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CRONACA

Riposto, custodia cautelare in carcere per due uomini: sono gli autori di diversi furti commessi in città

RIPOSTO – I carabinieri della Stazione di Riposto, in provincia di Catania, hanno dato esecuzione a due ordinanze di custodia cautelare emesse dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Catania a carico di Emanuele Sebastiano Grasso di 38 anni e Andrea Spadaro di 29 anni.

Emessa perEmanuele Sebastiano Grasso la custodia in carcere in quanto indagato per furto aggravato in concorso e deterioramento di beni culturali. Per Andrea Spadaro emessa invece la custodia in carcere ritenuto responsabile di furto aggravato in concorso.

I fatti che hanno originato l’emissione delle misure cautelari in questione si sarebbero verificati, come documentato dalle indagini dei militari dell’Arma, nella cittadina jonica nei primi cinque mesi del 2023. In particolare la coppia, come risulta dagli elementi compendiati nella ordinanza custodiale, in una fase del procedimento in cui non si è ancora pienamente realizzato il contraddittorio tra le parti, tra il 25 gennaio ed il 13 aprile di quest’anno, a Riposto e a Fiumefreddo, si sarebbe resa autrice di una sequela di otto episodi delinquenziali, riconducibili a reati predatori, ai danni dei proprietari di diverse autovetture parcheggiate in strada, dalle quali, nottetempo, avrebbero asportato i catalizzatori, segandoli dall’impianto di scarico e cagionando così ingenti danni economici alle vittime.

Nel corso di queste scorribande, Grasso e Spadaro si sarebbero introdotti sia all’interno di un cantiere edile in Corso Italia, dal quale avrebbero rubato una ingente quantità di materiali ed attrezzature per la costruzione, sia in una officina meccanica del centro di Riposto, dove avrebbero razziato vari utensili da lavoro, un pc, sei catalizzatori per autovettura e la somma di 600 euro in contanti.

Sicuramente, però, l’azione criminale più grave che gli indagati avrebbero posto in essere, tenuto conto dell’alto valore simbolico dei beni “sfregiati”, è stata il saccheggio ed il deturpamento, mediante l’asportazione, di 8 fregi e 3 bassorilievi in bronzo, del monumento ai caduti della prima guerra mondiale e dell’opera scultorea dedicata al senatore Edoardo Pantano, entrambi situati all’interno della villa comunale a quest’ultimo intitolata.

Tale gesto sarebbe stato commesso da Grasso, unitamente a due complici, non ancora identificati. I carabinieri, avviata subito l’attività d’indagine mediante la visione delle immagini registrate dagli impianti di videosorveglianza presenti sui luoghi interessati, sarebbero riusciti a cogliere elementi essenziali all’individuazione dell’autore del crimine, come l’abbigliamento utilizzato – trovato indosso al Grasso durante un occasionale controllo su strada dei carabinieri – e l’autovettura a lui in uso, una Fiat Panda.

Analogamente, inoltre, i carabinieri hanno eseguito la seconda ordinanza a carico del solo Spadaro che, unitamente ad un complice ancora ignoto, il 7 maggio si sarebbe introdotto nei locali della stazione ferroviaria circumetnea di Riposto, sfondandone una porta e, dopo aver forzato la biglietteria automatica, avrebbe asportato il denaro contenuto, ammontante a circa un centinaio di euro. Anche in questo caso, l’esame dei filmati delle telecamere presenti in loco si è rivelata determinante per l’identificazione del presunto ladro, già noto ai militari della Stazione di Riposto, identificazione che peraltro sembra trovare conferma anche in un’impronta digitale dello Spadaro, rilevata sulla porta d’accesso distrutta nel corso dell’azione delittuosa.

Le risultanze investigative, così fornite all’autorità giudiziaria dai carabinieri di Riposto, hanno consentito alla Procura di Catania di chiedere e ottenere dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale etneo l’emissione di due provvedimenti cautelari, notificati nel carcere catanese di piazza Lanza ai due interessati Spadaro e Grasso, già detenuti per altra causa.

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CRONACA

Catania, modificava pistole a salve per renderle funzionanti e letali: 45enne arrestato

Nove pistole, alcune delle quali a salve ma modificate per renderle funzionanti e letali, sono state sequestrate a Catania dai carabinieri nell’abitazione del quartiere di Librino di un 45enne.

L’uomo, che è stato arrestato per detenzione di armi clandestine, detenzione abusiva di munizioni e ricettazione si sarebbe specializzato nell’alterare le pistole a salve che, trasformate in armi capaci di sparare proiettili, avrebbe poi rivenduto alla criminalità. Su disposizione dell’autorità giudiziaria, che ne ha convalidato l’arresto, è stato rinchiuso nel carcere di Piazza Lanza.

Le armi erano nascoste nel cassetto di una parete attrezzata del salotto in cui sono stati trovati anche diversi arnesi come trapani con punte piccole, potenzialmente idonei a smontare parti d’armamento. Le armi sequestrate sono una una pistola semiautomatica Beretta 8000 F Cougar calibro 9×21 con la matricola cancellata completa di caricatore; una pistola a salve marca ATAK modello Zoraki 917T calibro 9 mm la cui canna era stata sostituita in modo da poter esplodere i proiettili calibro 9 corto con 13 proiettili nel caricatore; una pistola a salve marca Blow modello tr-914 calibro 9mm con la canna modificata.

Le modifiche apportate ad altre sei pistole a salve, tra cui 3 revolver calibro 9 mm e 3 semiautomatiche calibro 8 mm, avevano riguardato invece la foratura e il taglio della canna, la sostituzione di altri congegni come la culatta otturatore, il mirino e il grilletto, o semplicemente la rimozione del tappo rosso. I militari dell’Arma hanno anche trovato un grilletto per pistola revolver munito di innesto metallico che probabilmente sarebbe stato montato su uno dei revolver a salve recuperati.

Sono in corso le indagini per risalire ai clienti del 45enne. Le armi verranno inviate al Risdi Messina per gli accertamenti tecnici.

L’arresto si inserisce in una più ampia e continua azione di contrasto al traffico di armi posta in essere dall’Arma di Catania su tutta la provincia etnea volta a debellare le capacità militari dei clan che solo nel 2024 ha permesso di recuperare 32 pistole, sette fucili automatici, sei mitragliatrici, 15 fucili da caccia, e più di 1.500 munizioni, per un totale di 66 persone tra arrestate e denunciate.

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CRONACA

Catania, treno imbrattato alla stazione: siracusano 40enne denunciato dalla Polizia

La Polizia Ferroviaria di Catania ha denunciato in stato di libertà, un quarantenne, originario della provincia di Siracusa, per il reato di deturpamento di un treno regionale con un scritta con della vernice gialla.

In particolare il capotreno di un treno in servizio tra Catania e Siracusa, una volta giunto a destinazione, si è accorto che un vagone del convoglio era stato imbrattato con della vernice, pertanto ha sporto denuncia presso il locale Posto di Polizia Ferroviaria.

Lo scambio di notizie info-investigative tra i diversi presidi della Polizia Ferroviaria della regione ha fatto sì che gli investigatori di Catania risalissero al presunto autore del graffitaggio, ossia un uomo che, il giorno precedente, era stato indicato da alcuni operai come il soggetto che si era impossessato di una latta di vernice gialla e di un rullo impiegati per i lavori per il rifacimento della segnaletica orizzontale all’interno di quella stazione centrale.

Il quarantenne è lo stesso soggetto che la settimana prima era stato deferito all’autorità giudiziaria, sempre dalla Polfer di Catania, per aver imbrattato un pilastro della stazione centrale etnea con una scritta fatta con un pennarello; in quella circostanza gli agenti gli avevano sequestrato 65 matite colorate e 3 pastelli a cera.

La Polizia Ferroviaria attenziona particolarmente il fenomeno del graffitaggio atteso le consistenti ripercussioni economiche, a danno delle ferrovie, che dallo stesso derivano, legate al ripristino dei luoghi e delle cose nonché alla ricaduta sulla cittadinanza in termini di disservizi. Spesso, infatti, i convogli deturpati sono inutilizzabili e ciò può comportare ritardi o soppressioni di corse.

Solo a Catania dall’inizio dell’anno la Polizia Ferroviaria ha denunciato 7 writers, di diversa età e nazionalità, sorpresi ad imbrattare sia treni che infrastrutture ferroviarie.

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CRONACA

Caciotte e occhiali nascosti sotto la maglietta: 37enne autrice dei furti denunciata dalla Polizia

Siamo nella sala delle partenze dello scalo aeroportuale catanese quando una donna, di 37 anni, in attesa del suo volo per la Germania, ha deciso di prendere dei “souvenir”, rubando delle caciotte e un paio di occhiali dagli scaffali di alcuni negozi. Il suo piano, tanto maldestro quanto illegale, è stato interrotto dagli agenti della Polizia di Frontiera di Catania che l’hanno scoperta e denunciata per furto aggravato.

In particolare, dopo aver ricevuto una denuncia di furto da parte del dipendente di uno dei negozi dell’aeroporto “Vincenzo Bellini”, i poliziotti hanno iniziato una attività di indagine che ha portato all’individuazione dell’autrice dei furti.

La sua identificazione è stata possibile attraverso la visione delle immagini dei sistemi di videosorveglianza presenti in aerostazione, che l’hanno registrata mentre si impossessava degli oggetti che non ha pagato prima di uscire dei negozi, così gli agenti sono riusciti a bloccare la donna prima che riuscisse partire alla volta di Memmingen (Germania). 

Negli uffici della Polizia, la 37enne, originaria di Agrigento, ha consegnato agli agenti quello che aveva rubato, prelevando parte della refurtiva anche da sotto la canotta.
Dopo aver acquisito le denunce da parte dei responsabili dei punti vendita interessati, la passeggera è stata denunciata all’Autorità Giudiziaria per furto aggravato mentre il maltolto è stato riconsegnato ai negozianti che hanno espresso gratitudine nei confronti dei poliziotti.

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