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CRONACA

Palermo: 7 misure cautelari per associazione finalizzata a delitti contro il patrimonio, rapina ed estorsione

All’alba di oggi, a Palermo, i Carabinieri della Compagnia San Lorenzo, insieme a personale della Squadra Mobile “Sezione Reati contro il Patrimonio”, hanno eseguito un’ordinanza di applicazione della custodia cautelare in carcere e degli arresti domiciliari, emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Palermo su richiesta della Procura della Repubblica, nei confronti di 7 persone ritenute responsabili, a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di delitti contro il patrimonio, rapina ed estorsioni.

L’operazione è il risultato di un’indagine avviata nel 2021, condotta dal Nucleo Operativo della Compagnia San Lorenzo e contestualmente, con analoga attività, dalla Squadra Mobile della Questura, al termine della quale è emersa l’operatività di un sodalizio criminale i cui componenti sono ritenuti responsabili di una rapina a mano armata, nonché di numerosi furti di autovetture e di motocicli, in relazione ai quali gli arrestati avrebbero, con il metodo del cd. “cavallo di ritorno”, estorto ai proprietari somme di denaro, oscillanti tra i 300 e i 1.500 euro, per tornare in possesso dei loro mezzi.

In particolare, i 7 destinatari dei provvedimenti restrittivi, tutti abitanti nel quartiere di San Filippo Neri, sono ritenuti responsabili di numerosi furti commessi nel capoluogo e nei comuni limitrofi avvalendosi anche della complicità di altri indagati.

Le indagini nel loro complesso hanno fatto luce su 26 episodi di estorsione, 28 furti, 19 ricettazioni, una rapina aggravata ed una condotta di riciclaggio; nel corso dell’attività, 3 persone sono state arrestate in flagranza di reato e ulteriori 13 sono state denunciate a piede libero per i reati consumati e tentati di furto e ricettazione.

Complessivamente, risultano indagate in stato di libertà altre 22 persone.

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CRONACA

Acate, operaio ustionato durante un’aggressione: 35enne in prognosi riservata con ferite nel 35% del corpo

E’ ricoverato con la prognosi riservata nella Rianimazione dell’ospedale Cannizzaro di Catania il 35enne di Vittoria rimasto ferito nel tentativo di bloccare un uomo che stava provando a cospargere di benzina il titolare di una ditta di agricola di Acate, nel Ragusano.

L’uomo ha ustioni sparse a dorso, torace, arti superiori, viso e cuoio capelluto, per circa il 35% del corpo.

E’ seguito anche dagli specialisti del Centro ustioni.

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CRONACA

Catania, dà fuoco ad una donna in strada: grave la 26 enne attualmente ricoverata in prognosi riservata

Ambulanza

Una 26enne ha riportato ustioni sul 20% del corpo dopo che, al culmine di una lite in strada, a Catania, un’altra donna le ha gettato addosso del liquido infiammabile e le ha dato fuoco.

La vittima è ricoverata nel reparto di Rianimazione dell’ospedale Cannizzaro con la prognosi riservata.

Secondo quanto si è appreso ha ustioni al volto, collo, braccia, torace. E’ seguita da specialisti del Centro Ustioni. Secondo una prima ricostruzione, da confermare, la lite sarebbe scoppiata dopo dei contrasti che dei minorenni avrebbero avuto al telefono. Sul posto sono intervenute le Volanti, indaga la Squadra mobile della Questura.

L’aggressione è avvenuta ieri, intorno alle 18, ma la notizia si è appresa soltanto oggi. Secondo una prima ricostruzione dei fatti, da confermare, potrebbe essersi trattato di un incontro per ‘chiarire’ questioni in sospeso che potrebbero essere nate dopo una lite telefonica tra minorenni. Un gruppo di persone, uomini e donne, sarebbe andato davanti al palazzo della famiglia con cui era pendente il ‘contenzioso’ e l’avrebbe invitata a scendere per strada. Tra le persone che erano in casa c’è anche la 26enne, ma che potrebbe non abitare lì. In strada nasce un violento alterco e una donna ha gettato della benzina addosso alla 26enne e poi ha appiccato il fuoco. Non è escluso che il gesto possa essere premeditato per il possesso del liquido infiammabile da parte della donna che lo ha utilizzato. Sul punto indaga la Squadra mobile della Questura che sta cercando di accertare anche quando e chi ha comprato la benzina. Sul posto sono subito arrivati agenti delle Volanti e un’ambulanza del 118 che ha portato la 26enne prima al pronto soccorso dell’ospedale Garibaldi Centro. Ma la paziente, per la gravità delle ferite, è stata poi trasferita all’ospedale Cannizzaro, dove c’è il Centro ustioni. Secondo quanto si è appreso la 26enne è considerata in gravi condizioni, ma non sarebbe in pericolo di vita.

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CRONACA

Catania, spaccia sotto casa nel quartiere San Cristoforo: scoperto e arrestato dai Carabinieri

L’azione di prevenzione e contrasto allo spaccio di sostanze stupefacenti, portata avanti dai Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Catania, ha consentito di arrestare di un 62enne catanese, pregiudicato, che adoperava come deposito per la droga la sua abitazione di via Mulini a Vento, situata nel dedalo di strade che si affacciano su via Plebiscito, nel quartiere San Cristoforo.

A seguito di una mirata attività info-investigativa, i militari dell’Arma hanno accertato che l’uomo aveva intrapreso un redditizio commercio di cocaina, ricevendo i suoi clienti nei pressi della sua abitazione dove, dopo aver concordato prezzo e quantitativo della droga da rifornire, andava a recuperare le dosi, già confezionate.

L’altro pomeriggio, quindi, i militari del Nucleo Investigativo si sono recati in quel quartiere e, in modalità discreta, hanno iniziato a tenere d’occhio i movimenti dell’attempato pusher, beccandolo proprio mentre riceveva del denaro da alcuni acquirenti che si sono trattenuti per pochi secondi con lui. Immediata quindi la decisone degli investigatori di dare via al blitz avendo intuito che quell’incontro era una chiara “ordinazione” della droga.

Difatti, intascati i soldi, l’uomo è salito in casa, lasciando la porta aperta ed è stato a quel punto che, i Carabinieri, approfittando di questa sua leggerezza, sono intervenuti sorprendendo il 62enne mentre rovistava in un borsello appeso all’attaccapanni dell’ingresso.

Messo in sicurezza il pusher, i militari dell’Arma hanno recuperato il marsupio, scoprendo che all’interno vi erano 3 pezzi di cocaina in pietra, il più grande del peso di più di 20 grammi.

Gli investigatori hanno, poi, perquisito le altre stanze dell’appartamento e, nella cucina, hanno scovato il materiale usato per confezionare e anche polverizzare la droga come una bilancia, delle forbici sporche di “polvere bianca”, un accendino e varie bustine di plastica, oltre a 135 €.

Evidente dunque il fatto che il 62enne utilizzasse casa sua come deposito per la droga, che poi spacciava nella strada sottostante ed è per questo che l’uomo è stato arrestato e, su disposizione dell’Autorità Giudiziaria che ne ha convalidato l’arresto disponendo per lui la custodia cautelare al carcere di Catania Piazza Lanza.

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