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CRONACA

Catania, perseguitava la moglie violando il divieto di avvicinamento: arrestato pregiudicato 53enne

Un pregiudicato di 53 anni di Palagonia è stato arrestato dagli agenti delle Volanti della Questura di Catania dopo aver violato il divieto di avvicinamento all’ex moglie.

Il 53enne aveva messo in atto l’ennesimo atteggiamento persecutorio nei confronti della donna che ha chiesto l’intervento della Polizia.

L’ultimo episodio di oppressione si è registrato, nei giorni scorsi, in piazza Giovanni XXIII dove la donna si era accorta di essere seguita dall’ex marito.

Giunti sul posto, i poliziotti hanno preso contatti con la donna la quale ha indicato agli agenti l’ex marito che è stato immediatamente fermato.

Una volta identificato, è stata accertata la violazione della misura del divieto di avvicinamento.

La donna ha formalizzato la denuncia e ha raccontato delle diverse condotte persecutorie poste in essere dal marito che dal 2017 non ha accettato la fine del rapporto. Per questo motivo, è stata attivata la procedura “Codice Rosso”.

Viste le diverse denunce già presentate, l’uomo è stato arrestato per inosservanza del provvedimento di divieto di avvicinamento. Informato il Pubblico Ministero di turno è stato trasferito presso la Casa Circondariale “Piazza Lanza”, in attesa di giudizio direttissimo, all’esito del quale è stato convalidato l’arresto ed è stata disposta la misura cautelare in carcere.

CRONACA

Catania, atti osceni davanti ad una scuola: 49enne denunciato dalla Polizia di Stato

Gli agenti della squadra Volanti della Questura di Catania hanno denunciato un catanese di 49 anni per atti osceni compiuti davanti ad un Liceo catanese.

L’uomo ha parchaggiato la sua auto proprio davanti all’aula dell’istituto scolastico per poi dare sfoggio alle sue oscenità. Ad accorgersi di quanto stava accadendo sono stati gli stessi studenti che hanno chiesto l’intervento della Polizia. Poco prima dell’arrivo della volante, l’uomo si è dileguato, facendo perdere le sue tracce, ma ad incastrarlo è stato un video, registrato da alcuni studenti con lo smartphone e immediatamente dato ai poliziotti in modo da poterlo individuare.

Grazie alle visione delle immagini, gli agenti della squadra Volanti sono riusciti a identificarlo e sono andati a prelevarlo direttamente in casa per poi condurlo negli uffici della Polizia di Stato dove è stato denunciato per atti osceni commessi in luogo pubblico. Adesso, grazie alla collaborazione del Dirigente scolastico e degli studenti, il 49enne dovrà rispondere del reato commesso di fronte all’Autorità Giudiziaria.

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CRONACA

Catania, davanti alla tomba del figlio inveisce contro ex moglie e Carabinieri: arrestato

Ha avuto fine l’altro giorno, “l’inferno” che una 42enne di Catania ha dovuto subire a causa delle continue vessazioni da parte dell’ex marito, un 47enne catanese, già noto alle forze dell’ordine per i suoi precedenti giudiziari che, nell’occasione, è stato arrestato in flagranza dai Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Piazza Dante, per maltrattamenti in famiglia, violenza e resistenza a pubblico ufficiale.

Quel pomeriggio, infatti, la signora, in compagnia della figlia 13enne, si era recata presso il cimitero di Catania per deporre dei fiori sulla tomba del giovane figlio, quando è stata raggiunta dall’ex che, avvicinatosi, pretendeva che lei lo seguisse per “discutere”.

Lei, però, memore degli atteggiamenti violenti del marito che avevano causato la loro separazione e avendo compreso che, al suo rifiuto di appartarsi, lui avrebbe nuovamente ripetuto quelle condotte, la 42enne ha subito digitato il 112 NUE, informando i Carabinieri del pericolo incombente.

Provvidenziale, dunque, è stato l’intervento della pattuglia che quel pomeriggio era impegnata in un servizio di controllo del territorio in zona Acquicella Porto e, pertanto, ha raggiunto il campo santo in una manciata di minuti.

I militari dell’Arma hanno raggiunto, così, la coppia in uno dei viali cimiteriali, trovando la bambina in lacrime e il 47enne che urlava animosamente contro la ex, avvicinandosi con atteggiamento chiaramente minaccioso quindi, per tutelarla, si sono frapposti tra loro.

Sulle prime, l’uomo sembrava aver compreso di aver esagerato, tanto che, scusatosi, è andato via, mentre i Carabinieri hanno cercato di far calmare la minore e poi hanno ascoltato il racconto della vittima per comprendere meglio la dinamica dei fatti.

Lui, però, è ritornato sul posto e ha minacciato di morte sia la ex che i Carabinieri, per poi scagliarsi contro questi ultimi.

A quel punto, l’uomo è stato subito bloccato e messo in sicurezza, quindi arrestato e, su disposizione dell’Autorità Giudiziaria, che ne convalidato l’arresto, tradotto presso il carcere di Catania Piazza Lanza.

In caserma, la donna, ormai rassicurata dalla presenza di Carabinieri ha raccontato i “terribili anni matrimoniali”, costellati da innumerevoli episodi di percosse da parte del marito, che l’avrebbe picchiata anche mentre era incinta, provocando l’interruzione traumatica della gravidanza. La donna sarebbe stata anche vittima di violenze sessuali nonché di minacce di morte e, in un’occasione, dopo averla costretta a salire in auto, il marito le avrebbe testualmente detto <<… Non lo hai capito che ora ti porto in campagna? La fossa per te è pronta! …>>, tanto che lei, terrorizzata, si sarebbe lanciata dall’auto in corsa. Sarebbe stato proprio quest’ultimo grave episodio di violenza a convincerla che, se non si fosse separata dal marito, lui sarebbe andato sicuramente oltre.

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CRONACA

Messina, controllo del territorio: fermati 3 georgiani indiziati di aver rubato profumi per un valore di circa 1200 euro

Messina Catania

I poliziotti delle Volanti, quotidianamente impegnati nel controllo del territorio, hanno proceduto al fermo di tre uomini di nazionalità georgiana, gravemente indiziati del reato di furto pluriaggravato in concorso perpetrato ai danni di un grande magazzino del centro città.

I soggetti, rispettivamente di 20, 22 e 23 anni, sono stati individuati, bloccati ed identificati dai poliziotti allertati da una segnalazione diramata dalla Sala Operativa, a seguito di richiesta di intervento al Numero Unico di Emergenza 112, con la quale si indicavano fattezze e indumenti dei presunti responsabili del reato di furto avvenuto qualche giorno prima ai danni del medesimo esercizio commerciale.

La perquisizione a carico dei tre soggetti ha consentito di rinvenire e sequestrare una borsa abilmente modificata con l’inserzione di uno spesso strato di alluminio all’interno, verosimilmente atta a schermare i prodotti dotati di sistema antitaccheggio. Secondo la prima ricostruzione da parte degli agenti delle Volanti, la stessa borsa schermata sarebbe stata utilizzata per il furto commesso all’interno dello stesso esercizio commerciale qualche giorno addietro.

L’attenta visione delle immagini dei sistemi di videosorveglianza confermerebbe il modus agendi del trio ripreso ad aggirarsi all’interno del negozio e ad asportare confezioni di profumi per un valore di circa 1.200 euro, abilmente occultati nella borsa schermata grazie alla quale l’allarme antitaccheggio non sarebbe scattato, consentendo ai tre presunti autori di allontanarsi impuniti.

Considerati gli indizi di colpevolezza raccolti ed il concreto pericolo di fuga, desunto anche dalla condizione di irregolarità o non del tutto consolidata regolarità sul territorio nazionale dei tre cittadini di nazionalità georgiana, gli agenti delle Volanti hanno proceduto a sottoporli a fermo di indiziato di delitto e, su disposizione dell’Autorità Giudiziaria, ad associarli presso la locale Casa Circondariale, misura custodiale confermata anche a seguito della convalida del fermo da parte del Giudice per le Indagini Preliminari.

Quanto sopra, ai fini dell’esercizio del diritto di cronaca, costituzionalmente garantito e nel rispetto dei diritti degli indagati che, in considerazione dell’attuale fase delle indagini preliminari, sono da presumersi innocenti fino alla sentenza irrevocabile che ne accerti le responsabilità e con la precisazione che il giudizio, che si svolgerà in contraddittorio con le parti e le difese davanti al giudice terzo e imparziale, potrà concludersi anche con la prova dell’assenza di ogni forma di responsabilità in capo agli indagati.

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