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ECONOMIA

Acireale: si è svolto sabato il convegno “Terzo settore, locomotiva etica e produttiva del Paese”

Si è tenuto sabato 29 giugno, nella Sala Convegni “Alice Anderhub” dell’Aias di Acireale, il convegno “Terzo settore, locomotiva etica e produttiva del Paese”, patrocinato da Diocesi di Acireale, Fondazione Maria Barbagallo, LAD ETS, AIEOP e AIAS Acireale. Importanti le voci che si sono alternate nell’incontro, moderate da Emilio Randazzo – fondatore di LAD ETS, ed hanno offerto dei contributi significativi per quanti hanno avuto il piacere di seguire l’incontro.

Il terzo settore è una risorsa importante per l’Italia, per questo la riflessione mossa da questo convegno è stata un’ottima occasione di analisi. Il terzo settore, al quale viene chiesto di rispettare un’etica che non supporti le speculazioni ma al contrario valorizzi la natura benefica dell’attività, deve riconoscersi la responsabilità sociale d’impresa che reinveste gli utili del mondo profit attraverso il non profit a favore della collettività.

Ad introdurre il convegno mons. Antonino Raspanti, vescovo di Acireale. A lui hanno fatto seguito il saluto del Prefetto di CataniaMaria Carmela Librizzi e del sindaco del comune acese Roberto Barbagallo.

MonsRaspanti così introduce: “Il terzo settore è molto ampio ed è uno dei maggiori collanti della società. Questo settore è fatto in gran parte dal mondo del volontariato, ma è necessario che ci siano fondi necessari per le strutture e per professionalizzare gli operatori. In tale modo tante ferite, tanti scollamenti e frammentazioni che si creano nel vissuto sociale di oggi possono essere almeno in buona parte colmati.”

A valorizzare l’impegno del terzo settore i relatori, a partire dal sindaco di Catania Enrico Trantino che ha sottolineato nel suo intervento come “lavorare insieme ci permette di arrivare alla meta in maniera consapevole, affinché si possano dare le giuste risposte alle comprensibili domande che i cittadini pongono“.

Prezioso l’intervento di Gigi De Palo, direttore Generale Fondazione Angelini, che ha posto l’accento sul valore della partecipazione e su quanto le persone non considerano il bene comune punto centrale nella società: “Il sistema piramidale della società dovrebbe tornare a mettere in cima l’essere umano, a seguire la famiglia e poi terzo settore e istituzioni per costruire una coscienza pubblica e stimolo al miglioramento della società”.

Il terzo settore, quindi, diventa “locomotiva” se c’è un’alleanza con gli enti pubblici: “Partecipazione non è prendere una parte, ma prendere parte. Questo è il valore aggiunto. Ciascuno di noi, nessuno escluso, ha il suo compito che è chiamato a svolgere.”

A trascinare l’incontro verso la sua conclusione è l’intervento di Arcangelo Prete – Presidente AlEOP (Associazione Italiana Emato Oncologia Pediatrica) che ha sottolineato come l’assistenza deve essere continuativa per raggiungere degli obiettivi validi. Per far questo il volontariato offre un contributo essenziale, poiché si configura in questo modo la volontà di fare del bene.

Gaetano GalvagnoPresidente Assemblea Regionale Siciliana, ha infine sottolineato che “il terzo settore non è solo un ammortizzatore sociale ma una realtà capace di entrare lì dove non arriva la politica. È una mano testa che aiuta a risolvere tanti problemi e per questo il suo valore non è assolutamente da mettere in discussione.” ha poi ancora aggiunto il Presidente dell’ARS “La politica deve essere a fianco del terzo settore non soltanto con dei momenti di incontro, ma anche con degli atti concreti. Pertanto oggi siamo qui, oltre che per cercare di capire come possiamo intervenire, anche per portare avanti quelle che sono le istanze, per fare interagire così i due mondi profit e non profit e far diventare la politica parte attiva per un settore importante.”

Sono ampi i campi d’azione ed i nuovi scenari aperti dalla collaborazione e dalla progettazione comune con il mondo del profit. Profit e non profit si configurano così come le due rotaie che devono camminare in parallelo affinché il treno-Italia possa arrivare ben sicuro alla stazione ambita.

ECONOMIA

Sport in Sicilia, assegnati oltre 14 mila voucher. Schifani: «Più del doppio dell’anno scorso»

Sono 14.247 i giovani siciliani di età compresa tra i 6 e i 16 anni che potranno fare sport, fino alla fine di novembre del 2024, con il sostegno della Regione Siciliana. L’assessorato del Turismo ha pubblicato la graduatoria dei beneficiari che otterranno il voucher di 50 euro al mese istituito dal governo Schifani per consentire anche ai ragazzi delle famiglie meno abbienti di praticare una disciplina sportiva. Erano state poco più di seimila, l’anno scorso, alla prima attuazione della misura. 


«Proprio il riscontro estremamente positivo al primo avviso – dice il presidente della Regione – ci aveva motivato ad aumentare in modo consistente i fondi stanziati nel bilancio, portandoli a 3 milioni di euro. E i numeri di quest’anno confermano ampiamente il gradimento e l’efficacia di questo provvedimento. Lo sport, oltre che favorire il benessere fisico dei nostri ragazzi, è un insostituibile veicolo di crescita sociale e morale, oltre che di sana aggregazione».

«La consistente risposta dei giovani siciliani – aggiunge l’assessore regionale allo Sport, Elvira Amata – è la più convincente conferma che il provvedimento soddisfa un bisogno diffuso e centra l’obiettivo. Una misura di equità sociale che aiuta i ragazzi appartenenti a famiglie con minori possibilità economiche a praticare un’attività sportiva».

Il voucher è destinato a giovani fino a 16 anni di età che svolgono attività sportiva e fanno parte di nuclei familiari con Isee non superiore a 12 mila euro annui. Può essere utilizzato esclusivamente per l’iscrizione e la partecipazione alle attività sportive delle associazioni e società dilettantistiche con sede legale in Sicilia, affiliate a federazioni sportive o enti riconosciuti dal Coni (Comitato olimpico nazionale italiano) oppure dal Cip (Comitato italiano paralimpico). Le attività si svolgeranno da luglio e sino al 30 novembre 2024 con esclusione del mese di agosto.

Le istanze pervenute sono state 16.671, quelle ammissibili 16.077. Questi i voucher concessi, per provincia: Ad Agrigento 1649; a Caltanissetta 684; a Catania 3.112; a Enna 587; a Messina 1.674; a Palermo 3.960; a Ragusa 917; a Siracusa 663 e a Trapani 1.001. 

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ECONOMIA

A19, fine lavori in anticipo tra Enna e Catenanuova. Schifani «Nostro impegno dà frutti»

In anticipo rispetto al cronoprogramma, Anas ha completato i lavori di manutenzione straordinaria della pavimentazione stradale tra gli svincoli di Enna e Catenanuova in entrambe le direzioni, sulla A19 Palermo-Catania. I lavori hanno interessato tratti saltuari tra i km 120,000 e 156,600, per una spesa complessiva di 4,75 milioni. I cantieri erano stati aperti lo scorso 29 aprile e avrebbero dovuto chiudersi il 10 luglio. La conclusione dell’opera prima del previsto garantisce un margine di tempo maggiore rispetto all’inizio dell’esodo estivo.

«Il nostro impegno comincia a dare i frutti sperati – dice il presidente della Regione, Renato Schifani, che è anche commissario straordinario per gli interventi sulla A19 – Stiamo capovolgendo il vecchio paradigma fatto di abbandoni e ritardi e ci stiamo avvicinando verso un nuovo modello basato sull’efficienza dei cantieri e sul rispetto, ancora meglio sull’anticipo, dei tempi. Continueremo a monitorare l’andamento di tutti gli altri cantieri fino a quando non avremo raggiunto l’obiettivo di un’autostrada che rispetti gli standard di sicurezza e di percorribilità. I siciliani lo chiedono da troppo tempo e sono qui per rispondere alle loro esigenze».

Nel dettaglio, si è proceduto alla rimozione della vecchia pavimentazione e alla realizzazione di un nuovo piano viabile con materiali che aumentano le capacità elastiche del bitume e una minore tendenza alle deformazioni. Questa tecnica riduce gli interventi per la manutenzione futura, quindi meno disagi al traffico e un ridotto impatto ambientale. In tutti i tratti risanati è stato eseguito anche il rifacimento della segnaletica orizzontale.

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ECONOMIA

Siccità in Sicilia, dal Mit ok al Piano idrico regionale da 1,6 mld. Schifani: «Subito opere per 92 milioni»

Sono 92 i milioni di euro in arrivo in Sicilia per la realizzazione di infrastrutture idriche prioritarie. Si tratta del primo stralcio di finanziamenti destinati ai 49 interventi, per complessivi 1,6 miliardi, inseriti nel Piano idrico della Regione Siciliana, interamente approvato dal ministero delle Infrastrutture e inglobato nel Piano nazionale per la sicurezza del settore idrico (Pnsii).  

La pianificazione regionale è stata predisposta, su disposizione del presidente della Regione, Renato Schifani, dal dipartimento dell’Agricoltura, di concerto con l’Autorità di bacino, il dipartimento Acqua e rifiuti, Siciliacque, i Consorzi di bonifica Sicilia Occidentale e Sicilia Orientale. Il Piano è finalizzato alla programmazione delle opere necessarie all’approvvigionamento idrico primario, alla prevenzione della siccità, al potenziamento e all’adeguamento delle infrastrutture, anche per accrescere la resilienza ai cambiamenti climatici e ridurre le dispersioni di acqua migliorando le reti di distribuzione.

«Con questa prima tranche di finanziamenti – afferma il presidente Schifani – metteremo subito in cantiere alcune delle opere programmate per affrontare un fenomeno che sta colpendo duramente la nostra Isola. È solo l‘avvio della mole di interventi che abbiamo previsto nel Piano di cui la Regione per la prima volta si è finalmente dotata con una visione sistemica d’insieme. Adesso si passa alla fase operativa, con le strutture regionali impegnate a realizzare senza indugi quanto previsto. Vigileremo affinché cittadini e imprenditori siciliani possano avere al più presto risposte concrete per colmare le annose lacune del nostro sistema idrico».

Gli interventi prioritari nel Piano sono contraddistinti dalla classe “A”. Tra questi, le opere di automazione, controllo, modellazione e monitoraggio dell’infrastruttura idropotabile di sovrambito (costo, 50 milioni) e la bretella tra il serbatoio San Leo e il potabilizzatore di Gela (11,7 milioni) per le quali il soggetto attuatore è Siciliacque spa. Sarà invece il Consorzio di bonifica 9 di Catania ad attuare gli interventi per la sostituzione della condotta metallica sul fiume Simeto in località Ponte Barca, con la quale vengono consegnati i volumi irrigui alle prese di quota a 100  e 56 metri sul livello del mare (costo 23,4 milioni). Un ulteriore intervento sul Simeto, in capo allo stesso Consorzio, prevede la manutenzione straordinaria del sistema di paratoie dello sbarramento Contrasto per l’alimentazione del sistema irriguo (costo 48,8 milioni).

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