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ATTUALITÀ

Fipe Confcommercio e Polizia di Stato insieme contro la violenza di genere

CATANIA – Con il progetto #SicurezzaVera i pubblici esercizi di Catania diventano presidi di legalità in caso di emergenza

Anche i pubblici esercizi faranno la loro parte per contrastare il fenomeno della violenza di genere. Grazie al progetto #SicurezzaVera, ideato dal Gruppo imprenditrici di Fipe Confcommercio, federazione italiana dei pubblici esercizi, in sinergia con la Polizia di Stato, bar, ristoranti e locali notturni diventeranno infatti veri e propri presidi di legalità.

L’iniziativa – lanciata in via sperimentale in venti città italiane alla fine del 2021 e rinnovata a Milano nel 2022, che quest’anno ha coinvolto anche altre città, fra cui Catania – è stata presentata nel corso di un convegno nella sede della Camera di Commercio del Sud Est Sicilia.

«Quella per il rispetto e la libertà delle donne – ha detto Valentina Picca Bianchi, presidente del Gruppo donne imprenditrici di Fipe Confcommercio e principale promotrice della campagna – è la madre di tutte le battaglie che, come comunità, abbiamo il dovere di portare avanti».

https://youtu.be/uNanAiZt350

Una battaglia che per essere vinta ha bisogno di sfruttare tutte le risorse a disposizione. In Italia, infatti, il 31,5% delle donne subisce una o più aggressioni nel corso della vita e, complice la pandemia, questi dati sono persino aumentati.

«Nel nostro Paese – ha proseguito – esiste un bar ogni quattrocento abitanti e un pubblico esercizio ogni duecentocinquanta. È da questo dato che siamo partiti per costruire una vera e propria rete di protezione e tutela diffusa. Una rete che opera quotidianamente nelle aree centrali come in quelle periferiche delle città».

«Il pubblico esercizio – ha aggiunto il presidente di Fipe Confcommercio Catania, Dario Pistorio è il primo baluardo della sicurezza. Anche in un paese sperduto, alle prime ore del mattino o fino a tardi la sera, troviamo un bar, un pub o un ristorante aperto. Siamo il primo luogo sicuro a cui chiunque può rivolgersi in un momento d’emergenza».

«Le violenze, le molestie e i maltrattamenti nei confronti delle donne, in ambiente domestico e non solo, rappresentano – ha detto nel corso del suo intervento il presidente della Prima Corte di Assise del Tribunale di Catania, Sebastiano Mignemiforme di criminalità significativamente diffuse, rispetto alle quali massime sono l’attenzione e la sensibilità del legislatore e della magistratura, in linea con le fonti internazionali in materia».

Alla presentazione del progetto #SicurezzaVera – che si inserisce all’interno della campagna di comunicazione “Questo non è amore”, lanciata nel 2016 dalla Polizia di Stato – hanno preso parte, in qualità di relatori, anche il Primo dirigente della Polizia di Stato – Dirigente della Divisione di Polizia anticrimine, Alessandro Milazzo, e la presidente dell’associazione Centro Antiviolenza Thamaia, Anna Agosta.

Erano presenti anche il prefetto di Catania, Maria Carmela Librizzi, il commissario della CCIAA del Sud-Est Sicilia, Antonio Belcuore, la presidente del Comitato unico di Garanzia della Città metropolitana di Catania, Nunziatina Spatafora, e la presidente di Terziario donna di Confcommercio Catania, Matilde Cifali.

L’evento ha visto, inoltre, la presenza di associazioni antimafia, sindacati, titolari di pubblici esercizi e dirigenti scolastici, trattandosi di una campagna che mira a coinvolgere anche il mondo della scuola, in particolare quelle professionali che aderiscono a Re.Na.I.A., per diffondere la cultura di genere tra i giovani.

A portare il suo contributo anche Elena Di Blasi, dirigente dell’Istituto Omnicomprensivo Pestalozzi, con sede nel quartiere del Villaggio Sant’Agata, dov’è attivo uno sportello psicologico che si pone tra gli obiettivi l’organizzazione di dibattiti sul tema della violenza sulle donne, partendo anche da fatti di cronaca. «Da sempre – ha raccontato – la nostra scuola pone particolare attenzione alla valorizzazione della parità di genere e alla difesa della cultura della libertà e del rispetto di sé e degli altri. Dopo il mio insediamento, nel settembre 2019, abbiamo intensificato le azioni di tutela e salvaguardia del benessere della componente femminile della comunità educante, prendendoci cura sia delle alunne che delle mamme, promuovendo incontri mirati e dibattiti sul tema della violenza di genere, puntando sul concetto di prevenzione, a partire dalle esperienze delle dirette interessate nel rapporto quotidiano con gli uomini».

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ATTUALITÀ

Giarre: il Centro di Aiuto alla Vita festeggia vent’anni di impegno per la dignità umana

La diocesi di Acireale celebra un traguardo significativo per il Centro di Aiuto alla Vita (CAV) inaugurato nei locali della chiesa di Gesù Lavoratore di Giarre il 9 settembre 2004 dall’allora vescovo mons. Pio Vittorio Vigo. In questi vent’anni di dedizione e amore il Centro ha ampliato la sua missione, con l’apertura di altre sedi anche a Santa Venerina e Fiumefreddo di Sicilia, sostenute da volontari devoti che abbracciano tutto il territorio diocesano.

Per questa occasione il Centro di Aiuto alla Vita di Giarre organizza due eventi: venerdì 6 settembre, alle ore 18.30, un convegno sul “Fine Vita” al Teatro Rex di Giarre e domenica 15 settembre la “Giornata per la Vita”, nella struttura “Casa Betania” a Montargano di Mascali.

Gli appuntamenti intendono promuovere la riflessione e il dibattito su questioni importanti riguardanti il diritto alla vita, offrendo spazi per approfondire aspetti tecnici, etici e legali delle terapie palliative e dei diritti in ambito sanitario.

L’ obiettivo primario del CAV è stato e continua ad essere quello di sostenere le donne che si trovano ad affrontare una gravidanza inattesa o indesiderata, offrendo un sostegno amorevole che include assistenza economica, medica, psicologica e legale.

Quest’ impegno ha permesso a più di 250 bambini della diocesi, destinati a morire, di vedere la luce grazie alla scelta coraggiosa delle loro madri di portare avanti la gravidanza.

Nel 2015, presso la chiesa Gesù Lavoratore a Giarre, è stata anche realizzata una “culla per la vita”, moderna interpretazione della tradizionale “ruota degli esposti”, che ha già accolto e protetto un neonato.

Il compito del CAV non si limita solo all’azione concreta: l’impegno è volto anche alla difesa e promozione del diritto alla vita, organizzando corsi di formazione, dibattiti e convegni con relatori qualificati. Questi eventi rafforzano il tessuto sociale della comunità, ispirando una maggiore consapevolezza e impegno verso il valore sacro di ogni vita umana, dal concepimento alla morte naturale.

Dichiara Cesare Scuderi, presidente del CAV: “In questi primi vent’anni, il Centro di Aiuto alla Vita della Diocesi di Acireale ha dato frutti significativi, che ci spronano ad affrontare il futuro con rinnovato entusiasmo e dedizione. Continueremo a lavorare per offrire speranza e supporto a chiunque si trovi ad affrontare una situazione di vulnerabilità, perché crediamo che chi salva una vita, salva il mondo intero”.

L’ assistente spirituale del CAV è don Nino Russo, parroco della chiesa madre di Giarre, Sant’Isidoro Agricola, che così si esprime: “L’impegno profuso a favore della vita si batte contro la logica della non vita. Siamo qui per i tanti che, anche a causa di errori o di leggerezza, si trovano ad attendere un bambino ed hanno bisogno di essere ascoltati e per primi accettati. Spesso proprio nell’essere accolti si riscopre il desiderio di esprimere il sì alla vita: lo abbiamo sperimentato in tante coppie ma anche in tante madri che hanno poi trovato la forza di portare avanti la propria gravidanza, anche se non immediatamente gradita”.

E conclude don Nino: “E’ una gioia grande vedere poi questi bambini non solo venire alla luce, ma anche come sacerdote gioisco nel dare loro il Santo battesimo. Oggi tanti di quei bambini che non ci sarebbero stati se non con l’impegno del centro aiuto alla vita sono grandi e ci incontrano. E sono, ecco, per grazia di Dio, felici di essere uomini e donne del nostro tempo”.

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ATTUALITÀ

ViniMilo: Il progetto “Ritorno” per i vitigni gioiello dell’Etna’

La storica cantina Barone di Villagrande ha ospitato “White Volcanoes” una degustazione con un fil rouge: il terroir. I terreni vulcanici caratterizzano con il loro patrimonio minerale i vini che in questa serata sono stati degustati. Dalla Nuova Zelanda al sud Africa, dall’America alla Germania e poi i nostri vini Irpini, dell’Etna e Altoatesini.

Gli assaggi sono stati accompagnati dalle pietanze della brigata della Cantina che ha proposto il suo Bianco Superiore, tra i migliori Bianchi del versante est. Marco Nicolosi, Patron ed enologo della cantina ospitante ha accolto in pieno il progetto “Ritorno” offrendo dei terreni per la salvaguardia dei vitigni “Reliquia”.

Con Aldo Lorenzoni dell’associazione G.R.A.S.P.O. c’è stato un bel siparietto per passaggio delle consegne. Prezioso anche l’intervento della professoressa Elisabetta Nicolosi Uni CT dipartimento Alimentazione, Ambiente, Agricoltura del Università di Catania. Una bella serata in una cantina prestigiosa per valorizzare un territorio meritevole e il lavoro di chi ci vive e produce.

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AMBIENTE

ViniMilo: Il metodo classico: tra l’Etna e l’Italia

MILO – Al centro servizi di Milo, si è svolta l’interessante degustazione alla cieca di ben 13 spumanti. Il metodo classico: tra l’Etna e l’Italia.

Un’altra bella serata a cura di AIS Jonico Etneo e AIS Catania, condotta da Maria Grazia Barbagallo, vice presidente di AIS Sicilia e Orazio Di Maria, responsabile della guida Vitae di AIS.

Il Sindaco Alfio Cosentino, porta i saluti di tutta l’Amministrazione comunale che rappresenta, sottolineando il successo della manifestazione ViniMilo 2024 e la collaborazione attiva e puntuale di AIS. Apre i lavori e lascia il microfono ai due bravi ed esperti conduttori che, alternandosi, spiegano l’andamento della serata presentando territori di produzioni, cantine e storie di vigne grazie anche a delle slide esplicative.

La serata è stata catalogata “Blind Test”, degustazione alla cieca, dove il pubblico partecipante si poteva esprimere tentando di indovinare se lo spumante era siciliano o italiano oppure spingersi oltre per indovinare la cantina che lo produce.

I vini spumante metodo classico: Franciacorta, Trento DOC, Monti Lessini, Campania, Puglia, Sicilia ed Etna. La degustazione è stata composta da ben 12 etichette più una sorpresa aggiunta in itinere, un intruso, in un “gioco” che ha stimolato la platea amante delle bollicine di qualità.

Le cantine: Barone Pizzini, Moser, Tonello, Monte Somma Vesuvio, Cantine D’Araprì, Giovinco, Cantine Nicosia, Firriato, Gambino, La Contea, Tenute Orestiadi-La Gelsomina, Nicola Gumina e Vibes.

Sono intervenuti, alla fine del servizio, alcuni produttori presenti all’evento ed è stato un bel momento di confronto con il pubblico per raccontare storie di cantina e di vigna presentando anche i progetti per il futuro della spumantistica.

A metà degustazione, una bella pausa a cura del ristorante “I Quattro Archi” di Milo, un arancino col “cavolo trunzo” su una crema di formaggio ragusano, una vera delizia.

A conclusione dei lavori, Claudio Di Maria ha  ringraziato  tutti i sommellier AIS per il servizio svolto in modo eccellente.

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