CRONACA
Castelvetrano, controllo del territorio nel corso del weekend: un arresto e 3 denunce da parte dei carabinieri
CASTELVETRANO – I Carabinieri della Compagnia di Castelvetrano hanno eseguito, durante il fine settimana appena trascorso, dei servizi di controllo del territorio volti al contrasto dei reati predatori e del rispetto del codice della strada.
All’esito dei servizi sono stati denunciati diversi soggetti per svariati reati tra cui un 36enne, in atto sottoposto agli arresti domiciliari, sorpreso mentre si aggirava a piedi in via Campobello dopo che si sarebbe allontanato arbitrariamente dalla propria abitazione in violazione delle prescrizioni imposte dal Giudice.
Due partannesi, invece, sottoposti a controllo alla circolazione stradale, sarebbero risultati positivi al test dell’alcol con un tasso alcolemico riscontrato ben al di sopra del limite consentito. Per tale motivo sono stati denunciati ed i mezzi sottoposti a sequestro.
Sono stati altresì segnalati alla Prefettura di Trapani, quali assuntori di sostanze stupefacenti, tre persone sorprese a detenere una modica quantità di droga, che è stata sequestrata dai militari operanti.
Nel medesimo contesto operativo, i Carabinieri hanno arrestato un castelvetranese di 44 anni in esecuzione di un ordine di carcerazione emesso dal Tribunale di Marsala.
L’uomo, in atto sottoposto alla misura cautelare della sorveglianza speciale, deve scontare una pena di 4 anni e 6 mesi di reclusione per le reiterate violazioni alla citata misura constatate dai Carabinieri di Castelvetrano.
Terminati gli atti di rito il 44enne è stato tradotto presso il carcere Pietro Cerulli di Trapani.
CRONACA
Adrano: divieto di avvicinamento all’ex convivente e alla sua residenza per un 57enne accusato di maltrattamenti
Su disposizione della Locale Procura Distrettuale della Repubblica, la Polizia di Stato di Catania ha dato esecuzione alla misura cautelare del divieto di avvicinamento alla ex convivente e alla residenza di quest’ultima, con contestuale divieto di qualsivoglia forma di comunicazione, emesso dal Giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di Catania, nei confronti di un uomo di 57 anni di Adrano, ritenuto responsabile del reato di maltrattamenti.
Le indagini, coordinate da quest’Ufficio ed eseguite dagli agenti del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Adrano, hanno permesso di acquisire, allo stato degli atti e in relazione ad una fase processuale che non ha ancora consentito l’intervento della difesa, elementi che dimostrerebbero la responsabilità dell’uomo per una serie di fatti allo stesso contestati.
Il provvedimento è stato eseguito dagli agenti della Polizia di Stato in una località pugliese, dove l’uomo dimora temporaneamente per motivi di lavoro e compendia gli esiti di un’attività di indagine e di riscontro dei poliziotti del Commissariato di Adrano.
In particolare, a seguito di un intervento per lite tra conviventi, operato da una pattuglia della Volante del Commissariato di Adrano, l’uomo è stato segnalato alla competente Autorità Giudiziaria per ripetuti episodi di maltrattamento, avendo riscontrato violente condotte. Quanto accertato dai poliziotti è stato ulteriormente suffragato da una rapida attività di indagine alla quale hanno collaborato altri Uffici di Polizia dislocati in diverse località del territorio nazionale dove, in passato, la coppia ha dimorato.
In tal modo la Polizia di Stato ha accertato come il rapporto tra i due si era deteriorato, sin dall’iniziale convivenza, per motivi dettati dall’eccessiva gelosia da parte dell’uomo, traducendosi in continue liti con accuse, improperi e minacce.
In occasione dell’ultima lite, registrata ad Adrano, la donna aveva interrotto la relazione, lasciando l’abitazione per trasferirsi altrove. In quella circostanza, si era reso necessario l’intervento degli agenti del locale Commissariato.
Nonostante la decisa azione della donna di mettere fine alla relazione, l’uomo ha proseguito con le sue condotte, inviando all’ex convivente una serie di messaggi molesti dai toni aggressivi, consistenti in ingiurie e minacce, talora sottese, talaltra esplicite.
Alla luce dei fatti, considerata la gravità delle condotte contestate e sulla scorta delle risultanze investigative, il Giudice per le indagini preliminari, su richiesta del Pubblico Ministero della Procura della Repubblica di Catania, ha disposto nei confronti dell’uomo l’applicazione della misura cautelare del divieto di avvicinamento cui gli agenti del Commissariato di Adrano hanno proceduto a dare debita esecuzione.
CRONACA
Catania: parcheggiatore abusivo sanzionato e denunciato dalla Polizia per violazione del DACUR
Sorpreso dalla Polizia di Stato mentre esercita l’attività di parcheggiatore abusivo nello stesso luogo nel quale è stato già sanzionato più volte per lo stesso motivo.
Il protagonista è un uomo catanese, classe 1985, che nonostante sia destinatario del DACUR emesso all’inizio di quest’anno dal Questore di Catania, è stato sorpreso da una pattuglia motomontata dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico mentre in via Dusmet, angolo Piazza Borsellino, gesticolava agli automobilisti intenti a parcheggiare, chiedendo soldi per aver agevolato le loro manovre e per “sorvegliare” sulle loro macchine. Per tali motivi è stato sanzionato amministrativamente ai sensi dell’art. 7 comma 15 bis del Codice della Strada con contestuale sequestro della somma di denaro provento dell’attività illecita, pari a 14 euro tutti in monete, e, altresì, deferito all’Autorità Giudiziaria per la violazione del provvedimento questorile. Nello specifico, il DACUR gli vieta di accedere e sostare nelle zone di parcheggio ubicate proprio in via Dusmet e piazza Borsellino, nonché aree limitrofe, per il periodo di un anno.
L’uomo, negli ultimi mesi, è stato sanzionato e denunciato per lo stesso motivo ben 8 volte dagli agenti della Questura etnea impegnati in prima linea nel contrasto dell’odioso fenomeno dei parcheggiatori abusivi. Altresì, il 39enne, avente numerosi pregiudizi penali e precedenti di polizia per reati contro il patrimonio, è destinatario dell’avviso orale emesso dal Questore di Catania, provvedimento con il quale lo si ammonisce a tenere una condotta conforme alla legge, pena l’applicazione di una misura di prevenzione più severa per la quale è in atto una valutazione.
CRONACA
Frodi fiscali e fatture false: 29 indagati e sequestro di beni per oltre 8,2 milioni di euro
I Militari della Guardia di Finanza stanno eseguendo un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 15 persone nell’ambito di un’inchiesta della Procura di Catania con 29 indagati su un presunto sistema di somministrazione fraudolenta di manodopera e di frode fiscale tramite l’emissione di fatture per operazioni inesistenti.
I provvedimenti cautelari prevedono il carcere per due degli indagati, gli arresti domiciliari per altri quattro e una misura interdittiva per i restanti nove.
I reati ipotizzati sono, a vario titolo, associazione per delinquere, emissione di fatture per operazioni inesistenti (Foi), dichiarazione dei redditi infedele e fraudolenta e indebita compensazione di crediti fiscali inesistenti.
Il provvedimento cautelare del gip di Catania, emesso su richiesta della Procura, dispone anche il sequestro di 28 società e di beni e disponibilità finanziarie per oltre 8,2 milioni di euro.
Per l’esecuzione dell’ordinanza sono impegnati 120 militari della guardia di finanza del comando di Catania che lo stanno eseguendo nelle province del capoluogo etneo, di Caltanissetta, Messina, Siracusa, Ragusa, Trapani, Cosenza, Vibo Valentia, Napoli, Roma, Viterbo e Varese, con il supporto dei locali omologhi comandi provinciali e del primo gruppo etneo.
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