CRONACA
Cinque arresti da parte dei carabinieri a Misilmeri, nel palermitano: due sono spacciatori
MISILMERI – I Carabinieri della Compagnia di Misilmeri hanno arrestato un uomo ed una donna, conviventi, di 30 e 25anni, del luogo, ritenuti responsabili di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti.
I militari, nel corso di un servizio mirato alla repressione del traffico di sostanze stupefacenti, hanno effettuato una perquisizione nell’appartamento in uso alla coppia recuperando quasi 5 kg di marijuana, due bilance digitali professionali e diverso materiale utile per il confezionamento della droga. Da un controllo più approfondito, è emerso che l’abitazione era abusivamente collegata alla rete elettrica.
I Carabinieri hanno inoltre esteso le operazioni di ricerca anche all’interno di altri appartamenti presenti nel medesimo stabile della coppia e di proprietà di alcuni loro parenti, dove, con l’intervento di personale specializzato dell’ENEL, hanno riscontrato anche in questo caso il furto aggravato di energia elettrica che gli indagati avrebbero posto in essere attraverso il danneggiamento dei sigilli dei contatori e il blocco dell’interruttore. Per tre persone è scattato quindi l’arresto con pene previste in caso di condanna fino a sei anni di reclusione, oltre al risarcimento del danno nei confronti della società elettrica.
Tutti gli arresti sono stati convalidati e il Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Termini Imerese ha disposto l’applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari per la coppia di pusher. L’ingente quantitativo di droga sequestrata è stata campionata e trasmessa al Laboratorio Analisi sostanze Stupefacenti del Comando Provinciale di Palermo per le analisi qualitative e ponderali.
È doveroso rilevare che gli odierni indagati sono, allo stato, solamente indiziati di delitto, seppur gravemente, e che la loro posizione verrà vagliata dall’Autorità Giudiziaria nel corso dell’intero iter processuale e definita solo a seguito dell’eventuale emissione di una sentenza di condanna passata in giudicato, in ossequio al principio costituzionale della presunzione di non colpevolezza.
CRONACA
“Ti amo da morire”: Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza di genere
CATANIA – “Ti amo da morire. Confronto sulla lotta contro il femminicidio e la violenza di genere”, questo il tema della serata evento che si terrà lunedì, 25 novembre. L’incontro sarà aperto dalla forte testimonianza dell’imprenditrice Gabriela Scibilia, che ospiterà l’evento, seguirà l’impegno delle istituzioni scolastiche, rappresentate dall’Istituto Marconi-Magano e dall’Eris, rispettivamente Maria Catena Trovato e da Antonio Oliveri; il sostegno dei club service, come il Rotary, con Cinzia Torrisi, assistente del governatore, e del volontariato come l’associazione Aurea Caritate, rappresentata da Anthea Di Benedetto.
E ancora: professioniste impegnate sul fronte della difesa dei diritti dei bambini e degli adolescenti: la garante al Comune di Pedara, Katya Germanà, e Letizia Ferrante, psicoterapeuta presso Olos Centro studi; e il presidente della I Municipalità, Francesco Bassini. Testimonianza di Vera Squatrito, che da anni opera affinchè il sacrificio della figlia Giordana non sia stato inutile e proprio a lei è dedicato l’abito simbolo, Ti amo da morire, realizzato dalla stilista Rosa Platania, con l’assistenza di Flavio Massimo Nisi, indossato da Giuliana Petrizzo, accompagnata da Eros Piazza. Conclusioni e regia della serata evento a cura di Liliana Nigro, docente dell’Accademia di belle arti di Catania. Modera l’incontro il giornalista Daniele Lo Porto. L’evento del 25 novembre, al Casale dell’Arte, via Plaja, 200, dalle 20, dopo una ampia tavola rotonda, sarà conclusa con la proiezione di un corto realizzato dal filmmaker Piero Sabatino, con la sfilata di abiti della stilista Pina Nannuli Scaminaci, con la performance degli studenti dell’Istituto Marconi-Mangano, diretti da Salvo Valentino e Pietro Coccuzza, esperti del laboratorio teatrale, e dalla sfilata degli allievi dell’Accademia di Belle arti di Catania, diretti dalla professoressa Liliana Nigro.
CRONACA
Caltanissetta, anziano trovato morto in casa: proseguono le indagini. Domani l’autopsia
Una ferita alla nuca di Ignazio Polizzi, l’uomo di 77 anni trovato morto ieri nella sua abitazione in via Lunetta a Caltanissetta, non convince gli investigatori che stanno tentando di fare luce su un decesso dai contorni poco chiari.
Così come non convincono le dichiarazioni del fratello, poco più giovane di lui che al momento dell’accaduto si trovava in casa e avrebbe fornito risposte contrastanti.
Un contesto umile quello in cui vivevano i due fratelli che condividevano l’appartamento con un’altra sorella, allettata e in stato di coma vegetativo, e una zia molto anziana. La vittima viene descritta dai vicini come una persona molto gentile che aiutava anche una famiglia di immigrati quando aveva problemi con le riserve idriche o in caso di altre necessità quotidiane. Il fratello invece, sempre secondo quanto raccontato dai vicini, si limitava solo a salutare. Intanto la Squadra Mobile di Caltanissetta sta continuando ad interrogare familiari e vicini di casa. Tutti si starebbero mostrando abbastanza collaborativi. La salma di Ignazio Polizzi si trova all’obitorio dell’ospedale Sant’Elia e nelle prossime ore sarà eseguita l’autopsia.
CRONACA
Siracusa: ritrovato in una cella un pacco contenente droga e 22 cellulari. Il Sippe lancia l’allarme
Ben 22 telefoni cellulari, quasi un chilo di hashish e 2,5 grammi di cocaina, erano stati nascosti in un pacco postale destinato a un detenuto rinchiuso nel carcere di contrada Cavadonna a Siracusa.
Lo rende noto il Sippe, sindacato di polizia penitenziaria.
Gli agenti dopo la scoperta hanno effettuato una perquisizione nelle celle trovando altri 14 telefonini. “Chiediamo immediati interventi – dice il dirigente nazionale del Sippe, Nello Bongiovanni – perché la carenza del personale è diventata oramai cronica e pericolosa per la sicurezza degli istituti penitenziari. Il Sippe da tempo chiede provvedimenti seri ed una riforma totale della polizia penitenziaria”.
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