CRONACA
Catania: il bilancio dei controlli della Polizia effettuati nelle zone adiacenti il viale Kennedy
Nel corso del fine settimana gli agenti del Commissariato di pubblica sicurezza “Librino”, insieme agli operatori del Reparto Prevenzione Crimine “Sicilia Orientale” e della Polizia Locale, nell’ambito dell’ormai consolidato modello di controllo integrato del territorio, hanno dato corso ad alcune verifiche ed accertamenti nel litorale Playa ed in particolare in viale Kennedy.
L’attività, realizzata secondo le direttive del Questore di Catania, si è concentrata sulla prevenzione e contrasto della criminalità diffusa e ogni forma di illegalità.
Diversi i posti di controllo effettuati nel corso dei quali sono state identificate 101 persone di cui 26 con precedenti penali e controllati 42 veicoli.
Riscontrate anche alcune violazioni del Codice della strada, dalla mancanza di documenti al seguito alla mancata revisione periodica, con la contestazione delle relative sanzioni.
È stato sequestrato anche un veicolo per mancanza di copertura assicurativa e sottoposti al fermo ammnistrativo di due veicoli per guida senza patente.
Nel corso dell’attività gli agenti hanno trovato un soggetto in possesso di una modica quantità di sostanza stupefacente che è stata sequestrata, mentre per l’uomo è scattata la segnalazione al Prefetto come previsto dal Testo Unico sugli Stupefacenti.
Le attività di verifica in argomento sono inserite nel più ampio contesto dei controlli che Polizia di Stato sta realizzando in tutta la provincia di Catania. Ulteriori servizi sono stati programmati e verranno effettuati, proprio nei prossimi giorni, dagli agenti del Commissariato di Librino, interessando diversi punti della città che ricadono nella zona di competenza.
CRONACA
Vittoria-Scoglitti, Carabinieri impegnati in attività di contrasto ai reati contro il patrimonio: denunciato tunisino
Prosegue ininterrottamente l’attività di contrasto ai reati contro il patrimonio dei Carabinieri del Comando Provinciale di Ragusa.
In particolare, nella mattinata dell’11 u.s., i Carabinieri della Stazione di Scoglitti, durante un servizio di controllo del territorio notavano un uomo a bordo di un ciclomotore che, alla vista dei militari, lasciva cadere a terra il veicolo dandosi alla fuga. I militari si sono prontamente attivati per risalire all’identità del conducente del ciclomotore e, dopo una celere attività d’indagine, sono riusciti ad identificarlo in M.K., tunisino cl.92.
Ulteriori verifiche condotte sul ciclomotore in uso all’uomo hanno permesso di accertare che lo stesso era stato oggetto di furto perpetrato in data 3 u.s.
Il ciclomotore è stato successivamente riconsegnato al legittimo proprietario mentre M.K. è stato deferito in stato di libertà all’Autorità Giudiziari per il reato di ricettazione.
CRONACA
Aci Catena, a soli 15 anni faceva “affari d’oro” con lo spaccio di droga: arrestato dai Carabinieri
Nell’ambito del potenziamento dei servizi sull’intero Capoluogo etneo, finalizzati anche alla prevenzione e repressione dei reati connessi agli stupefacenti, che costituiscono fonte di guadagno per la criminalità organizzata, i Carabinieri del Nucleo Radiomobile della Compagnia di Acireale hanno arrestato in Aci Catena, in flagranza, un minorenne del posto di soli 15 anni di età, responsabile di detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio.
Stante l’acquisizione di “notizie”, ottenute nel corso della costante attività info investigativa, i militari avevano concentrato l’attenzione nell’area sita all’ingresso della villa comunale di Aci Catena, nel cui antistante parcheggio, in effetti, hanno notato intorno alle ore 16.00 la presenza di una Lancia Y con due persone a bordo, delle quali il conducente risultava essere un 20enne del posto già a loro noto per reati in materia di droga, attorniata da giovani a bordo dei loro motocicli che, stranamente, sembrava che attendessero qualcosa o qualcuno.
Intuito che il momento era propizio, i Carabinieri hanno fatto scattare il controllo bloccando ed identificando i presenti vedendo, però nel contempo, che il passeggero della Lancia Y, il minore appunto, forse ritenendo di non essere da loro visto, ha velocemente lanciato qualcosa in una vicina aiuola.
E’ stato per lui un “errore” perché, ovviamente, i militari lo tenevano d’occhio ed hanno immediatamente recuperato quell’involucro, al cui interno hanno trovato 5 dosi di marijuana già confezionate per la vendita al dettaglio. La conseguente perquisizione personale e veicolare operata dai Carabinieri, nonostante il 15enne avesse loro più volte sottolineato il fatto di essere minorenne, come se ciò fosse una sorta di immunità, ha ulteriormente aggravato la sua posizione perché, dentro il suo marsupio, i militari hanno scovato ulteriori 22 dosi di analoga sostanza stupefacente, nonché la somma di 400,00 euro, ritenuta provento dell’attività di spaccio.
A carico del 15enne, nell’immediatezza associato al Centro di Prima Accoglienza di via Franchetti, l’Autorità Giudiziaria minorile ha emesso una misura cautelare di permanenza in casa.
CRONACA
Catania: divieto di avvicinamento per un 47enne accusato di maltrattamenti in famiglia, lesioni personali ed estorsione
La Locale Procura della Repubblica, nell’ambito delle indagini a carico di una catanese 47 enne, indagata per i reati di “maltrattamenti in famiglia, lesioni personali ed estorsione” nei confronti della madre, ha richiesto ed ottenuto dal GIP del Tribunale di Catania l’emissione di un provvedimento cautelare che dispone l’allontanamento immediato della casa familiare, il divieto di avvicinamento ai luoghi abitualmente frequentati dalla vittima, con prescrizione di mantenersi ad una distanza minima di 500 metri e divieto di comunicare con lei attraverso qualsiasi mezzo, eseguita dai Carabinieri della Stazione di Librino.
I fatti che hanno originato l’emissione della misura restrittiva, in uno stato del procedimento nel quale non è ancora intervenuto il contraddittorio con l’indagata, hanno fatto luce sulle condotte violente e vessatorie che da circa dieci anni la donna avrebbe attuato nei confronti della madre convivente, 68enne vedova, all’interno delle mura domestiche della loro abitazione nel quartiere di Librino.
Il rapporto tra madre e figlia sarebbe divenuto “invivibile” a causa della ludopatia della 47enne, che l’avrebbe resa estremamente aggressiva nei confronti della genitrice, costretta a consegnarle tutta la pensione per non essere aggredita verbalmente e picchiata. La signora sarebbe stata anche priva di fare piccole regalie agli altri due figli o ai nipoti perché la necessità dell’indagata di giocare una quantità crescente di denaro, l’avrebbe spinta anche a impossessarsi della carta bancomat mediante la quale prelevava la pensione. La figlia dunque, avrebbe disposto in autonomia del denaro della madre, dando a quest’ultima solo pochi spiccioli e impedendole, così, di aiutare economicamente gli altri figli.
Circa due anni fa, la donna avrebbe anche preteso che la madre le consegnasse tutto il denaro ricevuto quale risarcimento in seguito ad un sinistro stradale subìto e, in quell’occasione, per costringerla, l’avrebbe picchiata con schiaffi, pugni e calci, strattonandola fino alla porta di ingresso dell’abitazione per buttarla fuori di casa, compiendo tutti questi gesti dinanzi al padre che, intervenuto in difesa della moglie, avrebbe in tal modo impedito conseguenze più gravi.
Dopo questo grave episodio, la madre avrebbe convocato anche gli altri figli per metterli a conoscenza delle vessazioni della figlia e, in quell’occasione, lei avrebbe chiesto scusa mostrandosi pentita. Tuttavia, nel settembre u.s. avrebbe ricominciato a picchiare la madre con la pretesa di denaro, arrivando anche a puntarle un coltello al collo per costringerla ad andare via di casa, minacciando che, se non l’avesse fatto, avrebbe dato fuoco all’abitazione: “Prendo un bidone di benzina e do fuoco a tutto così nessuno se lo gode!”.
Nel mese di ottobre, invece, avrebbe afferrato la vittima per i capelli, minacciando di rinchiuderla in una casa di cura qualora avesse fatto dei regali ai nipoti e, infine, quando la madre le chiedeva la restituzione della carta bancomat, non potendo più sostentarsi con quel poco che la figlia le lasciava, la 47enne non solo si sarebbe rifiutata di ridargliela, ma l’avrebbe anche morsa sotto un occhio, per poi afferrarla con forza per le braccia tanto da provocarle dei lividi, e strapparle i vestiti: “Ti rompo le gambe così finisci sulla sedia a rotelle e io mi prendo tutto”.
In seguito a quest’ultima aggressione, la signora si sarebbe fatta forza denunciando la sua aguzzina ai Carabinieri, permettendo così loro di avviare il protocollo “codice rosso” e, dunque, eseguire tutti gli accertamenti e le attività necessari.
Le immediate indagini condotte dai militari dell’Arma, hanno consentito l’emissione del provvedimento cautelare a carico dell’indagata, interrompendo in questo modo i continui maltrattamenti e restituendo alla vittima non solo i suoi beni materiali ma, soprattutto, la serenità.
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