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SANITÀ

Distretto Socio Sanitario 14: avvio di servizi specialistici per DSA, ADHD e BES nelle scuole primarie

Partirà il prossimo settembre il progetto “Insieme per apprendere”che offrirà servizi specialistici per studenti DSA, ADHD e BES residenti nei Comuni del Distretto Socio Sanitario 14 e frequentanti le scuole primarie del territorio.

E’ rivolto agli alunni frequentanti il primo ciclo di istruzione segnalati dai Dirigenti scolastici e prevede attività di formazione e informazione rivolte al contesto scolastico e familiare, attraverso azioni di coordinamento tra Servizi Sociali-Scuola-Servizio di Neuropsichiatria Infantile (ASP) e Famiglia.

Il progetto è stato presentato stamattina in Sala Stampa al Palazzo di Città di Acireale.

Iniziamo subito a programmare il servizio, in modo da predisporre per tempo il piano di lavoro. E’ un bellissimo progetto che coprirà tre anni scolastici ed è destinato agli alunni delle terze, quarte e quinte primariaLo presentiamo oggi e chiediamo da subito la collaborazione dei dirigenti scolastici. Nel contesto scolastico l’identificazione tempestiva e precoce dei Disturbi Specifici dell’Apprendimento, dei Bisogni Educativi Speciali e dei Disturbi da Deficit di Attenzione e Iperattività è di cruciale importanza. I servizi specialistici previsti dal progetto rappresentano uno strumento di supporto per intervenire in maniera mirata sul processo di apprendimento e di trasformare eventuali insuccessi dei piccoli alunni in successi fondamentali per il loro percorso di crescita” ha dichiarato l’ assessore alle Politiche Sociali e alla Pubblica Istruzione Valentina Pulvirenti.

Il progetto prevede le figure di un coordinatore che gestirà i rapporti tra gli operatori, le scuole e i Servizi Sociali dei Comuni del Distretto. I formatori realizzeranno le attività dedicate agli insegnanti e alle famiglie. Gli educatori accompagneranno gli studenti fornendo loro strumenti di supporto e orientamento. Il servizio verrà svolto dalla Euroservice – Soc. Coop. Sociale, aggiudicataria del bando.

Sono intervenuti in conferenza stampa anche la coordinatrice del progetto Giusy Galati, l’assistente sociale del Comune di Aci Bonaccorsi Viviana Castiglione e il Rup Giulia Cosentini, che ha spiegato: Utilizziamo le risorse di due Piani di Zona dal 2018 al 2020, considerata la forte criticità dovuta alla carenza di fondi per le disabilità. Abbiamo pensato fosse necessario coprire i bisogni dei minori che hanno bisogni educativi speciali, gli alunni che sono la zona grigia. È un progetto sperimentale, innovativo, per cui dobbiamo capire il bisogno reale dalle scuole”.

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SANITÀ

Bollettino RespiVirNet: in Italia un milione e mezzo di persone a letto con l’influenza

Sono stati 373mila i casi di sindrome simil influenzale nell’ultima settimana, dal 4 al 10 novembre.  Dall’inizio della sorveglianza, il 14 ottobre, i casi potrebbero avere gia’ raggiunto e superato ad oggi il milione e mezzo.

Fino al 10 novembre infatti se ne erano contati  1.365.000.

Emerge dal primo bollettino epidemiologico della sorveglianza RespiVirNet, pubblicato dall’Istituto superiore di Sanità. Nella 45/ma settimana del 2024 l’incidenza delle sindromi simil-influenzali è in lieve aumento rispetto alla settimana precedente ed è pari a 6,3 casi per mille assistiti (era 5,2) sovrapponibile a quella osservata nella scorsa stagione (6,4 nella 45/ma settimana del 2023). Nei bambini sotto i 5 anni di età l’incidenza è pari a 13,8 casi per mille assistiti (11,0 nella settimana precedente).

In tutte le Regioni e province autonome il livello dell’incidenza è sotto o leggermente sopra la soglia basale. La P.A. di Bolzano, la Basilicata e la Calabria non hanno ancora attivato la sorveglianza RespiVirNet. 

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SANITÀ

Allarme Cnel: in Italia pochi medici generici rispetto a quelli in servizio negli altri Paesi Ue

In Italia la dotazione di medici di medicina generale è di 68,1 per 100.000 abitanti, rispetto al 72,8 della Germania, il 94,4 della Spagna e il 96,6 della Francia.

È quanto evidenzia il Cnel nella Relazione annuale sui servizi della PA, presentata lo scorso 14 ottobre. Anche la presenza di infermieri è particolarmente bassa in Italia rispetto al contesto europeo: 621,3 ogni 100.000 abitanti, a fronte di 633,9 in Spagna, 858,1 in Francia e 1.203,2 in Germania Negli ultimi 10 anni – scrive il Cnel in una sintesi – il numero di medici generici è diminuito di oltre 6 mila unità, scendendo al di sotto dei 40 mila nel 2022, dato previsto in ulteriore peggioramento nei prossimi anni per via dei pensionamenti.

Va considerato, infatti, che il 77% dei medici generici è over 54enne. La loro carenza riguarda soprattutto il Nord, con 59,9 per 100.000 abitanti, a fronte di 63,9 al Centro e 72 nel Mezzogiorno. Il numero di assistiti è quindi fortemente aumentato: da 1.156 nel 2012 a 1.301 nel 2022. La percentuale di medici di medicina generale con più di 1.500 assistiti (limite superiore fissato dalla normativa vigente) è passato dal 27,3% al 47,7%, con una forbice amplissima, tra il 71% della Lombardia e il 22,4% della Sicilia. 

La relazione considera anche l’insieme del personale medico (generico e specialistico): in questo caso si arriva in Italia a 423,4 ogni 100.000 abitanti, collocando il nostro Paese al quattordicesimo posto nell’Unione europea. Il dato generale indica che la dotazione di medici risulta più elevata rispetto alla Francia (318,3), ma ancora una volta più bassa rispetto a Germania (453) e Spagna (448,7). La presenza risulta maggiore al Centro (477,5) e più bassa nel Nord-Ovest (398,1). 

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SANITÀ

Studio sui giovani: se isolati si sentono in pericolo e l’uso dello smartphone non li aiuta

Gli adolescenti vanno in allarme quando stanno qualche ora da soli e l’interazione online non sembra migliorare la cosa. Lo rivela uno studio pubblicato sul Royal Society Open Science e condotto presso l’Università di Cambridge.

Nell’esperimento 40 giovani tra i 16 e i 19 anni sono stati sottoposti a test prima e dopo alcune ore di isolamento, sia con e sia senza i loro smartphone.

In molti paesi è stata dichiarata un’epidemia di solitudine, per questo i ricercatori hanno voluto ‘indurre’ la solitudine negli adolescenti per studiarne gli effetti attraverso una serie di test.

Gli scienziati hanno scoperto che periodi di isolamento, inclusi quelli in cui i partecipanti potevano usare i telefoni, portavano a una maggiore risposta di allerta come se i giovani percepissero la presenza di un pericolo. Gli autori dello studio suggeriscono che l’isolamento e la solitudine possano causare uno stato mentale di eccessiva “vigilanza”, insomma possono metterci in allerta come se vi fosse una minaccia imminente, e che questo stato non è prevenuto nemmeno in presenza di connessioni virtuali, con potenziali effetti negativi sulla salute mentale degli adolescenti nel tempo.

Secondo i ricercatori, l’isolamento sociale potrebbe contribuire all’aumento dei disturbi d’ansia tra i giovani, caratterizzati da risposte di paura persistenti e amplificate.

 Precedenti studi sugli animali avevano mostrato che l’isolamento provoca comportamenti ansiosi e risposte alla minaccia, ma si pensa che questo sia il primo studio a dimostrare effetti simili in esperimenti con esseri umani.

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