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CRONACA

Fiumefreddo di Sicilia, pretende soldi dalla madre e le distrugge casa: arrestato dai Carabinieri

Massima attenzione viene rivolta, da parte del Comando Provinciale Carabinieri di Catania, alle attività di prevenzione e contrasto alla violenza di genere, anche attraverso la sua rete di monitoraggio, istituita dal 2014 su tutto il territorio nazionale e composta da militari formati e specializzati sulla delicata materia.

In tale contesto, i Carabinieri della Stazione di Fiumefreddo, nella serata, hanno arrestato un 28 enne del posto per i reati di maltrattamenti verso familiari e estorsione.

In particolare la Centrale Operativa di Giarre, ricevuta la richiesta di aiuto di una signora perché il figlio pretendeva di entrare in casa per ottenere del denaro, ha subito inviato una pattuglia, già impiegata in un servizio di prevenzione dell’illegalità diffusa nella zona centrale del paese, presso l’abitazione della donna.

In quei concitati momenti, la profonda conoscenza del territorio e la consapevolezza che un tempestivo intervento in occasione di questi gravi eventi è fondamentale per salvaguardare l’incolumità delle vittime, ha permesso ai militari dell’Arma di raggiungere in un lampo il posto e, quindi, di evitare il peggio.

Nel frangente l’equipaggio, avuto accesso al cortile condominiale, si è imbattuto nel giovane che si spostava tra il portone di ingresso del condominio e il balcone del piano rialzato, sul quale numerose piante erano state rovesciate per terra, e si trovavano fuori dai vasi. Sempre sul balcone, poi, i militari hanno scorto un secchio pieno di pietre nei pressi della porta finestra.

Messo in sicurezza il ragazzo, i Carabinieri sono stati raggiunti dalla madre, in forte stato di agitazione, che però si è subito calmata quando ha visto i Carabinieri. Rassicurata quindi dalla loro presenza, la vittima ha iniziato a raccontare di essere stata più volte minacciata dal figlio, a seguito del suo rifiuto ad un’ennesima richiesta di denaro.

Quel giorno in particolare il giovane, dopo averla tartassata di telefonate tutto il giorno, aveva raggiunto l’abitazione e, dopo aver suonato insistentemente il citofono, aveva scavalcato il cancello, entrando nel condominio. Qui, raggiunto il balcone, le aveva distrutto le piante e poi aveva cercato di rompere la porta finestra del salone mediante il lancio di un secchio pieno di pietre, non prima, però, di averle chiuso il contatore dell’acqua.

Sentendosi ormai al sicuro grazie alla presenza dei militari dell’Arma, la signora ha iniziato a sfogarsi, raccontando la sua storia, che durava ormai da tanti anni, durante i quali il figlio – tossicodipendente- le aveva ha sempre chiesto del denaro e, nel caso di un eventuale rifiuto, era subito diventato aggressivo. La signora aveva anche denunciato il figlio nel 2019 ma poi aveva ritirato la denuncia perché lui le aveva promesso che sarebbe cambiato.

Sulla base degli elementi di prova raccolti, l’aggressore è stato arrestato e posto a disposizione dell’Autorità Giudiziaria, che ha convalidato l’arresto e disposto la misura cautelare degli arresti domiciliari con “braccialetto elettronico”.

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CRONACA

Catania, modificava pistole a salve per renderle funzionanti e letali: 45enne arrestato

Nove pistole, alcune delle quali a salve ma modificate per renderle funzionanti e letali, sono state sequestrate a Catania dai carabinieri nell’abitazione del quartiere di Librino di un 45enne.

L’uomo, che è stato arrestato per detenzione di armi clandestine, detenzione abusiva di munizioni e ricettazione si sarebbe specializzato nell’alterare le pistole a salve che, trasformate in armi capaci di sparare proiettili, avrebbe poi rivenduto alla criminalità. Su disposizione dell’autorità giudiziaria, che ne ha convalidato l’arresto, è stato rinchiuso nel carcere di Piazza Lanza.

Le armi erano nascoste nel cassetto di una parete attrezzata del salotto in cui sono stati trovati anche diversi arnesi come trapani con punte piccole, potenzialmente idonei a smontare parti d’armamento. Le armi sequestrate sono una una pistola semiautomatica Beretta 8000 F Cougar calibro 9×21 con la matricola cancellata completa di caricatore; una pistola a salve marca ATAK modello Zoraki 917T calibro 9 mm la cui canna era stata sostituita in modo da poter esplodere i proiettili calibro 9 corto con 13 proiettili nel caricatore; una pistola a salve marca Blow modello tr-914 calibro 9mm con la canna modificata.

Le modifiche apportate ad altre sei pistole a salve, tra cui 3 revolver calibro 9 mm e 3 semiautomatiche calibro 8 mm, avevano riguardato invece la foratura e il taglio della canna, la sostituzione di altri congegni come la culatta otturatore, il mirino e il grilletto, o semplicemente la rimozione del tappo rosso. I militari dell’Arma hanno anche trovato un grilletto per pistola revolver munito di innesto metallico che probabilmente sarebbe stato montato su uno dei revolver a salve recuperati.

Sono in corso le indagini per risalire ai clienti del 45enne. Le armi verranno inviate al Risdi Messina per gli accertamenti tecnici.

L’arresto si inserisce in una più ampia e continua azione di contrasto al traffico di armi posta in essere dall’Arma di Catania su tutta la provincia etnea volta a debellare le capacità militari dei clan che solo nel 2024 ha permesso di recuperare 32 pistole, sette fucili automatici, sei mitragliatrici, 15 fucili da caccia, e più di 1.500 munizioni, per un totale di 66 persone tra arrestate e denunciate.

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CRONACA

Catania, treno imbrattato alla stazione: siracusano 40enne denunciato dalla Polizia

La Polizia Ferroviaria di Catania ha denunciato in stato di libertà, un quarantenne, originario della provincia di Siracusa, per il reato di deturpamento di un treno regionale con un scritta con della vernice gialla.

In particolare il capotreno di un treno in servizio tra Catania e Siracusa, una volta giunto a destinazione, si è accorto che un vagone del convoglio era stato imbrattato con della vernice, pertanto ha sporto denuncia presso il locale Posto di Polizia Ferroviaria.

Lo scambio di notizie info-investigative tra i diversi presidi della Polizia Ferroviaria della regione ha fatto sì che gli investigatori di Catania risalissero al presunto autore del graffitaggio, ossia un uomo che, il giorno precedente, era stato indicato da alcuni operai come il soggetto che si era impossessato di una latta di vernice gialla e di un rullo impiegati per i lavori per il rifacimento della segnaletica orizzontale all’interno di quella stazione centrale.

Il quarantenne è lo stesso soggetto che la settimana prima era stato deferito all’autorità giudiziaria, sempre dalla Polfer di Catania, per aver imbrattato un pilastro della stazione centrale etnea con una scritta fatta con un pennarello; in quella circostanza gli agenti gli avevano sequestrato 65 matite colorate e 3 pastelli a cera.

La Polizia Ferroviaria attenziona particolarmente il fenomeno del graffitaggio atteso le consistenti ripercussioni economiche, a danno delle ferrovie, che dallo stesso derivano, legate al ripristino dei luoghi e delle cose nonché alla ricaduta sulla cittadinanza in termini di disservizi. Spesso, infatti, i convogli deturpati sono inutilizzabili e ciò può comportare ritardi o soppressioni di corse.

Solo a Catania dall’inizio dell’anno la Polizia Ferroviaria ha denunciato 7 writers, di diversa età e nazionalità, sorpresi ad imbrattare sia treni che infrastrutture ferroviarie.

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CRONACA

Caciotte e occhiali nascosti sotto la maglietta: 37enne autrice dei furti denunciata dalla Polizia

Siamo nella sala delle partenze dello scalo aeroportuale catanese quando una donna, di 37 anni, in attesa del suo volo per la Germania, ha deciso di prendere dei “souvenir”, rubando delle caciotte e un paio di occhiali dagli scaffali di alcuni negozi. Il suo piano, tanto maldestro quanto illegale, è stato interrotto dagli agenti della Polizia di Frontiera di Catania che l’hanno scoperta e denunciata per furto aggravato.

In particolare, dopo aver ricevuto una denuncia di furto da parte del dipendente di uno dei negozi dell’aeroporto “Vincenzo Bellini”, i poliziotti hanno iniziato una attività di indagine che ha portato all’individuazione dell’autrice dei furti.

La sua identificazione è stata possibile attraverso la visione delle immagini dei sistemi di videosorveglianza presenti in aerostazione, che l’hanno registrata mentre si impossessava degli oggetti che non ha pagato prima di uscire dei negozi, così gli agenti sono riusciti a bloccare la donna prima che riuscisse partire alla volta di Memmingen (Germania). 

Negli uffici della Polizia, la 37enne, originaria di Agrigento, ha consegnato agli agenti quello che aveva rubato, prelevando parte della refurtiva anche da sotto la canotta.
Dopo aver acquisito le denunce da parte dei responsabili dei punti vendita interessati, la passeggera è stata denunciata all’Autorità Giudiziaria per furto aggravato mentre il maltolto è stato riconsegnato ai negozianti che hanno espresso gratitudine nei confronti dei poliziotti.

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