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CULTURA

Conferenza Episcopale Siciliana: conclusa la sessione autunnale ospitata dalla Diocesi di Noto

Dal 16 al 18 Settembre 2024 la Diocesi di Noto ha ospitato la sessione autunnale della Conferenza Episcopale Siciliana. 

Nei locali del Seminario Vescovile di Noto si sono radunati i vescovi delle 18 diocesi siciliane, guidati da mons. Antonino Raspanti, vescovo di Acireale e Presidente della CESI.

Il benvenuto ai vescovi siciliani è stato curato dal Dott. Corrado Figura, Sindaco di Noto, che ha ringraziato i prelati per aver scelto la località che amministra per l’evento. 

Un intenso momento celebrativo è stato, inoltre, vissuto nell’Isola di Capo Passero, dove sorge la stele della Madonna “Scala del Paradiso”; qui i vescovi hanno affidato le Chiese di Sicilia alla Vergine Santissima, ricordando anche i migranti morti in mare.

Così si è espresso mons. Salvatore Rumeovescovo di Noto, che ha accolto la tavola rotonda: “Insieme agli altri pastori delle Chiese siciliane ci siamo riuniti a Noto in occasione del 180° anniversario della fondazione della diocesi netina, la più meridionale d’Italia. Le coste della Sicilia lambite dal Mar Mediterraneo, che è stato per secoli culla di civiltà, devono tornare ad essere luogo di incontro. Il nostro auspicio è che il Mediterraneo diventi simbolo di speranza per questa terra meravigliosa”.

Diversi i temi degli incontri che hanno spaziato dal Cammino Sinodale alla situazione degli oratori nelle diocesi, dall’approvazione del regolamento per i seminari alla riforma degli Uffici e dei Servizi della Segreteria Generale CEI.

Così ha dichiarato mons. Antonino Raspanti, Presidente della CESi: “Sono state affrontate diverse problematiche che riguardano la società siciliana. L’obiettivo è quello di favorire un cammino comune e coordinato per tutte le Chiese di Sicilia”.

I vescovi di Sicilia hanno informato, infine, che seguono con apprensione la situazione di disagio e le difficoltà economiche che stanno vivendo molte aziende agricole e zootecniche a causa delle mancanti risorse idriche e sostengono l’approvazione del disegno di legge “dalle dipendenze all’interdipendenza”.

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Gli argomenti trattati in dettaglio:

  • Il pellegrinaggio Regionale ad Assisi.  Le diocesi siciliane parteciperanno all’evento del 3-4 ottobre 2024 con 2.200 pellegrini. È stata raccolta una significativa quantità di olio, destinata alle comunità francescane e alle Caritas diocesane. Il premio “Rosa d’Argento” 2024 sarà conferito a Suor Alfonsina Fileti, della diocesi di Acireale, per il suo impegno sociale.
  • La Visita ad Limina: si è discusso dell’incontro con Papa Francesco, che ha offerto indicazioni preziose per le Chiese siciliane. Anche gli incontri con i Dicasteri vaticani e la Segreteria di Stato sono stati momenti di riflessione e confronto.
  • I Seminari e la formazione: presentate le nuove linee guida per la fase propedeutica al ministero presbiterale, che prevede un anno o due di preparazione in una comunità distinta dal Seminario.
  • La Tutela dei minori: è stato sottolineato l’impegno della Chiesa siciliana nella prevenzione degli abusi. Una nuova indagine sul periodo 2023-2024 è in corso per raccogliere dati certi dai centri di ascolto.
  • La Pastorale familiare: presentato un protocollo tra l’Ufficio Regionale di Pastorale Familiare, l’Istituto Giovanni Paolo II e l’UCIIM, per la formazione di laici impegnati nella pastorale familiare.
  • L’Autonomia differenziata: i Vescovi hanno espresso preoccupazione per l’iter della legge sull’Autonomia differenziata, auspicando un cammino che rispetti i principi di sussidiarietà e solidarietà, specialmente nel campo della sanità.
  • La Settimana Sociale dei Cattolici a Trieste: si è riflettuto sul calo della partecipazione democratica e sull’importanza di promuovere iniziative di politica sociale partendo dal basso, come suggerito da Papa Francesco.
  • Il Concorso IRC e Formazione Presbiteri: sono stati aggiornati i Vescovi sul Concorso IRC (insegnamento della Religione Cattolica) e presentati i programmi formativi per presbiteri e diaconi per il nuovo anno pastorale.
  • Progetto Ecumenico: è stata rilanciata la proposta di un approfondimento ecumenico, riprendendo i contatti con il mondo musulmano e orientale, attraverso lo di studio sul Concilio di Nicea (325) coinvolgendo tutti gli Istituti teologici di Sicilia.
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CULTURA

Filicudi: ritrovata in mare un’anfora del III secolo a.C. Il reperto sarà trasferito al museo archeologico eoliano di Lipari

Grazie ad una operazione condotta dalla Soprintendenza del Mare della Regione Siciliana, in coordinamento con il comando carabinieri Tutela patrimonio culturale di Palermo e il Nucleo carabinieri subacquei di Messina, è stata recuperata un’anfora proveniente dal relitto “F” della secca di Capo Graziano a Filicudi, nelle Eolie.

Il reperto si trovava a una profondità di 50 metri, spostato dalla sua posizione originaria, pronto per essere trafugato.

Si tratta di un’anfora del tipo conosciuto come “greco-italica” (III secolo a.C.), proveniente dal relitto situato a pochi metri dal luogo di ritrovamento del reperto.

“L’azione sinergica tra l’assessorato dei Beni culturali e il Nucleo tutela del patrimonio culturale dei carabinieri, ancora una volta ha dato importanti risultati – ha detto l’assessore Francesco Paolo Scarpinato – La tutela dei beni culturali sommersi resta uno dei principali obiettivi di questo assessorato che, con operazioni come quella messa in atto alle Isole Eolie, assicura la conservazione di importanti tracce del passato, arginando il fenomeno dei furti d’arte, compito principale del Nucleo Tutela del patrimonio culturale dei Carabinieri al quale va il nostro ringraziamento”. Il reperto è stato trasferito dai militari al museo archeologico eoliano di Lipari.

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CULTURA

Acireale: conferito il mandato diocesano del nuovo anno pastorale per i Catechisti

Mercoledì 18 settembre si è svolto al Santuario di Vena il tradizionale pellegrinaggio-mandato per i catechisti della diocesi di Acireale.

L’appuntamento ha segnato l’inizio ufficiale del nuovo anno pastorale catechistico 2024-25 richiamando numerosi fedeli e operatori pastorali.

A presiedere la celebrazione eucaristica mons. Antonino Raspanti, vescovo della diocesi, che ha anche conferito il mandato agli oltre 500 catechisti presenti.

I partecipanti, radunati al vecchio ostello della gioventù, in un clima di raccoglimento hanno atteso che la recita del Santo Rosario li conducesse in preghiera verso il Santuario di Vena. Il cammino, immerso nella bellezza della natura circostante, ha rappresentato un momento di riflessione e comunione, in sintonia con lo spirito stesso del pellegrinaggio

I fedeli hanno preso parte alla concelebrazione eucaristica, al centro della quale si è svolto il momento più atteso della serata: il conferimento del mandato diocesano ai catechisti da parte di mons. Raspanti.

Il vescovo, durante la sua omelia, ha esortato i presenti a vivere la loro missione con rinnovato fervore, sottolineando l’importanza di una catechesi che sappia rispondere ai bisogni profondi delle persone: 

“Stiamo vivendo un periodo di cambiamento sull’educazione della fede, evidenziato anche durante il Cammino Sinodale. Ci sono sfide nel rapporto intergenerazionale e nella trasmissione della fede, richiedendo nuove modalità nei linguaggi ed un impegno comunitario basato sulla carità e sulla testimonianza di vita. È essenziale passare dalla semplice collaborazione alla corresponsabilità nella Chiesa, cercando nuove strade per seguire Cristo e diffondere il Vangelo con gioia e fedeltà”.

In un clima di preghiera, i catechisti hanno ricevuto il mandato per mettersi al servizio delle comunità parrocchiali. 

Così don Carmelo Sciuto, direttore Ufficio catechistico diocesano e regionale: 

“Cari catechisti, ragazzi e comunità, in questa Eucaristia di inizio anno catechistico, siamo riuniti per ascoltare la chiamata del Signore e vivere il Vangelo con audacia. Papa Francesco ci ricorda che siamo parte di una grande famiglia, uniti nello Spirito Santo come pietre vive del Corpo di Cristo. Con questa consapevolezza, riprendiamo la catechesi, lasciando che il Signore sciolga le nostre paure e chiusure, per camminare con fede nella speranza e costruire pace e solidarietà”.

La serata si è conclusa con un senso di gratitudine per il percorso intrapreso, lasciando nei partecipanti una profonda consapevolezza dell’importanza del loro ruolo nel tessuto della comunità ecclesiale. 

È stato consegnato ai catechisti della diocesi il segno di una corda con il nodo perché la catechesi sia libera da insicurezze e incertezze e possa sciogliere i nodi delle paure e camminare nella speranza.

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ATTUALITÀ

Gravina di Catania: l’edizione 2024 di Etnabook apre con il libro della chef Rita Monforte

GRAVINA – Dal 18 al 22 settembre, torna Etnabook, il Festival Internazionale del libro e della cultura di Catania, VI edizione, organizzato dall’Associazione Culturale NO_NAME, presieduta da Cirino Cristaldi, con la co-organizzazione della Città di Catania.

Un calendario ricco di appuntamenti.

L’appuntamento d’apertura è previsto per mercoledì 18 settembre, presso lo Spazio Eventi del Centro Commerciale Katanè alle ore 17:30, con la chef Rita Monforte, che appassionerà i presenti con uno “showcooking” in diretta e poi la presentazione del suo ultimo libro “Ai vostri ordini” (Santelli Editore), insieme a lei presente anche la curatrice Debora Scalzo, che dialogheranno con Lucio Di Mauro e Lucia Fossi.

Questo libro racconta una Sicilia che mi ha sempre affascinato: le ricette scaturiscono da storie di vita e lasciano il segno.” Chef Giorgio Locatelli. 

In queste pagine, la cucina siciliana non è semplicemente un insieme di ricette; è un viaggio attraverso secoli di storia, una narrazione viva che parla di terre, persone e tradizioni“. Maestro Iginio Massari

Questi sono solo alcune dichiarazioni di coloro che hanno letto il libro. Noi l’abbiamo incontrata prima della presentazione a Catania.

Rita perché hai scritto questo libro: Vorrei condividere una parte profonda della mia vita, quella che spesso rimane nascosta dietro le immagini perfette che si vedono sui social. Volevo raccontare le mie radici e la mia storia in modo sincero, lontano dalle apparenze e dai sorrisi che vediamo ogni giorno”.

Leggendo il tuo libro, pare che tu vorresti dimostrare che c’è dell’altro, nell’anima di ognuno di noi e non solo nel creare, gustare un piatto: “Si è vero, io vorrei dimostrare che dietro a ogni sorriso e a ogni piatto che prepariamo, ci sono storie di sfide e di vita reale. Con questo libro, spero di far capire che la bellezza si trova anche nei momenti più difficili e che ognuno di noi ha una storia preziosa che vale la pena di essere raccontata. Il cibo unisce. È un linguaggio universale che parla direttamente al cuore, creando legami e connettendo le persone in modi spesso sorprendenti.”

Ma il cibo non è solo unione; in certi casi, può anche dividere, come hai descritto nel capitolo dedicato a tuo fratello Daniele: “Le dinamiche familiari, le preferenze personali e le piccole gelosie possono emergere anche a tavola. Tuttavia, anche in questi momenti, il cibo rimane un potente strumento di comunicazione. Attraverso il gesto di cucinare per qualcuno o di condividere un pasto, possiamo esprimere amore, cura e comprensione, cercando di colmare quelle distanze che a volte si creano.”

Cosa chiedi al tuo lettore: “Invito a scoprire una parte di me e a riflettere su come anche le piccole cose possono raccontare grandi storie.”

A chi vuoi dire grazie: “Voglio esprimere i miei più sinceri ringraziamenti a Iginio Massari per la sua splendida prefazione e per aver creduto in me. La sua stima e il suo supporto sono stati di grande ispirazione. Un ringraziamento speciale va a Giorgio Locatelli, chef di straordinario talento, per le sue parole di stima e incoraggiamento. Il suo apprezzamento mi ha spinta a credere ancora di più in questo progetto. Alla mia curatrice, Debora Scalzo, devo un’enorme gratitudine. La sua passione e creatività hanno arricchito ogni pagina di questo libro, rendendolo unico e speciale. Grazie infine a Santelli Editore, per aver creduto in questo progetto e per il supporto costante. La loro professionalità e dedizione hanno reso possibile la realizzazione di questo libro, e per questo sono profondamente grata.Un ringraziamento speciale va anche a Giorgio Alibrandi, giornalista di “La terra del gusto”, per la sua preziosa “postfazione”. La sua prospettiva e le sue parole hanno aggiunto un valore  a questo libro, arricchendo ulteriormente la nostra storia. Grazie di cuore per il tuo contributo e il tuo supporto.”

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