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CRONACA

Acireale, emergenza Etna e conseguente ricaduta di cenere sulla città: nuova ordinanza del sindaco

A seguito della ingente ricaduta di cenere vulcanica su tutto il territorio del comune di Acirealenella notte tra il 15 e il 16 luglio, con annesse problematiche inerenti la sicurezza per la circolazione stradale e rischio per la pubblica incolumità, il sindaco di Acireale Roberto Barbagallo ha emanato apposita ordinanza.

Di seguito il testo:

RITENUTO di dover tutelare la pubblica incolumità vietando la circolazione di mezzi a due ruote (cicli e motocicli) e la restrizione della velocità di percorrenza degli automezzi, nelle more degli interventi necessari per la messa in sicurezza e il monitoraggio delle strade urbane.

ORDINA

1. Fino alle ore 24:00 del 17.07.2024, il divieto temporaneo di circolazione di mezzi a due ruote (cicli e motocicli) e la percorrenza degli automezzi sino alla velocità massima di 30 Km/ora in tutte le strade del territorio comunale di Acireale.

2. Al Comandante della Polizia Locale di provvedere a fare rispettare la presente Ordinanza con particolare riferimento alla circolazione viaria e all’apposizione ove necessario di idonea segnaletica temporanea per pericolo cenere vulcanica nelle arterie cittadine interessate dall’evento. 3. Alla Cittadinanza, di raccogliere la sabbia vulcanica proveniente dagli spazi e aree private, in appositi sacchi differenziata da altre tipologie di rifiuti.

4. Per la mancata osservanza della presente Ordinanza, si applicano le sanzioni previste dal vigente C.d.S.

“Raccomando a tutti la massima prudenza negli spostamenti, il nostro territorio è stato interessato da una ricaduta di cenere importante, bisogna muoversi con molta cautela. Chiedo ai cittadini che stanno ripulendo le aree private di raccogliere la sabbia in appositi sacchetti e non mescolarla agli altri rifiuti, daremo presto indicazioni sullo smaltimento. Avevamo quasi completato la pulizia delle frazioni a mare e di Guardia e Mangano, le più colpite dall’ultimo evento, ora si ricomincia. Avevamo disposto un intervento importante su tutto il territorio, integrando con risorse extra rispetto a quanto previsto da capitolato e ci risiamo. L’Etna fa i capricci e quindi ripartiamo con la pulizia della città dal centro e dalle aree di maggiore utilizzo e percorribilità e ci allargheremo fino alle frazioni e viceversa, con le risorse che abbiamo a disposizione e non è semplice,- dichiara il sindaco Roberto Barbagallo, che lancia un SOS alla Regione-. I Comuni etnei vengono periodicamente sommersi dalla sabbia vulcanica, non si tratta più di un evento straordinario, dobbiamo attrezzarci. Lancio un SOS al presidente della Regione e al direttore generale della Protezione Civile Salvo Cocina. E’ necessario acquistare mezzi e apparecchiature a servizio dei comuni della provincia di Catania. Noi sindaci supportati da uffici e dipendenti ci troviamo settimanalmente punto e a capo. E se per i turisti può essere suggestivo, per noi è un grande sacrificio in termini di costi, anche per i privati che devono ripulire case e attività, ed è anche un grande fastidio perché non si può vedere una città così piena di cenere. Cerchiamo di mantenere Acireale pulita, al di là di qualche incivile, ma oggi si è nuovamente svegliata sporca”.

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CRONACA

Naufragio Bayesian, il Pm: ”Un evento repentino. I passeggeri dormivano, poi hanno cercato bolle d’aria”

“Si è trattato di un evento repentino e improvviso”, il veliero “è stato investito da un downburst”. Lo ha detto il pm di Termini Imerese Raffaele Cammarano che coordina le indagini sul naufragio del Bayesian.

In plancia c’era un uomo dell’equipaggio quando è avvenuto il nubifragio“, ha spiegato il magistrato, ed ora “l’attività di indagine è tesa proprio a capire cosa sia successo”. ll pm ha anche detto che “gli occupanti della nave erano scesi a Cefalù il giorno prima. Non erano scesi a Porticello”.

“Al momento non abbiamo la certezza che ci sia una scatola nera – ha aggiunto – In questa fase si era puntato sulla ricerca. Dobbiamo attendere il recupero del veliero. Non possiamo confermare se c’erano i portelloni aperti. Non vi saranno dichiarazioni su quello che al momento hanno visto i sommozzatori. Possono essere informazioni che devono essere confermare da una seconda verifica”. Cammarano ha aggiunto che “i membri dell’equipaggio non sono stati sottoposti ad alcoltest e drug test. Erano molto provati sotto choc e necessitavano di cure”.

Probabilmente i passeggeri stavano dormendo per questo sono rimasti in cabina. Su questo stiamo ancora indagando in base al racconto dei superstiti”, ha proseguito Cammarano. “I passeggeri morti trovati nella stessa cabina di sinistra non dormivano tutti in quel locale”, ha evidenziato ancora Cammarano, ipotizzando che forse le vittime “cercavano bolle d’aria”. Gli inquirenti stanno cercando di appurare questo passaggio incrociando le testimonianze dei sopravvissuti. 

Il procuratore capo di Termini Imerese Ambrogio Cartosio ha affermato che la Procura ha “aperto un fascicolo a carico di ignoti con l’ipotesi d’accusa di naufragio colposo e omicidio colposo”, ma “potrebbe anche essere possibile che iscriviamo nel registro gli eventuali indagati prima del recupero del veliero”. Cartosio ha aggiunto che “è verosimile che siano stati commessi reati di omicidio colposo e e naufragio colposo. Bisogna stabilire a chi sono ascrivibili questi reati. Stiamo studiando e valutando chi ha responsabilità di quanto successo. Se il comandante, se l’intero equipaggio o i costruttori”. L’equipaggio però “non deve restare in Sicilia, non c’è alcun obbligo di legge. I membri devono dare la massima disponibilità per essere risentiti”. Ad eccezione del comandante, il neozelandese James Cutfield, che dovrà essere sentito nuovamente.

Il magistrato ha quindi risposto alle accuse di scarsa collaborazione con la stampa: “In questi giorni mi sono trincerato nel silenzio, non ho risposto alle domande rivolte dai giornalisti, ma l’ho fatto semplicemente perché è giusto che si sappia che in Italia non è consentito fare diversamente, perché il decreto 106 del 2006 vieta al procuratore della Repubblica di fare dichiarazioni se non in occasioni particolari. Si possono utilizzare solo il comunicato stampa e la conferenza stampa. La legge crea ostacoli notevoli all’attività della libera informazione, ma credo che tutti i cittadini, anche i magistrati, sono tenuti a rispettare le leggi anche quando non piacciono, ecco perché non ho potuto dire nulla. Spero ci sia comprensione”. 

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CRONACA

Catania, disturbavano gli automobilisti in transito ai caselli autostradali: sanzionate due donne

Disturbavano gli automobilisti in transito ai caselli di San Gregorio, chiedendo, in alcuni casi, pure denaro. Due donne, di 18 e 42 anni, sono state fermate e identificate da agenti in borghese della Polizia Stradale dopo essere state sorprese a infastidire gli automobilisti che stavano per immettersi in autostrada.

In particolare, estraevano dalle macchinette dei caselli i biglietti del pedaggio per consegnarli agli utenti in transito, chiedendo, in alcuni casi, pure denaro. La 42enne è risultata implicata, in passato, in truffe.

Una originaria della Grecia, l’altra della Romania, le due disturbatrici hanno approfittato delle giornate particolarmente intense sul fronte del traffico veicolare in virtù del periodo estivo per infastidire gli automobilisti.

Alla vista degli operatori di Polizia, le due donne hanno cercato di fuggire e di dileguarsi tra le campagne adiacenti, ma sono state raggiunte ed allontanate dal luogo di controllo, particolarmente pericoloso per la loro incolumità, come pure sono state condotte in un posto più sicuro per gli accertamenti di competenza e, poi, sanzionate per le specifiche violazioni del Codice della strada.

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CRONACA

Alcamo: la Polizia arresta due giovani extracomunitari accusati di rapina

Nei giorni scorsi i poliziotti della Squadra Investigativa e della Sezione Volanti del Commissariato di P.S. di Alcamo, dopo una rocambolesca fuga, hanno proceduto all’arresto nella flagranza di reato di due giovani extracomunitari, uno di nazionalità gambiana di anni 27 e l’altro marocchina di anni 30, entrambi pregiudicati, che poco prima avevano rapinato del proprio portafogli un giovane alcamese mentre stava curando il proprio fondo agricolo.

In particolare, uno dei due rapinatori si era introdotto all’interno di un immobile di pertinenza di un fondo agricolo mentre l’altro era rimasto all’esterno al fine di consentire al complice di agire indisturbato; proprio nel momento in cui aveva preso possesso del contenuto del portafogli, il malvivente veniva sorpreso dalla vittima che attirato dai rumori provenienti dall’abitazione, era accorso all’interno. Tra i due ne scaturiva una colluttazione durante la quale il rapinatore riusciva a svincolarsi ed a raggiungere il complice con cui tentava di darsi alla fuga. In quei frangenti gli operatori della Volante, che transitava nei pressi del fondo agricolo, venivano richiamati dalle grida della vittima e riuscivano, nell’immediatezza, a bloccare uno dei fuggitivi ed a fornire ai poliziotti della Squadra Investigativa, l’identità del secondo malvivente che veniva rintracciato, poco dopo, all’interno della propria abitazione, ove aveva cercato riparo.

Su disposizione del P.M. di turno presso la Procura della Repubblica di Trapani i due arrestati venivano sottoposti alla misura pre-cautelare degli arresti domiciliari. Il G.I.P. del Tribunale di Trapani a seguito dell’udienza di convalida applicava nei confronti degli indagati la misura cautelare dell’obbligo di presentazione alla P.G..

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