CRONACA
Catania, operazione Doppio Petto: arrestati e condotti in carcere due membri del clan Pillera-Puntina
Il 25 settembre 2024, su disposizione della Locale Procura Distrettuale della Repubblica, la Polizia di Stato di Catania ha dato esecuzione ad un’ordinanza di applicazione di misura custodiale, emessa dal Tribunale di Catania – Quinta Sezione – datata 10.04.2024, divenuta irrevocabile il 24.09.2024, in accoglimento dell’Appello proposto da questa Procura sulla misura cautelare della custodia in carcere per il reato di cui all’art. 416 bis c.p., clan Pillera – Puntina, nei confronti di RUSSO Giuseppe (classe 1999) e IENI Francesco (classe 1982).
La vicenda processuale che ha riguardato i due indagati risaliva al novembre del 2023, quando il Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale di Catania aveva emesso un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di 18 soggetti gravemente indiziati, a vario titolo e con differenti profili di responsabilità, dei reati di detenzione e porto di armi comuni da sparo, estorsione aggravata dal metodo mafioso, usura, trasferimento fraudolento di valori, associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, con l’aggravante dell’essere l’associazione armata, nonché di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, a cui era stata data esecuzione, l’1.12.2023, nel corso dell’operazione convenzionalmente denominata “Doppio Petto” della Squadra Mobile della Questura di Catania.
Con l’eseguito provvedimento, il G.I.P., pur concedendo la misura custodiale per le ipotesi delittuose poco sopra elencate, come reati fine del citato sodalizio mafioso, aveva rigettato la richiesta per il reato di cui all’art. 416 bis c.p. e per l’aggravante mafiosa, ritenendo non sussistenti gravi indizi in ordine alle anzidette attività illecite perpetrate dagli indagati, tra cui lo stesso RUSSO Giuseppe e IENI Francesco ed il clan di riferimento Pillera-Puntina di cui era promotore e capo il defunto IENI Giacomo Maurizio, padre del Francesco appena citato.
Ora, in accoglimento dell’appello proposto dal Pubblico Ministero, la Quinta Sezione Penale del Tribunale di Catania ha ritenuto che entrambi gli indagati sarebbero stati pienamente organici al sodalizio mafioso e, quindi, coinvolti nelle attività criminali dell’organizzazione.
In ragione di quanto premesso, il Tribunale di Catania ha applicato ad entrambi la misura cautelare della custodia in carcere che è stata notificata ai destinatari, RUSSO e IENI, già ristretti in carcere.
CRONACA
Caltanissetta, case allagate, auto bloccate e detriti sulle strade: Vigili del Fuoco impegnati in oltre 30 interventi
Oltre trenta interventi dei vigili del fuoco del comando di Caltanissetta nella notte a causa del forte temporale che si è abbattuto in provincia, con pioggia e forti raffiche di vento.
Oltre al capoluogo i comuni più colpiti sono stati Gela, Sommation e Riesi.
I pompieri sono intervenuti in particolar modo per allagamenti di abitazioni, auto impantanate a causa del fango, rami e detriti sulle strade.
Attualmente la centrale operativa dei vigili del fuoco conta un’altra ventina di interventi in attesa di essere espletati.
Per oggi a Caltanissetta è prevista l’allerta arancione. Il sindaco Walter Tesauro ha ordinato la chiusura di aree verdi, cimitero comunale e riserve. Inoltre ha invitato i cittadini a spostarsi solo se strettamente necessario.
CRONACA
Catania: sospesa dal Questore per dieci giorni l’attività di un bar sito in piazza Addamo
La Polizia di Stato ha eseguito il provvedimento con il quale il Questore di Catania ha disposto la sospensione dell’attività di un bar di piazza Addamo per 10 giorni, ai sensi dell’art. 100 del Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza.
Il provvedimento, notificato nella giornata di ieri alla titolare dell’attività, scaturisce dall’episodio di violenza avvenuto alcuni giorni addietro, in prossimità del locale predetto, allorquando due fratelli di 33 e 37 anni, si sono scagliati contro due agenti della Polizia Locale, intervenuti per verbalizzare violazioni al Codice della strada, e contro i titolari di un’attività di ristorazione vicina.
In quell’occasione, i due uomini sono stati arrestati dalla Polizia di Stato dalla Polizia Locale per i reati di violenza e/o minaccia a pubblico ufficiale, resistenza a pubblico ufficiale, oltraggio a pubblico ufficiale, rifiuto di indicazioni sulla propria identità personale, lesioni personali e minacce.
Dagli accertamenti esperiti dagli agenti della Divisione Polizia Amministrativa e Sociale, si è appurato che entrambi i fratelli sono di fatto i gestori dell’esercizio pubblico sospeso e che quanto accaduto non costituisce un episodio isolato, ma si colloca nell’ambito di una serie di condotte di minacce e molestie che si protraggono da tempo da parte dei due uomini nei confronti dell’attività di ristorazione attigua.
Alla luce della particolare gravità dei fatti accaduti, si configura l’esistenza di una situazione di pericolo per l’ordine pubblico e la sicurezza dei cittadini che giustifica la temporanea sospensione dell’attività commerciale, come previsto dalla legge.
Nei confronti dei due fratelli il Questore di Catania aveva già disposto l’applicazione della misura di prevenzione personale del D.A.C.Ur, ai sensi dell’art.13 bis del D.L. 14 del 2017, in forma estesa e per la durata di tre anni, con la quale ai due destinatari si fa divieto di accedere o di stazionare nelle immediate vicinanze dei pubblici esercizi e dei locali di pubblico trattenimento presenti nel territorio dell’intera provincia.
CRONACA
Adrano, casa e garage allacciati abusivamente alla rete elettrica: denunciato pregiudicato
La Polizia di Stato ha denunciato un pregiudicato di 38 anni di Adrano per furto aggravato di energia elettrica.
L’uomo ha manomesso il proprio contatore per allacciare le utenze della propria abitazione direttamente alla rete elettrica, con un prelievo illecito di energia che è stato scoperto grazie ad un controllo eseguito dagli agenti del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Adrano, durante un ordinario servizio di controllo del territorio.
I poliziotti hanno compiuto alcune verifiche nel garage dell’uomo, con precedenti in materia di armi, per poi estendere i controlli all’abitazione. È qui che l’attenzione degli agenti del Commissariato è stata attirata da un’anomalia dei cavi di collegamento del contatore dell’energia elettrica. Due cavi risultavano installati su una basetta di alimentazione di una fornitura risultata contrattualmente cessata.
Per accertare l’allaccio abusivo, i poliziotti hanno chiesto l’intervento di personale specializzato della società di distribuzione dell’energia che, giunto sul posto, ha verificato la presenza di un bypass del misuratore. I tecnici hanno rimosso i cavi e ripristinato le condizioni di sicurezza.
Pertanto, accertato l’illecito, i poliziotti hanno denunciato l’adranita all’Autorità Giudiziaria per furto aggravato di energia elettrica.
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