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Pesci ”alieni” nel Mediterraneo: specie invasive di origine tropicale segnalate anche in Sicilia

Pesce scorpione, palla maculato, pesce coniglio scuro e pesce coniglio striato sono quattro specie aliene invasive di origine tropicale segnalate nei mari italiani, per la prima volta in Sicilia, a cui prestare attenzione per evitare incidenti.

Termina con una riflessione e con un approfondimento sul nostro mare e sui cosiddetti “pesci alieni” il “Libro Fest”, la rassegna in corso a Ustica, organizzata dall’Associazione Villaggio Letterario, ideata e coordinata da Anna Russolillo, curata insieme a Franco Foresta Martin e Valerio Agnesi.

La decima edizione culminerà, infatti, giovedì 22 e venerdì 23 agosto, alle ore 19, nell’Area Marina Protetta di Ustica, con un progetto inclusivo che si intitola “Pesci in 3D.

I pesci alieni pericolosi che minacciano il Mediterraneo”, iniziativa ideata da Anna Russolillo, Maria Concetta Cusimano e Leonardo Sutera Sardo, allo scopo di far conoscere e spiegare come affrontare questi nuovi abitanti dei nostri mari. In programma laboratori di arte tattile, abc braille per bambini e adulti vedenti non vedenti e ipovedenti e biologia marina con la tiflologa Maria Concetta Cusimano (dal 2009 responsabile del Centro di consulenza tiflodidattica della Federazione Pro Ciechi, presso l’Istituto dei Ciechi di Palermo), l’architetto Anna Russolillo, l’artigiano usticese Pasquale Palermo, il direttore dell’Amp di Ustica Davide Bruno, la biologa marina Annalisa Patania, e i documentaristi Pippo Cappellano e Marina Cappabianca. Ospite d’eccezione, Maria Cristina Gambi, ricercatrice della Stazione zoologica Anton Dohrn di Napoli, dal 2021 presso l’Istituto Nazionale di Oceanografia e Geofisica Sperimental

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ViniMilo: Il metodo classico: tra l’Etna e l’Italia

MILO – Al centro servizi di Milo, si è svolta l’interessante degustazione alla cieca di ben 13 spumanti. Il metodo classico: tra l’Etna e l’Italia.

Un’altra bella serata a cura di AIS Jonico Etneo e AIS Catania, condotta da Maria Grazia Barbagallo, vice presidente di AIS Sicilia e Orazio Di Maria, responsabile della guida Vitae di AIS.

Il Sindaco Alfio Cosentino, porta i saluti di tutta l’Amministrazione comunale che rappresenta, sottolineando il successo della manifestazione ViniMilo 2024 e la collaborazione attiva e puntuale di AIS. Apre i lavori e lascia il microfono ai due bravi ed esperti conduttori che, alternandosi, spiegano l’andamento della serata presentando territori di produzioni, cantine e storie di vigne grazie anche a delle slide esplicative.

La serata è stata catalogata “Blind Test”, degustazione alla cieca, dove il pubblico partecipante si poteva esprimere tentando di indovinare se lo spumante era siciliano o italiano oppure spingersi oltre per indovinare la cantina che lo produce.

I vini spumante metodo classico: Franciacorta, Trento DOC, Monti Lessini, Campania, Puglia, Sicilia ed Etna. La degustazione è stata composta da ben 12 etichette più una sorpresa aggiunta in itinere, un intruso, in un “gioco” che ha stimolato la platea amante delle bollicine di qualità.

Le cantine: Barone Pizzini, Moser, Tonello, Monte Somma Vesuvio, Cantine D’Araprì, Giovinco, Cantine Nicosia, Firriato, Gambino, La Contea, Tenute Orestiadi-La Gelsomina, Nicola Gumina e Vibes.

Sono intervenuti, alla fine del servizio, alcuni produttori presenti all’evento ed è stato un bel momento di confronto con il pubblico per raccontare storie di cantina e di vigna presentando anche i progetti per il futuro della spumantistica.

A metà degustazione, una bella pausa a cura del ristorante “I Quattro Archi” di Milo, un arancino col “cavolo trunzo” su una crema di formaggio ragusano, una vera delizia.

A conclusione dei lavori, Claudio Di Maria ha  ringraziato  tutti i sommellier AIS per il servizio svolto in modo eccellente.

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Taormina, tempi duri per chi vìola le regole della raccolta differenziata: De Luca inasprisce le sanzioni

Tempi duri a Taormina per chi vìola le regole della raccolta differenziata dell’immondizia.

Il sindaco, Cateno De Luca, inasprisce le sanzioni per i trasgressori. Nell’asse commerciale tra Porta Catania e Porta Messina (piazza Duomo, corso Umberto I, piazza Vittorio Emanuele, via Timeo, via Teatro Greco ed altre vie limitrofe) le utenze non domestiche potranno gettare la spazzatura solo dall’1.30 alle 5 del mattino.

“Sui rifiuti cerco di fare il mio mestiere – dice De Luca – ci saranno sanzioni da 350 euro e sospensione dell’attività per 30 giorni in caso di ripetute violazioni. E’ stato predisposto un apposito servizio di vigilanza e controllo per dissuadere ed invitare al rispetto delle regole. È in vigore da questa mattina la nuova ordinanza sindacale che inasprisce le sanzioni. Ora da 50 euro si sale, appunto, a 350/500 in base alle tipologie di violazioni contemplate dalle precedenti ordinanze rispetto alle quali purtroppo, sono state accertate sistematiche violazioni delle relative prescrizioni che hanno generato danno all’ambiente ed al decoro urbano, con ovvie conseguenze di natura igienico – sanitaria e grave danno d’immagine”.

Tra i negozianti serpeggia qualche malumore.

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Palermo, pesca nei pressi degli scarichi fognari: volontari documentano per 3 mesi le attività dei pescatori

Ventisei giorni di indagini compresi tra i mesi di marzo e giugno, resi possibili grazie alle segnalazioni dei cittadini di Palermo hanno permesso al gruppo Adorno, volontari specializzati in antibracconaggio, di svelare un fenomeno diffuso nei circa tre chilometri di costa compresi tra la foce del fiume Oreto e la discarica nei pressi di via Diaz.

Reti, galleggianti, sub e veri e propri barchini attrezzati per la pesca nei pressi degli scarichi fognari.

Un “trucco” noto da tempo che viene utilizzato dai pescatori in genere non professionisti, che sfruttano l’attrattiva del materiale organico apportato dagli scarichi e in grado di attirare il pesce. Un prelievo che di certo non rappresenta il quantitativo di pesce ogni giorno smerciato a Palermo, ma che non può non destare preoccupazione, considerato che in alcuni casi si tratta della stesa di centinaia di metri di rete. In base alla normativa vigente le reti da posta possono essere utilizzate esclusivamente da barche munite di apposita licenza di pesca e dotate di sigla identificativa che ne consente il riconoscimento, dice Adorno. Un pericolo sia per il continuo rastrellamento del mare attuato impunemente sottocosta che per la salute dell’uomo.

I volontari hanno documentato con una vera e propria rassegna fotografica la calata delle reti in due punti in particolare: la foce del fiume Oreto avvilita dagli scarichi e la fogna innanzi via Diaz. Le aree di scarico sono facilmente visibili dalle foto satellitari e altresì riconoscibili di presenza per la diversa coloritura dell’acqua dovuta alla salinità del mare che circoscrive quella a minore densità che si espande dalle fogne.

Innanzi la foce dell’Oreto, invece, la rete sbarra lo scarico delle acque luride. La barca, in questo caso, lascia in acqua non meno di cento metri di rete su entrambi i lati della foce.

Altrettanto diffusa è la pesca dei subacquei, pratica di per sé non vietata, se non esercitata per fini commerciali, ma non di certo nelle aree portuali come nel caso di Sant’Erasmo. “La cosa più incredibile – commentano i volontari – è che per tutto il periodo di monitoraggio non si sia visto alcun tipo di intervento repressivo, sia in mare che in terra. Eppure non è difficile osservare quanto succede, visto che in alcuni casi, come ci hanno sottolineato alcuni cittadini di Palermo, basta affacciarsi dal Foro Italico. Dove va finire – si chiedono i volontari – il pesce pescato nei pressi degli scarichi fognari della Costa Sud?”.

Il Gruppo Adorno ha predisposto una segnalazione per la Capitaneria di Porto di Palermo, affinché vengono disposti gli opportuni controlli da parte della Guardia Costiera e verificati i punti di smercio, se ve ne sono, del pescato.

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