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CRONACA

Catania, guida in stato di ebbrezza e controlli con l’etilometro: denunciato un 20enne

Nell’ambito del potenziamento dei servizi di pattugliamento disposti dal Comando Provinciale Carabinieri di Catania, i Carabinieri del Nucleo Radiomobile del Comando Provinciale, hanno effettuato diversi posti di controllo a Catania, lungo le arterie maggiormente trafficate, per contrastare il fenomeno della guida in stato di ebbrezza.

La tutela dell’incolumità e la sicurezza degli utenti della strada sono stati quindi, ancora una volta, gli obiettivi dell’operato dell’Arma dei Carabinieri e, in tale ottica, i militari delle “gazzelle” del Nucleo Radiomobile di Catania, reparto dedicato al pronto intervento cittadino, hanno controllato molti automobilisti tra cui, sul viale Kennedy, un 20enne catanese che stava transitando a bordo della sua Peugeot 206.

Il giovane, sin dalle fasi iniziali del controllo, avvenuto in tarda nottata, quando è stato invitato a scendere dall’auto, ha evidenziato i classici sintomi di chi abusa di alcolici, come un andamento incerto e barcollante e difficoltà ad esprimersi correttamente, a causa della bocca “impastata”.

L’etilometro ha poi confermato ciò che i Carabinieri avevano già compreso: il ragazzo aveva un tasso alcolemico pari a 1,77 grammi per litro, superiore alla soglia di 0,8 g/l prevista dal Codice della Strada e, per questo motivo, è stato denunciato all’Autorità Giudiziaria per “guida sotto l’influenza di alcool” e la sua auto è stata sequestrata ai fini della confisca.

Al giovane è stata anche ritirata la patente di guida per la sospensione provvisoria.

Nella stessa attività di servizio, sono stati sottoposti alle verifiche alcolemiche altri 15 guidatori, risultati in regola con la normativa vigente.

Si ricorderà che la guida in stato di ebbrezza, in considerazione dei pericoli che ne possono derivare, rappresenta un reato a tutti gli effetti, punito con l’ammenda e con l’arresto. La normativa attuale prevede che un automobilista possa essere considerato in stato di ebbrezza quando, mediante l’etilometro, gli viene rilevato un tasso alcolemico superiore a 0,5 mg/litro.

Un tasso alcolemico superiore a 0,5 g/l ma inferiore a 0,8 g/l comporta solamente una sanzione amministrativa da 543 € a 2.170 € ma, superata la soglia degli 0,8 g/l e fino agli 1,5 g/l, si incorre nell’illecito penale punito con l’ammenda da 800 € a 3.200 € e con l’arresto fino a 6 mesi, oltre alla sospensione della patente di guida da 6 mesi a 1 anno.

La situazione limite, poi, è quella che prevede un tasso alcolemico superiore a 1,5 g/l e, in questo caso, l’ammenda va da 1.500 € a 6.000 €, l’arresto da 6 mesi a 1 anno e la sospensione della patente di guida da 1 a 2 anni. La patente di guida viene revocata in caso di recidiva nel biennio, ovvero quando si viene ripetutamente sorpresi a guidare ubriachi nell’arco di due anni.

Naturalmente, le sanzioni sono aumentate qualora il conducente ubriaco provochi un incidente stradale e se l’accertamento viene effettuato di sera o di notte. Anche il rifiuto di sottoporsi all’accertamento dell’alcoltest durante un posto di controllo è un reato, peraltro punito col massimo della sanzione, ovvero come se all’autista fosse stato accertato un tasso alcolemico superiore a 1,5 g/l.

Per quanto riguarda i neopatentati invece, ossia coloro che hanno conseguito la patente di guida negli ultimi 3 anni, si parla di “tolleranza zero”, nel senso che questi guidatori non possono assolutamente bere prima di mettersi alla guida.

Tale tipo di attività di carattere repressivo, ha anche “finalità educative” in quanto i militari dell’Arma vogliono sensibilizzare tutti gli utenti della strada sulle gravi conseguenze causate dalla guida in stato di ebbrezza, con il monito di non eccedere con il consumo di bevande alcoliche prima di mettersi alla guida ma, se ciò dovesse accadere, affidarsi a chi, non avendo bevuto, possa tranquillamente ricondurci a casa.

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CRONACA

Catania, modificava pistole a salve per renderle funzionanti e letali: 45enne arrestato

Nove pistole, alcune delle quali a salve ma modificate per renderle funzionanti e letali, sono state sequestrate a Catania dai carabinieri nell’abitazione del quartiere di Librino di un 45enne.

L’uomo, che è stato arrestato per detenzione di armi clandestine, detenzione abusiva di munizioni e ricettazione si sarebbe specializzato nell’alterare le pistole a salve che, trasformate in armi capaci di sparare proiettili, avrebbe poi rivenduto alla criminalità. Su disposizione dell’autorità giudiziaria, che ne ha convalidato l’arresto, è stato rinchiuso nel carcere di Piazza Lanza.

Le armi erano nascoste nel cassetto di una parete attrezzata del salotto in cui sono stati trovati anche diversi arnesi come trapani con punte piccole, potenzialmente idonei a smontare parti d’armamento. Le armi sequestrate sono una una pistola semiautomatica Beretta 8000 F Cougar calibro 9×21 con la matricola cancellata completa di caricatore; una pistola a salve marca ATAK modello Zoraki 917T calibro 9 mm la cui canna era stata sostituita in modo da poter esplodere i proiettili calibro 9 corto con 13 proiettili nel caricatore; una pistola a salve marca Blow modello tr-914 calibro 9mm con la canna modificata.

Le modifiche apportate ad altre sei pistole a salve, tra cui 3 revolver calibro 9 mm e 3 semiautomatiche calibro 8 mm, avevano riguardato invece la foratura e il taglio della canna, la sostituzione di altri congegni come la culatta otturatore, il mirino e il grilletto, o semplicemente la rimozione del tappo rosso. I militari dell’Arma hanno anche trovato un grilletto per pistola revolver munito di innesto metallico che probabilmente sarebbe stato montato su uno dei revolver a salve recuperati.

Sono in corso le indagini per risalire ai clienti del 45enne. Le armi verranno inviate al Risdi Messina per gli accertamenti tecnici.

L’arresto si inserisce in una più ampia e continua azione di contrasto al traffico di armi posta in essere dall’Arma di Catania su tutta la provincia etnea volta a debellare le capacità militari dei clan che solo nel 2024 ha permesso di recuperare 32 pistole, sette fucili automatici, sei mitragliatrici, 15 fucili da caccia, e più di 1.500 munizioni, per un totale di 66 persone tra arrestate e denunciate.

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CRONACA

Catania, treno imbrattato alla stazione: siracusano 40enne denunciato dalla Polizia

La Polizia Ferroviaria di Catania ha denunciato in stato di libertà, un quarantenne, originario della provincia di Siracusa, per il reato di deturpamento di un treno regionale con un scritta con della vernice gialla.

In particolare il capotreno di un treno in servizio tra Catania e Siracusa, una volta giunto a destinazione, si è accorto che un vagone del convoglio era stato imbrattato con della vernice, pertanto ha sporto denuncia presso il locale Posto di Polizia Ferroviaria.

Lo scambio di notizie info-investigative tra i diversi presidi della Polizia Ferroviaria della regione ha fatto sì che gli investigatori di Catania risalissero al presunto autore del graffitaggio, ossia un uomo che, il giorno precedente, era stato indicato da alcuni operai come il soggetto che si era impossessato di una latta di vernice gialla e di un rullo impiegati per i lavori per il rifacimento della segnaletica orizzontale all’interno di quella stazione centrale.

Il quarantenne è lo stesso soggetto che la settimana prima era stato deferito all’autorità giudiziaria, sempre dalla Polfer di Catania, per aver imbrattato un pilastro della stazione centrale etnea con una scritta fatta con un pennarello; in quella circostanza gli agenti gli avevano sequestrato 65 matite colorate e 3 pastelli a cera.

La Polizia Ferroviaria attenziona particolarmente il fenomeno del graffitaggio atteso le consistenti ripercussioni economiche, a danno delle ferrovie, che dallo stesso derivano, legate al ripristino dei luoghi e delle cose nonché alla ricaduta sulla cittadinanza in termini di disservizi. Spesso, infatti, i convogli deturpati sono inutilizzabili e ciò può comportare ritardi o soppressioni di corse.

Solo a Catania dall’inizio dell’anno la Polizia Ferroviaria ha denunciato 7 writers, di diversa età e nazionalità, sorpresi ad imbrattare sia treni che infrastrutture ferroviarie.

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CRONACA

Caciotte e occhiali nascosti sotto la maglietta: 37enne autrice dei furti denunciata dalla Polizia

Siamo nella sala delle partenze dello scalo aeroportuale catanese quando una donna, di 37 anni, in attesa del suo volo per la Germania, ha deciso di prendere dei “souvenir”, rubando delle caciotte e un paio di occhiali dagli scaffali di alcuni negozi. Il suo piano, tanto maldestro quanto illegale, è stato interrotto dagli agenti della Polizia di Frontiera di Catania che l’hanno scoperta e denunciata per furto aggravato.

In particolare, dopo aver ricevuto una denuncia di furto da parte del dipendente di uno dei negozi dell’aeroporto “Vincenzo Bellini”, i poliziotti hanno iniziato una attività di indagine che ha portato all’individuazione dell’autrice dei furti.

La sua identificazione è stata possibile attraverso la visione delle immagini dei sistemi di videosorveglianza presenti in aerostazione, che l’hanno registrata mentre si impossessava degli oggetti che non ha pagato prima di uscire dei negozi, così gli agenti sono riusciti a bloccare la donna prima che riuscisse partire alla volta di Memmingen (Germania). 

Negli uffici della Polizia, la 37enne, originaria di Agrigento, ha consegnato agli agenti quello che aveva rubato, prelevando parte della refurtiva anche da sotto la canotta.
Dopo aver acquisito le denunce da parte dei responsabili dei punti vendita interessati, la passeggera è stata denunciata all’Autorità Giudiziaria per furto aggravato mentre il maltolto è stato riconsegnato ai negozianti che hanno espresso gratitudine nei confronti dei poliziotti.

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