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CRONACA

Catania, quartiere “Pigno”: sgominato covo di pusher in un appartamento e arrestate tre persone

Altro duro colpo allo spaccio di droga messo a segno dai Carabinieri della Compagnia di Fontanarossa, nell’ambito dei servizi straordinari disposti dal Comando Provinciale di Catania sull’intero capoluogo etneo, finalizzati, tra l’altro, alla prevenzione e repressione dei reati connessi agli stupefacenti, primaria fonte di guadagno della criminalità organizzata.

In tale contesto, l’incessante azione di controllo del territorio dei Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Catania Fontanarossa ha portato all’arrestato in flagranza di tre catanesi di 19, 25 e 55 anni, tutti pregiudicati, responsabili di “detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio”.

Nello specifico, i militari dell’Arma hanno condotto una mirata attività investigativa nel quartiere Pigno, ubicato nella periferia sud della città, dove hanno scoperto che, in un appartamento di via dei Sanguinelli, i 3 uomini avevano organizzato un minimarket della droga, con tanto di apparato di videosorveglianza e vedetta.  

Per accertare dunque, le esatte modalità di svolgimento dell’attività illecita, i Carabinieri si sono appostati nei paraggi per poter osservare “a distanza e in modalità discreta” i movimenti dei pusher, verificando, così, come numerosi giovani, dopo essersi recati in quella palazzina e aver citofonato, venivano accompagnati da una vedetta nell’appartamento al primo piano e, dopo alcuni minuti, ne uscivano guardandosi intorno con fare guardingo, per poi allontanarsi velocemente.  

Dopo aver appurato, dunque, le tecniche di spaccio, i Carabinieri hanno organizzato il blitz e, nel pomeriggio, mentre diversi acquirenti erano in fila per accedere allo store della droga, due militari non in uniforme si sono confusi tra loro, entrando nell’appartamento.   

All’interno, i Carabinieri hanno dapprima visto il monitor con le immagini delle telecamere di videosorveglianza mediante il quale i pushers “filtravano” i clienti, nella speranza di prevenire un eventuale tentativo di accesso da parte delle Forze dell’Ordine e poi, nel salone, hanno scovato un tavolo sul quale erano esposte, come in un negozio, dosi di cocaina e di crack del perso complessivo di 10 e 15 grammi, pronte per essere acquistate dai consumatori.

A quel punto i 3 pushers sono stati arrestati e perquisiti e nelle loro tasche sono stati trovati più di 1.000 € in banconote di piccolo taglio che, unitamente a tutta la droga presente nell’appartamento, a due bilancini elettronici di precisione, un fornelletto a gas per preparare il crack e altro materiale per il confezionamento, sono stati sequestrati.

Gli spacciatori sono stati mesi a disposizione dell’Autorità Giudiziaria che ne ha convalidato l’arresto.

CRONACA

Adrano: arrestato 31enne colpevole di associazione finalizzata al traffico illecito di stupefacenti

Gli agenti del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Adrano hanno eseguito l’ordine di carcerazione per un cittadino adranita di 31 anni riconosciuto colpevole di associazione finalizzata al traffico illecito di stupefacenti e del reato continuato e in concorso di detenzione e spaccio di stupefacenti.

Condannato dalla Corte di Appello di Catania, alla pena di 7 anni e 4 mesi, l’uomo è stato già destinatario di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere con successiva concessione degli arresti domiciliari in attesa di giudizio definitivo.

Nel frattempo, il 31enne ha presentato un ricorso in Cassazione che, però, l’ha ritenuto inammissibile.

Divenuta definitiva la sentenza, la Procura della Repubblica presso la Corte di Appello ha emesso l’ordine di carcerazione per il periodo residuo di 3 anni e 5 mesi, considerando il precedente periodo di custodia cautelare come pena già espiata.

Gli agenti del Commissariato di Adrano hanno rintracciato l’uomo presso la sua abitazione che, dopo gli adempimenti di rito, è stato condotto presso la Casa Circondariale di Piazza Lanza.

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CRONACA

Catania, minacce di morte e botte anche alla figlia minore che difendeva la madre: braccialetto elettronico per un 59enne

“Tanto ormai la mia vita è finita, se non sei mia non sarai di nessuno. Se non sei mia è meglio che muoia”.”Io sono malato e prima che me ne vado porterò qualcuno con me”: sono alcune delle minacce di morte fatte da un 59enne catanese alla sua ex convivente e madre delle loro figlie minorenni che è stato indagato per atti persecutori.

Nei suoi confronti il gip, su richiesta della Procura distrettuale di Catania, ha disposto la misura cautelare del divieto di avvicinamento ai luoghi abitualmente frequentati dalla donna, con l’obbligo dell’uso del braccialetto elettronico, con la prescrizione di mantenere una distanza non inferiore a 500 metri sia dai luoghi che dalla vittima. Il provvedimento è stato notificato da Carabinieri del comando provinciale etneo che hanno indagato sul caso, coordinati dal pool di magistrati qualificati sui reati che riguardano la violenza di genere.

Le indagini sono state avviate dopo la denuncia della donna che aveva deciso di interrompere la relazione sentimentale con l’indagato, durata oltre 18 anni, durante la quale è avvenuta la nascita delle figlie. La vittima avrebbe subito violenza anche in presenza delle figlie minorenni e in strada, con la donna insultata e strattonata per i capelli. L’uomo avrebbe anche inviato messaggi al telefono di un delle figlie, minacciando la madre, annunciando che l’avrebbe aspettata sotto casa e che le avrebbe “buttato la macchina addosso e avrebbe fatto cose da pazzi”. Una delle ragazze è stata picchiata dal padre perché era intervenuta in difesa della madre.

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CRONACA

Collina tra Catania e San Gregorio: rogo in una villa: nonni e nipoti salvati dai Carabinieri

Una coppia di 80enne e il loro nipote di tre anni, che non si sono accorti perché dormivano che la loro villa era stata invasa dal fumo di un vasto incendio divampato nella collina tra Catania e San Gregorio, sono stati svegliati e messi in salvo da una pattuglia di Carabinieri.

Militari dell’Arma che stavano controllando se le case lambite dalle fiamme fossero state tutte evacuate hanno visto la villa abitata, ma chiusa e nessuno rispondeva.

I Carabinieri hanno scavalcato il muro di cinta e individuata la camera da letto, hanno cominciato a bussare con forza, svegliando i due 80enni.

Alla domanda se fossero soli hanno segnalato la presenza del loro nipotino di tre anni, che stava dormendo anche lui. I Carabinieri hanno recuperato i due nonni e il piccolo e li hanno portati fuori dalla villa e mettendoli in salvo.

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