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ECONOMIA

Fondazione Gimbe: “In sanità speso il 6,2% del Pil al di sotto della media Ocse pari al 6,9%’

La spesa sanitaria pubblica vale il 6,2% del Pil, un valore ben al di sotto sia della media Ocse del 6,9% che della media europea del 6,8%.

E, considerando la spesa sanitaria pubblica pro-capite, l’Italia si colloca solo 16/o posto tra i 27 Paesi europei Ocse e in ultima posizione tra quelli del G7. Risulta da un’analisi realizzata dalla Fondazione Gimbe.

Dal dataset Oecd Health Statistics, aggiornato a luglio 2024, emerge che sono 15 i Paesi europei dell’area Ocse che investono nella spesa sanitaria una percentuale del Pil maggiore dell’Italia, con un gap che va dai +3,9 punti percentuali della Germania (10,1% del pil) ai +0,6 della Norvegia (6,8% del pil).

Quanto alla spesa sanitaria pubblica pro-capite, in Italia nel 2023 è pari a 3.574 dollari, ben al di sotto della media dei Paesi europei dell’area Ocse (4.470) e con una differenza di 896 dollari. Dal 2010, per tagli e definanziamenti effettuati da tutti i Governi, la distanza con i Paesi europei, scrive Gimbe, è progressivamente aumentata e il gap si è ampliato. “Il gap con la media dei Paesi europei nel 2023 – sottolinea il presidente Gimbe Nino Cartabellotta – raggiunge 807 euro pro-capite che, tenendo conto di una popolazione di quasi 59 milioni di abitanti, si traduce nell’esorbitante cifra di oltre 47,6 miliardi di euro”.

Di fatto, in Europa ben 15 Paesi investono più del nostro e in Europa, commenta Cartabellotta, “siamo primi tra i Paesi poveri, davanti solo a Spagna, Portogallo e Grecia e ai Paesi dell’Est, esclusa la Repubblica Ceca”. Ma i problemi non nascono oggi. “Il trend della spesa sanitaria pubblica pro-capite 2008-2023 restituisce un quadro impietoso: l’Italia è stata sempre ultima tra i paesi del G7; ma se nel 2008 le differenze erano modeste – conclude Cartabellotta – con il costante definanziamento degli ultimi 15 anni sono divenute incolmabili”.

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ECONOMIA

Sicilia: la Regione promuove “Bythos” unico progetto italiano finalista al RegioStars Awards 2024

l progetto Bythos, che  permette di trasformare gli scarti della lavorazione del pesce in molecole bioattive utilizzabili per la realizzazione di prodotti farmaceutici, nutraceutici e cosmetici, è uno dei 25 finalisti dell’European RegioStars Awards 2024. Il prestigioso concorso della Commissione Ue premia gli interventi più innovativi sostenuti con i fondi comunitari a livello regionale. 

Bythos è l’unico progetto italiano selezionato tra oltre 260 candidature pervenute da tutta Europa.

L’intervento, dal costo totale di 2,37 milioni di euro, è stato cofinanziato con 1,83 milioni di fondi Ue nell’ambito del Programma Interreg Italia-Malta, di cui la Regione Siciliana è Autorità di gestione. Il progetto è stato realizzato dall’Università di Palermo (dipartimento Tecnologie e Scienze biologiche, chimiche e farmaceutiche), assieme a diversi partner, tra cui il Comune di Lipari, il Distretto turistico Pescaturismo e cultura del mare, l’Università di Malta (Faculty of Science/Department of Geosciences), il Ministero per lo Sviluppo sostenibile di Malta, e la società maltese AquaBioTech Limited.

Bythos propone un approccio innovativo ai processi di smaltimento dei rifiuti, che riduce la quantità di scarti organici e contribuisce allo sviluppo di soluzioni per la cura e il benessere umano e animale, nell’ottica dell’economia circolare.

L’intervento è tra i 5 finalisti della categoria “Un’Europa competitiva e intelligente” del concorso RegioStars. Fino al 9 ottobre resteranno aperte a tutti i cittadini dell’Unione europea le votazioni per assegnare il premio Public Choice Award, che verrà consegnato all’iniziativa che otterrà il maggior numero di preferenze on line. Per votare basta collegarsi al sito della Commissione europea all’indirizzo https://ec.europa.eu/regional_policy/projects/regio-stars-awards_en#inline-nav-1.

La cerimonia di premiazione si svolgerà durante la “Settimana europea delle Regioni e delle Città” (EURegionsWeek), che si terrà a Bruxelles dal 7 al 10 ottobre prossimi.

RegioStars Awards è organizzato dalla Dg Regio della Commissione Ue dal 2008. Nel corso degli anni è diventato il marchio d’eccellenza europeo per i migliori progetti cofinanziati con le risorse comunitarie. Si tratta di un ambito riconoscimento per le regioni dell’Unione, che permette di dare visibilità e condividere interventi significativi che possono essere d’esempio per tutti i territori europei.

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ECONOMIA

Sicilia- Asu, Albano: “Comuni si attivino per attivare assunzioni entro scadenza”

Un appello ai Comuni che ancora non hanno provveduto a presentare la domanda per l’assunzione a tempo indeterminato dei lavoratori impegnati in attività di pubblica utilità, nonché dei lavoratori Asu della Regione Siciliana. A lanciarlo è l’assessore regionale al Lavoro, Nuccia Albano, che invita gli enti locali a completare l’iter burocratico entro il 15 settembre, termine ultimo per procedere alla regolarizzazione delle posizioni lavorative. «A fronte di amministrazioni comunali che immediatamente hanno proceduto alla stabilizzazione del personale Asu – dice l’assessore Albano – ci risulta che alcune ancora non abbiano presentato la documentazione.

I termini scadono il prossimo 15 settembre e le richieste presentate oltre tale data, ammissibili al contributo, potranno essere finanziate soltanto a partire dal primo gennaio dell’anno successivo. Sarebbe veramente un’occasione persa per i Comuni, a corto di personale, e per i lavoratori che, dopo 30 anni di precariato, sperano in una soluzione lavorativa definitiva». L’assessorato regionale del Lavoro nell’aprile scorso aveva emanato una circolare esplicativa in cui veniva chiaramente specificato l’iter per la stabilizzazione. Le amministrazioni che possono assumere i circa tremila lavoratori sono gli enti locali (Comuni, Liberi consorzi comunali, Città metropolitane), le aziende sanitarie provinciali e le aziende ospedaliere. La misura del contributo in favore degli enti, sulla base delle risorse finanziarie stanziate, può arrivare, per ciascun lavoratore Asu stabilizzato, fino a un massimo di 19.180 euro annui lordi comprensivi di ogni onere, imposta, contributo previdenziale/assicurativo, fino alla conclusione delle attività lavorative. «Auspico che entro il 15 settembre gli enti locali provvedano ad ultimare l’iter burocratico al fine di assicurare una stabilità occupazionale e così continuare ad avere personale già con una professionalità acquisita al quale verrebbe garantito un futuro», conclude Albano.

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ECONOMIA

Dissalatori in Sicilia, Schifani: «Accolta mia richiesta per riattivarli con i poteri in deroga»

«La riattivazione in Sicilia dei tre dissalatori potrà avvenire in tempi compatibili con l’emergenza idrica che sta coinvolgendo l’Isola. E questo grazie alla mia richiesta di poteri in deroga ribadita oggi durante la riunione della Cabina nazionale di regia per la crisi idrica, presieduta dal ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini». Lo afferma il presidente della Regione, Renato Schifani, al termine dell’incontro al quale hanno partecipato anche il ministro per la Protezione civile Nello Musumeci, il viceministro all’Ambiente Vannia Gava, il sottosegretario all’Agricoltura Luigi D’Eramo, il sottosegretario al Dipe Alessandro Morelli e il commissario straordinario per l’emergenza idrica nazionale, Nicola Dell’Acqua.

«Sono contento – continua soddisfatto il presidente Schifani – che sia stata accolta la mia proposta, grazie alla quale avverrà il dimezzamento dei tempi di costruzione. Pur avendo già reperito le risorse finanziarie necessarie, 90 milioni nell’Accordo di coesione e 10 di fondi regionali con i quali faremo anche un dissalatore temporaneo a Porto Empedocle  – continua –  c’era il rischio, infatti, di non potere realizzare gli impianti entro la prossima stagione a causa dei lunghi tempi richiesti dalle procedure ordinarie. In uno spirito di massima collaborazione istituzionale e nell’esclusivo interesse della popolazione, pertanto, ho suggerito che ad occuparsene sia il commissario Dell’Acqua, al quale la legge aveva assegnato pieni poteri di deroga e non limitati come quelli concessi a me da una semplice ordinanza del capo del dipartimento nazionale di Protezione civile. Voglio ringraziare il governo nazionale per l’attenzione dedicata al tema dell’emergenza idrica in Sicilia e per le risorse stanziate per adeguare, finalmente, la rete idrica siciliana. Opere fondamentali per il prossimo futuro, visto che a seguito dei cambiamenti climatici ormai irreversibili saremo costretti a fare sempre più spesso i conti con lunghi periodi di siccità».

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