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CRONACA

Catania, rubano un’auto e tentano la fuga: arrestati dalla Polizia un 30enne e un 24enne

Nel corso dei servizi notturni di controllo del territorio, gli agenti delle Volanti sono intervenuti a seguito di segnalazione di furto di auto in corso, pervenuta alla Centrale Operativa della Questura tramite il Numero Unico d’Emergenza, a cui un cittadino aveva raccontato di aver visto, in una traversa di Via Passo Gravina, due uomini armeggiare su un’auto di colore bianco, di cui forniva parzialmente la targa e, subito dopo, la stessa auto allontanarsi verso la circonvallazione.

I Poliziotti delle volanti, si sono appostati sulla possibile via di fuga e, poco dopo, hanno visto sopraggiungere ad altissima velocità l’autovettura rubata, ponendosi all’inseguimento.

In pochi minuti, gli agenti sono riusciti a raggiungere i fuggitivi, costringendoli ad arrestare la propria marcia all’altezza della fermata “Nesima” della Metropolitana, dove il passeggero è stato subito bloccato da uno degli agenti e da un’altra volante nel frattempo sopraggiunta.

Il conducente, invece, ha tentato la fuga a piedi attraversando pericolosamente la carreggiata della circonvallazione, ma è stato raggiunto e fermato da un Poliziotto.

Gli agenti hanno, quindi, proceduto a perquisizione personale ed all’interno dell’auto hanno rinvenuto alcuni arnesi utilizzati per scardinare i sistemi di protezione antifurto delle autovetture, tra cui un dispositivo elettronico OBD, una chiave e un telecomando a radiofrequenza ed una classica chiave inglese in acciaio.

Nell’abitacolo dell’autovettura rubata era stato asportato il cilindretto di accensione e divelta la copertura della plancia.

Alla luce di tutto quanto accaduto, i due fermati, un 30enne ed un 24enne, entrambi catanesi e già individuati in passato quali responsabili di furti di auto, sono stati tratti in arresto per furto aggravato in concorso e, su disposizione del Pubblico Ministero di turno, posti agli arresti domiciliari. L’auto è stata, invece, restituita al proprietario

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CRONACA

“Ti amo da morire”: Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza di genere

CATANIA – “Ti amo da morire. Confronto sulla lotta contro il femminicidio e la violenza di genere”, questo il tema della serata evento che si terrà lunedì, 25 novembre. L’incontro sarà aperto dalla forte testimonianza dell’imprenditrice Gabriela Scibilia, che ospiterà l’evento, seguirà l’impegno delle istituzioni scolastiche, rappresentate dall’Istituto  Marconi-Magano e dall’Eris, rispettivamente Maria Catena Trovato e da Antonio Oliveri; il sostegno dei club service, come il Rotary, con Cinzia Torrisi, assistente del governatore, e del volontariato come l’associazione Aurea Caritate, rappresentata da Anthea Di Benedetto.

E ancora: professioniste impegnate sul fronte della difesa dei diritti dei bambini e degli adolescenti: la garante al Comune di Pedara, Katya Germanà, e Letizia Ferrante, psicoterapeuta presso Olos Centro studi; e il presidente della I Municipalità, Francesco Bassini. Testimonianza di Vera Squatrito, che da anni opera affinchè il sacrificio della figlia Giordana non sia stato inutile e proprio a lei è dedicato l’abito simbolo, Ti amo da morire, realizzato dalla stilista Rosa Platania, con l’assistenza di Flavio Massimo Nisi, indossato da Giuliana Petrizzo, accompagnata da Eros Piazza. Conclusioni e regia della serata evento a cura di Liliana Nigro, docente dell’Accademia di belle arti di Catania. Modera l’incontro il giornalista Daniele Lo Porto. L’evento del 25 novembre, al Casale dell’Arte, via Plaja, 200, dalle 20, dopo una ampia tavola rotonda, sarà conclusa con la proiezione di un corto realizzato dal filmmaker Piero Sabatino, con la sfilata di abiti della stilista Pina Nannuli Scaminaci, con la performance degli studenti dell’Istituto Marconi-Mangano, diretti da Salvo Valentino e Pietro Coccuzza, esperti del laboratorio teatrale, e dalla sfilata degli allievi dell’Accademia di Belle arti di Catania, diretti dalla professoressa Liliana Nigro.

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CRONACA

Caltanissetta, anziano trovato morto in casa: proseguono le indagini. Domani l’autopsia

Una ferita alla nuca di Ignazio Polizzi, l’uomo di 77 anni trovato morto ieri nella sua abitazione in via Lunetta a Caltanissetta, non convince gli investigatori che stanno tentando di fare luce su un decesso dai contorni poco chiari.

Così come non convincono le dichiarazioni del fratello, poco più giovane di lui che al momento dell’accaduto si trovava in casa e avrebbe fornito risposte contrastanti.

Un contesto umile quello in cui vivevano i due fratelli che condividevano l’appartamento con un’altra sorella, allettata e in stato di coma vegetativo, e una zia molto anziana. La vittima viene descritta dai vicini come una persona molto gentile che aiutava anche una famiglia di immigrati quando aveva problemi con le riserve idriche o in caso di altre necessità quotidiane. Il fratello invece, sempre secondo quanto raccontato dai vicini, si limitava solo a salutare. Intanto la Squadra Mobile di Caltanissetta sta continuando ad interrogare familiari e vicini di casa. Tutti si starebbero mostrando abbastanza collaborativi. La salma di Ignazio Polizzi si trova all’obitorio dell’ospedale Sant’Elia e nelle prossime ore sarà eseguita l’autopsia.

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CRONACA

Siracusa: ritrovato in una cella un pacco contenente droga e 22 cellulari. Il Sippe lancia l’allarme

Ben 22 telefoni cellulari, quasi un chilo di hashish e 2,5 grammi di cocaina, erano stati nascosti in un pacco postale destinato a un detenuto rinchiuso nel carcere di contrada Cavadonna a Siracusa.

Lo rende noto il Sippe, sindacato di polizia penitenziaria.

Gli agenti dopo la scoperta hanno effettuato una perquisizione nelle celle trovando altri 14 telefonini. “Chiediamo immediati interventi – dice il dirigente nazionale del Sippe, Nello Bongiovanni – perché la carenza del personale è diventata oramai cronica e pericolosa per la sicurezza degli istituti penitenziari. Il Sippe da tempo chiede provvedimenti seri ed una riforma totale della polizia penitenziaria”. 
   

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