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CRONACA

Aci Catena, trasportava in macchina 9 gabbie piene di cardellini di specie protetta: denunciato

I Carabinieri della Stazione di Aci Catena hanno denunciato un 42enne catanese per “Cattura di esemplari di specie animali selvatiche protette” e “porto abusivo di oggetti atti ad offendere”.

Nel corso di un servizio di controllo del territorio, finalizzato alla prevenzione ed al contrasto dell’illegalità diffusa nel comune di Aci Catena, la pattuglia della locale stazione si è imbattuta in una Fiat Panda guidata da un 52 enne già noto per pregresse vicende giudiziarie, che stava percorrendo la via Vittorio Emanuele.

I militari dell’Arma, accortisi che l’utilitaria aveva le ruote sporche di fango fresco e avendo già denunciato il conducente, in un’altra occasione, perché appassionato di caccia alle specie animali protette, in particolare “cardellini”, hanno deciso di controllarlo.

Sono quindi scattati gli accertamenti sia sul conducente, che indossava degli indumenti sporchi di terreno, sia dell’auto. Sin da subito, il 52 enne è apparso molto agitato, e ciò ha ulteriormente allarmato i Carabinieri, che hanno perciò deciso di effettuare un’approfondita ispezione dell’abitacolo e del vano porta bagagli.

Proprio durante tali attività i militari dell’Arma hanno recuperato, nel portabagagli, una gabbia nelle quali erano stati rinchiusi 35 cardellini, specie protetta la cui cattura è severamente vietata dalla legge, sulla base delle norme che tutelano la fauna selvatica.

Nonostante il quadro indiziario non lasciasse spazio ad alcuna giustificazione di sorta, l’uomo ha negato che quegli uccellini fossero i suoi, ma ciò non ha fatto altro che insospettire di più i militari che, a quel punto, hanno deciso di perquisire anche la sua casa di Acireale.

L’intuizione è stata premiata perché, nella veranda della cucina del 52enne, i Carabinieri hanno scovato altre 3 gabbie con dentro altri 15 cardueli carduelis ovvero cardellini selvatici.

Tutti i volatili, dopo essere stati sottoposti a visita veterinaria da personale dell’ASP di Catania, che ne ha accertato sia la razza che il buono stato di salute, sono stati poi rimessi in libertà.

L’intervento dei militari ha quindi contribuito a contrastare il fenomeno del mercato nero delle specie protette di volatili.

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CRONACA

“Ti amo da morire”: Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza di genere

CATANIA – “Ti amo da morire. Confronto sulla lotta contro il femminicidio e la violenza di genere”, questo il tema della serata evento che si terrà lunedì, 25 novembre. L’incontro sarà aperto dalla forte testimonianza dell’imprenditrice Gabriela Scibilia, che ospiterà l’evento, seguirà l’impegno delle istituzioni scolastiche, rappresentate dall’Istituto  Marconi-Magano e dall’Eris, rispettivamente Maria Catena Trovato e da Antonio Oliveri; il sostegno dei club service, come il Rotary, con Cinzia Torrisi, assistente del governatore, e del volontariato come l’associazione Aurea Caritate, rappresentata da Anthea Di Benedetto.

E ancora: professioniste impegnate sul fronte della difesa dei diritti dei bambini e degli adolescenti: la garante al Comune di Pedara, Katya Germanà, e Letizia Ferrante, psicoterapeuta presso Olos Centro studi; e il presidente della I Municipalità, Francesco Bassini. Testimonianza di Vera Squatrito, che da anni opera affinchè il sacrificio della figlia Giordana non sia stato inutile e proprio a lei è dedicato l’abito simbolo, Ti amo da morire, realizzato dalla stilista Rosa Platania, con l’assistenza di Flavio Massimo Nisi, indossato da Giuliana Petrizzo, accompagnata da Eros Piazza. Conclusioni e regia della serata evento a cura di Liliana Nigro, docente dell’Accademia di belle arti di Catania. Modera l’incontro il giornalista Daniele Lo Porto. L’evento del 25 novembre, al Casale dell’Arte, via Plaja, 200, dalle 20, dopo una ampia tavola rotonda, sarà conclusa con la proiezione di un corto realizzato dal filmmaker Piero Sabatino, con la sfilata di abiti della stilista Pina Nannuli Scaminaci, con la performance degli studenti dell’Istituto Marconi-Mangano, diretti da Salvo Valentino e Pietro Coccuzza, esperti del laboratorio teatrale, e dalla sfilata degli allievi dell’Accademia di Belle arti di Catania, diretti dalla professoressa Liliana Nigro.

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CRONACA

Caltanissetta, anziano trovato morto in casa: proseguono le indagini. Domani l’autopsia

Una ferita alla nuca di Ignazio Polizzi, l’uomo di 77 anni trovato morto ieri nella sua abitazione in via Lunetta a Caltanissetta, non convince gli investigatori che stanno tentando di fare luce su un decesso dai contorni poco chiari.

Così come non convincono le dichiarazioni del fratello, poco più giovane di lui che al momento dell’accaduto si trovava in casa e avrebbe fornito risposte contrastanti.

Un contesto umile quello in cui vivevano i due fratelli che condividevano l’appartamento con un’altra sorella, allettata e in stato di coma vegetativo, e una zia molto anziana. La vittima viene descritta dai vicini come una persona molto gentile che aiutava anche una famiglia di immigrati quando aveva problemi con le riserve idriche o in caso di altre necessità quotidiane. Il fratello invece, sempre secondo quanto raccontato dai vicini, si limitava solo a salutare. Intanto la Squadra Mobile di Caltanissetta sta continuando ad interrogare familiari e vicini di casa. Tutti si starebbero mostrando abbastanza collaborativi. La salma di Ignazio Polizzi si trova all’obitorio dell’ospedale Sant’Elia e nelle prossime ore sarà eseguita l’autopsia.

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CRONACA

Siracusa: ritrovato in una cella un pacco contenente droga e 22 cellulari. Il Sippe lancia l’allarme

Ben 22 telefoni cellulari, quasi un chilo di hashish e 2,5 grammi di cocaina, erano stati nascosti in un pacco postale destinato a un detenuto rinchiuso nel carcere di contrada Cavadonna a Siracusa.

Lo rende noto il Sippe, sindacato di polizia penitenziaria.

Gli agenti dopo la scoperta hanno effettuato una perquisizione nelle celle trovando altri 14 telefonini. “Chiediamo immediati interventi – dice il dirigente nazionale del Sippe, Nello Bongiovanni – perché la carenza del personale è diventata oramai cronica e pericolosa per la sicurezza degli istituti penitenziari. Il Sippe da tempo chiede provvedimenti seri ed una riforma totale della polizia penitenziaria”. 
   

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