconi-Mangano, diretti da Salvo Valentino e Pietro Coccuzza, esperti del laboratorio teatrale, e dalla sfilata degli allievi dell’Accademia di Belle arti di Catania, diretti dalla professoressa Liliana Nigro.

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CRONACA

Caltanissetta, anziano trovato morto in casa: proseguono le indagini. Domani l’autopsia

Una ferita alla nuca di Ignazio Polizzi, l’uomo di 77 anni trovato morto ieri nella sua abitazione in via Lunetta a Caltanissetta, non convince gli investigatori che stanno tentando di fare luce su un decesso dai contorni poco chiari.

Così come non convincono le dichiarazioni del fratello, poco più giovane di lui che al momento dell’accaduto si trovava in casa e avrebbe fornito risposte contrastanti.

Un contesto umile quello in cui vivevano i due fratelli che condividevano l’appartamento con un’altra sorella, allettata e in stato di coma vegetativo, e una zia molto anziana. La vittima viene descritta dai vicini come una persona molto gentile che aiutava anche una famiglia di immigrati quando aveva problemi con le riserve idriche o in caso di altre necessità quotidiane. Il fratello invece, sempre secondo quanto raccontato dai vicini, si limitava solo a salutare. Intanto la Squadra Mobile di Caltanissetta sta continuando ad interrogare familiari e vicini di casa. Tutti si starebbero mostrando abbastanza collaborativi. La salma di Ignazio Polizzi si trova all’obitorio dell’ospedale Sant’Elia e nelle prossime ore sarà eseguita l’autopsia.

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CRONACA

Siracusa: ritrovato in una cella un pacco contenente droga e 22 cellulari. Il Sippe lancia l’allarme

Ben 22 telefoni cellulari, quasi un chilo di hashish e 2,5 grammi di cocaina, erano stati nascosti in un pacco postale destinato a un detenuto rinchiuso nel carcere di contrada Cavadonna a Siracusa.

Lo rende noto il Sippe, sindacato di polizia penitenziaria.

Gli agenti dopo la scoperta hanno effettuato una perquisizione nelle celle trovando altri 14 telefonini. “Chiediamo immediati interventi – dice il dirigente nazionale del Sippe, Nello Bongiovanni – perché la carenza del personale è diventata oramai cronica e pericolosa per la sicurezza degli istituti penitenziari. Il Sippe da tempo chiede provvedimenti seri ed una riforma totale della polizia penitenziaria”. 
   

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