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CRONACA

Catania, minaccia di farsi esplodere con le bombole del gas: arrestato un uomo già posto agli arresti domiciliari

È finito in carcere l’uomo che aveva minacciato di farsi esplodere con le bombole del gas che aveva nell’appartamento dove scontava la misura alternativa della detenzione domiciliare.

Il Tribunale di Sorveglianza di Catania, infatti, accogliendo le richieste formulate nella comunicazione del Commissariato Librino, ha definitivamente revocato il beneficio precedentemente accordato al pregiudicato, ripristinandone la detenzione in carcere.

La decisione dell’Autorità Giudiziaria è scaturita da un grave episodio che, lo scorso 20 febbraio, ha scosso i vicini della villetta nella quale l’uomo stava scontando la misura alternativa della detenzione domiciliare, ottenuta dopo la condanna per reati contro il patrimonio. Quel giorno, infatti, gli agenti del Commissariato Librino e delle Volanti sono stati costretti a intervenire a seguito delle gravi minacce dell’uomo che si era circondato di bombole di gpl e, con un accendino in mano, minacciava di farsi esplodere. Grande l’agitazione dei presenti e di quanti abitano nelle vicinanze del domicilio dell’uomo, costretti a lasciare le case. Dopo aver allertato i Vigili del Fuoco, i Poliziotti hanno intavolato una trattativa col detenuto che in preda a una crisi di sconforto aveva deciso di compiere un gesto estremo.

Grazie all’intervento dei Poliziotti, però, l’uomo ha desistito dal suo intento, e si è convinto a farsi accompagnare dagli agenti in ospedale dove si sarebbe sottoposto alle cure dei medici per poi ripristinare l’osservanza della misura detentiva. In quell’occasione, il detenuto è stato indagato in stato di libertà per i reati di violenza e resistenza a Pubblico Ufficiale nonché per procurato allarme.

L’azione del Commissariato è poi continuata con l’interlocuzione con l’Autorità Giudiziara alla quale è stata rapportata la pericolosissima condotta messa in atto dall’uomo e la sua indole violenta che lo aveva condotto a creare una situazione di contrasto col vicinato. Alla luce del gravissimo episodio di cui si era reso protagonista, rappresentando un costante pericolo per la sicurezza delle persone.

Lo scorso 24 febbraio, una pattuglia del Commissariato Librino lo ha raggiunto presso l’abitazione e, con non poche difficoltà, lo ha accompagnato in ufficio, dove è stata verbalizzata l’esecuzione del provvedimento giurisdizionale. Successivamente lo ha tradotto nella Casa Circondariale Piazza Lanza.

CRONACA

Sant’Agata di Militello, abusava delle sue due figlie minorenni: arrestato per violenza sessuale

Un uomo è stato arrestato dai carabinieri a Sant’Agata di Militello (Messina), con l’accusa di violenza sessuale nei confronto delle sue due figlie minorenni.

Il provvedimento cautelare è stato emesso dal Gip, su richiesta della Procura di Patti guidata dal procuratore Angelo Vittorio Cavallo.

Dalle indagini è emerso che l’uomo, per i quali sono stati disposti i domiciliari, avrebbe abusato delle due figlie, entrambe minori di 14 anni.

L’inchiesta è stata avviata dopo una denuncia presentata nell’ottobre scorso dalla madre delle due ragazzine, ex convivente dell’indagato. L’attività investigativa, sviluppata anche attraverso intercettazioni, ha accertato che l’uomo avrebbe abusato delle figlie fin dal 2021 approfittando dell’assenza della madre.

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CRONACA

Sicilia, Beni culturali: aereo della II Guerra mondiale ritrovato nei fondali di Capo Passero

Un velivolo Junkers 88 è stato ritrovato a 51 metri di profondità nei fondali di Capo Passero, in provincia di Siracusa. Si tratta di un aereo tedesco che è stato possibile identificare con precisione grazie all’individuazione del seriale: un KG 54 (Kampfgeschwader) decollato il 2 marzo 1943 da Catania per bombardare il porto di Tripoli, in Libia. L’aeromobile venne colpito da caccia nemici e ammarò a sud di Capo Passero. Grazie alle ricerche effettuate dal team del Capo Murro Diving di Siracusa è stato identificato anche l’equipaggio: il pilota, Hans Bergé, che risultò ferito, l’osservatore, Werner Paetow, che risultò morto e successivamente sepolto a Motta Sant’Anastasia, in provincia di Catania, il radiotelegrafista, Hans Treffkorn, che risultò ferito, e il mitragliere, Albert Burging, anch’egli morto e sepolto a Motta Sant’Anastasia.

«La scoperta – dice l’assessore ai Beni culturali e all’identità siciliana, Francesco Paolo Scarpinato – rappresenta un ulteriore tassello nella ricostruzione storica delle operazioni aeree che si svolsero lungo il litorale siracusano durante la Seconda Guerra Mondiale, in particolare nel contesto dell’Operazione Husky, lo sbarco alleato in Sicilia del luglio 1943».

L’aereo mostra ancora distintamente i resti delle due ali, prive in gran parte del rivestimento metallico. Lunghe circa 14 metri, si trovano adagiate sul fondale, in assetto di volo, immerse in una rigogliosa prateria di posidonia. Sono inoltre riconoscibili alcuni serbatoi, tubazioni appartenenti ai sistemi elettrici e idraulici, insieme a componenti strutturali dei motori e dei carrelli. 

Lo Junkers Ju 88 fu uno dei velivoli più versatili della Luftwaffe, l’aeronautica militare tedesca, utilizzato in numerosi ruoli: bombardiere, caccia notturna, ricognitore, bombardiere in picchiata, aereo da attacco al suolo e aerosilurante. Ebbe un ruolo centrale durante la Seconda Guerra Mondiale; molti esemplari operarono lungo la costa siracusana, in particolare tra il 10 e il 17 luglio 1943, quando numerosi furono abbattuti durante le operazioni di contrasto all’Operazione Husky. Gli storici riportano che, tra il 10 e il 12 luglio, molti Junkers Ju 88 furono coinvolti nell’affondamento di imbarcazioni nemiche.

Con questa recente scoperta, il numero totale di Junkers Ju 88 ritrovati nelle acque siracusane sale a sei: il primo fu individuato negli anni ‘80 a Punta Izzo, a 26 metri di profondità; successivamente furono ritrovati gli altri a Capo Ognina, nel 2021 a 63 metri di profondità, alla foce del fiume Simeto nel 2023 a 19 metri di profondità, a Punta Campolato nel 2023 a 102 metri, a Calabernardo nel settembre del 2024 a 19 metri e quest’ultimo nei fondali di Capo Passero, a 51 metri di profondità.

Gli ultimi cinque relitti, sono stati ritrovati dal team di Capo Murro Diving, guidato da Fabio Portella e composto da Antonio Di Grazia, Linda Pasolli, Fabrizio Rosina, Edo Salaj, Vincenzo Carrubba, Elio Nicosia e Marco Gargari. Il lavoro del team di subacquei, coordinato dalla Soprintendenza del mare della Regione Siciliana, continua a offrire un prezioso contributo alla comprensione delle operazioni belliche avvenute nel Mediterraneo durante la Seconda Guerra Mondiale. 

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CRONACA

Palermo, auto contro guardrail in viale Regione Siciliana: morto sul colpo il conducente 32enne

Un uomo di 32 anni, Gianluca Billitteri, è morto la scorsa notte in un incidente stradale a Palermo in viale Regione Siciliana nei pressi di corso Calatafimi.

L’uomo viaggiava a bordo di un’Alfa Romeo 159.

L’auto è finita contro il guard-rail ed è uscita fuori strada.

Sono intervenuti i sanitari del 118 che hanno constatato il decesso e gli agenti della polizia municipale che hanno eseguito i rilievi.

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