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CRONACA

Palermo: tentano di truffare un pensionato, carabiniere in congedo li smaschera

I Carabinieri della Stazione di Monreale hanno denunciato in stato di libertà, due 60enni palermitani, accusati di tentata truffa aggravata nei confronti di un 67enne pensionato di Monreale.
I due uomini, già indiziati per pregressi ed analoghi episodi delittuosi, dopo avere individuato la loro vittima, con artifizi e raggiri gli avrebbero fatto credere di poter concludere un conveniente affare per l’acquisto di diamanti grazie all’intermediazione di un finto esperto di gioielli di nazionalità francese.


Conquistata la fiducia del pensionato, i due lo avrebbero poi convinto a recuperare tutto il denaro contante necessario a concludere la compravendita.
L’anziano, per prelevare il denaro occorrente, avrebbe quindi deciso di recarsi presso l’
ufficio postale, nelle cui adiacenze ha sede la Sezione dell’Associazione Nazionale Carabinieri di Monreale, fortemente voluta in quella posizione proprio per aumentare la percezione di sicurezza nei confronti di chi si reca alle Poste.
È proprio lì che il pensionato si sarebbe fermato per salutare il Presidente della Sezione, in quel momento presente in sede, raccontandogli dell’affare che di lì poco avrebbe concluso con quei due fantomatici esperti di gioielli conosciuti poco prima.


Il Carabiniere in congedo, intuita immediatamente la potenziale truffa in atto, ha allertato immediatamente i militari della Stazione di Monreale, fornendo importanti dettagli sull’appuntamento che la vittima avrebbe avuto a breve per la consegna del denaro ritirato ed indirizzandoli sul preciso obiettivo.
Grazie alle preziose indicazioni ricevute, i militari sono riusciti a identificare gli indagati poco dopo che gli stessi avevano fatto salire a bordo di un’auto la loro vittima, e prima che quest’ultima potesse loro consegnare eventuale denaro.

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CRONACA

“Ti amo da morire”: Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza di genere

CATANIA – “Ti amo da morire. Confronto sulla lotta contro il femminicidio e la violenza di genere”, questo il tema della serata evento che si terrà lunedì, 25 novembre. L’incontro sarà aperto dalla forte testimonianza dell’imprenditrice Gabriela Scibilia, che ospiterà l’evento, seguirà l’impegno delle istituzioni scolastiche, rappresentate dall’Istituto  Marconi-Magano e dall’Eris, rispettivamente Maria Catena Trovato e da Antonio Oliveri; il sostegno dei club service, come il Rotary, con Cinzia Torrisi, assistente del governatore, e del volontariato come l’associazione Aurea Caritate, rappresentata da Anthea Di Benedetto.

E ancora: professioniste impegnate sul fronte della difesa dei diritti dei bambini e degli adolescenti: la garante al Comune di Pedara, Katya Germanà, e Letizia Ferrante, psicoterapeuta presso Olos Centro studi; e il presidente della I Municipalità, Francesco Bassini. Testimonianza di Vera Squatrito, che da anni opera affinchè il sacrificio della figlia Giordana non sia stato inutile e proprio a lei è dedicato l’abito simbolo, Ti amo da morire, realizzato dalla stilista Rosa Platania, con l’assistenza di Flavio Massimo Nisi, indossato da Giuliana Petrizzo, accompagnata da Eros Piazza. Conclusioni e regia della serata evento a cura di Liliana Nigro, docente dell’Accademia di belle arti di Catania. Modera l’incontro il giornalista Daniele Lo Porto. L’evento del 25 novembre, al Casale dell’Arte, via Plaja, 200, dalle 20, dopo una ampia tavola rotonda, sarà conclusa con la proiezione di un corto realizzato dal filmmaker Piero Sabatino, con la sfilata di abiti della stilista Pina Nannuli Scaminaci, con la performance degli studenti dell’Istituto Marconi-Mangano, diretti da Salvo Valentino e Pietro Coccuzza, esperti del laboratorio teatrale, e dalla sfilata degli allievi dell’Accademia di Belle arti di Catania, diretti dalla professoressa Liliana Nigro.

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CRONACA

Caltanissetta, anziano trovato morto in casa: proseguono le indagini. Domani l’autopsia

Una ferita alla nuca di Ignazio Polizzi, l’uomo di 77 anni trovato morto ieri nella sua abitazione in via Lunetta a Caltanissetta, non convince gli investigatori che stanno tentando di fare luce su un decesso dai contorni poco chiari.

Così come non convincono le dichiarazioni del fratello, poco più giovane di lui che al momento dell’accaduto si trovava in casa e avrebbe fornito risposte contrastanti.

Un contesto umile quello in cui vivevano i due fratelli che condividevano l’appartamento con un’altra sorella, allettata e in stato di coma vegetativo, e una zia molto anziana. La vittima viene descritta dai vicini come una persona molto gentile che aiutava anche una famiglia di immigrati quando aveva problemi con le riserve idriche o in caso di altre necessità quotidiane. Il fratello invece, sempre secondo quanto raccontato dai vicini, si limitava solo a salutare. Intanto la Squadra Mobile di Caltanissetta sta continuando ad interrogare familiari e vicini di casa. Tutti si starebbero mostrando abbastanza collaborativi. La salma di Ignazio Polizzi si trova all’obitorio dell’ospedale Sant’Elia e nelle prossime ore sarà eseguita l’autopsia.

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CRONACA

Siracusa: ritrovato in una cella un pacco contenente droga e 22 cellulari. Il Sippe lancia l’allarme

Ben 22 telefoni cellulari, quasi un chilo di hashish e 2,5 grammi di cocaina, erano stati nascosti in un pacco postale destinato a un detenuto rinchiuso nel carcere di contrada Cavadonna a Siracusa.

Lo rende noto il Sippe, sindacato di polizia penitenziaria.

Gli agenti dopo la scoperta hanno effettuato una perquisizione nelle celle trovando altri 14 telefonini. “Chiediamo immediati interventi – dice il dirigente nazionale del Sippe, Nello Bongiovanni – perché la carenza del personale è diventata oramai cronica e pericolosa per la sicurezza degli istituti penitenziari. Il Sippe da tempo chiede provvedimenti seri ed una riforma totale della polizia penitenziaria”. 
   

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