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CRONACA

Tragedia sull’Etna: turista americano muore a causa di un malore durante un’ escursione

Un turista americano che stava facendo una escursione lungo il sentiero del Cratere Silvestri Superiore, sul versante sud dell’Etna, è morto nel tardo pomeriggio di ieri dopo essere stato colto da un malore.

Una squadra del Soccorso alpino e speleologico siciliano, insieme al medico della locale guardia medica, ha raggiunto l’uomo nella zona impervia e scoscesa dove si trovava, mentre giungeva in volo l’eliambulanza del 118 dall’ospedale Cannizzaro di Catania.

Ma nonostante i tentativi di rianimarlo, per il turista non c’è stato nulla da fare.

Su autorizzazione dell’autorità giudiziaria, l’uomo, privo di vita, è stato trasportato dai soccorritori fuori dalla zona impervia, nei locali del sottostante Centro Servizi del Rifugio Sapienza, per le successive procedure di trasferimento della salma.

Presenti sul posto i Carabinieri di Nicolosi e il Sagf della Guardia di Finanza.

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CRONACA

Naufragio Bayesian, il Pm: ”Un evento repentino. I passeggeri dormivano, poi hanno cercato bolle d’aria”

“Si è trattato di un evento repentino e improvviso”, il veliero “è stato investito da un downburst”. Lo ha detto il pm di Termini Imerese Raffaele Cammarano che coordina le indagini sul naufragio del Bayesian.

In plancia c’era un uomo dell’equipaggio quando è avvenuto il nubifragio“, ha spiegato il magistrato, ed ora “l’attività di indagine è tesa proprio a capire cosa sia successo”. ll pm ha anche detto che “gli occupanti della nave erano scesi a Cefalù il giorno prima. Non erano scesi a Porticello”.

“Al momento non abbiamo la certezza che ci sia una scatola nera – ha aggiunto – In questa fase si era puntato sulla ricerca. Dobbiamo attendere il recupero del veliero. Non possiamo confermare se c’erano i portelloni aperti. Non vi saranno dichiarazioni su quello che al momento hanno visto i sommozzatori. Possono essere informazioni che devono essere confermare da una seconda verifica”. Cammarano ha aggiunto che “i membri dell’equipaggio non sono stati sottoposti ad alcoltest e drug test. Erano molto provati sotto choc e necessitavano di cure”.

Probabilmente i passeggeri stavano dormendo per questo sono rimasti in cabina. Su questo stiamo ancora indagando in base al racconto dei superstiti”, ha proseguito Cammarano. “I passeggeri morti trovati nella stessa cabina di sinistra non dormivano tutti in quel locale”, ha evidenziato ancora Cammarano, ipotizzando che forse le vittime “cercavano bolle d’aria”. Gli inquirenti stanno cercando di appurare questo passaggio incrociando le testimonianze dei sopravvissuti. 

Il procuratore capo di Termini Imerese Ambrogio Cartosio ha affermato che la Procura ha “aperto un fascicolo a carico di ignoti con l’ipotesi d’accusa di naufragio colposo e omicidio colposo”, ma “potrebbe anche essere possibile che iscriviamo nel registro gli eventuali indagati prima del recupero del veliero”. Cartosio ha aggiunto che “è verosimile che siano stati commessi reati di omicidio colposo e e naufragio colposo. Bisogna stabilire a chi sono ascrivibili questi reati. Stiamo studiando e valutando chi ha responsabilità di quanto successo. Se il comandante, se l’intero equipaggio o i costruttori”. L’equipaggio però “non deve restare in Sicilia, non c’è alcun obbligo di legge. I membri devono dare la massima disponibilità per essere risentiti”. Ad eccezione del comandante, il neozelandese James Cutfield, che dovrà essere sentito nuovamente.

Il magistrato ha quindi risposto alle accuse di scarsa collaborazione con la stampa: “In questi giorni mi sono trincerato nel silenzio, non ho risposto alle domande rivolte dai giornalisti, ma l’ho fatto semplicemente perché è giusto che si sappia che in Italia non è consentito fare diversamente, perché il decreto 106 del 2006 vieta al procuratore della Repubblica di fare dichiarazioni se non in occasioni particolari. Si possono utilizzare solo il comunicato stampa e la conferenza stampa. La legge crea ostacoli notevoli all’attività della libera informazione, ma credo che tutti i cittadini, anche i magistrati, sono tenuti a rispettare le leggi anche quando non piacciono, ecco perché non ho potuto dire nulla. Spero ci sia comprensione”. 

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CRONACA

Catania, disturbavano gli automobilisti in transito ai caselli autostradali: sanzionate due donne

Disturbavano gli automobilisti in transito ai caselli di San Gregorio, chiedendo, in alcuni casi, pure denaro. Due donne, di 18 e 42 anni, sono state fermate e identificate da agenti in borghese della Polizia Stradale dopo essere state sorprese a infastidire gli automobilisti che stavano per immettersi in autostrada.

In particolare, estraevano dalle macchinette dei caselli i biglietti del pedaggio per consegnarli agli utenti in transito, chiedendo, in alcuni casi, pure denaro. La 42enne è risultata implicata, in passato, in truffe.

Una originaria della Grecia, l’altra della Romania, le due disturbatrici hanno approfittato delle giornate particolarmente intense sul fronte del traffico veicolare in virtù del periodo estivo per infastidire gli automobilisti.

Alla vista degli operatori di Polizia, le due donne hanno cercato di fuggire e di dileguarsi tra le campagne adiacenti, ma sono state raggiunte ed allontanate dal luogo di controllo, particolarmente pericoloso per la loro incolumità, come pure sono state condotte in un posto più sicuro per gli accertamenti di competenza e, poi, sanzionate per le specifiche violazioni del Codice della strada.

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CRONACA

Alcamo: la Polizia arresta due giovani extracomunitari accusati di rapina

Nei giorni scorsi i poliziotti della Squadra Investigativa e della Sezione Volanti del Commissariato di P.S. di Alcamo, dopo una rocambolesca fuga, hanno proceduto all’arresto nella flagranza di reato di due giovani extracomunitari, uno di nazionalità gambiana di anni 27 e l’altro marocchina di anni 30, entrambi pregiudicati, che poco prima avevano rapinato del proprio portafogli un giovane alcamese mentre stava curando il proprio fondo agricolo.

In particolare, uno dei due rapinatori si era introdotto all’interno di un immobile di pertinenza di un fondo agricolo mentre l’altro era rimasto all’esterno al fine di consentire al complice di agire indisturbato; proprio nel momento in cui aveva preso possesso del contenuto del portafogli, il malvivente veniva sorpreso dalla vittima che attirato dai rumori provenienti dall’abitazione, era accorso all’interno. Tra i due ne scaturiva una colluttazione durante la quale il rapinatore riusciva a svincolarsi ed a raggiungere il complice con cui tentava di darsi alla fuga. In quei frangenti gli operatori della Volante, che transitava nei pressi del fondo agricolo, venivano richiamati dalle grida della vittima e riuscivano, nell’immediatezza, a bloccare uno dei fuggitivi ed a fornire ai poliziotti della Squadra Investigativa, l’identità del secondo malvivente che veniva rintracciato, poco dopo, all’interno della propria abitazione, ove aveva cercato riparo.

Su disposizione del P.M. di turno presso la Procura della Repubblica di Trapani i due arrestati venivano sottoposti alla misura pre-cautelare degli arresti domiciliari. Il G.I.P. del Tribunale di Trapani a seguito dell’udienza di convalida applicava nei confronti degli indagati la misura cautelare dell’obbligo di presentazione alla P.G..

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