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CRONACA

Catania, contrasto alle corse clandestine di cavalli: scoperte 6 stalle abusive ed elevate sanzioni per 17mila euro

La Polizia di Stato ha eseguito una vasta attività di controllo integrato del territorio nel quartiere San Cristoforo per contrastare il fenomeno della macellazione e delle corse clandestine di cavalli, a tutela della legalità e a salvaguardia delle condizioni degli stessi animali, come disposto dal Questore di Catania.

La task force è stata coordinata dagli agenti del Commissariato di Pubblica Sicurezza “San Cristoforo” e ha visto impegnati il Reparto Prevenzione Crimine, la sezione Veterinaria dell’Asp e la Polizia Locale “Ambientale”.

I poliziotti hanno controllato sette stalle e di queste solo una è risultata in regola secondo la normativa vigente.

Nelle sei stalle abusive, gli agenti hanno eseguito controlli approfonditi che hanno permesso di accertare numerose violazioni amministrative con sanzioni per complessivi 17 mila euro, contestate ai proprietari, che sono stati anche denunciati all’Autorità Giudiziaria per aver detenuto gli animali in luogo non idoneo alla loro natura.

Inoltre, si è proceduto al fermo amministrativo per sei cavalli, mentre sono stati sequestrati diversi farmaci dopanti, trovati all’interno delle stalle irregolari e probabilmente usati per stimolare gli animali in occasione di corse clandestine.

L’operazione della Polizia di Stato rientra nel costante monitoraggio del fenomeno che, sin dall’inizio dell’anno, ha consentito, in molteplici circostanze, di scoprire diverse stalle abusive, con il conseguente sequestro di numerosi cavalli.

L’attività di controllo svolta dal Commissariato “San Cristoforo” è stata estesa ad accertare violazioni al Codice della strada, grazie al pattugliamento dinamico del quartiere. Nello specifico, sono state rilevate cinque infrazioni legate alla mancata esibizione dei documenti, all’assenza di revisione periodica e alla mancanza di assicurazione per la responsabilità civile con il conseguente sequestro amministrativo.

Complessivamente, sono state identificate 112 persone di cui 30 con precedenti e sono stati controllati 54 veicoli.

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CRONACA

Catania, accendono fumogeni durante la partita: denunciate due persone ed emessi due DASPO

La Polizia di Stato ha identificato e denunciato all’Autorità Giudiziaria i due tifosi che, lo scorso 12 ottobre, in occasione dell’incontro di calcio Catania-Team Altamura, hanno acceso alcuni fumogeni nella “Curva Nord” dello stadio “Angelo Massimino”.

Si tratta di due ultras catanesi, di 31 e 24 anni, già noti alle forze dell’ordine per precedenti di polizia.

I due sono stati individuati dagli agenti della squadra Tifoserie della Digos della Questura di Catania, grazie anche all’analisi delle immagini riprese dagli operatori della Polizia Scientifica.

Ad entrambi i tifosi è stato contestato il reato di possesso e accensione di materiale pericoloso.

Altresì, considerato che entrambi gli uomini, in considerazione della loro condotta, sono da ritenersi soggetti pericoli per l’ordine e la sicurezza pubblica in occasione di manifestazioni sportive, nei loro confronti il Questore di Catania, a seguito di istruttoria curata dalla Divisione Polizia Anticrimine,  ha emesso i relativi provvedimenti di Daspo per la durata di 1 anno.

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CRONACA

Catania, violazioni sulla sicurezza nei luoghi di lavoro: denunciato imprenditore edile e sanzioni per quasi 13mila euro

Proseguono senza sosta le attività di controllo straordinario del territoriodei Carabinieri del Comando Provinciale e, nel caso di specie, del Nucleo per l’Ispettorato del Lavoro di Catania, volte a prevenire e reprimere eventuali violazioni sulla legislazione sociale, con particolare attenzione alla tutela della salute dei lavoratori e a tutte quelle situazioni di lavoro nero o irregolare.

In tale contesto, i militari dell’Arma hanno posto sotto la loro lente di ingrandimento 3 attività imprenditoriali, di cui 2 hanno fatto rilevare irregolarità.

In particolare, presso un cantiere edile nel quartiere “Fortino” a Catania, i Carabinieri hanno accertato come il titolare, un 39enne residente a Gravina di Catania, non avesse sottoposto gli operai alla prevista sorveglianza sanitaria, ossia quell’insieme di protocolli medici necessari a tutelare la salute e, quindi, la sicurezza del lavoratore, in relazione all’ambiente di lavoro, ai fattori di rischio professionali e alla modalità di svolgimento dell’attività lavorativa.

I lavoratori, inoltre, non erano stati sottoposti neppure alla prevista formazione per chi svolge lavori particolarmente rischiosi quali, appunto, i muratori. Infine, gli investigatori hanno scoperto che i 2 operai presenti lavorassero “in nero”; pertanto l’imprenditore è stato denunciato all’Autorità Giudiziaria e l’attività è stata sospesa fino a quando non verranno ripristinate le condizioni di legalità e sicurezza.

Le verifiche, in seguito, hanno anche interessato una società metalmeccanica con sede a Calatabiano e, anche qui, i Carabinieri hanno accertato che 2 dei 3 lavoratori presenti fossero irregolari poiché mai formalmente assunti e, quindi, “in nero”.

Questa attività di controllo, che ha spaziato dal centro di Catania fino al territorio che ricade sotto la competenza della Compagnia Carabinieri di Giarre, ha permesso di comminare sanzioni per oltre 15.000 € e recuperare contributi INPS/INAIL, non versati, pari a 2.600 €.

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CRONACA

Mascali, in auto con 700 kg di avocado rubati: quattro persone denunciate dai Carabinieri

Nell’ambito dei servizi disposti dal Comando Provinciale per il contrasto ai reati predatori nelle aree rurali, i Carabinieri della Stazione di Fiumefreddo di Sicilia hanno denunciato per ricettazione tre uomini di Paternò, rispettivamente di 43, 37 e 31 anni, e un catanese di 29 anni.

Non era ancora l’alba quando la pattuglia della Stazione stava percorrendo la periferica via Badalà, che, costeggiando le campagne cittadine, arriva fino al mare. A un certo punto, l’attenzione dei militari è stata attirata da una Fiat Punto con targa estera che viaggiava nel senso di marcia opposto e che, alla vista dei Carabinieri, ha accelerato bruscamente la marcia. Insospettito, l’equipaggio ha effettuato una rapida inversione a U, mettendosi sulle tracce dell’utilitaria e, giunto in prossimità dell’incrocio con via Filippo Turati, ha trovato l’auto abbandonata, con gli sportelli ancora aperti.

I militari, dunque, hanno subito chiesto rinforzi alla Centrale Operativa e, contemporaneamente, hanno verificato cosa ci fosse nell’abitacolo, scoprendo che conteneva ben 300 kg di avocado. Trovata la refurtiva, a quel punto bisognava cercare i fuggiaschi, e una gazzella del Radiomobile di Giarre è stata inviata sul posto proprio con questo scopo, rivelandosi risolutiva perché, a poche centinaia di metri dal luogo dove era stata abbandonata la Punto, ha incrociato un’altra utilitaria e ha deciso di controllarla, identificando a bordo il 43enne e il 31enne che trasportavano altri 400 kg di avocado.

Avendo intuito che quei due facevano parte della stessa “squadra”, ovvero che erano complici degli uomini scappati poco prima, Gli investigatori dell’Arma li hanno portati in caserma, dove, mediante i controlli nella banca dati, hanno scoperto nomi e cognomi dei loro “compagni di merende”, accertando che anche loro, qualche settimana prima, erano stati controllati su quell’auto con targa estera.

Nel frattempo, i militari della pattuglia di Fiumefreddo, ha visionato approfondito gli accertamenti visionando anche i filmati degli impianti di videosorveglianza della zona, scoprendo la direzione imboccata dai fuggiaschi e individuando il loro nascondiglio: il parcheggio di un supermercato poco distante.

Gli operanti, quindi, hanno raggiunto rapidamente il piazzale del supermarket e hanno individuato gli altri due complici. Questi, vedendo la pattuglia dell’Arma, hanno tentato inutilmente di nascondersi tra le auto, ma sono stati immediatamente riconosciuti come conducente e passeggero della Punto abbandonata, quindi bloccati e portati in caserma.

Non c’è stato scampo per i quattro soggetti che sono stati, naturalmente, tutti denunciati all’Autorità Giudiziaria per ricettazione. I 700 kg di preziosi frutti, per un valore complessivo di oltre 8.000 €, calcolato considerando il prezzo di mercato di 3 € al pezzo, sono stati inizialmente sequestrati e, successivamente, su indicazione dell’Autorità Giudiziaria, donati in beneficenza ai centri di accoglienza del territorio, poiché nessuno si è presentato per reclamarne il possesso o denunciare il furto.

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