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Taormina: il coordinamento del Pd chiede le dimissioni dei suoi attuali rappresentanti e manda stilettate ai ”disastri” dell’attuale amministrazione

TAORMINA – Il coordinamento del PD di Taormina, riunitosi in data 28 settembre, ha invitato la rappresentanza della propria area politica a rassegnare le dimissioni dal Consiglio Comunale. Questo invito è stato condiviso e discusso con le altre forze politiche di minoranza.

C’è il rischio di far passare la contestazione degli errori della Maggioranza come nostro personale livore da sconfitta e non come diritto di opposizione dell’operato di una Amministrazione che ha già commesso numerosi gravi errori. E ciò non possiamo permetterlo, per rispetto delle persone e della verità.

Niente più alibi quindi, ma l’Amministrazione risponda alla Città, dentro la quale noi ricostruiremo un’opposizione reale e diffusa sul territorio. La sconfitta elettorale, netta, scaturisce dalla volontà di superare vecchi schemi, su cui è caduto un giudizio definitivo. Per questo abbiamo deciso di lavorare subito per una alternativa, di idee e persone, che rappresenti le migliori forze, pulite, della città. Un progetto aperto anche a chi non sta, oggi, da questa parte, uomini e donne che conosciamo, stimiamo e non abbiamo mai rinnegato.

Trascorsi i primi cento giorni di governo della città, non si può omettere che, tra invettive, delazioni, retate, uso di informazioni non veritiere, si è creato un clima pesante, dove nessuno vuol vedersi distruggere la propria immagine pubblica, privata e professionale. Tanto meno fare da comodo bersaglio, dentro una cappa di assordante silenzio.

Non diremo quindi che uscire frettolosamente dalla Fondazione Taormina Arte ha lasciato alla Regione campo libero per organizzare il festival, di cui ora possiede il marchio, senza di noi a casa nostra.

Non diremo che la revoca della gara del Palazzo dei Congressi produrrà solo un inutile e costoso contenzioso, e che il fine dell’affidamento non è quello di guadagnare un fitto (che ammontava tra oneri a carico e canone ad oltre 150 mila euro annui) ma aumentare le presenze turistiche stanziali attivando un circuito congressuale.

Non diremo che per guadagnare 50 mila euro in più con i matrimoni, a carico di 50 coppie straniere, ci dimentichiamo che queste muovono su Taormina almeno 5.000 soggiorni, mostrando così al mondo un’idea del turista che corrisponde solo al “pollo da spennare”.

Non diremo che non c’era alcun bisogno di aumentare ticket e tariffe, vista l’attuale situazione economica dell’ASM, soprattutto se tutto questo serve ad approvare una pianta organica che prevede ben quatto direttori generali che costeranno oltre 400 mila euro all’anno.

Non diremo nemmeno che gli aumenti dei tributi comunali non servono a coprire i debiti di ieri (che si pagano con le riscossioni dei vecchi crediti) ma solo le maggiori spese di oggi.

Non diremo che avere un museo ove far confluire i nostri reperti è indispensabile per chiudere il conto con la storia, oltre che costituire un elemento essenziale per completare l’offerta turistico culturale della città. Non commentiamo quindi la scelta di revocare la convenzione con l’ente parco (e non integrarle o modificarle) per fare del primo parlamento siciliano (palazzo Corvaja) una forse mai sede di tavoli da roulette e slot machine.

Non diremo che l’ex “Giara” è l’unico bene immobile da cui poter guadagnare un fitto (questo sì puramente commerciale), per cui era proprio l’unico da non cedere perché in grado di garantire un concreto potenziale flusso di cassa. Viceversa non diremo che la Badia Vecchia, non avendo particolare attrattiva commerciale, viene sottratta all’uso della comunità, intaccando un patrimonio storico-culturale inalienabile. Anche perché ci risulta che l’OSL abbia già in mano circa 24 milioni di euro: perché tanta fretta di s-vendere?

Si faccia polizia fiscale e pulizia, annullando atti, revocando contratti, rompendo legami veri o presunti e spezzando le reni, purché di rapporti e relazioni non se ne creino di altre. Si faccia pulizia, quindi, ma anche dei rifiuti. A tal proposito non diremo che la ricerca volontaria di un incidente con la ditta (e non sappiamo né intuiamo per quale motivo) è andata solo a danno della città.

Siamo consapevoli che questa sarà una lunga traversata, visionaria, che giungerà al traguardo quando il blocco unico si frantumerà in tre, quattro, cordate: in quel momento, ineluttabile, saremo già pronti a rappresentare una città dialogante, moderna, amministrata, nostra. Niente è per sempre. State sereni.

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Catania: Serata evento “TI amo da morire” in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza di genere

“Ti amo da morire. Confronto sulla lotta contro il femminicidio e la violenza di genere”, questo il tema della serata evento che si terrà lunedì, 25 novembre. L’incontro sarà aperto dalla forte testimonianza dell’imprenditrice Gabriela Scibilia, che ospiterà l’evento, seguirà l’impegno delle istituzioni scolastiche, rappresentate dall’Istituto Marconi-Magano e dall’Eris, rispettivamente Maria Catena Trovato e da Antonio Oliveri; il sostegno dei club service, come il Rotary, con Cinzia Torrisi, assistente del governatore, e del volontariato come l’associazione Aurea Caritate, rappresentata da Anthea Di Benedetto. E ancora: professioniste impegnate sul fronte della difesa dei diritti dei bambini e degli adolescenti: la garante al Comune di Pedara, Katya Germanà, e Letizia Ferrante, psicoterapeuta presso Olos Centro studi; e il presidente della I Municipalità, Francesco Bassini. Testimonianza di Vera Squatrito, che da anni opera affinchè il sacrificio della figlia Giordana non sia stato inutile e proprio a lei è dedicato l’abito simbolo, Ti amo da morire, realizzato dalla stilista Rosa Platania, con l’assistenza di Flavio Massimo Nisi, indossato da Giuliana Petrizzo, accompagnata da Eros Piazza. Conclusioni e regia della serata evento a cura di Liliana Nigro, docente dell’Accademia di belle arti di Catania. Modera l’incontro il giornalista Daniele Lo Porto.

L’evento del 25 novembre, al Casale dell’Arte, via Plaja, 200, dalle 20, dopo una ampia tavola rotonda, sarà conclusa con la proiezione di un corto realizzato dal filmmaker Piero Sabatino, con la sfilata di abiti della stilista Pina Nannuli Scaminaci, con la performance degli studenti dell’Istituto Marconi-Mangano, diretti da Salvo Valentino e Pietro Coccuzza, esperti del laboratorio teatrale, e dalla sfilata degli allievi dell’Accademia di Belle arti di Catania, diretti dalla professoressa Liliana Nigro.

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Piano Rifiuti, ok dalla giunta. Schifani: «Passo decisivo per realizzare i termovalorizzatori»

Due termovalorizzatori, uno a Palermo e uno a Catania, 31 impianti di compostaggio (14 nuovi, di cui 6 pubblici), 24 biodigestori (20 nuovi, di cui 11 pubblici), 16 piattaforme tutte pubbliche di selezione del recupero per la raffinazione (di cui 11 nuove) che sostituiranno e miglioreranno i vecchi impianti Tmb. Lo prevede il nuovo Piano di gestione dei rifiuti approvato dalla giunta regionale, convocata dal presidente della Regione Siciliana Renato Schifani. Tra gli obiettivi del piano ci sono: il recupero del 65% dei rifiuti urbani, l’eliminazione dei trasferimenti dei rifiuti fuori Regione, la riduzione del 40% dei costi di trattamento rispetto a quelli attuali con un risparmio di circa 150 milioni annui, e la riduzione del conferimento in discarica depositando non oltre il 10% di tutti i rifiuti prodotti, rispettando così gli obblighi previsti dalla normativa europea. Il presidente Schifani, nella qualità di commissario straordinario per l’emergenza rifiuti, ha firmato l’ordinanza che adotta il Piano, mentre la responsabilità del procedimento resterà in capo all’apposito Ufficio speciale. «L’approvazione del nuovo Piano rifiuti – dichiara il presidente della Regione – costituisce finalmente il punto di partenza concreto per la realizzazione dei termovalorizzatori in quanto condizione indispensabile.

Adesso passeremo alla fase della progettazione e al successivo appalto dei lavori e della gestione entro il 2025 e non oltre i primi mesi del 2026. Andremo avanti spediti, nell’interesse dei siciliani, senza indugiare mai su un pilastro portante del mio programma di governo. Archiviamo così definitivamente la stagione del conferimento in discarica sempre più gravosa per l’ambiente e offriamo una risposta integrata alla difficile situazione dei rifiuti in Sicilia che troppi oneri scarica sui cittadini e sui bilanci pubblici». Il Piano consente di modificare immediatamente i 18 Piani d’Ambito e di far partire il percorso per la realizzazione degli impianti di riduzione del conferimento in discarica dei rifiuti e l’eliminazione dei trasferimenti fuori Regione, con la drastica riduzione dei costi a carico dei cittadini siciliani, degli enti locali e della stessa Regione in relazione alla progressiva attuazione degli obiettivi di riciclaggio e recupero. In particolare, i termovalorizzatori, le cui aree di realizzazione sono state già individuate nel sito di Bellolampo a Palermo e nell’area industriale di Catania dopo alcune conferenze di servizio con i principali enti coinvolti, saranno interamente pubblici e realizzati dalla Regione con i fondi già stanziati all’interno dell’Accordo di coesione siglato a maggio con la Presidenza del Consiglio dei Ministri. I due impianti avranno una capacità complessiva di 600 mila tonnellate annue e produrranno insieme una potenza energetica di 50 Megawatt. Il nuovo Piano arriva al culmine di un complesso procedimento che ha visto coinvolti l’Assemblea regionale siciliana, le autonomie locali, gli operatori d’ambito e ha ottenuto le valutazioni ambientali strategiche dopo lo svolgimento di tutti gli adempimenti istruttori. In ultimo, qualche settimana fa il parere positivo del Cga sulla procedura da adottare che ha dato l’ok definitivo all’ordinanza per approvare il nuovo piano di gestione dei rifiuti.

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Catania: al via oggi nelle scuole della città il progetto Educare alla Cultura della Legalità

Ha preso il via oggi il progetto di educazione alla cultura della legalità promosso dalla Polizia di Stato e rivolto agli studenti di quattro scuole della città.

Fortemente voluta dal Questore di Catania, l’iniziativa nasce grazie ad un’intesa con diversi attori istituzionali e sociali del territorio, in particolare con Confindustria Catania, con i Dirigenti scolastici, con le Associazioni antiracket e con professionisti della comunicazione.

Il primo incontro si è svolto, questa mattina, presso l’Istituto Omnicomprensivo “Pestalozzi”, nel quartiere Librino, con il coinvolgimento diretto degli alunni delle classi terze, quarte e quinte della scuola superiore di secondo grado.

Ad interloquire con i ragazzi è stato il Questore, dott. Giuseppe Bellassai, che ha introdotto il tema principale dell’incontro incentrato sul fenomeno mafioso, spiegando le diverse fasi legate alla nascita e all’evoluzione delle organizzazioni criminali, soffermandosi, in particolare, sulle attività illecite che trovano nello spaccio di droga il volano dell’economia dell’intero sistema mafioso.

Il Questore ha tracciato, poi, il profilo storico e organizzativo delle cosche che operano nel territorio catanese, mostrando alcune immagini relative alla ripartizione delle diverse piazze di spaccio, gestite dalle diverse organizzazioni criminali.

Tra gli altri temi affrontati durante l’incontro spicca senz’altro quello legato alla violenza di genere, anche in ragione della ormai prossima ricorrenza della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne.

Le considerazioni del Questore, che ha mostrato anche alcune slides relative ai temi trattati, hanno catturato l’attenzione dei ragazzi che si sono sentiti coinvolti per poi esprimere e condividere le loro riflessioni e le loro emozioni, dando vita ad un vivace dibattito.

Ha destato interesse anche l’intervento della Vice Presidente di Confindustria Catania, dott.ssa Monica Luca, che si è soffermata sul mondo delle attività imprenditoriali e di come sia possibile fare impresa nel territorio senza cedere, in alcun modo, ai fenomeni del racket e dell’usura, trovando nelle Forze di Polizia un supporto immediato e concreto.

Il progetto della Questura di Catania proseguirà nei prossimi giorni, con ulteriori tappe nelle scuole cittadine.

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