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ECONOMIA

Ex Pip, Schifani ai sindacati: “Tempi certi per completare la stabilizzazione”

La Regione Siciliana va verso il completamento della stabilizzazione di tutti i lavoratori del bacino ex Pip, confermando l’impegno assunto dal presidente Renato Schifani sin dal suo insediamento.

È il quadro emerso durante un incontro tra il governatore e i sindacati, questa mattina, a Palazzo d’Orléans, in cui Schifani ha annunciato un emendamento di iniziativa governativa, da inserire nel documento finanziario che sarà discusso all’Ars nei prossimi giorni, per trovare la copertura necessaria ad assicurare un futuro lavorativo stabile anche ai precari non rientranti nel primo contingente di stabilizzazioni, in corso da circa tre mesi.

«È già in corso una ricognizione dei fabbisogni di enti regionali, ospedali e società partecipate – assicura il governatore – per verificare dove potere collocare questi lavoratori che, a buon diritto, attendono stabilità economica e serenità per sé e per le proprie famiglie. Il superamento del precariato storico all’interno dell’amministrazione regionale era un impegno assunto già in campagna elettorale e con rigore stiamo cercando di mantenerlo».

Negli ultimi mesi sono stati assunti a tempo indeterminato nei vari dipartimenti regionali 745 lavoratori, che arriveranno a 1166 nelle prossime settimane. Il procedimento rappresenta l’atto finale di un percorso sostenuto dalla Regione Siciliana che si è sbloccato un anno fa, grazie a uno stanziamento per il triennio 2024-2026 di 22,5 milioni di euro e la relativa autorizzazione alla Sas per l’avvio della stabilizzazione.

ECONOMIA

Imprese siciliane: dalla Regione in arrivo 68 milioni di euro per il sostegno alla ricerca

Un bando dal valore di oltre 68,2 milioni di euro per sostenere la creazione di nuove infrastrutture di ricerca e l’ampliamento delle esistenti in Sicilia.

La Giunta regionale ha approvato nella seduta di oggi la base giuridica del provvedimento, presentato dall’assessore alle Attività produttive, Edy Tamajo.

Si tratta di fondi a valere sul programma operativo Fesr Sicilia 2021-27.

“Questo stanziamento – commenta l’assessore – è un passo fondamentale per il rafforzamento del nostro sistema di ricerca e innovazione. L’attività di sviluppo di nuove infrastrutture è un elemento cruciale per sostenere la crescita economica e la competitività delle imprese della nostra regione. Il bando sarà pubblicato entro la fine dell’estate”.

Gli aiuti sono destinati direttamente a organismi di ricerca ma anche alle imprese che con essi operino in partenariato.

Tutti i soggetti beneficiari dovranno disporre di una sede operativa in Sicilia. Sono escluse le imprese con codice Ateco ricadente nella produzione primaria di prodotti agricoli. Il finanziamento sarà utilizzato per una serie di iniziative strategiche, tra le quali promuovere la collaborazione tra enti di ricerca, università e imprese, e supportare progetti innovativi che possano avere un impatto significativo sul territorio. Gli interventi finanziabili includono la creazione di nuove infrastrutture di ricerca e di “prova e sperimentazione”, con operazioni di ristrutturazione, ampliamento e nuovi allestimenti tecnologici. Le soglie minime del programma di spesa per ogni progetto valgono cinque milioni di euro, mentre quelle massime arrivano a 20 milioni.

“Grazie a questo intervento – conclude Tamajo – la Sicilia potrà attrarre nuovi talenti e risorse, migliorare la qualità della ricerca scientifica e tecnologica e stimolare la nascita di start-up e nuove imprese innovative. Il nostro obiettivo è creare un ecosistema fertile, capace di generare opportunità di lavoro qualificato e favorire lo sviluppo sostenibile.

Continuiamo a investire nel futuro del nostro territorio, con l’obiettivo di rendere l’Isola un polo di eccellenza nel campo della ricerca e dell’innovazione, promuovendo al contempo la crescita economica e il benessere dei cittadini”.

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ECONOMIA

Politiche sociali in Sicilia: 1,5 milioni di euro per l’abbattimento delle barriere architettoniche

Un milione e mezzo per l’abbattimento delle barriere architettoniche negli edifici privati. È la cifra che l’assessorato regionale della Famiglia e delle politiche sociali ha erogato ai Comuni siciliani.

«Abbiamo finanziato tutte le richieste presentate dai cittadini attraverso le amministrazioni comunali. Si tratta – ha detto l’assessore Nuccia Albano – di interventi che incidono significativamente sulla qualità della vita delle persone disabili e delle loro famiglie. Il governo Schifani, come ho sostenuto fin dal primo giorno, non lascia indietro nessuno e interviene con atti concreti, utilizzando tutte le risorse a disposizione per rendere sempre più dignitosa la vita ai soggetti più fragili».

Sulla base delle istanze pervenute, il dipartimento regionale della Famiglia e delle Politiche Sociali ha proceduto alla liquidazione di 1.437.035 euro ripartiti tra i singoli Comuni. La Regione, infatti, assegna le risorse alle amministrazioni locali le quali, a loro volta, dovranno erogarle alle persone con disabilità e a chi le ha a carico, che hanno presentato domanda per i lavori finalizzati a eliminare le barriere architettoniche nelle proprie abitazioni.

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ECONOMIA

Misiliscemi, Paceco e Trapani: al via gli interventi di messa in sicurezza dei corsi d’acqua

Hanno preso il via gli interventi di messa in sicurezza dei corsi d’acqua presenti nei territori di Misiliscemi, Paceco e Trapani finalizzati a prevenire eventuali esondazioni ed evitare il ripetersi di quanto avvenuto nell’ottobre del 2022, quando l’area fu allagata a seguito delle eccezionali piogge.

Gli interventi, che complessivamente per i corsi d’acqua ricadenti nelle province di Palermo e Trapani ammontano a circa due milioni di euro stanziati dall’Autorità di bacino del distretto idrografico della Sicilia, sono il frutto della convenzione firmata con l’Ente di sviluppo agricolo, che diventa, così, soggetto attuatore e dovrà occuparsi della realizzazione degli interventi di messa in sicurezza dei corsi d’acqua.

Gli interventi, su disposizione del segretario generale dell’Autorità di bacino, prendono avvio dai corsi d’acqua dell’area del Trapanese già duramente colpito da eventi alluvionali. I lavori consisteranno nella “trinciatura” (lo sminuzzamento meccanico) della vegetazione presente negli alvei e nella risagomatura delle sponde, laddove necessario, in modo da regolarizzare il deflusso delle acque anche in regime di piena.

I primi interventi hanno riguardato il “Canale della Duchessa”, per un tratto di circa 3,5 chilometri; si proseguirà, poi, lungo il fiume Verderame, per poco meno di 7 chilometri e, quindi, lungo il fiume Baiata, per altri 4 chilometri.

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