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ECONOMIA

Bonus fieno, approvati elenchi beneficiari e quantità assegnate. Schifani: “Vicini agli allevatori”

Approvati gli elenchi degli allevatori che hanno diritto al “bonus fieno” erogato dalla Regione Siciliana, un provvedimento voluto dal presidente Renato Schifani con uno stanziamento di 20 milioni di euro per fronteggiare i danni causati dalla siccità. In tutto sono interessate dai voucher 5 mila aziende con un totale di 200 mila unità di bestiame, alle quali verranno assegnati 70 milioni di chili di fieno. Lo comunica il commissario delegato per l’emergenza idrica in agricoltura e zootecnia, Dario Cartabellotta.

«La Regione – dice il presidente Schifani – continua a essere vicina al settore della zootecnia in un momento particolarmente critico per l’emergenza idrica. Avevamo preso un impegno con le organizzazioni di categoria per procedere con celerità alla fornitura di foraggio, attraverso un sistema snello che assicurasse tempestività e la scelta del voucher ci ha consentito di mantenere le promesse. Ai 10 milioni stanziati inizialmente ne sono stati aggiunti altri 10 e, nei prossimi giorni, l’assessorato dell’Agricoltura pubblicherà il bando che stanzia 15 milioni di euro per finanziare interventi infrastrutturali per fronteggiare la siccità».

I decreti con le graduatorie sono in corso di pubblicazione sul portale della Regione Siciliana nella sezione “Decreti” dell’assessorato dell’Agricoltura. Gli elenchi sono stati trasmessi dai Centri di assistenza agricola (Caa) con l’indicazione della quantità di foraggio assegnata a ciascun allevatore. L’ordine di emissione seguirà il criterio di intensità del danno (dal maggiore al minore) in relazione alle precipitazioni rilevate dal Servizio informativo agrometeorologico siciliano (Sias). In particolare sono state individuate tre classi di danno: per i territori con piogge inferiori a 200 mm (+5%) il danno è del 100% e il “buono” ammonta a 500 chili di fieno per unità di bestiame; nelle aree con piogge tra 200 e 300 mm (+5%) il danno calcolato è del 50% e il bonus è di 250 chili; infine, nelle zone con piogge superiori ai 300 mm il danno calcolato è del 30% e il fieno assegnato è di 150 chili.

Gli allevatori, direttamente o tramite i Caa, individueranno a propria scelta il fornitore di fieno tra quelli approvati e inseriti nello specifico albo, dando comunicazione all’Ispettorato provinciale dell’agricoltura di Caltanissetta

Per le zone ricadenti nelle province di Enna, Caltanissetta, Catania (Calatino) e Siracusa il fieno sarà consegnato nella struttura Esa – Centro meccanizzazione agricola di contrada Santa Barbara ad Agira (Enna). Sarà presente un funzionario incaricato dalla Regione che firmerà il documento di trasporto con la quantità di fieno in consegna e che preleverà un campione da inviare all’Istituto zooprofilattico per il controllo di qualità. In tutte le altre aree della Sicilia la fornitura potrà avvenire in un luogo concordato tra l’amministrazione regionale e le organizzazioni di categoria, sempre alla presenza di un funzionario incaricato.

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ECONOMIA

Taormina: “La Giara”, di proprietá del comune, “vale” oltre 87mila euro al mese

Taormina – Anche la Giunta del sindaco, Cateno De Luca, mette una pietra tombale sulla gara d’appalto relativo all’affidamento dello storico locale “La Giara”. Su proposta del vicesindaco, Antonio Lo Monaco, il governo cittadino ha preso atto dell’annullamento del pubblico incanto relativo al locale di proprietà comunale che ha fatto la storia delle notti taorninesi. Si tratta del completamento di un indirizzo politico che era partito con una precedente atto che spingeva gli organi della casa municipale ad agire in autotutela. Come si ricorderà Il segretario comunale, Giuseppe Bartorilla, ha annullato, alcune settimane fa, tutti gli atti di gara per l’affidamento dei locali de “La Giara” storico locale, in pieno stile night bar a “stelle e strisce” avviato dalla famiglia Scimone. Bartorilla, com’è noto, ha annullato il bando di gara del 26 marzo 2018 relativo l’assegnazione in locazione dell’immobile comunale sito in Vico la Floresta. Tra le tante motivazioni di questa iniziativa la casa municipale “ribadisce innanzitutto che nella procedura, il canone di locazione posto a base di gara è stato determinato sulla base di una valutazione risalente all’anno 2014, che stimava il valore locativo in misura pari ad 60 euro al metro quadrato. Tale valutazione già frutto di sottostima in relazione alle caratteristiche ed all’importanza dell’immobile, è stata illegittimamente ridotta in sede di gara del 68% con un valore locativo a base di gara pari ad 19,2 euro a metro quadro con un canone annuo a base di gara di 177mila euro. A fronte di tale importo, questa Amministrazione, a mezzo di perizia di stima del 24 maggio 2024 ha accertato un valore locativo pari ad 150 Euro al metro quadro che fa vento fuori un canone mensile arrotondato pari ad 87mila 800 euro al mese con un canone annuo pari ad un milione, 53mila 600 euro. Risulta evidenziare che l’eventuale aggiudicazione e stipula del contratto di locazione comporterebbe un grave danno patrimoniale al Comune, che si troverebbe ad affidare in locazione un importante bene comunale per un canone irrisorio, pari a circa un decimo dell’utilità ricavabile. Il danno economico è stimabile a carico della Pubblica Amministrazione in svariati milioni di euro atteso che il bando di gara aveva previsto una durata contrattuale di anni 6, rinnovabili per ulteriori anni 6”. Non è escluso che questo atto della Giunta possa essere impugnato dagli interessati che nel frattempo si sono aggiudicati la gara. Intanto non è escluso un ulteriore pubblico incanto che possa interessare, soprattutto, i grandi marchi internazionali capaci di sopportare l’onere di un canone così esoso. Ci si domanda se con questi numeri il sindaco, De Luca, voglia ancora vendere la proprietà dello storico locale

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Acqua in Sicilia, Schifani: “in arrivo 61 milioni di euro dal Mase per riqualificare impianti”

Diciannove i progetti di depurazione e lavori di fognatura approvati dalla giunta di governo ammessi al finanziamento di oltre 61 milioni di euro dei fondi Pnrr assegnati alla Regione Siciliana grazie all’accordo di programma quadro con il ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica (Mase). 

Si tratta di opere selezionate dal ministero, ricadenti nei territori di Caltanissetta, Palermo, Catania e Agrigento; 17 interventi rientrano nella lista prioritaria e 2 in quella di riserva. Le infrastrutture saranno finanziate con le risorse del Pnrr dedicate alla Tutela del territorio e della risorsa idrica e dovranno essere completate nell’arco dei prossimi due anni. L’apprezzamento della giunta Schifani dà il via libera alla stipula, da qui a breve, dell’Accordo di programma quadro fra la Regione Siciliana, rappresentata dall’assessore regionale dell’Energia e sei servizi di pubblica utilità, il Mase, gli enti di governo d’ambito di Caltanissetta, Palermo, Catania e Agrigento.

«Grazie a questi interventi che hanno avuto l’ok del Mase – dice il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani – i territori delle quattro province saranno in grado di gestire meglio i disagi della crisi idrica. Con la riqualificazione degli impianti si potranno migliorare le reti di collegamento e sarà possibile, anche grazie all’innovazione tecnologica, trasformare dov’ è possibile gli impianti in “fabbriche verdi” per il riutilizzo delle acque reflue depurate a fini irrigui e industriali, sempre nel massimo rispetto della tutela ambientale».

«Sulla base delle domande presentate dal dipartimento Acqua e rifiuti – afferma l’assessore regionale dell’Energia e dei servizi di pubblica utilità Roberto Di Mauro – abbiamo ottenuto il via libera dal Mase per avviare i lavori di 17 opere in lista prioritaria, sui 19 progetti proposti, e di due in lista di riserva. Un finanziamento di oltre 61 milioni che consentirà alle Ati delle province di Caltanissetta, Palermo, Catania e Agrigento di mettere in sicurezza e adeguare gli impianti esistenti e migliorare complessivamente la depurazione delle acque reflue scaricate nelle acque marine e interne».

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ECONOMIA

Balneari in Sicilia: tavolo tecnico Regione – associazioni. Savarino: «Avviato dialogo costruttivo»

Imprenditori e istituzioni regionali a confronto per affrontare i temi legati alle concessioni demaniali marittime. Si è tenuta questa mattina la prima riunione del tavolo tecnico fortemente voluto dall’assessore regionale al Territorio e all’ambiente Giusi Savarino e dal presidente della Regione Renato Schifani. Presenti, oltre all’assessore, i dirigenti del dipartimento Ambiente e del Demanio e i rappresentanti regionali di Anci Sicilia, Sib Confcommercio, Fiba Balneari, Confartigianato Imprese demaniali, Assobalneari Confindustria, Federalberghi, Lega navale italiana, Cna Balneari Sicilia.

«Dopo un lungo periodo di incertezza giuridica – afferma l’assessore Savarino – è importante avviare un percorso che possa dare certezze a un comparto prezioso per il nostro territorio, sempre nell’ambito di una cornice normativa nazionale. Si tratta soprattutto di imprese a carattere familiare che danno lavoro a migliaia di persone. È stato un dialogo positivo e costruttivo».

Nel corso della riunione sono intervenuti i rappresentanti regionali delle associazioni e delle sigle sindacali, che hanno avanzato alcune proposte: la possibilità, in sede di applicazione della norma nazionale, di fare prevalere il principio di insularità ed evidenziare che la Sicilia non presenta “scarsità della risorsa”, ossia di spiagge libere; una revisione delle linee guida per la redazione dei Piani di utilizzo del demanio marittimo; la possibilità di disciplinare in maniera specifica la condizione delle strutture ricettive alberghiere ubicate a ridosso del mare.

L’assessore Savarino, la prossima settimana, chiederà una convocazione della Conferenza Stato-Regioni per avviare un confronto con il governo nazionale e gli altri enti territoriali sui margini di applicazione del decreto legge e su eventuali modifiche in sede di conversione in legge.

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